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Como, Fabregas: “Emozionato per il patentino, devo tanto all’Italia. La Serie A ha alzato il livello, dobbiamo competere. Baturina? Può giocare. Kuhn-Addai…”

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Como

Cesc Fabregas ha parlato in conferenza stampa all’antivigilia di Como-Genoa. Lo spagnolo ha parlato dell’inizio di stagione e della sosta appena conclusa.

I lariani hanno raccolto una vittoria e una sconfitta in questo inizio di campionato, cadendo nell’ultimo match in casa del Bologna. In casa c’è voglia di fare bene come con la Lazio.

Como, le parole di Fabregas

Come stanno i nazionali dopo la sosta?
“Bene, sono ritornati tutti bene e a disposizione. Non c’è Van der Brempt e Diao, il resto bene. Siamo carichi per giocare e iniziare le partite un’altra volta, però non posso mentire di giocare lunedì perché abbiamo più tempo per preparare tutti la partita. Addai e Kuhn si sono allenati, Caqueret ha giocato e Diego Carlos anche. Bene per recuperare e prendere minutaggio”.

La Serie A rimane indietro di filosofia offensiva rispetto all’Europa? Una mentalità diversa in Italia…
“Difficile giudicare qualcuno, ognuno vede il calcio alla propria maniera. Si vince e si perde così. Basta. Penso che la Serie A abbia alzato il livello quest’anno, ci sono giocatori molto forti arrivati che alzeranno il livello della lega, vedo squadre migliori, tutti hanno fatto punteggio tranne il Sassuolo. Ma già dall’inizio tutti competono bene, poi dipende dalla qualità dei giocatori. Ho visto la qualità della Spagna, parli con Jesus e Morata e gli ho chiesto: ‘Come la preparate?’. ‘No no, non la prepariamo’. Poi i ragazzi sono giovani, hanno fame di vincere e si conoscono. Ma quest’anno la Serie A ha fatto 1-2 passi in avanti”.

Genoa ha alzato la qualità. Cosa pensa di Valentin Carboni?
“Certo, tutti i giocatori di qualità lo fanno. Hanno cambiato tutta la linea d’attacco, hanno buon piede e dopo hanno un centrocampo che mi piace molto e una difesa fisica. Sarà simile a livello difensivo loro e nostro al Bologna, perché ti viene a pressare a tutto campo. Sì, ci aspettiamo una partita simile a quella del Dall’Ara”.

Complimenti per il patentino da allenatore. Vedremo un Como diverso?
“Adesso finalmente mi si può chiamare allenatore. Spero di trovare un Como simile a Bologna ma con gol. Dobbiamo alzare un po’ il livello di qualità e negli ultimi metri, quando sbagli un passaggio deve farti male. Però penso che abbiamo una squadra di qualità. Però conta il lavoro, far vedere dove si sbagliano, quando il trequartista deve incrociarsi rispetto all’esterno. Dettagli da cui abbiamo avuto errori tecnici, ma possiamo fare meglio. Con la Lazio l’abbiamo visto. Non mi piace il risultatismo, quando vinciamo e giochiamo male lo dico. Anche quando si gioca bene e si vince. Per noi la strada è sempre la stessa. Non possiamo parlare come a un bar, si deve analizzare bene tutto. Sappiamo le soluzioni che volevamo trovare”.

van der brempt como

Rome, Italy 10.01.2025 : Van der Brempt of Como, Fisayo Dele-Bashiru of Lazio during Italian football championship Serie A Enilive 2024-2025 match SS Lazio vs Como 1907 at Stadio Olimpico in Rome.

Possibile rivedere Vojvoda terzino destro? E Kuhn-Addai?
“Tutto è possibile. Penso che abbiamo speso soldi nel mercato là davanti con esterni di qualità giovani, forti. Ma c’è un tempo di adattamento per tutti, per me anche, per conoscere la squadra. Ma sono molto contento, abbiamo 3 esterni, Addai e Kuhn hanno fatto tutta la partita contro il Mantova per soffrire e arrivare a fare quel qualcosa in più. È una possibilità che uno dei due cominci dall’inizio”.

