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Genoa, la Gradinata Nord “acclama” Gilardino

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genoa

Il Genoa esce sconfitto nell’anticipo della 33esima giornata contro la Lazio, ma il popolo rossoblu apprezza il lavoro del tecnico rossoblu.

La sconfitta non ha sicuramente inficiato il rapporto che c’è tra Gilardino e la piazza rossoblu.

Il tecnico è stato acclamato al rientro in campo tra il primo e secondo tempo, il suo operato è sotto gli occhi di tutti: la voglia e l’attaccamento che ha trasmesso per la maglia del Grifone sono sentimenti che il tifo genoano apprezza moltissimo.

Genoa, Gilardino

La Gradinata Nord ha invocato a gran voce Gilardino, che in questi giorni sta valutando il proprio futuro, tra rinnovo o addio. Di sicuro il legame con la parte rossoblu di Genova è fortissimo.

Queste le sue parole sull’ovazione del pubblico: “Come ho sempre detto c’è un grande affetto da parte mia, nei confronti dei tifosi in generale, del nostro popolo, credo che sia reciproca per quello che abbiamo condiviso fino ad adesso insieme, insieme ai ragazzi, insieme alla squadra, per quello che siamo riusciti a creare, quindi mi ha fatto molto piacere ed emozionare assolutamente”.

Serie A

Cagliari, Ranieri: “La sconfitta contro il Genoa ci è servita. Con il Lecce sarà dura!”

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Cagliari, Ranieri

Il tecnico del Cagliari, Claudio Ranieri, ha parlato in conferenza stampa al due giorni dalla delicata sfida salvezza contro il Lecce di Gotti.

Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida salvezza contro il Lecce. Appuntamento alle 12:30 domenica 5 maggio.

I sardi arrivano dalla sconfitta pesante contro il Genoa ed ora la conquista dei tre punti diventa assolutamente fondamentale per la corsa salvezza.

Cagliari

Cagliari, le parole di Ranieri

Qual è la situazione degli infortunati?

“Stanno recuperando. Alcuni hanno ripreso solo oggi, domani vedrò. Nandez, Dossena ed Oristanio stanno un pochino meglio, Mina un po’ meno. Cosa ha lasciato Genova? E’ stata una doccia gelata. Ci voleva, perchè dopo una serie di partite belle, l’avversario ci ha mangiati. Contro il Lecce sarà una gara stile Verona, avversario molto difficile da affrontare”.

Cosa ha detto alla squadra dopo la sconfitta di Genova?

“Che si può perdere, ma è il momento di dare il nostro meglio, perchè manca poco alla fine. Mina? Ci è mancato tanto”.

Petagna sta recuperando?

“Si, anche Pavoletti. Pure Mancosu sta ricominciando a correre. Sono tutti flash positivi”.

In che senso la gara è simile a quella giocata contro il Verona?

“Ci sono avversari che giocano in maniera determinata. Il Lecce ha vinto più duelli individuali in Serie A. E’ una squadra intraprendente. Ci saranno difficoltà, e cercherà di vincere, così come è stato contro il Verona”.

Cosa è cambiato da D’Aversa a Gotti a livello tattico?

“Ora giocano con il 4-4-2, prima con tre punte. I giocatori si aiutano l’un l’altro, e Gotti ha dato serenità. Tra le squadre che lottano per la salvezza è quella che ha fatto più punti nelle ultime giornate”.

Come mai a Genova ha rinunciato a Sulemana e Makoumbou?

“Avevo anche altri elementi che avevo visto bene. Ho fatto scelte per centellinare gli sforzi. Non avrei voluto far giocare Nandez perchè aveva la febbre. Ogni scelta è stata soppesata”.

Cosa significherà per lei la salvezza?

“Che nei 5 campionati maggiori avrò fatto bene, che sono riuscito a portare tanta gente allo stadio. Di sicuro faccio i miei errori, spero di farne sempre meno”.

Come vede Lapadula?

“Sta sempre meglio. Oggi ha fatto un ottimo allenamento. Più giocatori ho a disposizione, meno ho opportunità di sbagliare. quando non stanno bene si notano maggiormente le discrepanze”.

Domenica sarà difesa a 4?

“Probabile. Ma anche quella a tre non è da scartare”.

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Serie A

Sassuolo, Ballardini: “Le ultime prestazioni sono state inguardabili. Con l’Inter sarà una partita emozionante”

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Sassuolo

Il mister del Sassuolo Davide Ballardini ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro l’Inter, in programma domani alle 20:45 al Mapei Stadium.

