Bologna, rapporto in crisi?

Nella sfida persa contro il Torino, il Bologna non ha visto scendere in campo Arnautovic. Crisi di rapporti con Thiago Motta?

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Bologna, le ragioni del no ad Arnautovic

La gara se la è vista per tutto il tempo dalla panchina. E per lui, Marko Arnautovic, è stata una doppia sofferenza: primo perché il suo Bologna è uscito dal match con il Torino senza neppure un pugno di mosche in mano, secondo perché non è stato messo nella mischia per cercare di incidere.

E, dopo la sconfitta con i granata per effetto di una prova non all’altezza di altre che l’hanno preceduta, in casa Bologna regnano diversi interrogativi. Uno su tutti, perchè Thiago Motta ha tenuto Arnautovic seduto in panca anziché farlo entrare in corso d’opera quando ancora il risultato poteva cambiare pelle?

Che la “corrispondenza di amorosi sensi” in salsa calcistica con Motta si sia rotta è argomentazione che l’ambiente  felsineo spedisce nel regno delle invenzioni.  E lo stesso Motta pure: “la prima parte di gara è tutta mia responsabilità – ammette il tecnico brasiliano – perché avevo preparato la partita in un modo e non è andata bene, non avevamo le distanze, faticavamo a coprire l’ampiezza del Toro”.

Su Arnautovic liquida la questione in due battute: chi era in panchina era abile e arruolato, dal primo all’ultimo ma, in quel contesto, dice, “ho ritenuto che fosse il momento di Zirkzee”. Nessuna incrinatura di rapporti, quindi. Solo una scelta tattica, E, per rinforzare il concetto, ci mette un’altra manciata di parole: “sono uno a cui piace mettere più attaccanti possibili – conclude – mi piace il calcio offensivo ma abbiamo vinto partite anche senza punte, ci ho pensato ma poi stavamo attaccando nel modo giusto e ho scelto così di conservare l’equilibrio”.  Menzione d’onore per Zirkzee che, dice Motta, “ha fatto un buon rientro”.