Serie A
Cagliari, Nicola: “Ottima reazione, contento per Gaetano”
Davide Nicola, allenatore del Cagliari, ha parlato in conferenza stampa al termine dello scontro salvezza vinto 4-1 contro il Lecce.
Vittoria fondamentale in chiave salvezza per il Cagliari, che scavalca 5 squadre in un colpo solo e si porta al tredicesimo posto della classifica con 21 punti. I rossoblù battono 4-1 il Lecce in casa, riscattando la sconfitta per 1-0 dell’andata e dando continuità al successo di Monza e al pareggio di San Siro con il Milan.
I salentini si erano portati in vantaggio nel finale di primo tempo con Pierotti, ma nella ripresa i padroni di casa si sono scatenati. Tra il 60′ e il 65′ le reti di Gaetano e Luperto hanno ribaltato la gara, poi il rosso di Rebic ha complicato i piani per gli ospiti e spianato la strada per altri due gol dei sardi, firmati Zortea e Obert.
Cagliari-Lecce 4-1: le parole di Nicola nel postpartita
L’allenatore del Cagliari Davide Nicola ha analizzato la partita in conferenza stampa: “Primo tempo giocato a scacchi, anche se abbiamo avuto diverse occasioni. Abbiamo concesso una sola occasione dove il Lecce, squadra organizzata, è stato bravo a concretizzare. Non ci siamo disuniti ed abbiamo reagito bene“.
Questo Cagliari ha bisogno di subire prima di reagire?
“Non credo, l’importante è reagire, continuare a lottare. Il nostro avversario era messo bene e noi dovevamo essere più veloci e giocare in scioltezza. Gaetano? Sono contento, ha sfruttato l’occasione concessa. Oggi aveva una brillantezza diversa“.

ELIA CAPRILE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Sul gruppo coeso
“Sono fortunato ad allenare degli uomini, con grande sensibilità e volontà di costruire il gruppo. Pavoletti, ad esempio, si è preoccupato che non uscisse Piccoli al momento del suo ingresso perchè voleva che segnasse. Sono piccoli elementi, ma importanti“.
I cambi determinanti
“Sapevamo che avremo potuto soffrire contro questo Lecce, ci abbiamo creduto dall’inizio alla fine. Marin, Deiola e Gaetano sono entrati insieme perchè avevamo bisogno di caratteristiche diverse a centrocampo. I cambi non dimostrano che sono bravo, ma che ho una rosa di 18 giocatori importanti“.
Sullo stakanovista Luperto
“Anche l’anno scorso ha giocato tutte le partite, sa come gestirsi. Potrebbe accadere che gli concederò un turno di riposo. E’ importante la continuità, guardate anche Zappa o Obert. La classifica? Basta perdere una gara per trovarti giù. E’ un campionato particolare nella zona bassa“.
Serie A
Lazio-Cremonese 0-0, all’Olimpico regna la noia
All’Olimpico finisce 0-0 Lazio-Cremonese, poche emozioni e possibile svolta nel finale ma il risultato non si sblocca con le squadre che si dividono la posta.
La 16° giornata, formato spezzatino, di Serie A si è aperta a Roma con la sfida tra i biancocelesti di Sarri e i grigiorossi guidati da Davide Nicola.
Lazio-Cremonese 0-0, mancato l’aggancio alla zona Europa
Match decisamente bloccato per tutta la durata del primo tempo con tanti errori in impostazione dei padroni di casa, che più di qualche volta hanno rischiato di favorire le ripartenze di Bonazzoli e Vardy. L’assenza di Zaccagni pesa e Pedro non da più le garanzie di un tempo, sulla fascia opposta invece un ispirato Cancellieri è stato più volte coinvolto nella manovra offensiva.
Dall’altra parte il centrocampo formato da Bondo, Folino, Barbieri, Grassi e Pezzella ha inizialmente retto bene la qualità di Guendouzi e nella ripresa il copione, almeno nella prima parte, è stato lo stesso. Poche occasioni e partita sugli scudi per più di un’ora, i cambi hanno visto il rientro dopo il rosso nel derby di Belahyane insieme a Noslin.
I due ex Hellas Verona, in particolare l’olandese, hanno inciso positivamente ma non sono bastati a sbloccare il risultato in favore dei biancocelesti. All’Olimpico regna la noia per tutto il resto del secondo tempo, senza emozioni e occasioni degne di nota.
Il picco si raggiunge negli ultimi secondi di partita quando uno strappo di Guendouzi lancia Cancellieri davanti al portiere, che viene steso al limite dell’area da Ceccherini. Rosso diretto spulso e punzione dal limite dell’area a Cataldi che però spedisce alto di pochissimo.
Termina dunque 0-0 tra Lazio e Cremonese, i padroni di casa salgono a quota 23 punti mentre i lombardi toccano quota 21. Nel prossimo turno i biancocelesti saranno ospiti dell’Udinese mentre allo Zini arriverà il Napoli di Conte.

GUENDOUZI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Juventus-Roma, le formazioni ufficiali
Juventus-Roma, match valido per la sedicesima giornata di Serie A, mette di fronte i bianconeri di Spalletti (padroni di casa) e i giallorossi di Gasperini.
Juventus-Roma, formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali del match.
JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Bremer, Kelly; McKennie, Locatelli, Thuram, Cambiaso; Conceicao, Yildiz; Openda. Allenatore: Luciano Spalletti.
ROMA (3-4-2-1): Svilar; Rensch, Ziolkowski, Mancini; Celik, Cristante, Koné, Wesley; Soulé, Pellegrini; Dybala. Allenatore: Gian Piero Gasperini.

Serie A
Theo Hernandez su Maldini: “Io e Calabria a Milanello con la sua maglia”
Theo Hernandez critica la gestione del Milan e l’assenza di “milanismo” nel club dopo l’addio di Paolo Maldini, citando un episodio vissuto insieme a Calabria.
Theo Hernandez e il legame con Maldini
Theo Hernandez ha espresso il suo disappunto riguardo alla gestione del Milan, sottolineando la mancanza di “milanismo” nel club. In un’intervista, il terzino sinistro ha rivelato che lui e il capitano Davide Calabria si erano presentati l’anno scorso a Milanello indossando la maglia di Paolo Maldini, un gesto che non è stato accolto favorevolmente da alcuni membri del club. Hernandez ha evidenziato come la rimozione di Maldini sia stata un errore, affermando che “hanno strappato una bandiera per nulla”.
L’assenza di una famiglia rossonera
Hernandez ha continuato a parlare della mancanza di identità nel Milan attuale, riferendosi alla partenza di Zlatan Ibrahimovic come un altro colpo importante per la squadra. Ha descritto gli anni passati come “magici”, sottolineando che il club aveva una forte identità familiare. Secondo il giocatore, la presenza di figure storiche come Maldini e Ibrahimovic è fondamentale per mantenere lo spirito e l’identità del Milan.

Theo Hernandez
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Fonte: l’account X di Schira
#TheoHernandez su #Maldini: “Io e Calabria l’anno scorso ci presentammo con la maglia di Paolo a Milanello, a qualcuno non andò bene. Hanno strappato una bandiera per nulla. A parte Ibra si sente mancanza di milanismo nel club. Eravamo una famiglia: sono stati anni magici” #Milan
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 20, 2025
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