Serie A
Atalanta, paradosso Retegui: è il capocannoniere con la media minuti più bassa

L’attaccante dell’Atalanta Mateo Retegui guida la classifica dei mercatori di Serie A, nonostante abbia una media di soli 61,3 minuti giocati a partita.
Stagione particolare per l’Atalanta, eliminata ai quarti di Coppa Italia dal Bologna, nel play-off di Champions League dal Brugge e reduce da risultati altalenanti in Serie A, dove c’è stata una striscia di 11 vittorie di fila tra inizio ottobre e fine dicembre, ma il pari esterno con la Lazio ha dato il via a una serie di 10 partite in cui sono arrivati solo 3 successi. Curioso il dato sulle ultime 4 giornate: ai due netti 0-5 in trasferta contro Verona ed Empoli si contrappongono gli 0-0 interni con Cagliari e Venezia.
In casa la vittoria manca dal 21 gennaio contro lo Sturm Graz, e in campionato addirittura dal 3-2 sull’Empoli del 22 dicembre. La nota più positiva per i bergamaschi riguarda Mateo Retegui, capocannoniere della Serie A con 21 gol, e autore anche di 3 reti in Europa. Il giocatore arrivato in sordina a inizio agosto per sostituire l’infortunato Scamacca sta vivendo una stagione da sogno, se vogliamo inaspettata, considerati i soli 7 gol messi a segno l’anno scorso nel Genoa.
Atalanta, Retegui capocannonienre nonostante una media di 61,3 minuti giocati
Cronache di Spogliatoio riporta una curiosa statistica su Retegui. Il leader della classifica marcatori del nostro campionato ha una media di 61,3 minuti giocati a partita, nettamente inferiore a quella di tutti i capocannonieri delle ultime 10 stagioni di Serie A, i quali giocavano mediamente almeno 80 minuti a partita. L’ultimo ad essere di poco sotto gli 80 fu Ciro Immobile con il Torino nel 2013/14, ma era comunque a 78,5.

MATS HUMMELS E MATEO RETEGUI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Numeri che certificano se mai ce ne fosse bisogno quanto sia devastante fin qui la stagione del Chapita. Da qui si evince anche che per l’allenatore Gian Piero Gasperini non esiste nessun giocatore insostituibile. Certo, le due colonne del centrocampo Ederson e de Roon non escono praticamente mai, ma ad eccezione di questi due tutti gli altri possono avere dei ricambi all’altezza.
Di seguito i dati sui capocannonieri dalla stagione 2013/14 in poi:
Lautaro Martinez (Inter, 2023/24): 80,8 minuti di media e 24 gol.
Victor Osimhen (Napoli, 2022/23): 80,6 minuti di media e 26 gol.
Ciro Immobile (Lazio, 2021/22): 87,6 minuti di media e 27 gol.
Cristiano Ronaldo (Juventus, 2020/21): 84,9 minuti di media e 29 gol.
Ciro Immobile (Lazio, 2019/20): 85,8 minuti di media e 36 gol.
Fabio Quagliarella (Sampdoria, 2018/19): 86,8 minuti di media e 26 gol.
Mauro Icardi (Inter, 2017/18): 87,3 minuti di media e 29 gol.
Ciro Immobile (Lazio, 2017/18): 81,7 minuti di media e 29 gol.
Edin Dzeko (Roma, 2016/17): 82,5 minuti di media e 29 gol.
Gonzalo Higuain (Napoli, 2015/16): 85 minuti di media e 36 gol.
Luca Toni (Hellas Verona, 2014/15): 85,1 minuti di media e 22 gol.
Mauro Icardi (Inter, 2014/15): 80,5 minuti di media e 22 gol.
Ciro Immobile (Torino, 2013/14): 78,5 minuti di media e 22 gol.
Serie A
Juventus, la curiosa statistica dopo il cambio di allenatore

