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Bologna, Italiano: “Sempre pensato solo al Bologna. Ogni gara una storia a se. Su Lucumi…”

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Bologna

 L’allenatore del Bologna, Vincenzo Italiano, ha parlato ai microfoni in conferenza stampa pre partita per presentare il match contro il Milan.

Vincenzo Italiano, tecnico del Bologna, ha presentato in conferenza stampa il match di domani contro il Milan di Massimiliano Allegri, molti temi toccati dall’ex allenatore della Fiorentina.

Bologna

VINCENZO ITALIANO PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Bologna, le parole di Italiano

In seguito le parole del tecnico rossoblu:

Sulla squadra
“Un po’ di tempo per avere qualche alibi me lo prendo. Detto questo, avevamo la necessità di inserire alcuni giocatori nuovi e la sosta per le Nazionali ci ha rallentati per quanto riguarda Vitik e Heggem. Rowe ci sta mettendo molto impegno per iniziare a capire la lingua e poi per creare l’intesa con i compagni, sono contento per come ha approcciato e la voglia che ha di mettersi a disposizione. Secondo me abbiamo fatto un grande risultato con il Como, sebbene la prestazione fosse migliorabile. Domani ci aspetta il Milan che senza coppe avrà la massima concentrazione per il campionato: il loro obiettivo è noto. Dovremo fare una grande prestazione per portare via punti da San Siro. Non so in che percentuale siamo, ma stiamo crescendo e cercheremo di dimostrarlo già domani”.

Su un possibile trasferimento al Milan
“Il mio focus è sempre stato sul Bologna, ho sempre detto che qui si sta bene e si crescerà perché c’è un ambiente ambizioso che ti spinge a migliorarti settimana dopo settimana. Se ci sono apprezzamenti verso il lavoro svolto fa piacere sia a me sia allo staff, ma penso solo al Bologna”.

Sulla finale di Coppa Italia
“Non avendo le coppe e potendosi concentrare sul campionato, ovunque andrà giocherà per questo obiettivo. Una squadra come il Milan deve sempre cercare di primeggiare e, pur non sapendo i loro obiettivi interni, mi aspetto che puntino in alto. Noi dovremo fare una prestazione collettiva di spessore e migliorare rispetto alla trasferta di Roma. Con tutte le difficoltà che abbiamo avuto è presto per vedere una squadra perfetta e che non abbia lacune e problemi in determinati momenti della partita. Abbiamo fatto del nostro meglio per velocizzare questo ambientamento”.

Su Bernardeschi
“Arriva da un calcio totalmente diverso da quello italiano. Forse si era dimenticato cosa significasse, ma a Roma se ne è reso conto anche lui in un Olimpico pieno e contro una formazione allenata da Gasperini, che è un maestro. Deve fare molto velocemente uno switch perché il calcio italiano richiede velocità e intensità. Lui sta crescendo di condizione in maniera esagerata, anche perché ha un allenatore che lo stimola molto in questo. Appena tornerà in condizione, con quel mancino, sarà il giocatore che ha vinto scudetti e Europeo. Lui ci farà fare la differenza e lo sa”.

Infortuni
“Si fa di tutto per cercare di limitare gli infortuni: togliendo sedute di allenamento, facendo riposare determinati giocatori, ma non basta. Sono tutte situazioni che vanno messe in preventivo e succedono dappertutto. Alcuni giocatori con un motore diverso dagli altri sono predisposti ad avere problemini. Penso a Ndoye che l’anno scorso si fece male in allenamento mentre era fermo a fare il palo per un esercizio tattico”.

Su Allegri
“Sinceramente non penso si possa parlare di una squadra diversa da quella dell’anno scorso perché siamo solo alla terza gara. Ci vorrà tempo, ma il Milan visto a Lecce si è preso la rivincita della sconfitta con la Cremonese. È un Milan nona ancora perfetto, ma nessuno lo è dopo due giornate. Hanno aggiunto un pallone d’oro, qualità ed esperienza. Mi auguro di poter parlare di una prestazione all’altezza, che è la nostra priorità in questo inizio”.

Sulla gara di campionato dello scorso anno
“Ogni gara ha una storia a sé, soprattutto sotto l’aspetto emotivo. L’anno scorso mi ricordo ancora le conferenze post campionato con il Milan che ci avevano dato tante indicazioni per non fare gli errori commessi e in finale ci siamo sistemati di conseguenza”.

