Serie A
Como, Fabregas: “Gara difficile contro la Cremonese. Voglio un gruppo affamato”
Il Como ospiterà la Cremonese nella sfida di domani alle ore 15:00. Il tecnico dei padroni di casa Fabregas ha parlato in conferenza stampa alla vigilia.
I lariani devono riuscire a dare continuità di risultati se vogliono ambire alle zone alte della classifica. Dopo la bella vittoria al Franchi di Firenze e quella in Coppa Italia contro il Sassuolo, domani al Sinigaglia arriverà la Cremonese di Davide Nicola. I grigiorossi sono ancora imbattuti ed hanno iniziato il campionato mostrando grande solidità ed equilibrio. Vedremo se la squadra di Fabregas sarà in grado di interrompere questa striscia positiva.
Como, le parole di Fabregas
Giocheranno i 5 che hanno riposato con il Sassuolo? E gli altri 6 che hanno giocato in Coppa Italia le renderanno più complicate le scelte?
“Ovviamente ho molte più difficoltà rispetto all’anno scorso nel decidere la formazione. Oggi nessuno può dire quale sia l’undici migliore, perché tanti ragazzi sono a un livello alto e tutti possono dare un grande contributo. La cosa più importante è che ognuno sappia cosa fare, con la stessa mentalità e intensità, per vincere più partite possibili.
Non dobbiamo guardare indietro né troppo avanti, sono tre punti fondamentali per noi. Questo per noi è un inizio importante di stagione. Vojvoda? È un terzino ma può fare anche l’esterno, ha già ricoperto spesso il ruolo di quinto”.
Che difficoltà incontrerà domani il Como contro la Cremonese?
“È una squadra in fiducia e il tecnico ha idee molto chiare, già dai tempi di Empoli e oggi con il 3-5-2. Difende molto bene e quando ha la possibilità di costruire e attaccare lo fa con qualità e convinzione. Hanno preso Bondo e Terracciano dal Milan, il che dice molto sul mercato che hanno fatto. Vardy non ci sarà, ma resta una squadra che mi piace molto. Sarà una gara difficile”.
Quest’anno puntava ad avere due squadre di alto livello. Alla quinta giornata lo scorso anno c’erano stati molti alti e bassi, oggi invece sembra esserci più continuità e stabilità.
“Sì, è vero, oggi c’è più continuità grazie al lavoro e al mercato. Alcuni giocatori già c’erano l’anno scorso e adesso hanno un anno di esperienza in più con noi. Giorno dopo giorno lavorano con le nostre idee e con minutaggio importante.
Abbiamo dovuto cambiare tanto all’inizio, ma i ragazzi hanno capito subito. Ora dobbiamo concretizzare il lavoro di sei giorni in tre partite e andare avanti così. Se domani non facciamo bene, tutto il resto non conta. Serve la mentalità giusta”.
Lo scorso anno erano solo due punti nelle prime quattro giornate… adesso sembra un livello diverso.
“Sì, ma dobbiamo pensare sempre partita per partita. Stiamo facendo prestazioni importanti, ma bisogna continuare così. Domani è la priorità”.
Caqueret sta giocando ad alti livelli, mentre a Firenze si sono messi in mostra Sergi Roberto e Perrone.
“È una difficoltà incredibile scegliere. A volte vorrei schierarli tutti, ma poi guardo anche gli esterni e stanno facendo bene. Caqueret era in gran forma e meritava di giocare. Perrone è il nostro giocatore più posizionale, dà equilibrio al nostro gioco con un passaggio in più o in meno. Da Cunha è un centrocampista puro. Tutti meriterebbero spazio, anche gli esterni, e bisogna dare fiducia a tutti”.
Vorrei soffermarmi su Martin Baturina, al suo esordio da titolare con il Sassuolo. Come procede il suo inserimento nel calcio italiano? E le ha dimostrato che merita più spazio?
“Credo abbia dimostrato di che tipo di giocatore si tratta. Baturina ha già fatto gol al Milan e al Monaco, è un ragazzo di grande livello. Deve continuare a lavorare e ha fatto anche una fase difensiva molto importante, come Nico, che spesso passa inosservata. È un giocatore che deve essere parte sia del presente che del futuro del Como.
Sta a me trovargli la posizione giusta: giocare nello stesso spazio di Nico è complicato e non sarebbe giusto. Credo possa fare il centrocampista in un centrocampo a due, ma deve stare tranquillo. Io credo in lui e lui mi sta dimostrando molto”.