L’arrivo di Ivan Tudor sulla panchina della Juventus al posto di Thiago Motta rimanda a una serie di esoneri degli anni ’60, in cui è coinvolto anche il Milan.
La Juventus ha esonerato Thiago Motta. Arrivato con alte aspettative e con numerosi investimenti sul mercato, l’ex tecnico del Bologna ha deluso le aspettative: quinto in Serie A con 52 punti in 29 partite, fuori ai play-off di Champions League contro il PSV e ai quarti di Coppa Italia con l’Empoli. Al suo posto arriva Igor Tudor, reduce dall’esperienza alla Lazio nel finale della scorsa stagione.
Cambi in panchina per Milan e Juventus: non accadeva dagli anni ’60
La Juventus non è l’unica big ad aver cambiato allenatore in questa stagione. A dicembre infatti è toccato al Milan, che ha esonerato Paulo Fonseca per sostituirlo con Sergio Conceicao. L’ex tecnico del Porto aveva iniziato alla grande con la vittoria della Supercoppa, battendo in finale l’Inter, ma da lì il rendimento non è stato tanto migliore del suo predecessore, anzi è arrivata l’eliminazione nel play-off di Champions per mano del Feyenoord.
Le ultime 2 vittorie in rimonta contro Lecce e Como danno ancora un po’ di speranza ai rossoneri per arrivare tra le prime 4: sono 6 i punti di distacco dalla zona Champions. I tifosi della Juventus si augurano che il cambio in panchina risulti più remunerativo rispetto a quanto accaduto al Milan. I bianconeri sono solo a -1 dal quarto posto e non hanno un calendario proibitivo da qui a fine campionato.
Ma è proprio il cambio in panchina il fattore che lega la Juventus e il Milan. E’ la seconda volta, dopo il 1963/64, in cui entrambe le squadre esonerano l’allenatore nella stessa stagione: all’epoca la Vecchia Signora sostituì Amaral con Monzeglio, che a sua volta lasciò il posto poi a Rabitti, mentre nel Diavolo Liedholm subentrò a Carniglia. Lo riporta Opta Paolo.
Serie A
Hellas Verona, doppietta in nazionale per Livramento

Uno dei nazionali dell’Hellas Verona, Dailon Livramento, è andato a segno due volte nella sfida di Capo Verde contro l’Angola per la qualificazione ai Mondiali.
L’attaccante scaligero è tornato al gol dopo tanto tempo e ha aiutato la sua nazionale ad avvicinarsi a una clamorosa qualificazione per il torneo che si svolgerà in USA, Canada e Messico.
Hellas Verona, Livramento brilla in nazionale
A secco con la maglia gialloblu dalla 1° giornata quando aprì le marcature contro il Napoli, l’attaccante capoverdiano è tornato al gol in nazionale in un match fondamentale per la corsa ai Mondiali 2026.
Dailon Livramento ha siglato una doppietta importantissima tra la fine del primo temo e metà del secondo, proiettando i suoi al primo posto del girone D con 13 punti e persino davanti a una corazzata come il Camerun del compagno di squadra Tchatchoua.

Fonte: https://x.com/mvvmaastricht/status/1789004967530889526/photo/1
Per l’attaccante ex Maastricht si tratta di una grande iniezione di fiducia in vista del finale di stagione rovente che attende l’Hellas Verona. I 29 punti non danno ancora garanzia di salvezza ma i prossimi scontri diretti saranno fondamentali e il 14 è pronto a prendersi le sue responsabilità ripagando la fiducia di Zanetti.
Col passare dei mesi il suo ruolo è diventato leggermente marginale ma ogni suo ingresso in campo ha contribuito ad accrescerne l’apprezzamento da parte del mister gialloblu e in questo finale ci sarà bisogno di tutti per raggingere l’obiettivo.
Serie A
Atalanta, il punto sulle assenze: Retegui tenta lo sprint

L’Atalanta si prepara in vista della delicata trasferta di Firenze e vede miglioramenti dal punto di vista degli infortunati. Alcuni elementi tornano in rosa.
I nerazzurri devono mantenere quantomeno il terzo posto e dopo la sosta nazionali si preparano al rush finale che li vedrà protagonisti contro diverse big del nostro campionato.
Atalanta, il punto su infortunati e nazionali: rientrano Hien e Kolasinac
Secondo il report dell’allenamento odierno, Gasperini ha potuto accogliere con entusiasmo il rientro di due pedine fondamentali per il reparto difensivo. Isak Hien e Kolasinac non hanno riportato problemi fisici durante gli impegni con Svezia e Bosnia.
A loro però non si aggiungeranno gli infortunati Cuadrado e Kossounou, che hanno svolto lavoro individuale sul campo col colombiano più vicino al rientro.
Notizie positive invece per Sulemana che ha preso parte parzialmente alla seduta odierna. Nessuna novità sul fronte Scalvini–Scamacca, che proseguono la riabilitazione e rientreranno nelle prossima stagione. Palestra ha svolto terapie in attesa degli esami così come Mateo Retegui, che dopo lo stop rimediato in ritiro con l’Italia sta cercando di velocizzare le cure e rientrare il più presto possibile.
A questa lunga lista si aggiunge anche Posch.
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