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Serie A

Genoa, Gilardino: “Ricordiamo l’andata, serve coraggio. Spingeremo fino all’ultimo”

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Gilardino

Alberto Gilardino ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Genoa. L’allenatore si è soffermato sull’atteggiamento e sul finale di stagione.

Genoa, le parole di Gilardino

Come arriva la squadra alla gara contro la Juventus?
Martin, Matturro ed Ekuban saranno fuori ma sono rientrati Haps e Ankeye. Malinovskyi sta meglio rispetto agli ultimi 15 giorni quando ha avuto un virus influenzale. Anche lui è in netto miglioramento fisico. Dovrò fare delle valutazioni con lui dall’inizio o a gara in corsa. Gli altri molto bene”.

Vedremo De Winter in posizione più avanzata?
Strategia, variabilità. Questa squadra deve essere trasformabile sia dall’inizio che a gara in corso. Dovremo essere bravi negli interpreti a modulare la sistemazione tattica”.

Che impressione sarà affrontare un allenatore che ha vinto tantissimo che è bersagliato di critiche?
“Innanzitutto Allegri è un allenatore molto bravo e la Juve è una squadra molto forte e attrezzata con giocatori di caratura internazionale. Hanno vinto tantissimo ma hanno fatto un percorso di crescita con tanti giovani e giocatori di esperienza e qualità. Sono partiti fra i favoriti per vincere il campionato quest’anno. E’ inutile dire che la Juve è una squadra difficile da affrontare. Per quanto riguarda le critiche, noi allenatori siamo portati ad averne.

Dalle critiche credo che ognuno può uscirne più forte e con più consapevolezza. Fa parte del gioco. Io penso che, sia nei momenti di gioia sia in quelli meno buoni, bisogna mantenere grandissimo equilibrio e cercare di andare ancor di più nei dettagli per poter correggere alcune situazioni ed esaltare ciò che di buono la propria squadra, o il singolo giocatore, sta facendo”.

Genoa, Retegui

Retegui – Genoa, ITALY – JANUARY 28: Mateo Retegui of Genoa (2nd from left) celebrates with his team-mate Caleb Ekuban after scoring a goal during the Serie A TIM match between Genoa CFC and US Lecce – Serie A TIM at Stadio Luigi Ferraris on January 28, 2024 in Genoa, Italy. (Photo by Getty Images/Getty Images)

Proporre a Torino contro la Juve Vitinha, Gudmundsson e Retegui?
“Può essere un’ idea dall’inizio o a gara in corso. Victor ha dimostrato di essere in ripresa netta e si è inserito nei meccanismi della squadra. Puntiamo molto su di lui, così come su Albert e Mateo. Devo però tenere conto del grandissimo equilibrio che dobbiamo mantenere nella gara. Però c’è la voglia di andare a fare una grande partita contro una grande squadra.

Una partita di grande coraggio e personalità come a Milano contro l’Inter. La squadra credo che abbia fatto un percorso importante, hanno spinto forte. Ora mancano dieci partite alla fine e c’è da mantenere il gruppo granitico e la forza di questa squadra che ha spostato gli equilibri. C’è veramente bisogno di tutti, di un’energia positiva che ha fatto la differenza quest’anno”.

Ankeye potrebbe giocare dei minuti?
“E’ arrivato a gennaio, si è allenato da solo e poi si è infortunato. In questa stagione diciamo che sta rincorrendo. E’ un giocatore con grandissima prospettiva che deve lavorare su sé stesso, sul miglioramento tecnico e sul posizionamento in campo ma penso che nel giro di uno-due anni questa società penso possa avere un giocatore importante”.

Come si batte questa Juventus?
“E’ una squadra difficile da incontrare. E’ una squadra che ha basato questa stagione sull’attitudine di tutti gli interpreti. Hanno giocatori che possono cambiare la partita in ogni momento. Però, come abbiamo visto all’andata, conta ciò che desideriamo fare in campo. E’ quello che cambia l’equilibrio della partita”.

Genoa, Retegui

Tornando sull’argomento del calcio di rigore Gudmundsson-Retegui. C’è stato un chiarimento?
“Una situazione molto serena. E’ positivo innanzitutto che ci sia voglia di far gol. Ci sono delle gerarchie, ho parlato con Mateo e ha questa voglia di far gol in ogni momento, ma è normale. Detto questo, c’è una gerarchia e Albert batte i rigori. Non c’è nessun tipo di problema, dobbiamo pensare al bene della squadra. Tutti dobbiamo pensare a ciò che di buono si può fare per il gruppo. Gli aspetti i singoli devono esaltare la squadra”.

