Il direttore sportivo dell’Empoli, Pietro Accardi, ha parlato di vari temi dalle colonne di Tuttomercatoweb. L’uomo mercato dei toscani ha toccato vari temi.
L’Empoli è aritmeticamente salvo, a tre giornate dalla fine. La squadra toscana, dunque, calcherà anche il prossimo anno i campi della serie A.
Gran parte del merito di questo traguardo va alla società e al direttore sportivo Pietro Accardi, architetto della rosa che ha affrontato questo campionato.
Attraverso una intervista rilasciata al portale Tuttomercatoweb, Accardi ha parlato di vari aspetti, primo fra tutti la salvezza dell’Empoli, ma anche il mercato. Di seguito riportiamo i passaggi salienti.
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“Da gennaio nessuno ci ha considerati una papabile candidata alla retrocessione. Finché non siamo arrivati alla salvezza matematica siamo stati sul pezzo, come normale che fosse. Anche quando la squadra non faceva risultato, faceva ottime prestazioni: vivo il quotidiano, ho visto tutti gli allenamenti e la squadra non ne ha sbagliato uno”.
“La serie A è un campionato difficile e le partite sono sempre più difficili. All’andata la percezione è quella di avere tempo davanti. Al giro di boa invece…”.
“Chi lavora ad Empoli sa che qui si riparta sempre da zero. Chi la pensa diversamente, è perché vuole andare via. Quando pensi che non ci siano motivazioni, o il gusto di ripartire da zero, è il momento di andare via”.
“Su alcuni giocatori c’è il diritto di riscatto e faremo le nostre valutazioni. L’importante è scegliere i giocatori giusti, motivati e funzionali. Ho fatto 5 anni da direttore e più di 200 operazioni di mercato tra cessioni, rinforzi e rose smantellate. Qui è la normalità, difficile ma stimolante”.
“Prima della fine di giugno dovremo, nel caso, esercitare i riscatti. Stiamo facendo delle valutazioni, dire che possono rientrare nella rosa dell’Empoli è presto”.
“E’ stato importante, ha fatto 12 gol e spero ne faccia ancora. Qui è cresciuto tanto, si è completato, è un ragazzo serio: secondo me farà strada, ha prospettive importanti e non deve fermarsi”.
“Ci ha confermato quel che ci aveva trasmesso questa estate. E’ stato un faro, un punto di riferimento per i ragazzi. Quel che c’eravamo detti in estate lo abbiamo riportato sul lavoro e sul terreno di gioco. Si sono visti i risultati: credeva nella squadra, piaceva a tutti e ha fatto la differenza”.
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