Su Fabregas
“Ci ho parlato con Cesc a fine partita. Penso che si debba rispettare gli avversari e togliergli tutti i pregi che hanno e poi quando si ha la palla fare il possibile per metterli in difficoltà. Si cresce e si impara ogni volta che si parla con i colleghi e io dal dialogo con lui ho tratto molte indicazioni per crescere ancora”.

Sui nuovi arrivati
“I nuovi giocatori hanno tutti voglia di entrare nella nostra struttura di gioco: a fine allenamento tutti chiedono indicazioni e si riguardano clip che abbiamo preparato con lo staff. Tutti cercano ogni giorno di avvicinarsi alla nostra idea di calcio”.

Su Modric
“Dovremo cercare di limitare i rifornimenti e il coinvolgimento con un campione pallone d’oro. Cercheremo di disturbarlo e non fargli scegliere in maniera pulita la giocata. Arriveremo con grande umiltà a San Siro, ci sarà da battagliare”.

Su Heggem
“Ha disputato una partita clamorosa fatta di attenzione e lucidità nei duelli. La Nazionale ha rallentato il lavoro che potevamo fare in questi quindici giorni, ma è un soldato e piano piano metteremo a posto alcuni difettucci. Dobbiamo cercare di essere più bravo in fase d’impostazione”.

Su Castro
“È guarito totalmente. Ha fatto tre mesi con un piede solo e non riusciva ad esprimersi al meglio. Prima dell’infortunio era in rampa di lancio, poi il dolore lo ha depotenziato. Ora è tornato il giocatore che abbiamo ammirato prima dell’infortunio. Quando sta bene lo si può coinvolgere per cercare di cambiare fronte di gioco, cercare la profondità. È tornato il Santi di sempre”.

Su Odgaard
“È reduce da un intervento importante, è in ripresa ma ha avuto degli alti e bassi causati dalla voglia matta di rientrare e poi ha avuto un calo fisiologico. Anche l’anno scorso ha alternato momenti in cui ha fatto grandissime prestazioni e poi in altre poteva fare qualcosina in più: lui è così. Non mi interessa se sta bene o male, so che c’è lui quando abbiamo la necessità di lavorare in un determinato modo”.

Su Ferguson
In Nazionale ha giocato di fianco a McTominay, penso che in questo Bologna sia il suo ruolo. Continuo a vederlo lì per visione di gioco e dinamismo”.

Sulle condizioni di Ferguson
“Aver visto Lewis giocare due gare intere mi ha reso contento. Mentre altre volte il giocare in Nazionale è deleterio, questa volta la Scozia ci ha dato una mano per fargli ritrovare la condizione e il ritmo. Ora sta molto meglio rispetto a qualche settimana fa. Quando è al 100% è un giocatore indiscutibile. Ci può stare in un’annata qualche situazione di alti e bassi, poi tocca a me capire i momenti e vedere quando un giocatore ti può dare il massimo e far vincere le partite”.

Su Lucumi
“Ho parlato più volte con Jhon, ma quello che mi interessa è il nostro ultimo colloquio a fine mercato. Ci siamo parlati da professionisti veri e andremo ad affrontare questo campionato insieme con la massima concentrazione. Lui ha capito che deve fare un grande campionato per il Bologna in primis e poi per lui, che a fine stagione avrà il Mondiale. Sono certo che vedremo un Lucumì diverso rispetto alle prime giornate. Sono convinto che tornerà ad essere un punto fermo di questa squadra”.

Serie A

Como, Fàbregas: “Mancini? Con lui normale chiacchierata. Diao? Dolore al flessore”

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Como

Il tecnico del Como, Cesc Fàbregas, ha avuto modo di esprimersi sulla sconfitta per 1-0 contro la Roma. Ecco le parole dell’allenatore. 

Como

NICO PAZ E MILE SVILAR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Como, le parole di Fàbregas

“Ho visto una squadra fisica, che noi non abbiamo. Quando si gioca così, o si gioca a calcio e si mette la palla a terra per giocare o è difficile. Sono orgoglioso di giocare, penso che sia un gollino. Ma complimenti alla Roma, hanno un giocatore fortissimo come Soulé, grandissimo giocatore del futuro. Godiamocelo in Italia, sarà di altissimo livello e ha fatto la differenza”.

Nico Paz dove deve migliorare?

“Sì, è stato 3 giorni con la febbre, lo abbiamo forzato e non abbiamo tanta gente a disposizione. Sono partite però dove o vai subito in porta oppure no: chi vince più duelli normalmente questa partita la vince. Oggi loro ne hanno vinti di più, il calcio italiano è la lega dove si gioca meno, perché ci sono tanti duelli e falli. Oggi l’arbitro ha lasciato andare giustamente un po’ di più e qui possiamo migliorare”.