Le tante convocazioni in Nazionale.
Significa tanto perché la dice lunga sul valore dei giocatori e su ciò che è stato fatto. Fa piacere perché c’è l’aspetto del singolo giocatore che, per questa maglia, ha cercato di avere miglioramenti continui e sono felice di aver valorizzato con lo staff certi giocatori per portarli a vestire la maglia delle loro Nazionali”.

Cosa può dare Retegui alla Nazionale italiana?
Mateo aspira a far bene qui con la maglia del Genoa. Vuole fare benissimo per poi andare in Nazionale. Gli ho detto di continuare a lavorare e deve pensare a fare il massimo in queste dieci partite”.

In genere quando una squadra raggiunge una posizione tranquilla di classifica ha un rilassamento. Come si mantiene la concentrazione giusta?
Non abbiamo questo tipo di pensiero in testa sennò non avremo fatto una partita del genere a San Siro e nemmeno un secondo tempo del genere col Monza. C’è la volontà di fare il massimo. I ragazzi hanno corso tanto, hanno fatto passi da gigante. Ora è il momento di fare un upgrade e dare il massimo come hanno fatto i ragazzi, bravi a recepire i messaggi.

E’ il momento di rimanere compatti e cercare di portare a casa più punti possibile. Sappiamo che il campionato di Serie A, quando si avvicina nella fase finale, è ancor più difficile perché in tutte le squadre che affronti c’è la volontà di strappare punti. Abbiamo e dobbiamo avere questo tipo di percezione. Abbiamo voglia di continuare a lavorare forte. Questa deve essere la direzione del cammino che vogliamo intraprendere”.

Genoa

In difesa basta forse una squalifica e il Genoa rischia di essere contato. Come hai visto per esempio Cittadini?
“Viene da un infortunio, ora sta bene. Pur non giocando tanto, si allena sempre forte. C’è la possibilità di migliorarsi e penso che anche lui abbia le sue chance”.

Come si affronta questo finale di stagione?
“In queste dieci partite dobbiamo toglierci un qualcosa di egoistico, personale per donarlo alla squadra e questo diventa fondamentale per questo finale”.

Quali aspetti del Genoa possono essere migliorabili?
“Abbiamo fatto dei miglioramenti netti da settembre ad oggi, sia nella fase difensiva che nella costruzione e nella volontà di ricercare gli spazi. Sicuramente c’è la possibilità di migliorare e anche dare continuità ai miglioramenti”.

Come giudica il lavoro di un giocatore che sta trovando poco spazio come Bohinen?
“Come Cittadini, è un giocatore che non salta un allenamento. E’ normale che in questo momento ci siano delle idee ben chiare in testa ma, se ci sarà la possibilità e quando ci sarà, cercherò di far giocare anche lui perché è un ragazzo che merita. Fanno parte di un gruppo e se siamo arrivati a questi punti è merito di giocatori che vanno forti negli allenamenti”.

Serie A

Napoli in silenzio stampa e contestato dalla Curva

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Napoli, De Laurentiis

Il Napoli esce con le ossa rotte dalla sfida contro il Bologna di Motta: un netto 2-0 che lancia i felsinei verso la prossima Champions.

Due situazioni opposte nel pomeriggio del Maradona, da un lato la magia della squadra rossoblu che si appresta a tornare in Europa dopo 21 anni dalla porta più prestigiosa che c’è, dall’altro il Napoli che quella magia l’ha finita.

Il meraviglioso Napoli di Spalletti, senza la sua guida, un anno dopo non c’è più: anche la qualificazione alla prossima Conference League, sempre che parteciparvi sia nei piani della società partenopea, è a rischio.

Nel dopo gara il Napoli si è chiuso in silenzio stampa, e il giornalista di DAZN Tommaso Turci ne spiega il motivo: “La notizia è che non parlerà nessun tesserato del Napoli, perché non è piaciuta per niente la prestazione della squadra di Calzona alla dirigenza e al presidente De Laurentiis. Quindi non verrà né l’allenatore del Napoli né alcun tesserato a rendere conto di quanto successo oggi, di quest’ennesima sconfitta.

Sicuramente non è un momento semplice adesso, e lo si percepiva a fine partita, con l’ennesima contestazione che c’è stata da parte di entrambe le curve. Era già successo diverse volte in questa stagione che ci fossero state delle contestazioni. È successo anche oggi. Uno sconsolato De Laurentiis in tribuna che si aspettava dopo un quarto d’ora iniziale molto complicato col doppio vantaggio del Bologna, una prestazione diversa da parte di tutta la squadra. La sensazione è che per questa squadra vincere, perdere o pareggiare sia la stessa cosa. Manca quel mordente”.

