Serie A
Como, occasione d’oro col Venezia: Fabregas studia le mosse

Il Como aprirà il sabato di Serie A al Sinigaglia contro il Venezia di Di Francesco. Per i lariani è l’occasione di consolidare la classifica e la salvezza.
La sconfitta di Roma sembra non aver lasciato troppe scorie e la squadra è tornata in campo in un clima sereno. Il match della 28esima giornata però sarà importantissimo per il finale di stagione.
Como, muro dei 30 punti a un passo: la salvezza si avvicina?
Con le 2 vittorie nelle ultime 5 partite contro Napoli e Fiorentina, la squadra di Fabregas si è allontana dalla zona calda della classifica e ora guarda al finale di stagione con cauto ottimismo. Il calendario inizia a sorridere ma il Como ha già dimostrato di potersela giocare con tutte, meritandosi i finora 28 punti.
In campo è stato finalmente raggiunto un equilibrio e i meccanismi girano sia dal punto di vista offensivo che difensivo. Talvolta però errori individuali di lettura propiziano la giocata in favore degli avversari che insaccano senza troppa esitazione.

I TIFOSI DEL COMO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Questo l’allenatore l’ha compreso e sta cercando di limitare il più possibile svarioni che possano mettere in pericolo un risultato fino a quel momento positivo. In attacco i lampi di Nico Paz, Da Cunha, Diao e Cutrone, tra gli altri, hanno portato sempre a qualcosa di importante, ne è testimone il dato sui gol fatti che a oggi registra ben 33 centri.
Contro il Venezia però l’approccio tattico dovrà essere completamente diverso rispetto alle ultime uscite contro le big. Di Francesco è riuscito a ridare linfa e coraggio a una squadra che sembrava ormai spacciata e ha strappato punti sia alla Lazio che all’Atalanta. I lagunari arriveranno con la bava alla bocca e Fabregas dovrà rimescolare le carte in tavola considerando anche la squalifica di Kempf.
In palio ci sono 3 punti che possono diventare pesantissimi visti gli incroci di questo weekend che caratterizzeranno la lotta salvezza, il muro dei 30 punti è a un passo e raggiungerlo significherebbe mettere una seria ipoteca sulla salvezza.

PATRICK CUTRONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Serie A, chi va più in offside? Kean doppia tutti!

Chi sono i calciatori di Serie A che finiscono più spesso oltre l’ultimo difensore? Le statistiche stagionali vedono Moise Kean nettamente “in testa” alla classifica.
Arrivati a ridosso della 30esima giornata di Serie A, in programma questo weekend, si può tracciare un quadro chiaro delle tendenze di gioco delle varie squadre, attraverso le analisi statistiche.
Una di queste è sicuramente l’analisi del fuorigioco, l’infrazione commessa tendenzialmente dalle squadre più propositive, e più concentrate sull’attacco alla profondità. A primeggiare in questa classifica è l‘Inter, andata 73 volte in fuorigioco nel campionato, con una media di 2,5 segnalazioni degli assistenti arbitrali a partita. A seguire c’è la Fiorentina con 66 “bandierine alte”; Completa il podio la Roma, a quota 54. Andiamo a vedere anche i calciatori primatisti in questa speciale classifica: quelli che più volte sono finiti in fuorigioco in questa stagione.
Serie A, i primatisti del fuorigioco: la classifica
In questa classifica troviamo soprattutto attaccanti, e giocatori delle grandi squadre della nostra Serie A. È abbastanza intuitivo capire il perché: più attacchi più probabilità avrai di finire in offside. Risalta subito all’occhio il numero di fuorigioco accumulati dall’attaccante della Fiorentina, Moise Kean, 46: oltre il 70% di quelli sbandierati ai toscani, e quasi il doppio rispetto al secondo in classifica. Di seguito l’elenco completo:
- Moise Kean (46 volte in fuorigioco)
- Ademola Lookman (24 volte in fuorigioco)
- Artem Dovbyk (21 volte in fuorigioco)
- Lautaro Martinez (19 volte in fuorigioco)
- Patrick Cutrone (18 volte in fuorigioco)
- Roberto Piccoli (18 volte in fuorigioco)
- Romelu Lukaku (17 volte in fuorigioco)
Serie A
Inter, tre sorrisi per Inzaghi: Darmian torna in gruppo, ma non e’ il solo

Inter, si avvicina l’impegno di campionato contro l’Udinese. Simone Inzaghi recupera tre pedine.
E’ormai agli sgoccioli il conto alla rovescia per il ritorno della serie A. L’Inter si prepara alla prossima fatica dopo lo stop per le nazionali.
I nerazzurri, primi con tre punti di vantaggio sul Napoli, saranno attesi dall’impegno casalingo contro l’Udinese.
Una tappa da non fallire per mantenere le distanze sui partenopei, nonché per affermare la volontà di tenere ancora a lungo la testa della classifica.
Contro i friulani non ci saranno gli infortunati Lautaro e Dumfries, oltre allo squalificato Bastoni.
In compenso, alla Pinetina si respira un’aria positiva per tre buone notizie arrivare nelle scorse ore.
E’ tornato a disposizione nella giornata di ieri, infatti, Matteo Darmian, oltre a Stefan De Vrij e Nicola Zalewski, i quali torneranno oggi in gruppo.
Serie A
Juventus, la curiosa statistica dopo il cambio di allenatore

L’arrivo di Ivan Tudor sulla panchina della Juventus al posto di Thiago Motta rimanda a una serie di esoneri degli anni ’60, in cui è coinvolto anche il Milan.
La Juventus ha esonerato Thiago Motta. Arrivato con alte aspettative e con numerosi investimenti sul mercato, l’ex tecnico del Bologna ha deluso le aspettative: quinto in Serie A con 52 punti in 29 partite, fuori ai play-off di Champions League contro il PSV e ai quarti di Coppa Italia con l’Empoli. Al suo posto arriva Igor Tudor, reduce dall’esperienza alla Lazio nel finale della scorsa stagione.
Cambi in panchina per Milan e Juventus: non accadeva dagli anni ’60
La Juventus non è l’unica big ad aver cambiato allenatore in questa stagione. A dicembre infatti è toccato al Milan, che ha esonerato Paulo Fonseca per sostituirlo con Sergio Conceicao. L’ex tecnico del Porto aveva iniziato alla grande con la vittoria della Supercoppa, battendo in finale l’Inter, ma da lì il rendimento non è stato tanto migliore del suo predecessore, anzi è arrivata l’eliminazione nel play-off di Champions per mano del Feyenoord.
Le ultime 2 vittorie in rimonta contro Lecce e Como danno ancora un po’ di speranza ai rossoneri per arrivare tra le prime 4: sono 6 i punti di distacco dalla zona Champions. I tifosi della Juventus si augurano che il cambio in panchina risulti più remunerativo rispetto a quanto accaduto al Milan. I bianconeri sono solo a -1 dal quarto posto e non hanno un calendario proibitivo da qui a fine campionato.
Ma è proprio il cambio in panchina il fattore che lega la Juventus e il Milan. E’ la seconda volta, dopo il 1963/64, in cui entrambe le squadre esonerano l’allenatore nella stessa stagione: all’epoca la Vecchia Signora sostituì Amaral con Monzeglio, che a sua volta lasciò il posto poi a Rabitti, mentre nel Diavolo Liedholm subentrò a Carniglia. Lo riporta Opta Paolo.
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