Busquets ha annunciato il ritiro. Nel Como c’è qualcuno che le ricorda le sue caratteristiche?
“Busquets è stato un amico e una persona speciale, oltre che un calciatore unico. Era inevitabile che arrivasse il momento di lasciare spazio ai giovani. È un giocatore che ti fa innamorare del calcio, la sua importanza la noti soprattutto quando manca. Ha fatto una carriera straordinaria, sempre ad altissimo livello. Gli auguro il meglio anche come allenatore.
Tra i nostri, direi che Perrone ha caratteristiche simili: bravissimo nel gioco corto, ma deve imparare anche a fare cambi di gioco più lunghi. Ha grande intelligenza calcistica e margini enormi di crescita”.
Cinque giorni e tre partite: c’è il rischio di sentirsi troppo forti? Servirà soprattutto un lavoro mentale?
“Direi di no. A Firenze abbiamo iniziato con la mentalità giusta, contro il Sassuolo ho cambiato nove giocatori ed è stata una prova importante. Sul 3-0 potevamo rilassarci, invece non abbiamo mollato. Ora abbiamo un’altra opportunità per crescere e metterci alla prova, non la vedo come una difficoltà ma come un test per capire a che punto siamo”.

CESC FABREGAS LANCIA IL PALLONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Dopo Firenze ha parlato di una squadra con tanta fame…
“Quando dico fame intendo la voglia di imparare e migliorarsi. I giovani ascoltano e provano a ripetere ciò che chiediamo. Addai, per esempio, all’inizio non faceva la transizione difensiva, ma nell’ultima gara ha recuperato quattro palloni con grande intensità. Rodriguez ha imparato a stare concentrato per tutta la partita. Questo atteggiamento è quello che fa la differenza. La fame deve diventare la mentalità del gruppo”.
Come l’azione di Butez a Firenze nel finale?
“Sì, è la dimostrazione della mentalità. Quella cattiveria positiva che ti porta a fare sempre di più. Mi piace molto il coraggio della squadra, la consapevolezza che tutti sono importanti. Non faccio cambi per accontentare qualcuno, ma per quello che serve alla partita. Loro lo hanno capito, ora serve continuità”.
Se non aveste segnato al 94’, sarebbe stato arrabbiato?
“Sì, molto, perché avevamo creato più degli avversari. A Bologna ero arrabbiato perché non meritavamo di perdere, ma almeno la prestazione c’era stata. Se crei tanto e non segni, resta comunque un rammarico”.
Avete mostrato grande sensibilità verso la città in questi giorni. Ci saranno altre iniziative?
“È possibile. Avremo una riunione con il presidente e Ludi in cui si parlerà anche di questo. Fin dal primo giorno mi è stato trasmesso quanto contasse la comunità, e questo non è cambiato. Non è solo calcio, è anche un modo per aiutare la città. Lo abbiamo dimostrato e vogliamo continuare così”.
Audero sta facendo molto bene alla Cremonese. E Vardy era davvero vicino al Como due anni fa?
“Vardy non è mai stato vicino, non è mai stato nei nostri piani, anche se è un grande giocatore e una persona speciale. Audero invece è un portiere di alto livello, lo avevamo voluto proprio per questo. L’anno scorso non è andata come sperato, ma oggi si vede che è felice e che lavora con intensità. In un gruppo così se qualcuno abbassa il livello si nota subito. Io voglio gente motivata e sono contento per Emil, spero faccia una grande carriera”.
Van Der Brempt torna tra i convocati? E un commento su Posch.
“Con Van der Brempt andremo piano: non sarà pronto fino alla partita con la Juventus. Dopo la sosta nazionale rientrerà col gruppo. Per Diao ci vorranno ancora 4-5 settimane. Posch invece mi è piaciuto molto: volevamo un giocatore che attacca in profondità, diverso dai giovani che hanno bisogno di più tempo. Al Bologna giocava spesso dentro al campo, in un sistema simile al nostro, e ha anche esperienza di Champions. Deve solo adattarsi”.
Cerri ha ricevuto grande affetto dal pubblico. Anche lei è rimasto colpito?
“No, non sono sorpreso, perché quando sono arrivato da giocatore mi avevano spiegato quanto fosse stato importante per il Como. Era stato un colpo importante allora e la squadra giocava per lui. È sempre piaciuto come calciatore e come persona. Quando abbiamo parlato della possibilità di tornare era felicissimo, e in allenamento dà sempre tutto. Il gruppo lo ha accolto bene e lo considera un valore aggiunto. Sono convinto che ci darà una mano importante anche in futuro”.
