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Cremonese, è Vardy-day: “A inizio stagione quasi nessuno credeva alla salvezza della Cremonese e lottare per invertire i pronostici è ciò che mi ha convinto.”

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vardy cremonese

 Jamie Vardy presentato alla Cremonese: al Museo del Violino il “Vardy Day” con la nuova maglia e le prime dichiarazioni del campione d’Inghilterra 2016.

La cornice è quella delle grandi occasioni: oggi a Cremona è “Vardy Day. Per celebrare l’evento è stata allestita, presso l’Auditorium Giovanni Arvedi, all’interno del Museo del Violino di Cremona, una presentazione speciale per svelare Jamie Vardy con la sua nuova maglia.

Per la prima volta davanti ai giornalisti, il campione d’Inghilterra 2016 e oggi alla Cremonese, risponderà alle domande della stampa.

Il primo a prendere parola è stato Giacchetta (ds Cremonese) che ha presentato così Jamie Vardy: “Avrei dato del pazzo a chiunque mi avesse detto un mese fa che avremmo firmato Jamie Vardy, ma nel calcio certe distanze possono essere cancellate.. È un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, è un campione straordinario e di livello altissimo. Ma è il Jamie come persona che ci ha convinto a procedere. Ci sono stati proposti tantissimi calciatori, ma non volevamo allontanarci dai requisiti fondamentali del gruppo. Abbiamo cercato giocatori che avessero fame, voglia di dimostrare e lui voleva rimettersi in gioco”

Ecco le sue parole:

Che cosa ti ha spinto a scegliere l’Italia e la Cremonese?

“Quando si parlava di questa possibilità ho preso in considerazione tanti fattori: in primis la mia famiglia, per fortuna la tecnologia ci ha aiutato, ho parlato in video chiamata con l’allenatore per circa 45-60 minuti e mi ha trasmesso la passione. Lavoro per farmi trovare pronto quando il mister avrà bisogno”

Hanno paragonato il tuo arrivo a quello di Ronaldo alla Juve. Come è stato il primo approccio con la squadra e i tifosi?

È stato fantastico, mi avevano detto che era un posto tranquillo ma è stato tutt’altro nei primi giorni. È stato molto divertente, ho scoperto un po’ la città, sono salito sul Torrazzo. La lingua è problematica al momento, ma il calcio è un linguaggio universale”

Che parallelismi ci sono tra quest’esperienza e quella di Leicester?

“Dopo aver parlato con Arvedi e Nicola, ho capito che l’obiettivo primario è la salvezza, così come fu al Leicester, poi chiaramente si cerca di dare il massimo in ogni partita. Nel calcio chiunque può battere chiunque, ci alleniamo per questo”

Credi di poter esordire già a Verona?

“Durante l’estate ho voluto mostrare sui social che mi stavo tenendo in forma al meglio possibile, tornare ad allenarmi con la squadra è stato incredibile. Gli allenamenti stanno andando molto bene. Mi sento quasi al meglio della condizione fisica, poi migliorerà ancora. La decisione per lunedì spetta al mister

Hai fatto una promessa ai tuoi figli prima di venire qui?

Nessuna promessa, ho solo dovuto dirgli che ci trasferivamo all’estero, ovviamente. Sono stati subito molto entusiasti dell’idea. Arriveranno in un secondo momento per via del visto, ma siamo tutti molto felici per questa nuova esperienza”

Cosa pensi della Serie A? Hai parlato con Claudio Ranieri?

“Da quando ero giovane guardavo il campionato italiano in tv, tutte le partite della Serie A si potevano vedere anche in Inghilterra in chiaro. È un campionato competitivo, tra i migliori al mondo. Forse più tattico della Premier, ma ho già giocato sotto la guida di Maresca, so giocare in queste squadre. Non ho ancora avuto modo di parlare con ma lui ha sempre speso belle parole per me quindi non voglio deluderlo”

Quanti club hai rifiutato per la Cremonese? Il nome di un tuo idolo?

