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Empoli, D’Aversa: “Bisogna migliorare dal punto di vista realizzativo, Esposito deve essere più cattivo”

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Empoli

Il tecnico dell’Empoli Roberto D’Aversa ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Cagliari.

Empoli, le parole di D’Aversa

Empoli, D'Aversa

ROBERTO D’AVERSA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico dell’Empoli Roberto D’Aversa in conferenza stampa in vista del match contro il Cagliari, in programma domenica 6 aprile alle 15:00 allo stadio Carlo Castellani:

Domani inizia una fetta finale di campionato con scontri diretti importanti. Come arriva la squadra?

“Il termine obbligo non mi piace, perché non voglio l’ansia del risultato. Indubbiamente è importantissima, dobbiamo essere consapevoli che il post Coppa italia ci deve far trasformare la delusione in rabbia positiva.

I nostri tifosi sono stati encomiabili e anche per loro dobbiamo fare il massimo. Si tratta di una partita importante, il campionato non finisce domani ma in primavera si decidono i destini delle squadre”

Cosa dovrete fare contro una squadra che sta bene contro il Cagliari?

“Rispetto all’andata sono cambiate tante cose, ai miei ragazzi chiedo gli stessi standard di Como migliorando l’aspetto realizzativo. Siamo sempre stati offensivi, affrontiamo una squadra che gioca molto verticalizzando.

Sono esperti, nell’ultima partita hanno trovato un risultato che forse non rispecchia l’andamento della gara perché sono stati molti bravi a concretizzare. Dobbiamo ragionare solo su noi stessi”

Cosa può trasmettere a livello di motivazioni?

“Un allenatore adesso può far poco a livello di motivazioni, sono i ragazzi che devono capirlo. Dobbiamo pensare a ogni singola partita, più che è uno scontro diretto dobbiamo pensare a fare risultato indipendentemente dagli altri.

Abbiamo un set ball, intanto dobbiamo uscire dal campo dopo aver fatto tutto. Dobbiamo essere più cattivi sotto porta”

Rifarebbe le stesse scelte martedì’ scorso?

“L’unica cosa che avrei voluto fare è dare minutaggio a Ebuehi. Sì, rifarei le stesse scelte, il dispiacere e la rabbia c’è da parte nostra.

Non volevamo perdere 3-0 ma non ci dimentichiamo che il Bologna la settimana aveva dato cinque gol alla Lazio. Noi dobbiamo essere delusi e arrabbiati, i tifosi devono essere invece orgogliosi di aver giocato una storica semifinale”

Domani mancherà Gyasi, peserà la sua assenza? De Sciglio o Sambia per lui?

“Il ballottaggio c’è e non riguarda solo loro due. Sappiamo quanto sia importante Gyasi ma chi ci sarà al suo posto non farà evidenziare la sua assenza”

Quanto sono state importanti le assenze?

“Quello che è successo in Coppa Italia è una cosa a parte, noi dobbiamo ragionare in maniera positiva. Devo ragionare in base a chi ho a disposizione, il Bologna ci ha rispettato molto perché ha giocato con tutti i titolari.

Non mi piace parlare di sfortuna, perché la determinazione ci fa segnare o meno. Non alziamo bandiera bianca, bisogna ragionare su chi c’è e sul raggiungimento dell’obiettivo con chi ho a disposizione”

Troverete un Cagliari con due risultati su tre?

“Io credo che loro abbiano caratteristiche e non possano cambiare attitudine, concedono poco e dietro ci sono giocatori molto esperti.

Dobbiamo far di tutto per vincere la partita, dobbiamo rimanere equilibrati. Fondamentale sarà la cura del dettaglio e l’equilibrio, anche da parte dell’ambiente”

Come ha visto Fazzini?

“Fazzini ha fatto un’ottima gara, lavorando in fase difensiva come trequartista, poi l’ho messo centrocampista. Ha messo minutaggio e questo è importante”

Davanti chi giocherà?