Serie A
Juventus, Spalletti: “Milik domani è convocato. lo l’ho trovato come un bambino felice che ha la possibilità di fare il gioco che ha sempre voluto”
Serie A
Juventus-Roma, le probabili formazioni e dove vederla
Domani sera alle ore 20:45 si affronteranno all’Allianz Stadium di Torino Juventus-Roma, in una grande sfida per un posto in Champions League.
La squadra di Spalletti nell’ultimo turno dove ha vinto in trasferta contro il Bologna, ha mostrato forse per la prima volta una forte identità. La mano del tecnico sta cominciando a venire fuori e i bianconeri devono trovare una continuità di risultati.
Dall’altra parte la Roma è reduce da una grande vittoria casalinga contro il Como, dove i giallorossi sono stati superiori in tutte le zone di campo. Si attende dunque una grande sfida tra due squadre in salute e che si contenderanno fino alla fine un posto in Champions League.
Qui Juventus
Il tecnico bianconero per questa partita dovrà fare a meno dello squalificato Koopmeiners, oltre che ai soliti noti infortunati, ovvero Vlahovic, Gatti e Milik. La buona notizia è che Bremer potrebbe tornare dal primo minuto, dopo lo spezzone di gara fatto con il Bologna. Sulla destra McKennie sembra essere il favorito, mentre davanti Conceicao parte in vantaggio su Zhegrova, così come Openda su David.

JONATHAN DAVID ( FOTO SALVATORE FORNELLI/KEYPRESS )
Qui Roma
A disposizione di Gasperini non ci saranno Ndicka ed El Aynaoui partiti per la coppa d’Africa, ma torna dalla squalifica Celik. Sull’esterno Rensch si candida per una maglia da titolare dopo l’ottima prestazione con il Como, con Angelino che ancora sembra essere lontano dalla condizione migliore. In avanti è vivo il ballottaggio Dybala-Ferguson per il ruolo di centravanti, con l’argentino che parte leggermente favorito.
Juventus-Roma, le probabili formazioni
Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio, Kalulu, Bremer, Kelly, McKennie, Thuram, Locatelli, Cambiaso, Conceicao, Yildiz, Openda. All. Spalletti
Roma (3-4-2-1): Svilar, Celik, Mancini, Hermoso, Wesley, Cristante, Kone, Rensch, Soulé, Pellegrini, Dybala. All. Gasperini
Juventus-Roma, dove vederla
Juventus-Roma andrà in onda domani alle 20:45 sia su Sky che su DAZN.
Serie A
Lazio, dall’Utrecht spunta il nome di El Karouani: i dettagli
La Lazio ha intenzione di rinforzarsi durante il mercato di gennaio e, uno dei nomi che circolano, viene dall’Utrecht. Lotito e Fabiani starebbero seguendo Souffian El Karouani.
Come alternativa a Tavares la Lazio ragiona su chi acquistare e, un nome che sembra interessare alla dirigenza biancoceleste, è quello di El Karouani.
Il classe 2000 vanta 2 gol e ben 11 assist in sole 22 presenze totali. Miglior assistman in Eredivisie e con il contratto in scadenza a giugno 2026.
Considerando che il club sta vivendo una stagione complicata ma attualmente in ripresa, senza alcuna competizione europea disputata, la candidatura del terzino marocchino è tra le migliori opzioni disponibili per il mercato della Lazio.

FLAMINIA LA NUOVA AQUILA DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, chi è Souffian El Karouani?
Terzino che spinge moltissimo in zona offensiva, abbastanza simile a Tavares per stile di gioco.
Nelle annate precedenti ha saputo fornire prestazioni di alto livello ed un numero elevato di assist.
La scorsa stagione in 36 partite ha realizzato 2 reti ed 8 assist. Al suo primo anno all’Utrecht, nella stagione 2023/24, ha fornito 4 assist in 33 presenze.
Particolarmente rilevante è anche la stagione 2020/21 con il NEC Nijmegen, dove ha siglato 3 reti ed 8 assist.
Un dettaglio fondamentale da dire è che dei suoi 9 assist in 15 partite campionato, il numero atteso è in realtà di 4.31. Numero alto in ogni caso, ma è un overperformance di oltre il doppio rispetto a quanto atteso.
L’adattamento in Serie A sarà un altro punto fondamentale, oltre ad un inevitabile calo di prestazioni.
Per intenderci meglio; c’è il rischio che possa iniziare benissimo come Tavares e, finire, con un rendimento molto calato ed avere aspettative irrealistiche sul proprio conto.
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