Che emozioni per il patentino?
“Veramente emozionato. Alcune volte si vive dentro la superficialità, certe volte si danno le cose per scontato e in questo momento è un orgoglio. Sono stati 4 anni e mezzo di lavoro, di continua ricerca per capire come migliorare da allenatore dopo essere stato giocatore. Studiare e confrontarti con tanta gente, poi il sentirti solo in questo mondo e sapere se fosse o meno la strada giusta, se continuare così o cambiare. Sono stati un anno e mezzo-due anni importanti, quando a Coverciano però ti dicono che sei allenatore e hai superato l’esame… è emozionante. Molto bello per me. Adesso sì che mi fa piacere, di averlo fatto in Italia, in un Paese che mi ha dato tanto e mi dà tanto”.

Come sta Morata? Quanto gli manca per arrivare al 100%?
“Sarebbe stato meglio se fosse rimasto qua. Noi però siamo fortunati, giochiamo lunedì e normalmente una volta alla settimana. Se invece giochi in Europa non c’è tempo ma tanto video, poco campo e parlare troppo. Ma lui è abituato, ha fatto tutta la carriera così. Solo lui può dirti come sta. Però è molto vicino, ha giocato anche 20-25 minuti con la Nazionale. Il momento arriva per tutti”.

Diego Carlos come l’hai visto?
“No, non c’è ballottaggio con Kempf. C’è opportunità per tutti. Jacobo può giocare a destra e sinistra, Goldaniga ha fatto 4-5 partite a sinistra, però tutti sono a disposizione. Vero che arriva da un percorso in cui si allenava ma non giocava partite. Tutti giocheranno e avranno il loro minutaggio. Dipende da loro”.

como morata

Fonte: profilo X Como
https://x.com/Como_1907/status/1955313997705601442/photo/1

Può essere la volta di Baturina?
“Può essere la sua opportunità oppure fare un cambio a gara in corso. Arriva da un altro Paese, con un altro tipo di intensità, sono convinto che darà tanto. Alcune volte quando si vuole forzare le cose è peggio. Ha solo 22 anni, dobbiamo ricordarlo. Alcune volte sento che è costato 17 milioni e c’è pressione come fosse Maradona. Calma. Tutti devono avere il proprio adattamento. Io sono molto tranquillo su questo. Se tu metti questi ragazzi nel contesto sbagliato dopo serve più tempo per farli tornare in fiducia. Io in lui credo tantissimo, ma sa che questa è una squadra di qualità, gioca in una posizione in cui ci sono diversi giocatori. Quando il momento arriva, dovrà dimostrarmi che merita di giocare”.

Douvikas non ha giocato con la Grecia.
“No, è tornato molto carico. Alcune volte può servire, sei deluso e non hai giocato con la Nazionale oppure torni qua e lui è già più adatto a tutto quello che vogliamo fare. Lo vedo molto bene”.

Diego Carlos e Posch quanto a inserimento?
“Posch ha giocato 20-25 minuti e ha preso giallo, quindi è tornato prima da noi per allenarsi. Diego Carlos piano piano, ha dovuto sistemare delle cose burocratiche con il passaporto, deve recuperare la forma della partita. Posch è un giocatore internazionale, ha fatto bene con il Bologna, si vede che non sarà mai un problema”.

A Morata non serviva più tempo di gioco in nazionale?
“Sì, avrebbe giocato un po’ di più ma non possiamo fare quella scelta. Il ct decide. Però ha fatto una buona settimana di allenamento”.

Commento sulla fascia da capitano a Da Cunha.
“Decisione mia. Penso che adesso sì che possiamo parlare di una mia squadra. Sono già 3 mercati che facciamo scelte dedicate alle caratteristiche che richiedevo un anno e mezzo fa. Lucas rappresenta tutto quello che vogliamo creare qui a Como. La cultura, la sensazione che sta sempre zitto e voglia lavorare. Lui e Strefezza il chiaro esempio dei giocatori che avrei voluto al Como. Lucas rappresenterà la gente di Como e tutti noi con una testa molto alta, con grandissimi valori. Ha un centrocampista top e solo 24 anni, solo un anno che gioca in quella posizione. Per me farà molto bene nel suo futuro”.

Como, Nico Paz

NICO PAZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Come ha trovato Cerri?
“Sì, Alberto è molto carico, ha giocato anche contro il Mantova. Abbastanza bene fisicamente, siamo molto contenti di averlo, un ragazzo che rappresenta tanto da noi. Ha enormi valori, sono molto contento di averlo con noi”.

