Serie A
Hellas Verona-Venezia, “l’altro” derby: i precedenti
Una storia singolare quella attorno a Hellas Verona-Venezia. Una partita che assume a tutti gli effetti la nomea di derby, dalle parti di Verona però non è così.
Domani sera andrà in scena, per la 7° volta in Serie A, il match tra gli scaligeri e i lagunari. I precedenti parlano di equilibrio ma alcuni dati sono davvero singolari.
Hellas Verona-Venezia, derby solo geografico
Se si chiede a un tifoso gialloblu qual è il derby più sentito a livello di tensione, risponderà sempre Vicenza. Per questo motivo quando va in scena questa partita viene definita come “l’altro derby”.
La storia dei confronti tra queste due squadra ha inizio intorno agli anni ’30. I documenti risalenti all’epoca parlano di sfide programmate ma mai giocate, spesso a causa della mancanza dei lagunari.
Il primo vero match disputato tra le due compagini risale al 1928, al Vecio Bentegodi (sito all’epoca nella zona dell’attuale Piazza Cittadella), che terminò 2-1 in favore dell’allora FC Hellas Verona dello storico Arnaldo Porta (autore del goal partita).
Nel corso dei decenni, le due società si sono ritrovare di fronte sempre e solo in Serie B. Poche volte si è trattato di un incontro decisivo, solo in occasione dello spareggio salvezza nella stagione ’33-’34.
Il primo Hellas Verona-Venezia in Serie A risale alla stagione 1999-2000. I gialloblu vinsero la sfida in questione per 1-0, grazie alla rete di Adailton, siglata al 55esimo minuto su rigore.
Il bilancio totale su 74 partite vede gli scaligeri in vantaggio con 30 vittorie, seguono quelle del Venezia (24) per finire coi pareggi (20). Tra le fila gialloblu il miglior marcatore è Giovanni Simeone che, nonostante abbia militato all’Hellas per solo 1 stagione, è riuscito a colpire la squadra (allora guidata proprio da Zanetti) per ben 5 volte (2 all’andata e 3 al ritorno).
Quel Venezia-Hellas Verona 3-4 rimarrà per sempre nella testa di tutti i tifosi gialloblu. Una rimonta clamorosa da 3-0 a 3-4.
La sfida di ritorno invece (27 febbraio 2022) ha sancito la salvezza matematica della squadra di Tudor, che in quell’occasione raggiunse i 40 punti con largo anticipo.
Serie A
Atalanta, possibile il rientro di Scalvini contro l’Udinese
Contro l’Udinese potrebbe tornare tra i convocati dell’Atalanta un volto tanto caro a Gasperini: Giorgio Scalvini ha recuperato e dovrebbe andare in panchina.
Giorgio Scalvini si era infortunato nella tanto polemica partita del 2 giugno contro la Fiorentina, a campionato finito. Per questo brutto problema fisico è stato costretto a saltare l’Europeo, la finale di Supercoppa Europea ed anche ovviamente la prima parte di campionato.
L’operazione è perfettamente riuscita e il ragazzo ha svolto un grande lavoro di fisioterapia e riabilitazione, tant’è che è riuscito a bruciare i tempi di recupero. Contro l’Udinese dovrebbe tornare a disposizione, ma vedremo se Gasperini deciderà di convocarlo o se preferirà avere un approccio più conservativo.
Atalanta, possibile convocazione per Scalvini
Dopo la grande vittoria nel match di Champions League contro lo Stoccarda, l’Atalanta attende a Bergamo l’Udinese. Tra le tante belle notizie nella notte di mercoledì, spunta anche una nota negativa, ovvero l’infortunio di Sead Kolasinac. Il problema fisico per il giocatore bosniaco potrebbe favorire una convocazione per Giorgio Scalvini. Il giovane classe 2003 tornerebbe tra i convocati circa 5 mesi e mezzo dopo la rottura del suo legamento crociato.
Staremo a vedere cosa deciderà Gasperini nelle prossime ore, ma sicuramente il suo recupero fa sorridere sia il tecnico bergamasco che il calcio italiano in generale.
Serie A
Roma, la gestione di Jurić è arrivata al capolinea?