Addai si è infortunato sull’azione del gol di Wesley…

“No, penso che lui si sia infortunato in quella stessa giocata. La sto vedendo ora più chiaramente, è difficile per un giocatore, deve avere un’onestà estrema. Il 99.9% non butterebbe palla fuori, è giusto che continuino. Dal VAR non ci si aspettava niente”.

Che tipo di atteggiamento si aspetta dal CT del Senegal quando deve partire per la Coppa d’Africa? E come sta Diao?

“Si è fatto male al flessore facendo quella cavalcata in porta. lo parlo nel post-partita e spesso noi allenatori non possiamo essere troppo sinceri, io provo a parlare con passione e sono un grande fan della Nazionale. Spero che tutti ci vadano. lo ho chiesto per favore un po’ di senso, di non portarlo perché in 8 mesi ha fatto 3 partite, mezze e mezze. È tornato adesso e succede anche oggi l’infortunio. Se va via, noi paghiamo gli stipendi e ci ritroviamo un giocatore fuori. La risposta del CT? Che se non va con loro, non andrà al Mondiale. Ed è stato spiacevole. Se il giocatore gioca con paura a 20 anni e una carriera davanti si sbaglia”.

Era un po’ nervoso, indispettito a un certo punto della partita. Poi a fine partita è andato a parlare direttamente con Gianluca Mancini. Ci può dire cosa vi siete detti e cosa l’ha fatta arrabbiare?

“No, va bene, dai, non è un problema. Provo sempre a parlare con rispetto e attenzione. È stata una chiacchierata onesta, lui mi ha detto la sua, io la mia. Dal mio punto di vista, lo so che c’è la furbizia, lo so che c’è l’esperienza. Tutti vogliamo vincere nel calcio. Gli ho detto: guarda che quello li ha 20 anni e stai provando a fare quello, lui sicuramente ti guarda e ti vuole imparare. Magari oggi va a casa pensando che si aspettava un po’ di più a livello di atteggiamento, a livello di parole dentro il campo, di provocazioni. È stata una chiacchierata normalissima di calcio che alcune volte va bene per me e va bene per lui.”

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Serie A

Roma, Gasperini: “Da Scudetto? No, ma i ragazzi danno l’anima”

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Il tecnico della Roma, Gian Piero Gasperini, ha avuto modo di esprimersi sulla partita vinta 1-0 contro il Como. Ecco le parole dell’allenatore.

Roma

L’ESULTANZA DI PELLEGRINI E WESLEY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, le parole di Gasperini

“Soulé ha fatto una grande partita. Stasera fai fatica a fare dei distinguo nel rendimento, ma da parte di tutte e due le squadre. Entrambe volevano vincere, e noi siamo stati bravi, sempre molto precisi. Questa è la nostra miglior partita in casa fino a ora”.

Su 15 partite, adesso rimangono 8 gol subiti in campionato. 

“Da inizio anno siamo solidi. Quando perdiamo è sempre di misura, ma da qualche giornata abbiamo iniziato anche a creare diverse occasioni. Anche stasera abbiamo prodotto tantissimo, giocando con molta qualità. Se firmerei per il 4 posto? Non firmo mai, ma sarei contento. In questo momento a me interessa che si facciano questo tipo di partite, il pubblico ha una passione incredibile, c’è un entusiasmo contagioso e in casa ci mancava questo”.

Firmerebbe per il quarto posto? 

“Io non firmo mai, però sarei contentissimo. Poi al meglio e al peggio non c’è limite, però più che il risultato finale mi interessa che si facciano questo tipo di gare. Il pubblico ha una passione incredibile, lo avvertiamo quando vinci e giochi bene, c’è entusiasmo in più. In casa ci mancava. I risultati poi arrivano, ma questo deve essere il nostro obiettivo”. 

L’allenatore ha infine concluso

“Ci sono squadre più attrezzate, sì. Però questi ragazzi danno l’anima e non è detto che dei giocatori sulla carta migliori poi abbiano lo stesso spirito e la stessa disponibilità. Siamo una buona squadra, giocare contro di noi non è facile per nessuno”.

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Serie A

Roma-Como 1-0: Wesley decisivo, Nico Paz sottotono | le pagelle

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Roma-Como termina con il risultato di 1-0, derivato da una grande azione partita da un passaggio chirurgico di Soule’. I giallorossi riagganciano Milan e Napoli.

La squadra di Gian Piero Gasperini riesce a portare a casa 3 punti contro un insidioso Como in questa stagione, ma oggi con poche lodi.