I giocatori azzurri dopo il fischio finale sono andati sotto la Curva per salutare i tifosi ma sono stati fischiati e contestati e sono stati invitati a “giocare senza maglia”.

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Serie A

Bologna, entusiasmo Motta: “Stiamo facendo la storia”

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Roma-Bologna, Thiago Motta

Il Bologna sbanca anche il Maradona: un netto 2-0 al Napoli e la Champions è sempre più vicina.

Ormai manca solo la matematica che potrebbe arrivare in giornata se la Roma non andasse oltre il pari nella sfida contro l’Atalanta, ma è questione di tempo…

Intanto nel dopo gara Motta è chiaro: “Abbiamo già fatto la storia, non so se saremo in Champions ma spero di sì perché ce lo meritiamo. Oggi dobbiamo festeggiare per una grande vittoria contro una squadra forte e approfittare di questo momento. Abbiamo fatto bene il nostro lavoro con grande impegno e qualità nel primo tempo. Nel secondo abbiamo sofferto un po’ di più, ma siamo stati bravi a non prendere gol. Arrivare in Champions non mi toglie il sonno, sono felice da quello fatto dai miei ragazzi”.

Ecco quando il tecnico ha capito che si poteva raggiungere un risultato così prestigioso in questa stagione: “Abbiamo vinto tante partite consecutive, sei, non è facile per niente. Abbiamo continuato a lavorare nello stesso modo, dopo sono arrivati un po’ di dubbi ma durante una stagione è normale. Fino a oggi abbiamo fatto molto bene”.

Queste alcune dichiarazioni raccolte da tuttomercatoweb.com in conferenza stampa.

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Serie A

Napoli – Bologna 0-2, nel tempio di Diego la Champions diventa quasi matematica | Le pagelle rossoblù

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Napoli-Bologna 0-2, Ndoye e Posch stendono i campioni d’Italia e avvicinano i rossoblù alla Champions, ora davvero a un’attaccatura. Le pagelle rossoblù.

Bologna

Pagelle

Ravaglia 7,5: il rigore di Politano, i cross, le uscite basse e i tiri di prima intenzione. Non fa passare nulla di ciò che gli arriva.

Posch 7: mette la sua firma sulla partita colpendo a freddo il Napoli sul nascere. Quasi sempre in attacco, ottima spina nel fianco.

Lucumi 7: vince spesso le battaglie di fisico, con Osimhen che mastica amaro. Una prestazione solidissima.

Calafiori 7,5: ricorre talvolta anche alle piroette per difendere il pallone. Non sbaglia quasi nulla, legittimando il suo status da pezzo pregiato del mercato.

Kristiansen 6,5: e’ quello più timido del pacchetto difensivo, ma comunque segna sulla lavagna una prestazione più che buona.

Freuler 6: il suo fallo rischia di riaprire la gara dopo il doppio vantaggio. Oltre questo, però, la consueta autorevolezza palla al piede (dall’82’ El Azzouzi sv).

Urbanski 6: la parola migliore che lo rappresenta e’ umiltà. Su ogni pallone fa paura in aggressione (dal 73′ Fabbian 6: buono il suo impatto).

Aebischer 6,5: in versione metronomo, sbaglia poco o nulla. I tempi di intervento sul pallone sono sempre quelli giusti.

Ndoye 7: pochi minuti e il Bologna la sblocca con il primo gol in campionato del numero 11. La gioia arriva proprio nel momento in cui se ne sentiva più il bisogno (dal 56′ Saelemaekers 6,5: entra come sparigliatore delle carte, gli riesce come sempre gli e’ successo in questa stagione).

Odgaard 6: una buona uscita, arricchita da tanta generosità nei passaggi (dal 56′ Orsolini 5,5: ha sui piedi il pallone dell’1-3, ma sbaglia la mira, anche se gli va dato atto che non era una posizione ideale e agevole).

Zirkzee 7: poco propenso al tiro, ma anche tanto generoso se si tratta di dialogare con gli altri uomini offensivi. Esce infortunato e in lacrime per infortunio (dal 73′ Castro sv).

 

Thiago Motta 7: con il gioco e con le idee, il Bologna vince anche a Napoli, in casa degli azzurri, pronti ad abdicare tra 180′. Ancora un passo e sarà Champions League, questa volta anche con l’estremo assenso della matematica.

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