Sassuolo, le parole di Ballardini

Sassuolo

Il mister del Sassuolo  ed ex Genoa, Davide Ballardini, ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro l’Inter in programma domani alle 20:45 e valevole per la 35^giornata di Serie A:

Trasformare la sfida contro i campioni d’Italia può essere un’occasione per stare insieme e per avere qualcosa insieme da donarsi…

“Nella domanda c’è la risposta quindi complimenti. È una partita che ti dà emozioni forti. Io penso che la rosa del Sassuolo possa giocarsela con chiunque, chiaramente giochiamo contro i campioni d’Italia che sono fortissimi ma per me il Sassuolo ha una rosa che può fare una buona prestazione, anche se viene da due prestazioni molto negative, anche con l’Inter“.

C’è una cosa che il Sassuolo deve fare assolutamente contro questo modo di stare in campo dell’Inter?

“L’errore grave che noi abbiamo commesso contro Lecce e Fiorentina è in zona di palla non portare tanti giocatori e non essere aggressivi, quindi l’aver portato pochi giocatori in zona di palla è soprattutto non aver avuto quell’aggressività e quella voglia di chiudere e raddoppiare gli avversari che fa sì che noi si possa fare la partita, pochi giocatori in zona di palla, passivi e tu hai preso delle bastonate”.

L’Inter scende in campo contro l’unica formazione che l’ha battuta, è un ‘aggravarsi’ della situazione per via degli stimoli che questo può offrire all’Inter?

“Sì, penso di sì, ma è giusto che noi si pensi a noi, a far vedere, a mostrare, quelle cose che ho detto: portare tanti giocatori in zona palla, cercare di condizionare di più gli avversari, smarcarsi per farsi dare palla, il Sassuolo deve essere questo per me, in fase difensiva devi scivolare, capire la situazione, il momento, questi tre-quattro aspetti che sono fondamentali bisogna saperli leggere e farli nel modo giusto cosa che non abbiamo fatto assolutamente nelle ultime due partite”.

C’è il rischio che si scenda in campo paurosi e contratti per poter ripetere le ultime prestazioni?

“Sì ma puoi solamente vincere questa paura facendo quello che ho detto, se tu fai quello che vogliamo che si faccia poi fai la partita, da squadra perché se metti in campo quella voglia, quella chiarezza, quella determinazione, quell’agonismo, quella foga che serve, io so bene che il Sassuolo ha giocatori di qualità e i giocatori di qualità si esprimono grazie alla squadra che fa le cose che ho detto prima”.

Situazione infortunati?

“Abbiamo fuori da un bel po’ Berardi, Castillejo e Defrel. Ruan è squalificato, abbiamo Thorstvedt che ha un fastidio al pube e lo valutiamo domani, Mattia Viti che oggi non ha finito l’allenamento, ha mal di pancia, non so cosa possa essere e lo valutiamo domani”.

Come si spiega queste ultime prestazioni? La squadra sembra quasi non crederci ma la salvezza era a 2 punti…

“Per me la squadra ci crede ancora nella salvezza, è chiaro che i punti sono aumentati ma abbiamo degli scontri che possono essere decisivi per il nostro percorso. Io me lo spiego solo in un modo: abbiamo ragazzi che ci tengono molto e questo ti porta a essere più pesante di quello che devi essere e non riesci a superare questa pesantezza, il fatto che tu ci tenga molto invece di riempirti ti porta via “.

Perché Racic nelle ultime settimane è uscito dai radar? Con lui in campo nelle prime gare della sua gestione la squadra ha subito meno gol…

“Noi abbiamo fatto bene da squadra, non siamo mai stati solidissimi ma siamo stati sempre in partita fino alla sesta nostra, la settima e l’ottava nostra sono state inguardabili, a prescindere da un giocatore perché non è un giocatore che ti fa prendere più o meno gol”.

La squadra ci crede ancora?

“A Verona eravamo due giorni prima e non è facile, a Salerno la partita l’hai fatta tu ma abbiamo fatto degli errori gravi. Io sono certo, perché la nostra storia dice questo, che tutti noi faremo del nostro meglio per far sì che le cose vadano meglio, non ci sono dubbi su questo.

Stiamo vivendo tutti una grande sofferenza, un grande dispiacere, e queste sono una spinta per far sì che le cose vadano meglio. Anche a Firenze o contro il Lecce noi abbiamo fatto fatica, non ci è riuscito nulla di quello che volevamo fare ma nessuno si è risparmiato.

Quando le cose non vengono bene fai più fatica ma noi faremo tutto quello che è nelle nostre corde da qui alla fine, questa è una certezza”.

Se fossi Forattini avrei rappresentato la gara di domani con una vignetta con Re David che lancia un sasso ma il Re David del Sassuolo, Berardi, manca. C’è un modo per sostituirlo contro l’Inter?