“Lì davanti il dubbio me lo porto dietro sempre, vuoi per caratteristiche vuoi per il tipo di squadra che affrontiamo. Questi giocatori mi permettono di scegliere, è importante anche chi subentra”

Esposito segna meno rispetto a prima, forse gravita poco in zona gol?

“A lui piace toccare molti palloni, poi lo porta a volte a essere fuori zona. Questo è un aspetto che deve migliorare, ha le caratteristiche per legare ma deve ragionare sul fatto che è un attaccante. Quando la palla sta andando in verticalizzazione deve andare dentro, le qualità ce le ha e deve quindi essere più cattivo”

Serie A

Roma, Ziolkowski è un diamante grezzo su cui Gasperini vuole lavorare

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Il classe 2005 Ziolkowski, arrivato alla Roma in estate, è un giocatore che ha delle grandi potenzialità, ma dev’essere sgrezzato da un grande allenatore: Gasperini pronto a rimboccarsi le maniche.

L’acquisto del giovane polacco è arrivato un pochino in sordina, senza dare particolarmente nell’occhio. Questo ovviamente ha aiutato a non mettere ulteriore pressione addosso ad un classe 2005 che è passato da un campionato di livello modesto, ad una piazza come Roma, dopo poco tempo tra i professionisti.

Il giocatore però, ha già dimostrato di avere le spalle larghe e grande personalità, nonostante i soli 20 anni. Non ha battuto ciglio dopo la sostituzione al 30′ minuto contro il Victoria Plzen, è entrato con carattere e spensieratezza nei minuti finali contro l’Inter, ma soprattutto ha messo in scena una grande prestazione per 90 minuti all’Allianz Stadium contro la Juventus.

Ziolkowski sta dimostrando in queste sue prime apparizioni con la maglia giallorossa, di avere grandi potenzialità. In alcuni casi commette alcuni errori attribuibili alla sua gioventù e alla sua “incoscienza”, inteso nella maniera positiva del termine. Questi però, servono per crescere e per far maturare il giocatore, che sotto la guida di Gian Piero Gasperini, può diventare un centrale di altissimo livello.

Roma

GIAN PIERO GASPERINI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, la scivolata è il tratto distintivo di Ziolkowski

Un particolare che è saltato all’occhio durante queste sue prime presenze, è sicuramente un ripetuto uso della scivolata. Un gesto tecnico che negli ultimi anni si vede sempre meno nei difensori, che stanno molto attenti per evitare sanzioni e cartellini.

Ziolkowski invece, riprendendo il concetto di incoscienza, entra spesso forte, sicuro e determinato, e il più delle volte riesce a sradicare il pallone dai piedi dell’attaccante.

Il giocatore è dotato anche di un’ottima velocità, che gli consente di stare dietro ad attaccanti molto rapidi, come nel caso di Openda. Deve sicuramente migliorare da un punto di vista delle scelte, delle letture e dell’esperienza in generale, ma con l’aiuto di Gasperini ha tutte le carte in regola per colmare i suoi difetti.

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Serie A

Atalanta, cura Palladino: ora l’Europa non è più un miraggio

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Fiorentina, Atalanta

L’Atalanta continua a correre con Palladino in panchina: la vittoria col Genoa avvicina l’Europa, e aumenta la fiducia per il futuro.

Continua l’ottimo momento dell’Atalanta, che con la vittoria last minute contro il Genoa si è portata ora a soli tre punti dalla zona Europa. Un distacco che potrebbe diventare di sei lunghezze, considerando la partita in più rispetto al Bologna, impegnato in Supercoppa Italiana, ma che dall’arrivo di Raffaele Palladino in panchina non sembra più proibitivo.

