Serie A
Cagliari la difesa contro il Lecce c’è: torna Mina, però…
Cagliari: il centrale colombiano indisponibile a Milano ci sarà invece domenica nella sfida contro il Lecce. La squadra però non sarà ancora al completo.
Per lo scontro salvezza di domenica all’Unipol Domus Yerry Mina scenderà in campo.
Assente Luvumbo per infortunio.
I recuperi per il Cagliari
Mina da ieri si è allenato regolarmente nel gruppo.
Anche Pavoletti ha cessato le sedute personalizzate ed è sceso in campo insieme ai compagni.

Situazione Luvumbo
Al contrario l’attaccante angolano si è allenato a parte.
Dunque non ci sono dubbi: salterà il match contro il Lecce.
Fatale lo scontro con De Roon nella partita di martedì scorso in casa contro l’Atalanta, rimediando così un infortunio alla caviglia.
La difesa scelta da Nicola
Pochi cambiamenti dunque rispetto alla formazione scesa in campo col Milan.
Ci sarà Mina al posto di Palomino; riconfermato Felici.
Sulla fascia sinistra dubbio possibili Obert o Augello.
Serie A
Juventus, verso Lecce: le ultime su Conceicao e Cabal
La Juventus si prepara alla gara contro il Lecce, prima sfida del 2026 per i bianconeri. Dopo aver saltato la trasferta di Pisa, Conceicao e Cabal hanno lavorato ancora a parte.
Questa mattina è andato in scena l’ultimo allenamento dell’anno alla Continassa per la Juventus. La squadra bianconera, reduce da un ottimo finale di 2025 con 3 vittorie consecutive in Serie A, tornerà in campo sabato alle 18.00, per affrontare il Lecce allo Stadium. Per la gara contro i pugliesi resta in dubbio la presenza di Francisco Conceicao e Juan Cabal. I due calciatori hanno entrambi saltato la trasferta di Pisa per problemi muscolari, e anche nella giornata di oggi non si sono allenati in gruppo.
Juventus, ottimismo per Conceicao