Soule‘ ha giganteggiato in campo, insieme a una difesa della Roma attentissima. Insieme all’argentino, tra i migliori rientrano anche Wesley, N’dicka e Svilar.

Como meno brillante. Valle disattento su Wesley e Soule‘, Nico Paz chiuso bene per tutta la durata del match e un Addai in difficoltà, uscito anzitempo per infortunio. Un cocktail di negatività, dovuto alla grande accortezza giallorossa.

Roma-Como

EVAN FERGUSON IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma-Como: le pagelle

SVILAR 6.5 – Sicuro, decisivo, pronto. Una garanzia ormai, non a caso è il portiere meno battuto dell’attuale Serie A (8 gol subiti e 7 reti inviolate, dietro solo a Provedel con 8).

MANCINI 6.5 – Attento alle ripartenze avversarie. Peccato per il giallo speso a seguito di una manata su Baturina.

N’DICKA 7 – Se Nico Paz non ha segnato, gran parte del merito è suo. 1 dribbling subito, 6 contrasti vinti e 3 chiusure difensive. Muro.

HERMOSO 6.5 – Grande crescita sotto Gasperini, che grazie al contributo difensivo e offensivo di stasera (2 passaggi chiave, 8 recuperi).

WESLEY 7.5 – Premiato a fine partita come Man of the match. 13 contributi difensivi, grande attenzione difensiva e pericoloso in attacco (2 passaggi chiave e gol segnato). Decisivo.

KONÈ 6.5 – Ottimo per gli equilibri dei giallorossi. Azzanna gli avversari con il pressing e mantiene bene il possesso del pallone.

CRISTANTE 6.5 – Discorso simile per l’ex Atalanta, che aveva anche trovato un’ottima rete ma in posizione di fuorigioco. Sfortunato.

RENSCH 6.5 – Ottima prova anche quella dell’olandese. Seconda da titolare in campionato, può trovare più spazio da ora in poi. Jolly.

SOULE‘ 6.5 – Grandi soluzioni offensive, ottimi dribbling e incantevole nello stesso. Decisivo il suo assist, con l’azione partita da lui, ma troppi palloni persi. Creativo.

DALl’82’ BAILEY S.V

PELLEGRINI 6 – Non un protagonista della partita, ma come al solito ha lottato tantissimo. Gladiatore.

DALL’72’ EL SHAARAWY 6 – Tenta di contribuire alla manovra offensiva, ma il risultato rimane invariato.

FERGUSON 6 – Ottimo contributo in campo, lega bene con i compagni. Troppo chiuso da Ramón e Kempf. 

BUTEZ 6 – Non ha colpe sul gol e non è stato chiamato troppo spesso in causa. Tra i meno colpevoli.

SMOLČIĆ 6 – Una prestazione senza particolare infamia e senza particolare lode.

RAMÓN 6.5 – Attento per tutta la partita, non ha grandi colpe sulla rete subita. Senza lui e Kempf, il risultato sarebbe stato più largo.

KEMPF 7 – Tanti duelli vinti, tante chiusure difensive e tanto contributo difensivo. Se Ferguson non ha segnato, gran parte del merito è suo.

VALLE 5 – Ha sofferto molto Wesley e Soule‘, sul gol si è perso la marcatura sul brasiliano, con la palla che è passata proprio sotto le gambe dello spagnolo.

DA CUNHA 5.5 – Prestazioni dei centrocampisti insufficienti, insieme a Caqueret. Troppo sofferto il pressing del centrocampo giallorosso.

CAQUERET 5.5 – Discorso pressoché uguale a quello di Da Cunha. Uscito anzitempo, al suo posto Posch.

DAL 64′ POSCH 6 – Preciso nei passaggi e 3 tiri tentati, solo uno nello specchio della porta. Bene in difesa.

ADDAI 5 – Bloccato dalla difesa della Roma, uscito anzitempo per un infortunio subito sul gol dell’1-0.

DAL 64′ J. RODRIGUEZ 6 – Non ha contributo particolarmente, anche lui frenato dal blocco difensivo della Roma. Bene nei passaggi.

BATURINA 6 – Ottimo nel lavoro sporco per la squadra e nei recuperi del pallone, ma completamente bloccato in attacco.

DAL 79′ KÜHN S.V

DIAO 6 – Uscito al 37′, era partita bene la partita del senegalese.

DOUVIKAS 5 – Tanti palloni persi e pochissimi duelli vinti. Troppo in difficoltà.

NICO PAZ 5.5 – Tranne qualche sprazzo, oggi molto sottotono. Troppo chiuso da N’Dicka.

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