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Dybala e la Roma: a Ranieri l’ultima parola sul futuro della Joya

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Dybala, dopo aver rifiutato l’Al-Qadsiah, rimane centrale nella Roma, ma la gestione del monte-ingaggi potrebbe portare a scelte complicate.

Gli allenatori passano ma la retorica rimane sempre la stessa: “C’è una Roma con e senza Dybala” lo diceva Mourinho, lo ripete Ranieri. Proprio per tale motivo i giallorossi dovranno modulare la prossima stagione ruotando tutto intorno all’interrogativo Dybala.

Giovedi sera la Joya ha deciso di trascinare squadra e compagni agli ottavi di Europa League con una prestazione a dir poco sontuosa, rifilando una splendida doppietta al Porto.

Venezia-Roma, Dybala

L’ESULTANZA URLO DI PAULO DYBALA DOPO IL GOL ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Dybala, le scelte d’amore per Roma

La scorsa estate, Paulo Dybala ha seguito il cuore (come spesso ha fatto in carriera), rifiutando un’offerta faraonica dall’Al-Qadsiah per continuare la sua avventura a Roma. Nonostante la società fosse favorevole alla sua cessione, spinta dalla necessità di ridurre il monte ingaggi e ringiovanire la rosa, l’argentino ha scelto di restare nella Capitale.

Florent Ghisolfi, in una recente intervista, ha ricordato i vincoli imposti dal settlement agreement firmato con la UEFA nel 2022 per sanare un deficit significativo. Questo accordo, valido per quattro stagioni, è entrato nella sua fase più restrittiva. “Abbiamo ridotto il monte ingaggi di oltre il 20%, anche se alcuni stipendi sono aumentati come previsto dai contratti” ha spiegato Ghisolfi, riferendosi in particolare proprio a Dybala.

Con il rinnovo automatico scattato grazie alle presenze in campo, Dybala resterà alla Roma anche la prossima stagione, guadagnando otto milioni di euro netti, bonus inclusi. Il suo ruolo rimane centrale, e il suo stipendio da top player riflette il valore che ha per la squadra.

Tuttavia, il vincolo di ridurre ulteriormente il monte ingaggi la prossima estate potrebbe spingere la società a riconsiderare la sua posizione. Lasciare andare Dybala, infatti, permetterebbe ai giallorossi di ottenere una maggiore flessibilità finanziaria per il mercato, anche se sacrificare il talento più prezioso non sarà una decisione semplice.

Dybala Roma

L’ultima decisione spetterà a Ranieri

Tra qualche mese Claudio Ranieri dovà ragionare con la testa di un dirigente. Il futuro di Paulo Dybala a Roma influenzerà anche le sorti di Tommaso Baldanzi e Matias Soulé, i due talenti mancini acquistati per raccogliere, nel tempo, l’eredità dell’argentino. Con la Joya in campo, lo spazio per loro sarebbe limitato, e almeno uno dei due potrebbe essere costretto a cercare altrove opportunità di crescita.

Al contrario, un’eventuale cessione di Dybala aprirebbe le porte a entrambi, offrendo la chance di affermarsi in giallorosso. La decisione non sarà semplice e spetterà a Claudio Ranieri, scelto dai Friedkin in un momento delicato anche per gestire scelte complesse come questa.

Serie A

Palladino: con l’acqua alla gola si è ripreso la Fiorentina

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Fiorentina, Palladino

Notte da sogno per la Fiorentina di Raffaele Palladino. Il tecnico, ex Monza, ha fatto vivere una notte da sogno ai tifosi dopo il pesante 3ao alla Juventus.

La Fiorentina passeggia, anzi demolisce, su una Juventus inguardabile e irriconoscibile. Mister Palladino, con i gol di Gosens, Mandragora e Gudmunsson, salva la panchina quantomeno per il tempo della sosta. Grandissima prova di Fagioli, che mette a referto due assist, probabile rimpianto juventino. Una cosa è certa: l’impresa contro la Juve sarà ricordata e raccontata dai tifosi fiorentini per molto tempo.

Palladino

Palladino salvo…per adesso

Prestazione vincente dei Viola contro la Juventus. Palladino sembra aver ri-trovato una quadra di squadra per affrontare questo finale di stagione per le posizioni europee. De Gea tra i pali muro difensivo, una difesa che con il nuovo vestito a tre sembra aver trovato solidità, centrocampo di alta qualità con l’innesto di Fagioli (in casa Juve si staranno mangiando le mani?), e una coppia d’attacco formata da Gudmundsson e Kean che fa sognare.

Il tecnico Viola è stato più volte nella stagione criticato per la qualità del gioco della sua squadra. Tuttavia va sottolineata una dote dell’allenatore di Mugnano di Napoli: la capacità di saper reagire e resistere quando ci si ritrova con l’acqua alla gola. Qualità da molti considerata da grande allenatore.

Bisogna dire però che la squadra è inciampata, nel corso della stagione, in errori che poi non sono stati del tutto corretti. Errori che hanno indotto i media e gli addetti ai lavori a fare paragoni con il precedente tecnico Viola, Vincenzo Italiano.