LA GRINTA DI LUCIANO SPALLETTI E ALBERTO GILARDINO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Entrambi hanno svolto un lavoro differenziato. Per quanto riguarda l’esterno portoghese filtra moderato ottimismo nello staff medico bianconero: Spalletti spera di avere l’ex Porto a disposizione per la gara contro il Lecce, quanto meno per la panchina. Maggiore cautela sulle condizioni del colombiano: difficilmente Cabal verrà inserito nell’elenco dei convocati.
Serie A
Atalanta, il post Gasperini è (al momento) un 6 pieno: da gennaio riparte la corsa all’Europa
Atalanta, al tramonto del 2025 è tempo di fare un bilancio dei primi mesi della stagione, quella del post Gasperini. Andiamo, qui di seguito, a valutare questa prima parte di campionato.
Si chiude un altro anno, il 2025, per l’Atalanta. Un anno ricco di bei ricordi, ma anche di nostalgia, complice l’evento più importante degli ultimi nove anni sotto gli Orobici: l’addio di Gian Piero Gasperini.
Dopo averlo solo ventilato pochi minuti dopo il trionfo di Dublino contro il Bayer Leverkusen, infatti, il tecnico di Grugliasco alla fine ha deciso di dire basta con la propria avventura bergamasca un minuto dopo aver regalato l’ennesima qualificazione in Champions League.
Lato dirigenza non si può dire che la decisione di Gasp abbia colto tutti di sorpresa, certo è che pare lampante come la scelta del successore sia stata alquanto infelice. Ivan Juric (voto 4), infatti, per quanto possa essere stato visto come l’erede naturale del punto di vista tattico, si è rivelato inadeguato per l’ambiente nerazzurro.
Fuori l’ex Torino e Roma, quindi, e dentro Raffaele Palladino (voto 6, valido anche per la prima parte di stagione) allo scopo di riportare tranquillità a Zingonia e risalire la china. Missione in divenire, ma al momento il bilancio parziale del tecnico campano dice sei vittorie e tre sconfitte in nove uscite.
Scendendo al rango dei giocatori, chi con il nuovo corso di certo ha ritrovato linfa, sebbene sia ancora molto lontano dalla forma vista in finale di Europa League lo scorso anno, è Ademola Lookman (voto 6). Dopo la querelle dell’estate e il passaggio sfumato all’Inter, il nigeriano è tornato nei ranghi e punta a chiudere la stagione contribuendo all’ennesima qualificazione europea.
Lo stesso obiettivo che hanno anche Charles De Ketelaere (voto 6,5) e Gianluca Scamacca (voto 7), finora le note più positive del reparto d’attacco, soprattutto l’attaccante romano, che ha chiuso il suo 2025 in crescendo.
Se si parla di crescita, inoltre, non si può non citare i due esterni più in forma della Dea, ovvero Nicola Zalewski e Raoul Bellanova (entrambi voto 6,5) che bene hanno rifornito le bocche di fuoco là davanti in questi primi mesi del 2025/2026.
Tralasciando le garanzie storiche, il cosiddetto zoccolo duro (De Roon e Pasalic, entrambi voto 7), andremo anche citare anche le principali note negative, e tra queste possiamo certamente inserire un Djimsiti decisamente in calando (voto 5), nonché un Musah (voto 4,5) raramente chiamato in causa e, in quei pochi casi che ha calcato il campo, molto poco efficace.
La pagella orobica andiamo a chiuderla, infine, con quella che è un giudizio sulla benzina verde: i giovani del vivaio che hanno conquistato la fiducia prima di Juric e poi di Palladino.
Premesso che la pepita più preziosa è ora in prestito al Cagliari, cioè quel Marco Palestra che ha già attirato su di sè le attenzioni di Inter e Juventus, una delle scelte più significative delegate all’area tecnica è stata quella di promuovere in pianta stabile Lorenzo Bernasconi.
Il ragazzo di Crema ha finora accumulato dieci gettoni di presenza in tutte le competizioni, il che la dice lunga su quanto, a Zingonia, si punti su di lui in modo graduale, nell’attesa (e nella speranza) che possa diventare una colonna del domani dell’Atalanta.
Per quanto riguarda Lazar Samardzic (voto 5,5) e Marco Brescianini (voto 6), infine, le valigie sono già pronte, con Lazio e Fiorentina pronte a fare una buona offerta per mettere la parola fine alla loro avventura in Lombardia.
Serie A
Roma, l’ingrediente perfetto è la pazienza
Roma, finalmente con l’arrivo di Gasperini i giallorossi sono tornati nella top 4 in classifica, dopo tanti anni di all’ombra dell’Europa League
Roma, devi aspettare ancora
Sembra una presa in giro a tutto il popolo romanista, ma non è cosi. L’attesa ha superato i 24 anni, e tanti progetti sono stati lanciati, iniziati, falliti e cambiati. Quello del “progetto” è ormai un meme, nei confini del Grande Raccordo Anulare, quasi al pari del Bonsai vinto da Florenzi. Ma il destino del tifoso è questo. È necessario attendere ancora.
Anche quando fa male vedere Atalanta, Bologna e Lazio in Champions League. Oppure quando il Napoli solleva due Scudetti in tre anni, superando proprio i capitolini. Per non parlare degli ex, passati per Trigoria. Salah è tra i più forti al mondo, con due Premier League e una Champions in bacheca vinte insieme ad Alisson. Rüdiger è titolare al Real Madrid. Lukaku ha nuovamente vinto il campionato e Calafiori si gode beato l’avventura londinese.
La Roma invece sembra ancorata a terra, a guardare gli altri. Ma con Gasp sarà diverso. Ma di nuovo, serve pazienza. “È un anno di ambientamento”, con queste parole Ranieri ha introdotto il suo successore. Ma il tecnico di Grugliasco ha la responsabilità di riportare il club in alto. L’investitura di Claudio non può essere un caso. Serve solo aspettare.

IL DIRETTORE SPORTIVO DELLA ROMA FREDERIC MASSARA GUARDA AVANTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’altro ago della bilancia
Non dipenderà solo da Gasperini. Perchè a formare il trio con Ranieri c’è anche Massara. In estate sono stati fatti alcuni errori. Su tutti, le tempistiche. Troppo tempo a convincere Rios, Sancho, Wesley (che per fortuna è arrivato), ed ecco che manca la punta. Non ci sono i gol. E infatti, alla Roma è mancato il gol contro Napoli, Inter e Milan. Ad oggi, i giallorossi non hanno mai vinto gli scontri diretti, ad eccezione del Como.
Anche qua, non si può avere tutto subito. I paletti del Fair Play finanziario impongono ai capitolini di riordinare la priorità. Sistemare i conti, poi costruire. Non il contrario. Ma a conti fatti, a centrocampo manca un ripiego ai titolari, mentre l’attacco avrebbe bisogno di tanti innesti. Se la questione Dybala si risolve per il meglio, l’out destro risulterebbe l’unico veramente coperto. Si attendono notizie da Zirkzee e Raspadori.
Le soddisfazioni e i successi arriveranno. Ma per l’ultima volta, bisogna dare tempo a Ranieri di raccogliere i frutti di un progetto costruito con le idee, e non con gli algoritmi. Questa volta può essere diverso, questa volta la Roma può tornare veramente in alto.
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