Serie A
Allegri, il Milan è già suo: cinque gare per zittire tutti
Il tecnico del Milan ha già ridato identità e certezze, con Modric, Rabiot e Pulisic che rappresentano l’asse della rinascita rossonera
Cinque partite sono bastate a Massimiliano Allegri per ribaltare critiche e pregiudizi. Il Milan ha battuto il Napoli campione d’Italia con cinismo e maturità, mostrando quella compattezza che mancava da tempo. Possesso palla inferiore (37% contro il 63% degli azzurri), ma partita vinta con difesa, contropiede e gestione dei momenti: un successo che, come lo 0-2 del Napoli a San Siro un anno fa, può segnare la svolta di una stagione.
Il cambiamento del Milan
La trasformazione rossonera ha due pilastri: esperienza e pragmatismo. Dopo il ko d’esordio con la Cremonese, Allegri chiese rinforzi e fu accontentato con l’arrivo del suo fedelissimo Rabiot. Con lui e Fofana accanto a Modric, il croato ha ritrovato libertà di manovra, guidando un centrocampo che sa leggere i pericoli e ripartire con lucidità. Davanti, in attesa di Leao, c’è un Pulisic in formato trascinatore: già 6 gol e 2 assist in 7 gare.

PULISIC IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il Milan non brilla per spettacolo, ma vince come vuole il suo allenatore. Difendere il 2-1 in inferiorità numerica contro il Napoli è stato un manifesto, con il sacrificio di Modric, l’onnipresenza di Rabiot e ka grande attenzione collettiva. Allegri non è cambiato, semmai ha ritrovato il contesto giusto per far valere le sue certezze: vincere con ordine, disciplina e uomini affidabili.
Il resto, come dice lui, è conseguenza: «Un buon allenatore è quello che non fa danni». Oggi, al Milan, Massimiliano Allegri ha già fatto molto di più, ma la stagione è ancora molto lunga…
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Serie A
Hellas Verona-Atalanta 3-1, Zanetti salva la panchina sotto gli occhi di Ballardini
Zanetti salva la panchina: l’Hellas Verona risorge nella serata più difficile, trovando la prima vittoria stagionale (3-1) contro l’Atalanta di Palladino.

PAOLO ZANETTI ( FOTO KEYPRESS )
Hellas Verona-Atalanta 3-1, il recap del match
L’Hellas Verona abbandona l’ultimo posto, lasciando la Fiorentina sola soletta a recitare il ruolo di cenerentola della Serie A. Esattamente come l’anno scorso, il dead man walking Paolo Zanetti (sfiduciato e virtualmente esonerato, ma ancora in sella per mera mancanza di alternative) salva la panchina nella serata più difficile. Gli scaligeri trovano la prima vittoria stagionale al Bentegodi contro la rivitalizzata Atalanta di Raffaele Palladino, che vede erose le certezze di chi aveva individuato in Ivan Juric il suo capro espiatorio.
La partenza è stata shock per gli orobici e da sogno per i padroni di casa, che a fine primo tempo vedeva i gialloblù già avanti 2-0. Nella serata dei centravanti “abiurati”, seppur per motivi diversi, i frutti del lavoro della finissima mente calcistica del direttore sportivo Sean Sogliano vengono esemplificati dalle reti di Belghali e Giovane. Zanetti lascia fuori Gift Orban e si affida a Mosquera, che non fa rimpiangere il suo omologo nigeriano con l’assist per il gol dell’1-0, mentre Palladino tiene a riposo Scamacca per il Chelsea.
Il ginocchio dell’ex Roma e Sassuolo spaventa, nonostante la sua forma esondante, ma il tecnico gigliato è costretto ad affidarsi a lui ad inizio ripresa. Il suo ingresso, però, non è risolutivo. Al netto del consolation gol dell’1-3 finale, arrivato nei minuti conclusivi dopo il gol del 3-0 di Bernede. Gli orobici, quindi, rallentano la loro corsa verso le posizioni europee, mentre gli scaligeri tirano la testa fuori dall’acqua quando tutti li davano per spacciati. Zanetti (per ora) rimane in sella, ma le prossime partite saranno decisive per il suo futuro.
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Fonte: l’account X di Schira.
Davide #Ballardini stasera presente in tribuna al Bentegodi per seguire Verona-Atalanta. In caso di sconfitta la panchina di Paolo #Zanetti potrebbe tornare a forte rischio esonero e il tecnico ravennate sarebbe un potenziale papabile alla successione. #calciomercato
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 6, 2025
Serie A
Roma: a Cagliari arriva la prima convocazione per Arena
Il tecnico dei giallorossi Gian Piero Gasperini ha deciso di convocare il giovanissimo attaccante della Primavera della Roma per la trasferta in Sardegna.
Che per Gian Piero Gasperini i giovani siano una risorsa importante è sempre stato un suo tratto caratteristica. Lo ha dimostrato in tutta la sua carriera, in ogni squadra che ha allenato.
Oggi in conferenza stampa, alla vigilia della trasferta di Cagliari, il tecnico della Roma ha annunciato la convocazione per la prima volta con la squadra maggiore di Antonio Arena, giovanissimo classe 2009 della Primavera giallorossa.

