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Fiorentina, Pioli: “Non abbiamo ancora vinto e non sono contento però ho visto che la squadra c’è. Ci servono qualità e compattezza. Kean…”

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Milan

Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa all’anti vigilia di Pisa-Fiorentina. Il tecnico si è detto determinato a vincere e ha parlato di leadership.

Ancora nessuna vittoria in questa Serie A per la viola che arriva dalla brutta sconfitta col Como maturata al 94′. Il derby che mancava da tanto tempo può dare la scossa per partire con la stagione.

Fiorentina, le parole di Pioli

Come sta Lamptey dopo l’infortunio?
“Le manovre in campo e poi anche fatte mercoledì erano negative, poi con gli esami si è scoperto che il legamento non teneva e si è arrivati all’operazione. Mi dispiace, si era inserito molto bene con belle caratteristiche per noi. E’ dispiaciuto, ma tranquillo”.

Fabregas ha confessato di aver ricevuto indicazioni di formazione la sera prima?
“Sinceramente non so, è così sempre… Non penso che lui abbia vinto la partita o che noi abbiamo perso perché sapeva che avremmo giocato a 4. Nel primo tempo abbiamo fatto bene, poi nel secondo non siamo più stati squadra e ci è scappata la partita”.

Qual è il suo stato d’animo? C’è qualcosa che le ha dato fastidio e qualcosa che le ha dato forza?
“Sto bene ma non posso essere contento dei risultati e del fatto che non abbiamo ancora vinto una partita. Sono concentrato per dare le migliori indicazioni alla squadra. Conosciamo l’importanza della prossima partita e che il nostro inizio non è quello che volevamo. 70 giorni fa eravamo qua con sogni e ambizioni e questi devono esserci ancora, ma serve tanto lavoro e tanto sacrificio e onestamente è ciò che sto vedendo nella squadra”.

Quando si è presentato ha parlato di voler vedere un’identità di squadra…
“Ho le mie idee e cerco di trasmetterle ai giocatori, che poi sono loro che vanno in campo. Non manca tanto secondo me, ma è la differenza che passa fra il vincere e il perdere. Abbiamo forzato un po’, è normale che mi aspetto dei miglioramenti in tante situazioni”.

Ha dato spazio a tanti giocatori fin qui…
“Scelgo sempre per quello che vedo in allenamento e in partita, poi sono le prestazioni dei giocatori che determinano. Le scelte le faccio io, ma dipendono sempre dalle prestazioni dei ragazzi”.

Come stanno aiutando la squadra leader come De Gea e Gosens?
“Loro sono sempre sul pezzo, sempre disponibili, mettono tutto quello che hanno per aiutarci a fare il meglio”.

Tanti singoli stanno rendendo al di sotto del proprio livello?
“E’ una giusta valutazione. La crescita della squadra deve passare dalla crescita dei singoli. Dobbiamo crescere come situazioni di gioco e collettivo, ma se ogni singolo riesce a performare meglio sale automaticamente anche il livello della squadra”.

Fiorentina

Rome, Italy 26.01.2025 : Lucas Beltran of Fiorentina, Albert Gudmundsson of Fiorentina seen in action during Italian football match championship Serie A Enilive 2024-2025 SS Lazio vs Fiorentina Calcio at Stadio Olimpico in Rome.

Chi o cosa può accendere la scintilla in questa Fiorentina?
“Spero che tutti noi si possa riuscire a dare un qualcosa, una scintilla, per vincere la prossima partita. Le vittorie danno fiducia, autostima, ti convincono di ciò che stai facendo e creano un ambiente positivo. Sappiamo l’importanza della partita, sappiamo cosa non siamo riusciti a fare fin qui ma vogliamo dimostrare di non essere questi e di non meritare questa classifica. Un conto è dirlo però, un altro è farlo. Dobbiamo parlare poco e lavorare tanto”.

Kean rende meglio da solista?
“Io oggi alla squadra ho detto che il periodo di rodaggio è finito. Le idee e i principi di gioco oramai devono essere chiari. Poi si cerca di fare troppa differenza fra i moduli, perché non cambia molto e le idee sono chiare. Un allenatore sceglie in base alle situazioni: Moise non è un problema, può fare bene da solo e può fare bene in coppia. La priorità è manovrare meglio, di costruire di più e di salire meglio insieme. Mi aspetto di trovare soluzioni diverse rispetto a quelle viste fin qui”.