“Noi siamo tutti Berardi, bisogna che tutti noi facciamo quel qualcosa in più, a partire dallo staff e a finire dai magazzinieri. Berardi è un giocatore importante ma Berardi non c’è e tutti dobbiamo fare quel qualcosa in più”.

L’Inter ha dei punti deboli?

“Per me non è un fatto di punti deboli dell’Inter ma se il Sassuolo fa una partita con personalità, e quando gli avversari hanno la palla, l’Inter ha giocatori straordinari, ma se porti tanti giocatori limiti anche i giocatori straordinari che ha l’Inter“.

Può far rivedere ai giocatori il video della partita vinta all’andata?

“Io ho visto ieri il gol di Berardi all’andata ma per chi ama il gioco vedere quei momenti è un piacere, come vedere una bella scena di un film: vedere come un campione tratta la palla è come vedere un bel film”.

C’è qualche accorgimento di sistemazione in campo per l’Inter? Perché se manca uno come Thorstvedt credo che crei qualche problema…

“È la verità, Thorstvedt a me piace molto, è un gran giocatore, ma noi abbiamo Racic, Lipani, Obiang, Boloca. È chiaro che fai fatica a sostituire un giocatore che ha fisicità e qualità con la palla, ma abbiamo da Racic a Lipani, non credo di creargli disturbo se dico che Lipani diventerà un giocatore importante perché è un ragazzo serio”.

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Serie A

Lazio, Tudor: “In questo ambiente manca obbiettività. Il calcio italiano deve migliorare”

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Lazio

Il mister della Lazio Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro il Monza, in programma domani alle 18:00.

Lazio, le parole di Tudor

Igor Tudor, Lazio

Di seguito le parole del mister della Lazio Igor Tudor , rilasciate in conferenza stampa in vista del match contro il Monza in programma domani alle 18:00 e valevole per la 35^giornata di Serie A:

Che Lazio vuole vedere domani a Monza?

“Sarà una partita difficile come tutte in Serie A. Meno partite rimangono e più sono importanti, ognuno lotta per i suoi obiettivi e noi dovremo preparare la partita al massimo per fare il nostro meglio”.

Zaccagni è recuperato a tempo pieno?

Zaccagni ha fatto mezz’ora nell’ultima gara, vedremo oggi come preparare la sfida di domani. È un giocatore importante, viene da un periodo problematico con gli ultimi infortuni, mancano poche gare e dobbiamo essere bravi a capire come utilizzarlo se dall’inizio o dalla panchina”.

Come ti regolerai con il rientro di Provedel?

Provedel non è recuperato, ha fatto 2-3 allenamenti con noi e uno che sta fuori due mesi è un grande dubbio anche solo portarlo in panchina, non per fare concorrenza per giocare”.

Si può sognare la Champions o l’obiettivo è l’Europa League?

“Non so dove possiamo arrivare, noi possiamo fare un pronostico solo sulle nostre prestazioni. Questo è il nostro unico obiettivo, fare grandi prestazioni a cominciare da sabato. Poi i punti e i calcoli sono importanti, però come ho ribadito tante volte facciamo il nostro meglio poi calcoleremo i numeri alla fine. Fino all’ultima giornata non si saprà”.

Domani conta solo vincere? Come sta gestendo la staffetta Immobile-Castellanos?

“Unico risultato per noi la vittoria è una tua opinione, sulla staffetta ImmobileCastellanos vedremo oggi, sono tutti e due possibili titolari anche se questa parola conta fino a un certo punto. Penso che è una crudeltà del calcio che bisogna sempre riconfermarsi, dopo 2-3 partite si può perdere il posto e questa è una cosa brutta, ma anche bella del calcio.

La Lazio è arrivata seconda l’anno scorso ma in pochi se lo ricordano, questo vale anche per i giocatori. Bisogna sempre confermarsi, questa è la vita del calciatore e va vissuta così”.

Questa rosa poteva avere una classifica più importante?

“Quello che ho capito in questi 45 giorni qui a Roma è che c’è una grande passione e una grande appartenenza di chi ama questo club, penso però che essendo obiettivo ed essendo arrivato da poco c’è poca obiettività quando si fa comparazione delle rose. In Serie A ci sono 20 squadre e bisogna essere obiettivi nell’analisi della qualità della rosa, al 70/80% la qualità della rosa incide, il resto lo fa l’allenatore e la società.