La Roma sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia recente e Jurić sembra essere ormai il capo espiatorio delle critiche: è tempo di un bilancio
L’esonero di un appassionato di Roma come Daniele De Rossi ha lasciato nell’ambiente giallorosso degli strascichi senza precedenti. Ivan Jurić è arrivato in punta di piedi nel caos generale con un’etichetta appiccicata dalla società stessa che recitava di “dover vincere trofei”. L’allenatore croato è diventato in modo eccessivo il capro espiatorio delle critiche e sembra che lui sia stato il reale artefice di tutto questo caos.
Ovviamente Juric rappresenta solo un piccolo pezzetto di un puzzle di colpe e responsabilità, ma dopo 50 giorni è importante anche fare un bilancio ed un’analisi sul suo operato come allenatore della Roma.
Roma, l’operato di Juric
Questo periodo di Juric sulla panchina della Roma non possiamo di certo valutarlo come positivo: su 7 partite di campionato ha portato a casa 3 vittorie, un pareggio e 3 sconfitte: un andamento decisamente non sufficiente per una squadra che vuole andare in Champions League. In Europa la musica non cambia, 1 vittoria 2 pareggi ed 1 sconfitta: 5 punti totali racimolati con squadre pienamente alla portata della squadra giallorossa.
Cercando di guardare oltre i risultati, non si vede comunque niente di buono. Il gioco espresso finora è del tutto piatto e sterile, con una squadra che crea poco e in alcuni casi, come a Firenze, dimostra anche di avere una grande fragilità difensiva. Tante scelte sono da fuori incomprensibili e immotivate, come la decisione di abbassare Cristante nei 3 di difesa e lasciare fuori ancora una volta l’ex finalista di Champions Mats Hummels.
La sfida col Bologna come ultima spiaggia
Jurić deve farsi ancora una volta forza da solo in un ambiente che rema persistente contro di lui, se vuole rimanere sulla panchina della Roma. In questa società fantasma nessuno parla in questo momento, ma si presume che la partita contro il Bologna sia decisiva per salvare o affogare il futuro dell’allenatore croato.
Serie A
Genoa, per Balotelli esordi all’insegna del giallo
Ha appena iniziato a giocare al Genoa, ma Mario Balotelli sta già mostrando di che pasta è fatto. E non è una buona notizia per i tifosi rossoblu.
I numeri parlano forte e chiaro: due presenze con la maglia del Genoa e già due cartellini gialli, nell’arco di 22 minuti complessivi di gioco.
Questi i numeri del ritorno in Italia di Mario Balotelli: in entrambi i casi le ammonizioni sono arrivate a pochi minuti dall’ingresso in campo, sia a Parma che a Genova contro il Como.
Nel caso dell’ultima ammonizione, rimediata contro il Como, il tecnico Alberto Gilardino si è lamentato nelle conferenza stampa post-partita.
Genoa, le parole di Alberto Gilardino sull’ultima ammonizione a Balotelli
Ecco le sue parole: “Dovrò rivedere le immagini, ma non c’era l’ammonizione a Mario. Penso che giocatori del genere vadano tutelati e sicuramente non bisogna tirare fuori gialli così, perché si chiama Mario o perché si chiama Balotelli. Questo sicuramente, quindi vanno tutelati in tal senso. È normale che se c’è un’ammonizione da dare è giusto darla a Balotelli come ad un altro, ma in questo caso, stasera non credo proprio che ci fosse l’esigenza di dargliela”.
-
Notizie2 giorni fa
Milan, Leao sorprende anche sui social: durissimo lo sfogo
-
Calciomercato7 giorni fa
Milan “O io o lui”: sale la tensione intorno a Leao | La richiesta agli agenti
-
Notizie5 giorni fa
Milan, Maldini all’Atalanta: ma c’è poco di che sorridere
-
Notizie1 giorno fa
Milan, prove per il “nuovo Kessie”: Fonseca ne è certo | I dettagli
-
Calciomercato4 giorni fa
Milan, a gennaio scelte obbligate: rimangono pochi soldi per il centrocampo | La soluzione low cost
-
Calciomercato5 giorni fa
Fasano: “Il Milan offre Leao al Napoli, per Osimhen”
-
Calciomercato7 giorni fa
Milan, c’è il sì di Terzic: Fonseca ha le partite contate
-
Champions League3 giorni fa
Milan, Fonseca sorprende ancora tutti: un 4-2-3-1 che si trasforma in 3-4-3