Serie A
Fiorentina in crisi, la Fiesole ha un unico colpevole
La Fiorentina è in piena crisi, quartultimo posto in classifica con solo 3 punti raccolti in sei gare: la curva Fiesole torna a chiedere l’addio di Pradè.
Ennesima giornata nera per i viola di Pioli contro la Roma ieri pomeriggio al Franchi. Il 2-1 per i ragazzi di Gasperini è un po’ bugiardo per le occasioni messe in campo dai viola, ma la fortuna, si sa, aiuta gli audaci e la Fiorentina di questo periodo non merita un occhio di riguardo dalla dea bendata…
Sicuramente sotto accusa ci sono i giocatori che non rendono secondo quanto previsto e tanto meno si vede la mano di Pioli, il cui arrivo doveva portare una stabilità della squadra viola nella parte alta della classifica.

Prade
Sotto accusa c’è soprattutto dalla parte del tifo più caldo e rumoroso dell’ambiente viola chi questa squadra la costruita: il direttore tecnico Daniele Pradè.
Il dirigente romano era stato messo sul banco degli imputati lo scorso maggio, la Curva Fiesole ne aveva chiesto a gran voce l’esonero, con lo stesso Commisso a difenderlo a spada tratta. Il mercato, ritenuto positivo da praticamente tutto il mondo viola, aveva un po’ messo sotto la sabbia estiva la contestazione, ma questo avvio drammatico di stagione ha riportato alla luce i vecchi rancori.
Ieri la Curva Fiesole, che comunque non ha fischiato la squadra al termine della gara contro la Roma, ha emesso un comunicato, duro, in cui si chiede la cacciata di Pradè da parte di Commisso, questo il testo:
“Come la nostra storia spesso ci impone ci troviamo a dover affrontare un altro periodo particolarmente duro, di lotta, dove ci sarà bisogno di tutti (uniti) per venire fuori da questa situazione. Nessuno si aspettava una partenza del genere e questo ha sicuramente incentivato i malumori di una piazza che vive il rapporto con la propria squadra in maniera viscerale e spesso anche irrazionale. La voglia di vedere l’amata compagine cittadina pareggiare in gloria la curva e la città è talmente forte che ci porta inevitabilmente a volere qualcosa in più. Finito il mercato avevamo dato il benvenuto ai nuovi facendo il solito saluto di inizio anno alla squadra chiedendo di gettare sempre il cuore oltre l’ostacolo in ogni contesa con la maglia zeppa di sudore.
Quello “Spirito Guerriero” ereditato dagli eroi del 1530 che contraddistingue la Curva Fiesole deve contraddistinguere tutta la piazza in tutti i suoi componenti, partendo dalla squadra e dalla società arrivando ai tifosi più saltuari. Lungi da noi, infine, ergersi a commercialisti o esperti di mercato, ogni considerazione in tal senso la lasciamo a chi vive GRAZIE alla Fiorentina e non a chi vive PER LA Fiorentina, come noi.
Detto questo, però, il senso di responsabilità per il ruolo che ricopriamo ci impone di vigilare e proteggere sempre gli interessi della nostra squadra, da chi, per demeriti professionali e umani, non incarna in alcun modo lo spirito che contraddistingue chi ama i nostri colori”.
“Lo scrivemmo a fine maggio, dopo la fine della scorsa stagione e Il tempo, ahinoi, ci sta dando nuovamente ragione. Dato che chi avevamo esplicitamente individuato come principale responsabile del caos sportivo nel quale ci ritroviamo da anni, non ha avuto ovviamente il coraggio di dimettersi, dati gli INTERE$$I ormai sempre più palesi, invitiamo il presidente Commisso e la dirigenza a fare quello che sarebbe stato giusto fare ormai da tempo: cacciare Daniele Pradè per il bene della Fiorentina”.
PS: “Con la chiarezza che ci contraddistingue comunichiamo che questa sarà L’ULTIMA volta che la Curva Fiesole tratterà questo argomento in queste modalità. A buon intenditore poche parole!”.
Serie A
Sassuolo, Grosso: “Paura? Non mi entusiasma come termine. Preferisco rispetto”
Il tecnico del Sassuolo Fabio Grosso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Fiorentina in programma domani alle 15:00.
Nell’ultima gara di campionato il Sassuolo è caduto sul campo del Como. Domani a Reggio Emilia arriva la Fiorentina di Vanoli: una squadra in evidente crisi che ha bisogno di rialzarsi. I neroverdi devono provare ad approfittare del momento negativo degli avversari per ritrovare i 3 punti. Della partita ha parlato il tecnico del Sassuolo Fabio Grosso.