“Non mi sento di dire i club rifiutati, ho preso la decisione con la mia famiglia e sono molto contento. Se penso all’Italia e a un idolo dico Del Piero, da bambino lo guardavo tanto”

Che cosa ti ha detto nello specifico Nicola per convincerti?

“Per tutta la mia carriera sono stato sottovalutato e ho lavorato per far ricredere tutti, riuscendoci. A inizio stagione quasi nessuno credeva alla salvezza della Cremonese e lottare per invertire i pronostici è ciò che mi ha convinto. È stato un ottimo inizio, ma sappiamo che sarà lunga”

Hai già giocato sotto la guida di allenatori italiani importanti e con giocatori che sono passati dall’Italia. Qualcuno ti ha dato consigli?

Sono rimasto in contatto solo con Maresca, ci ho parlato tutta l’estate. Ha speso bellissime parole per la città e la società, da lì non ho più esitato”

Come gestisce la sua vita privata a Cremona al momento?

Sarà diverso dal solito fino a quando i bambini non verranno a vivere qui. La tecnologia in questo senso aiuta tantissimo, li videochiamo ogni mattina e ogni sera”

Cosa si prova a indossare la stessa maglia di Vialli?

Non sto più nella pelle, voglio mostrare a tutti perché sono qui, smentire chi dubita di me e dare battaglia per 95 minuti con i miei compagni per ottenere risultati. Speriamo che alla lunga sarà sufficiente per salvarci”

Come risponderesti a chi è scettico in Italia per la questione età?

Per me l’età è un numero. Io ascolto sempre le mie gambe, fin che non ci saranno problemi continuerò”

Cosa ti ha detto il Cavaliere Arvedi e come ha reagito tua moglie dopo la tua decisione?

“Di Arvedi mi ha colpito la sua umiltà, si percepisce subito il suo impegno verso la città. Mi ha portato un libro in inglese su Cremona, davvero un bel gesto. Lui vuole la salvezza. La mia famiglia è entusiasta per questa nuova avventura

Cosa pensi delle prime due vittorie in campionato?

“Le ho seguite mentre mi stavo ancora godendo ancora un po’ di tempo libero a casa. Sono rimasto davvero sorpreso dallo spirito di sacrificio dei ragazzi, ma sappiamo ora quanto sarà difficile”

Cosa ti aspetti dai difensori italiani?

“Ho già giocato con lo stile italiano sotto Maresca. Molti dicevano che non faceva per me, ma ho chiuso la stagione con 20 gol. Non si è mai troppo vecchi per imparare”

Cosa ne pensi della costruzione dal basso, molto diffusa in Italia?

“Anche in Inghilterra è abbastanza diffusa. L’obiettivo è coinvolgere il portiere per avere un uomo libero, tocca agli avversari organizzare il pressing”

Ti dispiace non aver vissuto l’emozione della vittoria a San Siro?

“Il calciatore vive per partite come quella, ma quest’estate mi ha fatto molto bene passare del tempo extra con la mia famiglia senza lo stress della preparazione

In tutto il mondo abbiamo sentito “Vardy is on Fire”. La cantante è italiana, l’ha mai incontrata?

“Non ho avuto modo di conoscerla, ma ho visto questi video divertenti. È bello avere cori dedicati, significa che sono meritati

Cosa significa per te fare gol? Quanto aspetti il primo gol sotto la Curva Sud della Cremonese?

Segnare per un attaccante è il modo più facile per aiutare tuoi compagni, ma l’obiettivo è il risultato di squadra. Se faccio un assist sono felice ugualmente”

 

Vardy

cremonese greets supporters at the end of the game during italian soccer Serie A match US Cremonese vs AC Milan at the Giovanni Zini stadium in Cremona, Italy, November 08, 2022 – Credit: Alessio Tarpini

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Fiorentina-Udinese 5-1: clamoroso al Franchi, la Viola sa ancora vincere | Le pagelle gigliate

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La Fiorentina trova sotto l’albero di Natale la prima vittoria in campionato: un netto 5-1 all’Udinese che regala qualche speranza.

