Serie A
Atalanta, Gasperini: “Mio legame con Bergamo va oltre tutto. Mai detto di andar via”

L’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, ha parlato ai microfoni di Sky Sport ai margini di un evento tenuto nella giornata di oggi a Coverciano.
Gian Piero Gasperini, premiato all’evento “Inside The Sport” organizzato a Coverciano, è tornato a parlare del proprio futuro all’Atalanta. Il tecnico dei bergamaschi ha commentato anche la corsa alla Champions League sempre più incerta ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le sue parole.
Atalanta, le parole di Gasperini

Atalanta BC supporters during soccer season 2019/20 symbolic images – Photo credit Fabrizio Carabelli /LM
Ingresso in Champions League obiettivo minimo stagionale?
“Spero e mi auguro di no, per me rappresenta il traguardo massimo per l’Atalanta in questo momento, anche se abbiamo provato a bluffare un po’ sullo Scudetto. Più per darci una spinta e perché ci siamo ritrovati lì a 9 giornate dalla fine. Però sarebbe l’ennesimo risultato eccezionale dell’Atalanta”.
Partita contro il Lecce.
“Era una partita particolare, soprattutto per il Lecce. Il nostro risultato è tutto da conquistare, abbiamo un po’ di margine ma dietro c’è il fior fiore del calcio italiano, società straordinarie che mirano tutte a raggiungere questo traguardo, il più desiderato”.
“Ieri sera abbiamo perso due punti in casa, avrebbero significato tanto. Dobbiamo sapere che i rivali sono agguerriti, dobbiamo ritrovare la massima concentrazione e la forza di tutti. E io non ho mai detto che vado via, ma un’altra cosa, che non rinnovavo ed è diverso. L’obiettivo comunque ora è solo raggiungere la Champions. E non è una cosa che matura in una settimana, ma nei mesi, negli anni. Con Bergamo e l’Atalanta ho un legame e quello che abbiamo fatto quest’anno va ancora oltre a quelli scorsi. A volte ci si dimentica dei giocatori persi per infortunio. Tutto positivo ma ora chiudiamolo così”.
Quota Champions a 70 punti?
“Per essere certi, magari qualche punto in più ma lo verifichiamo domenica dopo domenica. Ci sono ancora scontri diretti e se facciamo i punti che dobbiamo, gli altri dietro non ci prendono”.
Serie A
Inter-Lazio, le ultimissime sulle formazioni

Inter-Lazio, manca sempre meno per una partita che da entrambe le parti può decidere una stagione. Occorrerà però portare il risultato a casa nonostante non sia una partita facile aspettando gli altri campi. Inzaghi lancia Thuram mentre Baroni sceglie Pedro.
Inter-Lazio, le probabili formazioni:
Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Zielinski, Dimarco; Taremi, Thuram. All. Inzaghi
Lazio (4-2-3-1): Mandas; Lazzari, Gila, Romagnoli, Hysaj; Guendouzi, Rovella; Marusic, Dia, Pedro; Castellanos. All. Baroni
Serie A
Lazio, i convocati di Baroni: la scelta su Tavares

L’allenatore della Lazio Marco Baroni ha diramato la lista dei convocati in vista della partita contro l’Inter, in programma stasera alle 20:45 a San Siro.
L’Inter per lo Scudetto, la Lazio per un posto in Champions League. Stasera a San Siro i nerazzurri e i biancocelesti si giocano il loro destino in campionato: chi perde rischia di dire addio al proprio obiettivo. Spazio ai titolarissimi per Simone Inzaghi, che recupera Pavard e Mkhitaryan ma non Frattesi e Lautaro Martinez. Negli ospiti i dubbi erano sulle condizioni di Tavares.

NUNO TAVARES IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter-Lazio, i convocati di Baroni: out Lazzari, torna Tavares
Marco Baroni, allenatore della Lazio, ha convocato 22 giocatori in vista della trasferta di questa sera contro l’Inter. Alle assenze degli squalificati Luca Pellegrini e Zaccagni, si è aggiunta quella di Lazzari, fermato da un problema fisico. In compenso torna a disposizione Nuno Tavares, a un mese di distanza dall’ultima presenza in Europa League con il Bodo Glimt, dove aveva accusato una ricaduta alla coscia.
Di seguito l’elenco dei convocati.
Portieri: Mandas, Furlanetto, Provedel.
Difensori: Gigot, Romagnoli, Hysaj, Provstgaard, Tavares, Gila, Marusic.
Attaccanti: Pedro, Castellanos, Noslin, Isaksen, Dia, Tchaouna.
Serie A
Scandalo Totonero: 45 anni fa Milan e Lazio in Serie B

Una delle pagine nere della storia del calcio italiano quella scritta il 18 maggio 1980, con lo scandalo Totonero a tenere banco con grandi squalifiche.
In quel giorno di maggio otto club vennero coinvolti nello scandalo scommesse, ma solo due di questi condannati alla retrocessione nella serie cadetta del nostro campionato. E che due club.

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Totonero: il fatto
Dei club coinvolti nel Totonero solo Milan e Lazio vennero retrocesse in Serie B.
A far scalpore durante novantesimo minuto, le camionette della Guardia di Finanza puntarono gli stadi italiani, con alcuni calciatori che finirono in manette. La causa principale fu una denuncia da parte di un ristorante, Trinca, e di un commerciante, Cruciani, che organizzarono il Totonero truccando il campionato.
Ad andarci di mezzo anche dirigenti, società e partite, fra Serie A e B. Alcuni accordi saltarono e spinsero i due a fare nomi e cognomi. Coinvolgendo anche qualche giocatore della Serie A.
Tra questi c’è anche Paolo Rossi, il Pablito. Quello che passo alla storia come l’eroe del Mondiale 1982. Ma tutto questo sarebbe arrivato soltanto qualche anno più tardi.
Al tempo fu accusato di aver concordato il pareggio dell’incontro Avellino-Perugia, giocato il 30 dicembre 1979 e finito 2-2. Il centravanti, in quella stagione, era tesserato per il club umbro. “Non sapevo nulla delle scommesse. Mi crollò il mondo addosso. Pensavo al classico pareggio accettato da due squadre che non vogliono farsi male. Quando, dopo il processo, che mi sembrava sempre più irreale, tornai a casa, capii che era tutto vero. Era come viverlo in un corpo non mio”.
Queste le parole dell’attaccante di Juventus, Milan e Vicenza tra le tante.
In quello scandalo inoltre verranno squalificati diciotto giocatori in tutto. Tra questi nomi importanti come: Enrico Albertosi (4 anni), Pino Wilson (3 anni), Bruno Giordano e Lionello Manfredonia (3 anni e 6 mesi), Paolo Rossi (2 anni), Giuseppe Savoldi (3 anni e 6 mesi), Luciano Zecchini (3 anni) e Franco Cordova (1 anno e due mesi).
Le condanne più pesanti vennero inflitte a Stefano Pellegrini (6 anni), Massimo Cacciatori e Mauro Della Martira (5 anni).
Pablito poi tornerà per il mitico Sarrìa, convocato da Bearzot tra le critiche di tutti. Ma poi tutti sul carro dell’allenatore della Nazionale in quell’estate spagnola del 1982.
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