LA GRINTA DI GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Da Sidney alla capitale: la storia di Antonio Arena
Antonio Arena nasce a Sidney il 10 febbraio 2009, e muove i suoi primi passi da calciatore nel Western Sidney Wanderers. In Australia fino al 2022, quando il Pescara decide di portare il giovanissimo attaccante in Abruzzo. Arena firma il suo primo contratto da professionista.
Il suo debutto arriva in occasione della gara di Serie C contro la Lucchese, gara in cui siglerà anche la sua prima rete. La partita finirà 4-1 a favore degli abruzzesi, ed Arena diventa con la sua marcatura il primo classe 2009 ad andare a segno nei campionati professionistici italiani.
Nello scorso luglio arriva la chiamata della Roma, ed Arena diventa ufficialmente un giocatore giallorosso, firmando un contratto fino al 2028. Arena si distingue anche con la maglia della Nazionale U-17, con cui conquista un terzo posto al Mondiale dello scorso novembre.
Domani Antonio Arena si aggregherà alla prima squadra per la trasferta di Cagliari, e chissà se Gasperini potrà concedergli anche qualche minuto di gioco. In ogni caso siamo sicuri che la gara contro i sardi sarà per Arena un momento indimenticabile.
Serie A
Como, Fabregas: “Dopo la sconfitta mi giudicheranno, ma dobbiamo crescere”
Cesc Fabregas riflette sulla sconfitta dell’Inter contro il Como: “Dobbiamo crescere nonostante i 60 punti ottenuti nelle ultime 38 partite”.

CESC FABREGAS ALZA LE MANI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Bilancio positivo e invito alla crescita
Dopo la recente sconfitta del Como contro l’Inter, l’allenatore Cesc Fabregas ha condiviso le sue riflessioni nella conferenza stampa post-partita. “Ora dopo questa sconfitta diranno che sono uno stupido o un filosofo” ha dichiarato il catalano, sottolineando la mentalità che spesso accompagna il calcio dopo una battuta d’arresto.
Tuttavia l’ex campione ha evidenziato che, nonostante il terzo gol subito abbia segnato un momento di cedimento per la squadra, i progressi fatti non devono essere sottovalutati. Fabregas ha voluto ricordare un dato importante: la squadra ha totalizzato 60 punti nelle ultime 38 gare, un traguardo che non va dimenticato, anche in tempi difficili. “Anche avessimo vinto 3-0 avrei detto che dobbiamo crescere”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di non adagiarsi sugli allori e di continuare a migliorarsi costantemente.
Fonte: l’account X di Schira.
#Fabregas: “Ora dopo questa sconfitta diranno che sono uno stupido o un filosofo, so come funziona. Dopo il terzo gol abbiamo mollato, ma dobbiamo crescere ancora. Abbiamo fatto 60punti nelle ultime 38gare e va ricordato. Anche avessimo vinto 3-0 avrei detto che dobbiam crescere”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 6, 2025
Elogio a Dimarco e Bastoni
Il tecnico catalano si è poi soffermato sugli elogi alla squadra di Chivu, esprimendo parole di ammirazione per i giocatori dell’Inter Federico Dimarco e Alessandro Bastoni. Nelle sue dichiarazioni, Fabregas ha sottolineato come questi due talenti siano in grado di giocare “a memoria”, rappresentando una fonte di ispirazione e apprendimento per lui nella sua nuova carriera da tecnico. “L’Inter è fortissima, vengo sicuramente martedì a vedere Inter-Liverpool per continuare a imparare da loro” ha affermato Fabregas, confermando il suo interesse per il calcio italiano e la sua volontà di crescere osservando i migliori.
Fonte: l’account X di Schira.
Cesc #Fabregas: “#Dimarco e #Bastoni giocano a memoria, a me come allenatore fanno imparare tantissimo. L’#Inter è fortissima, vengo sicuramente martedì a vedere Inter-Liverpool per continuare a imparare da loro…”. #Como
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 6, 2025
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