L’Udinese porta bene alla viola, l’ultima vittoria Kean e compagni l’avevano ottenuta a Udine nell’ultimo turno dello scorso campionato, un 3-2 che aveva portato la squadra di Palladino ancora una volta in Conference.

Tre punti fondamentali, anche se i 9 in classifica sono ancora troppo pochi. Però la squadra di Vanoli, messa in campo con la difesa a quattro, stasera ha fatto travedere segnali di forte risveglio.

Certo, l’espulsione dopo 7 minuti del portiere bianconero Okoye ha spianato la strada alla vittoria, ma non era scontato che la squadra viola vista sin qui, potesse segnare cinque gol e creare altrettante nitide occasioni.

Una vittoria per ripartire. A Parma sabato prossimo scontro direttissimo, servirà la stessa Fiorentina.

Fiorentina-Udinese: le pagelle viola

Fiorentina

Albert Guðmundsson ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

DE GEA 6–  Vanoli lo sceglie come nuovo capitano. Neanche stasera riesce a tenere la porta inviolata, ma il tiro di Solet è imparabile.

DODÒ 6.5 – Gran primo tempo, coperto da Parisi soffre anche meno in difesa. Sforna diversi palloni buoni in attacco.

COMUZZO 6,5 – Partita solida del difensore friulano: anticipi e corpo a corpo con Davis a cui non concede nulla.

Dal 36’st VITI – S.v.

PONGRACIC 6 – Stasera l’attacco dell’Udinese, complice anche l’inferiorità numerica, non crea troppe apprensioni. Ma lui stasera è concentrato.

RANIERI 6 – Spogliato dalla fascia di capitano, gioca una partita di alta concentrazione e meno polemica.

MANDRAGORA 6,5 – All’inizio è lui ad avere le migliori occasioni e trova ancora il gol: il quinto. Speriamo l’infortunio non sia grave

Dal 7’st FORTINI 6 – Con il suo ingresso Vanoli passa dal 4-3-3 al 4-4-2: dinamismo e grinta.

FAGIOLI 6,5 – Continua con la sua striscia personale positiva di prestazione. Ottime giocate e assist anche stasera.

Dal 36’st NICOLUSSI CAVIGLIA S.v.

NDOUR 6 – Non prende gli occhi, legnoso e non troppo tecnico. Dal suo ha la capacità d’inserimento, con il primo gol in A che chiude la partita nel finale della prima frazione.

PARISI 7,5 – Un’anima forte di questa Fiorentina. Si adatta alle richieste di Vanoli, inizia alto a destra, e ci mette corsa e cuore.

Dal 26’st KOUAMÈ 6 – Tiene la posizione e alimenta la vittoria finale.

GUDMUNDSSON 7,5 – Un primo tempo spettacolare: giocate e gol di livello superiore.

KEAN 7 – Oggi doppietta e qualche errore: serviranno diversi gol suoi per salvarsi.

Dal 26’st PICCOLI sv – Non trova la gloria personale

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Genoa-Atalanta, le formazioni ufficiali

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L’ultima gara in programma nella domenica della 16° giornata di Serie A è quella tra Genoa e Atalanta. Di seguito le scelte ufficiali dei due allenatori per la sfida di Marassi.

La domenica della 16° giornata si chiude allo stadio Marassi di Genova con la sfida tra Genoa e Atalanta. I padroni di casa sono reduci dalla sconfitta interna contro l’Inter, che ha interrotto una serie di 4 gare consecutive senza sconfitte, dall’arrivo di Daniele De Rossi in panchina. Con 14 punti raccolti fin qui, il Grifone ha bisogno di ottenere punti per tenersi a distanza dalla zona retrocessione.

Dall’altra parte c’è l’Atalanta di Raffaele Palladino. i bergmaschi vengono dal successo interno contro il Cagliari, e sono alla ricerca di continuità di risultati. I nerazzurri devono risolvere il mal di trasferta: la Dea non vince fuori casa in Serie A dal 21 settembre scorso. Di seguito le scelte ufficiali dei due allenatori per la gara delle 20:45.