Sta di fatto che il tecnico della Fiorentina spera, con gli aggiustamenti fatti, di aver trovato la quadra per centrare l’Europa: “Stasera è stata magica. Non ci rendiamo ancora conto. Siamo felici, abbiamo giocato con intensità ed energia, a tutto campo: serviva una partita così, per dare la svolta”.

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Serie A

Fiorentina, Comuzzo dall’addio alla panchina: non è più inamovibile

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Fiorentina, Palladino

Pietro Comuzzo è sicuramente una delle sorprese più liete della stagione della Fiorentina. Da gennaio, però, sembra aver perso la titolarità.

In una Fiorentina che continua a vivere una stagione tra alti e bassi, una delle poche certezze, almeno fino a gennaio, era rappresentata da Pietro Comuzzo. Il classe 2005 si era guadagnato il posto da titolare inamovibile con prestazioni di grande solidità, attirando così l’attenzione dei top club italiani. 

Il Napoli, in particolare, aveva tentato il colpo nel mercato invernale, arrivando a offrire oltre 30 milioni di euro per strapparlo ai viola. La trattativa, però, non si è concretizzata e, paradossalmente, da quel momento qualcosa è cambiato nella stagione del difensore.

Fiorentina

Gli errori e la rinascita di Pongracic

Comuzzo ha risentito della discontinuità della Fiorentina e di alcune scelte sperimentali di Palladino, commettendo qualche errore di troppo che ha finito per pesare sulle sue gerarchie in squadra. 

Nel frattempo, Marin Pongracic ha ritrovato la miglior condizione dopo un avvio di stagione shock tra errori madornali e infortuni. L’ex Lecce, arrivato in estate per 16 milioni come erede di Milenkovic, ha scalato le gerarchie fino a diventare un titolare inamovibile, complice anche il passaggio alla difesa a 3. 

Un futuro ancora da scrivere con la Fiorentina?

Nonostante il minutaggio ridotto, Comuzzo non è stato del tutto accantonato: Palladino lo ha schierato titolare nel doppio confronto di Conference League contro il Panathinaikos, segno che la fiducia nel talento del giovane difensore resta. 

La sua gestione, però, è cambiata, forse anche per valorizzare l’investimento fatto su Pongracic. Con l’estate ormai alle porte e i grandi club sempre vigili, il futuro di Comuzzo potrebbe essere ancora un tema caldo del mercato: resterà a Firenze o cederà al corteggiamento di una big?

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Serie A

Sacchi: “Vittoria Inter importante, una cosa può frenarli”

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Sacchi

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato degli scenari possibili della corsa scudetto dopo la vittoria dei nerazzurri sull’Atalanta al Gewiss Stadium.

La vittoria dell’Inter sull’Atalanta al Gewiss Stadium ha delineato la squadra di Inzaghi come la pretendente numero 1 allo Scudetto. Soprattutto a fronte del passo indietro del Napoli di Conte a Venezia.

Sacchi

LA GRINTA DI LAUTARO MARTINEZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Le parole di Sacchi

A proposito del percorso dei nerazzurri in campionato, all’alba di questa vittoria sulla Dea di Gian Piero Gasperini è intervenuto anche Arrigo Sacchi.

L’ex allenatore della Nazionale e del Milan ha commentato così sulle pagine della Gazzetta dello Sport: “Mi è sembrato un duello tra pugili di altissimo livello: uno tira un colpo, l’altro lo para e va all’assalto con coraggio. Battaglie in ogni zona del campo: lotte per la riconquista del pallone, corse lungo le fasce, buone trame di gioco quando si è trattato di costruire una manovra più articolata. Insomma, tutto quello che un appassionato di calcio desidera vedere quando va allo stadio o si siede in poltrona per assistere a una partita davanti alla televisione. Tutto sommato, ritengo che il successo dell’Inter sia meritato: ha fatto di più in zona offensiva, è stata più pericolosa dell’Atalanta, ha dimostrato di essere superiore”.

Sulla squadra bergamasca e il suo allenatore ha poi continuato: “Dalla squadra di Gasperini, lo ammetto, mi aspettavo qualcosa di più: è mancata la scintilla che tante volte, in questi ultimi anni, abbiamo visto e ammirato”.

Il 78enne di Fusignano ha poi tirato in ballo il Napoli di Antonio Conte: “Aver vinto in casa dell’Atalanta è una notevole prova di forza, anche perché ha spedito i bergamaschi a meno sei punti. E il Napoli, fermato sul pareggio a Venezia, è ora a meno tre”.

Le insidie nerazzurre

Tutti incroci perfetti per il puzzle Scudetto, sempre più vicino per i nerazzurri, ma Sacchi non dà tutto per fatto: “Non voglio dire che per la squadra di Inzaghi il cammino sia in discesa, anche perché ha tanti impegni, e soprattutto quelli in Champions League sono pericolosi e tolgono energie fisiche e nervose. Però bisogna ammettere che lo scatto di Lautaro e compagni è di quelli importanti, perché lasciano sul posto gli avversari, che adesso hanno il compito di assorbire la botta e rimettersi a pedalare”.

E sulla Champions ha concluso dicendo: “A mio avviso soltanto le partite internazionali possono frenare l’Inter, ma se Inzaghi (e non ho alcun dubbio al riguardo) riuscirà a dosare bene le forze dei suoi ragazzi credo che i nerazzurri possano arrivare in fondo a braccia alzate”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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