Fiorentina ultima per tiri in porta effettuati?
“I numeri a lungo andare vanno contestualizzati, ma significa che abbiamo avuto difficoltà a costruire azioni pericolose e che abbiamo concesso troppo. Il vestito non è ancora quello più giusto, ma lavoriamo velocemente per sviluppare entrambe le fasi di gioco. Dobbiamo stare dentro la partita con più qualità, con scelte migliori e con più compattezza”.

La Fiorentina nelle prime giornate si è rifugiata nelle certezze dello scorso
“Non è sbagliato a priori andare diretti sull’attaccante. Lo dicono gli avversari dove è lo spazio giusto e migliore. Secondo me col Como abbiamo perso il controllo della partita perché abbiamo calciato troppo lungo e non siamo stati abbastanza compatti contro una squadra con ottima qualità. Dipende tutto dalle letture della partita. Noi abbiamo dimostrato di avere uno spartito chiaro, nel primo tempo il Como ha tirato solo una volta in porta mentre eravamo uno in meno… Vediamo, dipende sempre dalle partite”.

mandragora

Fiorentina’s Rolando Mandragora portrait during italian soccer Serie A match Bologna FC vs ACF Fiorentina at the Renato Dall’Ara stadium in Bologna, Italy, September 11, 2022 – Credit: Ettore Griffoni

Dodo può fare l’esterno alto? E Comuzzo il laterale basso?
“Ci possono stare entrambe, per me dipende sempre dall’avversario”.

Fiorentina-Como può essere la scintilla come fu la sconfitta per il suo Milan per 5-0 contro l’Atalanta?
“Ci sono troppe differenze. Quella era l’ultima partita prima della sosta, poi arrivarono tre giocatori come Ibra, Saelemaekers e Kjaer. Abbiamo provato delle cose e abbiamo lavorato, il calcio è attenzione e sacrificio oltre alla tecnica. Domenica il combattere, le seconde palle, saranno importanti. Io sono sempre per il giocare bene, ma ci sono partite anche di questo tipo”.

A che punto è la squadra nella sua comprensione delle idee?
“Per crescere e migliorare devi sbagliare. In queste gare abbiamo fatto errori, ci abbiamo lavorato e sono sicuro che miglioreremo. Per me non manca tanto, le sensazioni che un tecnico ha in allenamento sono importanti e le mie sono ottime, ma la cartina di tornasole è sempre la partita e noi dobbiamo dimostrare le nostre qualità sul campo”.

“Chiunque trovo per strada mi rispetta e mi incita, ed è quello che devono fare i tifosi. Poi non siamo contenti noi e non sono contenti loro, ma fa parte del gioco. O accetti Firenze e la Fiorentina o qua non ci stai. Non sarà mai un problema per noi, noi cerchiamo solo di meritare applausi e incitamento ma per ottenerli dobbiamo fare di più. Io comunque sull’atteggiamento della squadra non ho perplessità, ma ora è il momento di portare a casa qualcosa”.

Serie A

Hellas Verona-Atalanta 3-1, Zanetti salva la panchina sotto gli occhi di Ballardini

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Zanetti salva la panchina: l’Hellas Verona risorge nella serata più difficile, trovando la prima vittoria stagionale (3-1) contro l’Atalanta di Palladino.

Hellas Verona

PAOLO ZANETTI ( FOTO KEYPRESS )

Hellas Verona-Atalanta 3-1, il recap del match

L’Hellas Verona abbandona l’ultimo posto, lasciando la Fiorentina sola soletta a recitare il ruolo di cenerentola della Serie A. Esattamente come l’anno scorso, il dead man walking Paolo Zanetti (sfiduciato e virtualmente esonerato, ma ancora in sella per mera mancanza di alternative) salva la panchina nella serata più difficile. Gli scaligeri trovano la prima vittoria stagionale al Bentegodi contro la rivitalizzata Atalanta di Raffaele Palladino, che vede erose le certezze di chi aveva individuato in Ivan Juric il suo capro espiatorio.

La partenza è stata shock per gli orobici e da sogno per i padroni di casa, che a fine primo tempo vedeva i gialloblù già avanti 2-0. Nella serata dei centravanti “abiurati”, seppur per motivi diversi, i frutti del lavoro della finissima mente calcistica del direttore sportivo Sean Sogliano vengono esemplificati dalle reti di Belghali e Giovane. Zanetti lascia fuori Gift Orban e si affida a Mosquera, che non fa rimpiangere il suo omologo nigeriano con l’assist per il gol dell’1-0, mentre Palladino tiene a riposo Scamacca per il Chelsea.