Genoa-Atalanta, le formazioni ufficiali

GENOA (3-5-2): Leali; Marcandalli, Otoa, Vasquez; Norton-Cuffy, Ellertsson, Frendrup, Malinovskyi, Martin; Vitinha, Ekuban. Allenatore: Daniele De Rossi.

ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; De Roon, Hien, Kolasinac; Zappacosta, Musah, Ederson, Bernasconi; De Ketelaere, Maldini; Scamacca. Allenatore: Raffaele Palladino.

Genoa-Atalanta

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Serie A

Torino, Baroni: “Chiaro che siamo contenti per la vittoria, per la classifica, la società, il presidente, i tifosi, il direttore, la squadra”

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Torino

Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia.

Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia. Tra i temi affrontati, la partita contro gli emiliani, quanto conta questa vittoria e la porta inviolata per la settima volta.

Torino, il tecnico Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto 1 a 0 contro il Sassuolo

MARCO BARONI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Torino, Baroni: “Io ho sempre avuto fiducia nella squadra perché la vedevo lavorare”

Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia. Tra i temi affrontati, la partita contro gli emiliani, quanto conta questa vittoria e la porta inviolata per la settima volta.

“Chiaro che siamo contenti per la vittoria, per la classifica, la società, il presidente, i tifosi, il direttore, la squadra, ma quello che mi rende più soddisfatto è come la squadra ha approcciato perché gli ho chiesto una partita di fiducia e lo abbiamo fatto andando a difenderci in avanti. Questo è quello che voglio. Il Sassuolo non riusciva a gestire la palla, abbiamo creato occasioni. Questo lo ha fatto per la nostra pressione non perché non fosse in giornata. Con questa prestazione è arrivata una prestazione importante e non dobbiamo scendere da questo livello”.

Quanto sono importanti prove come queste per i tifosi?
“È fondamentale e tocca a noi perché il Torino ha una storia bellissima. Il popolo granata è meraviglioso, dobbiamo essere noi a far scattare questa scintilla con le prestazioni e la dedizione. Ho detto alla squadra che chi indossa questa maglia deve sentirsi addosso il mantra ‘vogliamo gente che lotta’ come hanno cantato i tifosi”.

Questo è il settimo clean sheet stagionale…
Io ho sempre avuto fiducia nella squadra perché la vedevo lavorare. Quando ci sono queste componenti è chiaro che il tuo lavoro può avere i frutti. Noi abbiamo fatto un percorso strano perché dopo alcune difficoltà la squadra si è trovata a fare risultati importanti. Vittorie importanti come la vittoria col Napoli, il pareggio a Bologna e forse contro il Como abbiamo perso 4 giocatori fondamentali e non eravamo pronti a sopperire in quel momento. La squadra poi si è sciolta negli ultimi minuti. Negli ultimi 33 anni solo questo Torino e un altro hanno fatto 7 clean sheet ma siamo la peggior difesa perché 4 partite hanno sporcato questo percorso. Con l’Atalanta in meno di 7 minuti abbiamo preso 3 gol, ma questa partita deve segnare un livello sotto il quale non si può scendere”.

Questa vittoria può essere un trampolino di lancio? Vlasic quanto è importante?

Sì, può esserlo perché viene contro una squadra che gioca bene a calcio, ha fisicità, tecnica, e vinci con questa personalità, generosità. Vlasic ha messo dentro le due fasi, sta giocando bene da mezzala, sta dando un contributo importante però possiamo e dobbiamo crescere”.

Gli ingressi di Ilic e Simeone hanno spaccato la partita…
“Sì, ci serviva, era anche preventivata. Duvan era più sporco oggi, ma fa parte del recupero, è stato fermo a lungo. C’era lo spazio per andare a far male a loro e credo che chi è andato dentro ha fatto bene. Anche Ilic che ha tanta qualità, ogni tanto si smarrisce ma io lo voglio riprendere perché può dare ancora molto. Tameze ha fatto una grandissima partita, non voleva uscire ma aveva i cramp. Non potevo rischiare perché lì abbiamo due assenze. Bene dai, ci serviva questa personalità e questo atteggiamento nella gara”.

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