Sassuolo, le parole di Grosso
C’è una vaga aria di trappola…
“Io ho già risposto su questa parola, non ci sono trappole per noi che arriviamo in questo tipo di campionato. Sappiamo tante cose ma per me la cosa fondamentale è riuscire a capire quanto sarà importante fare una bella partita, piena sotto tutti i punti di vista, perché l’avversario è di livello, che ha delle difficoltà che vuole superare. Per me è importante che ci concentriamo su noi stessi, riuscire a fare una grande partita perché per fare un bel risultato ci sarà bisogno di grande intensità, qualità, spirito di sacrificio e voglia di ottenere un bel risultato”.
Quanto conta la testa?
“Per me tantissimo ma conta in tutte le partite perché ti fa riconoscere le situazioni, ti fa rimanere dentro le situazioni, ti aiuta a cercare soluzioni. È un aspetto fondamentale su cui proviamo a lavorare e a stuzzicare tanto e che poi ti permette di tirare fuori tutto: senza il cervello tutto il resto diventa secondario”.
L’assenza di Berardi ormai è nota: gioca Volpato al suo posto?
“Molto probabilmente penso che giocherà Cristian. L’assenza di Berardi riguarda un giocatore fortissimo per noi ma sappiamo quello che è successo, ci è dispiaciuto tantissimo e quindi devi essere bravo a farlo diventare opportunità”.

DOMENICO BERARDI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Recupera qualcuno?
“Chi non c’era non c’è, si aggiunge Domenico e tutti gli altri che dovremmo essere a disposizione, dovremmo essere 19 giocatori di movimento e 3 portieri”.
Quanto conterà l’aspetto psicologico? Loro hanno voglia di rivalsa…
“Tutto quello che riguarda loro lo conosciamo, sappiamo che partita hanno intenzione di fare, hanno detto e ripetuto che vogliono ripartire ma noi possiamo essere concentrati su quello che vogliamo fare noi, hanno a disposizione tanti ragazzi, possono giocare tante modalità di gioco, ho letto che potrebbero cambiare e tutto questo deve farci alzare il livello di presenza, di intensità, di riempire la gara in tutti i momenti, fare partita piena sarà la cosa più importante per noi”.
C’è la consapevolezza di non voler ripetere l’atteggiamento contro il Genoa che era ultimo in classifica così come la Fiorentina? Cosa deve fare Volpato per convincerla?
“Volpato non deve convincermi, sono molto convinto delle qualità che hanno i miei ragazzi, qualcuno ha potenzialità e questo vuol dire che questo potenziale va riempito. L’obiettivo è fare una bella prestazione a prescindere da quanti errori si commettono. Gli errori ci saranno sempre ma l’importante è il modo con cui si affrontare l’errore e non è facile, è avere quella bravura d’insieme, stare dentro la partita”.
Quanta paura c’è, se c’è paura, di diventare la prima squadra a concedere una vittoria a un avversario che non ha mai vinto?
“Non mi entusiasma paura come termine per chi pratica sport. È fondamentale avere grande rispetto per l’avversario, timore per le caratteristiche dell’avversario, ma questo deve poi stuzzicare le tue caratteristiche per dare il massimo, a prescindere dalla loro ripartenza da quello che si dice fuori su questo, lo sapevamo anche se non fosse stato detto fuori, a noi interessa quello che vogliamo noi sapendo che le partite sono difficili, penso che questa è una squadra che aveva tantissimi punti in più l’anno scorso quasi con gli stessi interpreti, l’importante è fargli trovare di fronte un avversario che ha la stessa fame e la voglia di fare bene”.
Con il Como al posto di Pinamonti è entrato Moro e non Cheddira. Ultimamente Walid ha giocato da esterno: può diventare un’opportunità per lui l’infortunio di Berardi e perché gioca poco da attaccante? Questione di caratteristiche?
“A differenza di Moro che quando è entrato a Como per me ha fatto una bella gara e sono contento di come è entrato, mi dispiace per l’occasione che ha avuto nel finale, lui, Cristian e Muharemovic, perché poi le gare cambiano. La differenza è che Luca è un centravanti a tutti gli effetti, Cheddira è un centravanti, lo sa fare, ma ha le caratteristiche per giocare da attaccante esterno, forse lo fa con meno qualità rispetto agli esterni che abbiamo noi ma lo fa con una cattiveria e intensità molto alta. Col Como ho preferito Moro perché pensavo molto utile come in realtà è stato, giocatore che collega il gioco, con Walid invece potevamo andare di più negli spazi. Se avessimo riaperto la gara sarebbe stato diverso ma sono contento dei ragazzi che ho, abbiamo 6 giocatori offensivi, senza contare Pierini che può diventare anche il sesto nelle rotazioni a centrocampo. Sono tutti importanti, tutti devono sentirsi importanti”.
Serie A
Inter, mistero Darmian: il rientro slitta nel 2026
Il nuovo tecnico dell’Inter sta facendo a meno ormai da mesi di un giocatore di cui si parla poco, ma che è di grande utilità per la squadra: Matteo Darmian.