Adesso ha tutti a disposizione, ha 6-7 ballottaggi nello stesso ruolo. La mette in difficoltà?
“Il Genoa è una squadra che si adatta a te. Loro ti vengono a pressare con 4-5 giocatori, non hanno una struttura difensiva chiara ma ti vengono a pressare. Che sia la nostra stessa struttura non sono d’accordo, ma non faccio le scelte pensando quello che fanno le altre. Abbiamo una squadra molto competitiva, questa però è stata la migliore settimana di sempre per fame e voglia. Speriamo di riportarlo al campo di fronte alla nostra gente. Io noto la differenza. Vado a dormire con più incertezza di prima, perché Caqueret lo vedi giocare e dici: ‘Un livello enorme’. Ma non ha giocato. Idem Martin Baturina. A me piace molto. Vedere tutti i giocatori che hanno capito il messaggio, che se qualcuno abbassa la cresta è più difficile giocare. A Como ci sono 10mila allenatori e farebbero una cosa diversa da quello che farei io lunedì. Un piacere ma è difficile, però chi entra dalla panchina tante volte può farti vincere o perdere. I tifosi però seguono tutti noi e noi siamo responsabili che loro seguano di più o no”.

In Serie A si gioca meno tempo che in altri campionati, 57 minuti in Italia. E c’è meno recupero come minutaggio applicato…
“Per il futuro è possibile che si rivedrà il tempo di recupero, che l’arbitro diventi più severo. Noi sappiamo che la Serie A come tempo di gioco medio è basso. Noi siamo una squadra giovane, i ragazzi vogliono giocare ma siamo spessi troppo buoni. Alle volte dovremmo essere più svegli in questo senso. Però quanta più continuità c’è nel calcio, meglio. So che siamo tutti risultatisti qui, ma il calcio è divertimento e intrattenimento. Tu vuoi vedere un gioco di 90 minuti di spettacolo. Chiamatemi romantico o non so, ma non possiamo mai dimenticarlo. Una forma o un’idea che penso sia l’obbligo di tutti aiutare. Se ho visto la Primavera? Bene, buon gol di Tito. Per noi sarà importante, si dovranno allenare con noi se continuiamo in Coppa Italia. È importante che inizino bene”.

Sul suo rapporto con Vieira?
“Patrick è un riferimento come persona, giocatore e ora come allenatore. Giocare contro di lui… rispetto a prima ha cambiato un po’. Prima aveva una difesa sempre a zona, giocava dal basso, ma ora è sempre diretto, trova soluzioni in avanti e non così indietro. Una squadra il Genoa che va forte e difende bene, lo rispetto molto nel mondo del calcio”.

Serie A

Mckennie e David trascinano i bianconeri! Finisce 2-0 Juventus-Pafos

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Juventus

Il primo tempo di Juventus-Pafos ha visto i bianconeri soffrire molto più del previsto contro i ciprioti. Vicini al gol con Yildiz, Koopmeiners e David. 

La prima occasione significativa del match arriva al 7′ minuto con un cross di Bruno. Kelly lancia su Cambiaso che rischia il piú classico degli autogol, ma con un grande riflesso salva tutto Di Gregorio. 

Due minuti dopo Yildiz impensierisce il Pafos. Conclusione a giro del talento bianconero, attento Michael in tuffo.

All’11’ minuto grande occasione di Koopmeiners. Angolo potente al centro di Yildiz, colpo di testa in solitaria per l’ex Atalanta che manda incredibilmente a lato.

Al 31′ palo di Anderson Silva. Contropiede Pafos, Oršić al centro con una deviazione, conclusione della punta che si stampa sul legno.

Infine, l’ultima occasione fondamentale è stata con David. Azione di angolo per la Juventus, torre di Kelly per la punta che, da due passi, manda incredibilmente a lato.

Juventus-Pafos

LA DELUSIONE DI DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il secondo tempo di Juventus-Pafos

I bianconeri in questa seconda metà di gara pressano molto di più gli avversari e hanno più occasioni, concedendo meno ai ciprioti.

I tiri di Koopmeiners, Kelly e Conceição mettono in difficoltà la difesa avversaria, ma le occasioni vincenti sono quelle di Weston Mckennie e Jonathan David.

Al 67′ arriva la rete del centrocampista statunitense. Cambiaso trova l’americano in area, gran stop a seguire con il destro che si inserisce sotto il sette. 1-0 Juventus-Pafos.

