Serie A
Hellas Verona, Zanetti: “Chiedo di più a me stesso. Va in campo chi ha a cuore le sorti del club”
Il tecnico dell’Hellas Verona, Paolo Zanetti, ha parlato in conferenza stampa alla due giorni dalla sfida che apre la 14esima giornata di Serie A.
Paolo Zanetti, allenatore dell’Hellas Verona, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla gara contro il Cagliari di Nicola alla Sardegna Arena nel match che apre le danze della quattordicesimo turno di Serie A.
La sfida tra le due formazioni è in programma per venerdì 29 novembre alle ore 20:45. La posizione di mister Zanetti è molto in bilico dopo il pesante ko arrivato contro l’Inter, culmine del periodo negativo della squadra scaligera dove ha collezionato solamente una vittoria nelle ultime 6.
Hellas Verona, le parole di Zanetti
Settimana di riflessioni importanti?
“L’unica cosa che conta è la partita di Cagliari, ciò che è successo ha scosso tutti e questa scossa deve farci tirare fuori qualcosa. Siamo andati in ritiro togliendoci anche quelle che possono essere le nostre libertà. Lo abbiamo fatto per guardarci dentro e preparare al meglio la partita, dobbiamo lasciarci alle spalle le scorie dell’ultima partita. Siamo qui e possiamo giocarci alla grande il nostro campionato”.
Dopo l’Inter ci hai messo la faccia?
“Chiedo di più a me stesso, devo dare il massimo senza avere nessun tipo di rimpianti, io vado in difficoltà quando non ho la percezione di aver fatto il massimo. Noi siamo una squadra e dobbiamo lavorare tutti allo stesso modo e fare in modo che tutti diano più del 100%”.
Come sta andando questo ritiro?
“Se il ritiro funzionerà lo sapremo solo dopo venerdì, di sicuro abbiamo usato tutto il tempo della giornata per pensare al nostro prossimo impegno, senza farsi distrarre da tutto il superfluo. Se dobbiamo usare più tempo della nostra giornata e servirà lo faremo anche in futuro”.
A Cagliari scelte di rottura o continuità?
“Penso che si riparta da zero, poi non tutti accettano questi momenti nello stesso modo, ad esempio all’estero è un qualcosa che non esiste e ho dovuto spiegarlo. Farò delle valutazioni relative alla settimana e andrà in campo chi dimostrerà di avere a cuore le sorti del club”.
Acqua alla gola?
“Si ma non per la posizione di classifica perchè dobbiamo ricordare che oggi l’Hellas è dentro l’obiettivo e ha tutte le potenzialità per raggiungerlo perchè se ci sono squadre dietro probabilmente hanno problemi anche loro. L’acqua alla goal è per un’asticella che ci eravamo prefissati ma che non siamo riusciti a mantenere.
Questa squadra ha la lotta nel dna, ci è già passata anche l’anno scorso quando si avevano quattro punti in meno, ma oggi ci si sente sconfitti e abbattuti, ovviamente dà fastidio a noi per primi e noi per primi vogliamo una reazione che ci deve essere”.
Scontro diretto importante?
“E’ una gara importante per entrambi, arriviamo da momenti diversi, il Cagliari ha probabilmente già passato il nostro momento con un ritiro a inizio stagione. Sarà una partita difficile e combattuta ma lo sarebbe stata a prescindere dal momento, andremo in un campo caldo in cui bisognerà tirare fuori il nostro meglio, dal punto di vista della mentalità noi dobbiamo dare di più.
Dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare e non su quello che è stato fatto. Bisognerà avere la capacità e la lucidità di gestire i momenti. Soprattutto i calciatori che devono andare in campo senza paura, senza pensieri, e dare il 100% per l’Hellas”.
I giocatori seguono l’allenatore?
“Non ci sono giocatori contro di me o la società, bisogna dimostrare le cose con i fatti. Per me personalmente è lancinante stare in ritiro, non torno a casa da sabato con a casa una moglie e due figli che chiedono dove è il papà ma lo faccio perchè questa missione è al primo posto e non ho paura di quello che sarà venerdì e cerco di fare il massimo ma per questo ho bisogno della squadra, poi si possono parlare di tutti gli aspetti tattici che volete ma bisogna sentire il fuoco dentro ed è questo che sta mancando perchè altrimenti poi la gente va via e ci facciamo prendere in giro dai nostri tifosi, e a me questo basta anche per stare in ritiro fino a giugno”.
Stai parlando a noi o alla squadra?
“Sto parlando alla squadra, così magari loro guardano questa conferenza e magari danno qualcosa in più. Poi magari a qualcuno non piace che si parli in questo modo ma io sono fatto così”.
C’è stato un confronto acceso in ritiro?
“Ti confermo che è stato un confronto acceso, non ci sono botte, poi io penso che se succede vuol dire che qualcosa abbiamo dentro, che siamo uomini, ma non è successo assolutamente niente di grave”.
Quanto è importante la vecchia guardia?
“E’ importante per la squadra, serve che i senatori trascinino i giovani e questo in ritiro l’ho visto. Poi la vera mano si dà in campo e non a parole. E’ lì che si vede quanto un giocatore è determinante”.
Che idea ti sei fatto della lotta salvezza?
“Oggi abbiamo delle cose da risolvere, non partiamo da una scalata difficile, noi dobbiamo avere la convinzione di volercela fare, dobbiamo ritrovare la nostra autostima, serve battagliare su tutti i campi, se lì sotto siamo tutti lì vuol dire che il campionato è lungo, difficile o aperto”.
Lambourde?