A partire dalla gestione di Antonio Conte, Darmian è sempre stato un calciatore indispensabile: sempre disponibile, duttile ed affidabile. Nella stagione 2021 l’esterno ha anche messo a segno due gol fondamentali in chiave scudetto che sono valsi 6 punti contro Cagliari ed Hellas Verona.
Con Inzaghi la musica è stata la stessa, con l’ex Manchester United che veniva spesso utilizzato sia da quinto che da braccetto di destra. Quest’anno invece, probabilmente a causa dell’età, qualche problema fisico di troppo lo sta tenendo lontano dal campo e a Cristian Chivu sta mancando quella sicurezza e quella garanzia di prestazione, che trasmette un giocatore come Darmian.
La sua presenza avrebbe sicuramente aiutato l’inserimento di Luis Henrique, ma soprattutto avrebbe dato al tecnico un’alternativa più conservativa sulla fascia destra, dove ci sono in rosa tanti giocatori propensi ad offendere come il brasiliano, Dumfries e Andy Diouf.

Milano, Italy. 5 February 2023 . Matteo Darmian of Fc Internazionale during the Serie A football match between Fc Internazionale and Ac Milan.
Inter, Darmian torna nel 2026
Darmian è ormai fuori da ottobre per un problema al polpaccio. Il giocatore però sembra non aver ancora smaltito l’infortunio ed avrà bisogno di tempo per recuperare lo stato di forma.
Il suo ritorno, che inizialmente era previsto per il mese di dicembre, sembra avere tutti i presupposti per slittare al nuovo anno, ovvero a gennaio 2026.
Chivu nel frattempo sulla corsia di destra ha riscoperto il francese Diouf, ma per ritrovare l’affidabilità e l’esperienza di Darmian, dovrà aspettare ancora per un po’.
Serie A
Hellas Verona-Atalanta, le probabili formazioni e dove vederla
La sfida di Serie A Hellas Verona-Atalanta vedrà affrontarsi due squadre dal periodo di forma completamente opposto.
L’Hellas Verona non ha mai trovato la vittoria in campionato questa stagione, tanto che il 20⁰ posto in classifica è occupato proprio dai gialloblù.
Grandi difficoltà presenti anche in attacco, dato che è il peggiore della Serie A con soli 8 reti segnate in 13 giornate.
Per intenderci meglio, l’Atalanta ne ha realizzati 9 ma negli ultimi 3 match disputati (tra Champions League, Coppa Italia e Serie A).
Con l’arrivo di Palladino in panchina, al posto di Ivan Jurić, la Dea sembra essere in ripresa. 4 partite disputate, 3 vittorie per il tecnico ex Monza e Fiorentina.

Rome, Italy 31 August, 2025: Giovane Santana Do Nascimento of Verona seen in action during the Serie A Enilive 2025-2026, day 2, football match between SS Lazio and Hellas Verona at Olympic Stadium.
Qui Hellas Verona
Pochi cambi per gli uomini di Paolo Zanetti. Solito 3-5-2, ma questa volta alcuni interpreti troveranno posto rispetto ad altri.
Bradarić parte dalla panchina, al suo posto gioca Frese. Al posto di Gagliardini parte titolare Al-Musrati, mentre Orban dovrebbe partire nuovamente dalla panchina, con Mosquera favorito.
Qui Atalanta
Rispetto alla formazione scesa in campo contro il Genoa, vari cambiamenti dovrebbero venir eseguiti. Carnesecchi, Kossounou, Zappacosta, Éderson e Lookman dovrebbero tornare in campo dal primo minuto.
Discorso diverso per quanto riguarda Kolašinac, tornato in campo dal primo minuto dopo il lontano 13 aprile contro il Bologna dello scorso campionato.
Zalewski, Sulemana, Pašalić e Sportiello rimarranno in panchina, pronti a subentrare in caso di necessità.
Le probabili formazioni di Hellas Verona-Atalanta
Verona (3-5-2): Montipò; Unai Nunez, Nelsson, Valentini; Belghali, Niasse, Al-Musrati, Bernede, Frese; Giovane, Mosquera. Allenatore: Zanetti.
Infortunati: Serdar, Kastanos, Suslov, Bradaric, Akpa Akpro
Squalificati: nessuno
In dubbio: nessuno
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossonou, Hien, Djimsiti; Bellanova, De Roon, Éderson, Zappacosta; De Ketelaere, Lookman; Scamacca. Allenatore: Palladino.
Infortunati: Scalvini, Bakker
Squalificati: nessuno
In dubbio: nessuno
Dove vedere Hellas Verona-Atalanta in TV
Hellas Verona-Atalanta sarà trasmessa su Sky Sport Uno (201), Sky Sport Calcio (202), Sky Sport 4K (213) e Sky Sport (251), nonché visibile in diretta tv scaricando l’app di DAZN su un televisore compatibile oppure utilizzando: dispositivi Amazon Firestick e Google Chromecast, il TIMVISION Box o console PlayStation e XBox.
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