Il ginocchio dell’ex Roma e Sassuolo spaventa, nonostante la sua forma esondante, ma il tecnico gigliato è costretto ad affidarsi a lui ad inizio ripresa. Il suo ingresso, però, non è risolutivo. Al netto del consolation gol dell’1-3 finale, arrivato nei minuti conclusivi dopo il gol del 3-0 di Bernede. Gli orobici, quindi, rallentano la loro corsa verso le posizioni europee, mentre gli scaligeri tirano la testa fuori dall’acqua quando tutti li davano per spacciati. Zanetti (per ora) rimane in sella, ma le prossime partite saranno decisive per il suo futuro.

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Fonte: l’account X di Schira.

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Serie A

Roma: a Cagliari arriva la prima convocazione per Arena

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Roma

Il tecnico dei giallorossi Gian Piero Gasperini ha deciso di convocare il giovanissimo attaccante della Primavera della Roma per la trasferta in Sardegna.

Che per Gian Piero Gasperini i giovani siano una risorsa importante è sempre stato un suo tratto caratteristica. Lo ha dimostrato in tutta la sua carriera, in ogni squadra che ha allenato.

Oggi in conferenza stampa, alla vigilia della trasferta di Cagliari, il tecnico della Roma ha annunciato la convocazione per la prima volta con la squadra maggiore di Antonio Arena, giovanissimo classe 2009 della Primavera giallorossa.

LA GRINTA DI GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Da Sidney alla capitale: la storia di Antonio Arena

Antonio Arena nasce a Sidney il 10 febbraio 2009, e muove i suoi primi passi da calciatore nel Western Sidney Wanderers. In Australia fino al 2022, quando il Pescara decide di portare il giovanissimo attaccante in Abruzzo. Arena firma il suo primo contratto da professionista.

Il suo debutto arriva in occasione della gara di Serie C contro la Lucchese, gara in cui siglerà anche la sua prima rete. La partita finirà 4-1 a favore degli abruzzesi, ed Arena diventa con la sua marcatura il primo classe 2009 ad andare a segno nei campionati professionistici italiani.

Nello scorso luglio arriva la chiamata della Roma, ed Arena diventa ufficialmente un giocatore giallorosso, firmando un contratto fino al 2028. Arena si distingue anche con la maglia della Nazionale U-17, con cui conquista un terzo posto al Mondiale dello scorso novembre.

Domani Antonio Arena si aggregherà alla prima squadra per la trasferta di Cagliari, e chissà se Gasperini potrà concedergli anche qualche minuto di gioco. In ogni caso siamo sicuri che la gara contro i sardi sarà per Arena un momento indimenticabile.

 

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Serie A

Como, Fabregas: “Dopo la sconfitta mi giudicheranno, ma dobbiamo crescere”

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Como

Cesc Fabregas riflette sulla sconfitta dell’Inter contro il Como: “Dobbiamo crescere nonostante i 60 punti ottenuti nelle ultime 38 partite”.

Como

CESC FABREGAS ALZA LE MANI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Bilancio positivo e invito alla crescita

Dopo la recente sconfitta del Como contro l’Inter, l’allenatore Cesc Fabregas ha condiviso le sue riflessioni nella conferenza stampa post-partita. “Ora dopo questa sconfitta diranno che sono uno stupido o un filosofo” ha dichiarato il catalano, sottolineando la mentalità che spesso accompagna il calcio dopo una battuta d’arresto.

Tuttavia l’ex campione ha evidenziato che, nonostante il terzo gol subito abbia segnato un momento di cedimento per la squadra, i progressi fatti non devono essere sottovalutati. Fabregas ha voluto ricordare un dato importante: la squadra ha totalizzato 60 punti nelle ultime 38 gare, un traguardo che non va dimenticato, anche in tempi difficili. “Anche avessimo vinto 3-0 avrei detto che dobbiamo crescere”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di non adagiarsi sugli allori e di continuare a migliorarsi costantemente.

Fonte: l’account X di Schira.

Elogio a Dimarco e Bastoni

Il tecnico catalano si è poi soffermato sugli elogi alla squadra di Chivu, esprimendo parole di ammirazione per i giocatori dell’Inter Federico Dimarco e Alessandro Bastoni. Nelle sue dichiarazioni, Fabregas ha sottolineato come questi due talenti siano in grado di giocare “a memoria”, rappresentando una fonte di ispirazione e apprendimento per lui nella sua nuova carriera da tecnico. “L’Inter è fortissima, vengo sicuramente martedì a vedere Inter-Liverpool per continuare a imparare da loro” ha affermato Fabregas, confermando il suo interesse per il calcio italiano e la sua volontà di crescere osservando i migliori.

Fonte: l’account X di Schira.

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