“Come altri ragazzi giovani hanno delle qualità che devono essere espresse, non posso caricarlo di responsabilità ma tutelarlo perchè è un patrimonio della società e deve essere messo nelle condizioni di potersi esprimere nel migliore dei modi. Lambourde è un giocatore importante, come lo è Ghilardi, come lo è Cissè e con Sishuba ma questi ragazzi hanno bisogno della squadra. Poi io sono il primo a far giocare i giovani perchè sfido chiunque a poter dire che a giugno qualcuno di voi pensava che Belahyane sarebbe diventato quello che è oggi”.
Serie A
Fiorentina, tanta gioia e sorrisi al Viola Park: si rivede Bove
Tanti sorrisi oggi al Viola Park dove Edoardo Bove ha fatto ritorno dopo aver lasciato l’ospedale nella giornata di ieri. Ecco le immagini della Fiorentina.
Edoardo Bove è tornato al Viola Park. Il centrocampista della Fiorentina è finalmente tornato al centro sportivo del club di Commisso. Nella giornata di ieri l’ex Roma aveva lasciato l’ospedale dove si trovata dalla gara contro l’Inter in cui ha accusato un malore.
Il classe 2002 è tornato un pò alla normalità, dopo essersi sottoposto all’operazione per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo. Accompagnato dall’amico e compagno di squadra Danilo Cataldi, il numero 4 viola è stato accolto al Viola Park dagli applausi di giocatori e membri dello staff. Tanti sorrisi e momenti di gioia nelle immagini e video che ha pubblicato il club toscano sui propri canali social.
In attesa di scoprire il futuro calcistico del giovane giocatore, una notizia che fa sorridere tutti.
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Serie A
Juventus-Venezia, le ultimissime sulle formazioni
Juventus-Venezia, match valido per la 16^ giornata di Serie A 2024/25, si giocherà all’Allianz Stadium sabato 14 dicembre alle ore 20.45.
La Juventus reduce dalla vittoria di grande spessore in Champions League contro il Manchester City deve rituffarsi nel campionato e non sbagliare l’incrocio casalingo con il Venezia dell’ex Hans Nicolussi Caviglia, leader del centrocampo arancioneroverde e a segno nel 2-2 dell’ultima giornata contro il Como. Si tratta di una bella occasione per i bianconeri del ritrovato Vlahovic, che vincendo potrebbero portarsi ad un solo punto dalla Lazio impegnata nel big match contro l’Inter lunedì sera.
Di seguito la designazione arbitrale e le probabili formazioni
La designazione arbitrale
ARBITRO: GIUA
ASSITENTI: DI IORIO – PAGLIARDINI
IV: PRONTERA
VAR: MERAVIGLIA
AVAR: DI BELLO
Juventus-Venezia, le probabili formazioni
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Gatti, Kalulu, Rouhi; Locatelli, Thuram; Conceiçao, Koopmeiners, Yildiz; Vlahovic. All. Motta.
VENEZIA (3-5-2): Stankovic; Idzes, Svoboda, Altare; Candela, Doumbia, Nicolussi Caviglia, Busio, Zampano; Oristanio, Pohjanpalo. All. Di Francesco.
Serie A
Lazio, il nuovo Flaminio tra sogni e ostacoli da superare
Il progetto del nuovo stadio della Lazio sta prendendo forma, ma resta una sfida con molti ostacoli da affrontare per il presidente Lotito.
Il desiderio di Claudio Lotito di vedere la Lazio giocare nel rinnovato Stadio Flaminio non è più solo un sogno. Con la presentazione dello studio di prefattibilità, il progetto è diventato concreto: un impianto da 50mila posti con un nuovo anello che abbraccia l’iconica struttura di Nervi, per un investimento complessivo di 392 milioni di euro. Tra le novità, una Ztl speciale nei giorni delle partite per limitare il traffico nella zona.
La Lazio propone un intervento che integra lo stile originale di Nervi con elementi moderni, come nuovi alberi e pavimentazione fonoassorbente. Pensato per soddisfare gli standard UEFA e ospitare eventi come EURO 2032, lo stadio sarà anche un centro polivalente, con spazi per negozi e concerti. I lavori, se approvati, richiederanno circa tre anni, e la società non esclude la possibilità di chiedere contributi pubblici.
Lazio, percorso a ostacoli per il Flaminio
Nonostante l’ambizione del progetto, gli ostacoli rimangono significativi, come evidenziato da Calcio e Finanza. Il Flaminio è al centro di una conferenza dei servizi che valuta anche il progetto rivale della Roma Nuoto, più conservativo rispetto a quello della Lazio.
Il principale nodo da sciogliere sarà il parere della Soprintendenza, data la natura tutelata dell’opera di Nervi. Le riserve già espresse sull’intervento meno invasivo della Roma Nuoto fanno temere un esame ancora più severo per la proposta biancoceleste, che prevede modifiche notevoli alla struttura originaria.
Un’altra questione critica riguarda la gestione della mobilità. Lotito ha ipotizzato una Ztl attiva tre ore prima delle partite e parcheggi di scambio a Saxa Rubra e Tor di Quinto, collegati tramite navette.
Il piano prevede anche il recupero del ponte Bailey e l’accesso tramite la futura fermata Auditorium della linea C della metropolitana. Tuttavia, quest’ultima non sarà pronta prima del 2032, mentre lo stadio potrebbe essere completato in molto meno.
La conferenza dei servizi dovrà valutare ogni aspetto e fornire un responso entro la primavera del 2025. Il progetto, ambizioso e innovativo, rappresenta una grande opportunità per la Lazio, ma dovrà superare ostacoli complessi per diventare realtà.
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