La qualità della rosa è fondamentale, io vedo che nel mondo Lazio manca obiettività nel capire la valutazione giusta quando si parla delle rose. Vedendo anche le prime conferenze di Sarri, lui provava a far capire questa cosa alla gente. Però quando c’è tanto amore, c’è meno obiettività. Un allenatore e un club devono essere sempre obiettivi e giusti, quando si carica qualcosa che non è collegato con l’obiettività non si fa una cosa giusta.

e mi viene chiesto di vincere i 100 metri ma so di essere tra gli ultimi non si fa una cosa giusta, poi è giusto caricare l’ambiente e creare delle aspettative superiori per avere quella spinta in più. Bisogna però mantenere l’obiettività, altrimenti non si fa il bene del club.

Ieri ho visto un ragazzo di 27/28 anni, un tifoso della Lazio che mi ha chiesto lo scudetto. Abbiamo parlato di questo tema, lui la vive con cuore ed è giusto così, ma poi ci vuole anche obiettività”.

Un suo pensiero su Palladino?

“Lo conosco da bambino, lui era un primavera quando io ero alla Juventus e lo conosco. È sempre stato un ragazzo sveglio e curioso che si interessava a tutto, ha iniziato da poco questa carriera che è bella e affascinante.

Sta facendo bene il suo percorso, domani mi aspetto una gara super difficile, loro sono ben organizzati con ottime qualità in fase offensiva. Dovremo fare una gara seria e sul pezzo”.

Dal suo punto di vista che valore ha questa rosa?

“Non mi esprimo su quello, qualsiasi cosa dico creerebbe polemica. So dove va collocata la rosa della Lazio, per me è molto chiaro. L’obiettivo è sempre quello di fare meglio rispetto alla posizione dove si dovrebbe stare.

Chiaramente la Lazio non era da secondo posto lo scorso anno, poi l’obiettivo personale di ogni allenatore è sempre quello di tirare fuori il massimo dalla rosa. Poi ci sono le altre squadre che magari fanno meno bene, ci sono sempre quelle dinamiche in un campionato.

Se ogni squadra fa quello che deve 99,9% della classifica si sa a inizio anno. La bellezza del calcio invece è l’imprevedibilità che può fregare la gente e va oltre l’obiettività”.

Quanto le darebbe fastidio se Atalanta-Fiorentina venisse recuperata a fine campionato?

“Giocare a fine campionato non è una cosa né giusta, né regolare. Nel calcio italiano c’è tanto da migliorare su queste cose, io capisco che il calendario è complicato ma bisogna migliorare sulla regolarità di queste partite e nei modi di organizzare questi recuperi”.

Cosa vuole vedere in più rispetto alla scorsa partita?

“Ogni partita è una battaglia a sé, tu lavori sempre uguale sulle cose che vuoi migliorare e che vuoi aggiungere. È bella la solidità difensiva, abbiamo lavorato molto più sull’attacco, quasi un 80% sull’attacco e un 20% sulla difesa.

Eppure la cosa che stiamo facendo meglio è proprio questa fase difensiva, dove serve cuore e voglia di non subire gol. Ci sono state partite difficili come quella col Verona, saranno solo partite difficili da qui alla fine”.

Zaccagni può crescere in fase realizzativa?

“È un giocatore che ha fatto tanti gol anche negli anni scorsi, poi è chiaro che se giochi vicino alla porta puoi essere più decisivo. Nell’ambito della gestione di una rosa devi far giocare i migliori, mantenendo il giusto equilibrio anche se il nostro obiettivo è essere offensivi e fare gol. Zaccagni ha qualità importanti, chi salta l’uomo manca in questo calcio e avere giocatori con queste qualità è importante”.

Come sta Rovella? Può giocare titolare da qui a fine campionato?

Rove ha fatto un campionato interessante vedendo le partite in cui non c’ero io, ha avuto poi un infortunio importante con la pubalgia che lo ha rallentato. È un giocatore che mi piace perché capisce di calcio, è intelligente. Ha bisogno di mettere su qualche chilo, ci stiamo lavorando.

Lui è volenteroso, vuole capire e gli ho fatto un discorso perché ci sono giocatori che stanno facendo bene e quando succede è difficile cambiare. Bisogna avere pazienza e sfruttare l’occasione”.

Cosa manca per trovare più continuità in zona gol?

“Non so cosa manca, mi metto a lavorare e credo siano anche annate che nascono così. Noi ci siamo messi a lavorare, abbiamo anche fatto qualche gol in queste sette gare, poi quello che conta sempre è creare opportunità, questo è il fattore più importante per un allenatore.

Si lavora per permettere alla squadra di creare occasioni da gol, penso siamo sulla strada giusta, manca poco. C’è gente che ha gol nel DNA, sono convinto che in queste quattro gare tutti i giocatori offensivi daranno una mano”.

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