Jonathan David trova il 2-0 al 72′. Giocata di Conceição che apre per Yildiz, pallone perfetto per la punta che insacca in uno contro uno con Micheal.

I bianconeri trovano un’altra vittoria in Champions League, dopo quella contro il Bodø/Glimt.

La squadra di Luciano Spalletti ora ha possibilità sempre più concrete di riuscire a raggiungere uno dei primi 8 posti in classifica, evitando così i playoff.

La cosa certa è che stasera è arrivata una vittoria fondamentale per raggiungere la qualificazione.

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Lazio, Marušić resta ma il futuro è incerto: Juventus e Napoli già all’erta

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Lazio

Adam Marušić rinnova con la Lazio, ma Juventus e Napoli monitorano la situazione: possibile pre-contratto già da gennaio per un arrivo a parametro zero.

In una situazione particolare, che quasi strizza l’occhio al mondo del basket americano, conosciuto comunemente come NBA, la Lazio era riuscita, nonostante le mire del diretto interessato, a garantirsi per un’altra stagione le prestazioni di Adam Marušić. Il terzino montenegrino, autore di una stagione estremamente positiva in biancoceleste fino a qui, era stato molto vicino a lasciare il club durante l’ultima estate, fino a quando la dirigenza non lo aveva convinto esercitando l’opzione per il rinnovo.

Marušić, così come i giocatori NBA che in sede di negoziazione di contratto con una determinata franchigia lasciano una possibile opzione di rinnovo ( sia  a favore del club che per i giocatori) per un’ulteriore stagione, è rimasto quindi alla Lazio, una decisione che fino a qui si è rivelata molto positiva date le prestazioni in campo. Tuttavia, questa scelta non si è mostrata altrettanto vantaggiosa dal punto di vista economico, dato che il giocatore si aspettava almeno un aumento dell’ingaggio, accompagnato magari anche da un ulteriore rinnovo, dato che ad oggi il termine del suo contratto è fissato al termine della stagione corrente.

Lazio, la situazione Marušić

Questo fattore potrebbe portare a una nuova firma contrattuale per Marušić, ma non è detto che avvenga con la Lazio. Infatti, altre squadre di Serie A starebbero monitorando attentamente la situazione, pensando al montenegrino come a un possibile rinforzo già a partire dal prossimo gennaio. Tra le squadre interessate risulterebbero principalmente Juventus e Napoli, entrambe alla ricerca di un nuovo innesto sugli esterni (più i bianconeri che i partenopei, considerati anche gli ultimi movimenti di mercato).

Secondo Calciomercato.com, già a partire da gennaio le due squadre potrebbero valutare l’opzione di offrirgli un pre-contratto, in modo da assicurarsi il suo arrivo a parametro zero la prossima estate.

Lazio

MATTIA ZACCAGNI E RICCARDO ORSOLINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Milan, Scaroni: “Raddoppieremo i ricavi con il nuovo stadio”

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scaroni milan

Il nuovo stadio di San Siro promette di raddoppiare i ricavi per Milan e Inter, secondo il presidente rossonero Paolo Scaroni.

Milan

Milan e Inter, le parole di Paolo Scaroni

Un Futuro Radioso per San Siro

In una recente intervista a Class CNBC, il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha rivelato aspettative entusiaste per il futuro economico del club grazie al nuovo stadio di San Siro. Scaroni ha dichiarato che con la realizzazione del nuovo impianto, sia il Milan che l’Inter potrebbero vedere un raddoppio dei ricavi da stadio. Questa previsione non solo accende speranze per i tifosi, ma anche per gli investitori e gli stakeholder delle due società milanesi.

L’importanza di un nuovo stadio non si limita solo all’aspetto economico, ma rappresenta anche un passo fondamentale per modernizzare le infrastrutture calcistiche della città. Questa iniziativa conferma l’impegno delle due squadre nel migliorare l’esperienza dei tifosi e garantire una competitività maggiore a livello internazionale.

Implicazioni Economiche e Sportive

Il raddoppio dei ricavi potrebbe tradursi in maggiori investimenti nella rosa delle squadre, potenziando così le ambizioni sportive del Milan e dell’Inter. Oltre ai benefici diretti, il nuovo stadio potrebbe attrarre un numero sempre maggiore di eventi e manifestazioni, consolidando la posizione di Milano come capitale del calcio europeo.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira.

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