Il cambio di passo è evidente. L’ex tecnico della Fiorentina ha riportato entusiasmo, identità e compattezza, non solo in campo ma anche nello spogliatoio e nell’ambiente. Palladino si è calato subito nel contesto bergamasco, con la sua solita umiltà, come dimostrato anche dall’esultanza insieme alla squadra dopo il gol decisivo contro il Grifone. Un’immagine che racconta bene il nuovo clima che si respira attorno alla Dea, tornata a sentirsi gruppo prima ancora che squadra.

Ma oltre alle sensazioni, ci sono soprattutto i risultati. Con Palladino in panchina l’Atalanta ha ottenuto sei vittorie in otto partite tra tutte le competizioni, numeri che certificano una vera e propria svolta dopo i mesi difficili della gestione Jurić, che ora sembrano un lontano ricordo. La Dea è tornata a vincere, a essere solida e soprattutto a credere di nuovo nei propri mezzi.

Atalanta

RAFFAELE PALLADINO RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Atalanta, prossime tre partite decisive

Adesso, però, arriva il momento più delicato. Le prossime tre partite contro Inter, Roma e Bologna saranno decisive per capire le reali ambizioni di questa Atalanta. Un ciclo complicato, che dirà se il sogno europeo potrà diventare qualcosa di concreto o se servirà ancora pazienza.

La sensazione, però, è chiara: con Palladino la Dea ha cambiato passo. L’Europa non è più un miraggio, ma un obiettivo che ora, classifica alla mano, sembra finalmente alla portata.

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Serie A

Juventus, Mckennie sul rinnovo: “Spero di rimanere qui”.

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Juventus

Weston Mckennie è un calciatore della Juventus dalla stagione 2020/21 e il suo contratto scadrà il 30 giugno 2026. Il giocatore si è espresso sul rinnovo.

Juventus

Weston McKennie in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Juventus, le parole di Mckennie sul rinnovo

La vittoria contro la Roma?

“Era una vittoria troppo importante per la Juventus, per i tifosi, per noi e per il mister. Abbiamo passato un momento di difficoltà ma ora abbiamo trovato la nostra identità, il mister è un bravissimo allenatore e mi piace tantissimo. Spero ora anche nei tre punti col Pisa”. 

In cosa vi sta aiutando Spalletti?

“Fa attenzione alle piccole cose, anche a quelle che altri solitamente non curano. Parla tanto anche individualmente coi giocatori”.

C’è più cattiveria e più voglia di sacrificarsi?

“Lui ce lo chiede sempre in allenamento, di sacrificarsi per la squadra e i compagni”.

Si può tornare a parlare di Scudetto?

“Noi vogliamo solo concentrarci sulla solita partita, andare avanti giorno dopo giorno senza pensare troppo in avanti”.

Torino la sente casa sua?

“Ne parlavo con mio padre, sono qua da quasi 6 anni. Torino è una parte importante della mia vita”. 

Quali sono le sue condizioni fisiche?

“Sto bene, vediamo questa settimana come andrà ma spero di giocare”.

Ha tagliato il traguardo delle 200 presenze…

“Un momento grande per me, per la mia famiglia e per le persone in America, sono molto felice perché la Juventus è un grande club. E’ difficile fare 200 presenze con la Juventus e spero di farne altrettante”.

Si sente un leader della squadra?

“Si possono dire tante parole, io voglio dare felicità alla squadra e ai compagni. Sul campo poi faccio il mio lavoro, con corsa e sacrificio”.

Spalletti spende sempre parole belle per lei…

“E’ sempre bello quando il tuo allenatore parla bene di te. Io sono sempre disponibile per l’allenatore e per la squadra, speriamo di finire bene l’anno”.

Ha un ruolo preferito, nonostante venga impiegato in ogni zona del campo?

“Stare in campo… Mi piace giocare da centrocampista, da 8”.

Visto che sente Torino casa sua, state parlando del rinnovo?

“Non lo so, lascio tutto al mio agente. Ma spero di restare qua. Vediamo…”.

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