Serie A
A Paul Pogba il premio Calciobidone 2024

Paul Pogba fa bis. Il Guerin Sportivo e il portale Calciobidoni (l’erede del celebre ‘bidone d’oro’) hanno comunicato i risultati del Calciobidone 2024, titolo atto ad eleggere il peggior calciatore straniero dell’anno. Per il secondo anno consecutivo il “Polpo” Paul Pogba fa saltare il banco e vince ancora (per lui il 22,40% dei 2.913 votanti, pari a 666: c’è qualcosa di diabolico in questo?), proseguendo anche la presenza bianconera tra le delusioni più cocenti degli ultimi anni, logica conseguenza di un percorso non più brillante della Juventus, dopo un decennio di indigestione di successi. Al secondo posto un giocatore dell’altra sponda di Torino, altro talento, altro numero 10: il granata Nemaja Radonjic (367 voti, pari al 16,03% dei votanti). Terzo posto per Raphael Varane del Como (358 voti e il 12,29%), altro grande (ex) giocatore che dopo appena un quarto d’ora di gioco e un brutto, sfortunato, infortunio ha deciso di farla finita (solo con il pallone giocato).
Nella speciale classifica ‘Jolly’, che raccoglie le segnalazioni degli utenti volte ad elencare i nominativi dei candidati esclusi dalla “Flop Ten”, prevale un altro granata, Demba Seck, a secco tra incidenti e un’accusa di revenge porn, seguito da Rick Karsdorp della Roma, che ha finito per rescindere dopo una serie di sbagli imperdonabili. Sul gradino più basso di questo podio, il Papu Gomez: due anni di contratto per lui al Monza, ma una squalifica di altrettanti anni a causa di uno sciroppo per la tosse del figlio (a suo dire preso per sbaglio).
E’ la quinta volta che vince il particolare “trofeo” un giocatore della Juventus, ed è ormai il quarto consecutivo, dopo Ramsey (2021), Arthur (2022) e lo stesso Pogba (2023), che con il trionfo bis datato 2024, raggiunge Quaresma in quanto ad Edizioni vinte. C’è ben poco da festeggiare per lui, con questo riconoscimento che potrebbe rappresentare il canto del cigno della sua carriera a grandi livelli.
APPROFONDIMENTI
UN POLPO ORMAI RANCIDO – Peggio di così, proprio, non poteva andare: Pogba è stato per anni una colonna della Juve vincente di Conte prima e Allegri poi, un giocatore fortissimo e stabilmente tra i più performanti, tanto da migrare poi al Manchester United per oltre 100 milioni. Il suo ritorno datato 2022, però, è stato forse anche troppo desiderato, al punto da renderlo una maledizione: la sua seconda esperienza in bianconera, infatti, è stato l’esatto contrario della prima, avara di successi e di soddifazioni, costellata da infortuni e situazioni controverse se non ridicole. Pronti via e l’attesissimo polpo subisce una lesione al menisco durante la preparazione estiva, si sottopone ad un intervento, salòta tutta l’andata, ritorna ma si fa ancora male, chiudendo anzitempo la stagione, meritandosi, date le altissime aspettative in lui riposte, il titolo (meritatissimo) di Calciobidone 2023. Ma anche la stagione seguente si rivela assolutamente disgraziata, questa volta per situazioni che non hanno a che vedere con il campo: a Settembre viene sospeso in quanto positivo ad un controllo antidoping, squalificato per 4 anni, poi ridotti a 18 mesi. Potrebbe così tornare in campo già a Marzo 2025: ad Ottobre annuncia speranzoso di voler rimettersi in forma e tornare in campo con la Juve, ma la dirigenza bianconera, contrariata, la pensa diversamente. Una mossa azzardata, da parte sua. Ricordate Taribo West? “Dio mi ha detto che devo giocare nell’Inter”. Da Oscar la replica di Lippi, allora allenatore della beneamata. “Ah si? A me non ha detto niente”. Siamo quasi su questi livelli: con Giuntoli e Thiago Motta lapidari, parlandone al passato (“è stato un grande giocatore”) si arriva alla logica rescissione del contratto. Fine dei giochi.
TUTTI GLI ALTRI FLOP – Una particolare menzione va ad Abraham (già in Classifica nel 2023, quando si piazzò 6°), giunto appena fuori dal podio (331 voti e il 11,36%, distanziato di appena 27 voti dal terzo posto): nonostante si sia rivelato poco prolifico nell’ultima annata alla Roma, ma anche in queste prime fasi iniziali al Milan, l’inglese ha raggiunto proprio pochi giorni fa il punto più altro della sua esperienza milanista, segnando la rete del definitivo 2-3 con cui il Milan ha vinto la Supercoppa Italiana contro l’Inter in Arabia Saudita. Basterà questa importante rete a far risalire le sue quotazioni (insieme alle “cure di Conceicao)? Quinta piazza per una grande e pittoresca delusione, Tressoldi, atipico brasiliano cui molti addossano le colpe per la retrocessione del Sassuolo. A seguire, in ordine, l’impalpabile Klaassen, il fantasma Lindstrom, il disastroso Smalling, il capriccioso Dia e l’impresentabile Celik.
IL JOLLY GRANATA A SECCO – Non c’è nessun vero “grande” nome quest’anno, nella consueta segnalazione al di fuori della “Flop Ten”: vince un giocatore poco “nobile”, da molti sopravvalutato. Parliamo di Demba Seck (per lui l’11,72% dei voti), senegalese fin da giovanissimo in Italia, capace di una fulminea scalata dalla D alla A in appena 3 anni, ma non giustificata dai numeri. Attaccante esterno, il suo curriculum recita in 6 anni di carriera ben… 7 gol. Vagnati se lo porta dalla Spal al Toro, dove lo fanno anche giocare, ma niente, di gol neppure l’ombra, nemmeno nel prestito al Frosinone (poi retrocesso), e neppure in serie B al Catanzaro, dove è stato piazzato quest’anno. E come se non bastasse, si è reso protagonista di un incidente distruggendo la sua auto e porta in date pure un’accusa di revenge porn: insomma, un’anima tormentata, un Jolly più che giustificato.
Di seguito la flop ten completa del 2024 del Calciobidone:
ABRAHAM (Roma/Milan)
CELIK (Roma)
DIA (Salernitana/Lazio)
KLAASSEN (Inter)
LINDSTROM (Napoli)
POGBA (Juventus)
RADONJIC (Torino)
SMALLING (Roma)
TRESSOLDI (Sassuolo)
VARANE (Como)
La Giuria, presieduta e coordinata da Cristian Vitali, è composta quest’anno da Jacopo Formia, Darwin Pastorin, Matteo Politanò, Daniele Bartocci, Fabrizio Ponciroli e Ivan Zazzaroni. Di seguito il video istituzionale.

L’URLO DI PAUL POGBA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Genoa, Vieira: “Serve la giusta mentalità dall’inizio. Ci sono ancora cose da migliorare”

Il tecnico del Genoa, Patrick Vieira, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla sfida contro il Torino di Vanoli, in programma sabato sera.
Patrick Vieira, allenatore del Genoa, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla delicata trasferta contro il Torino di Vanoli, in programma sabato 8 febbraio alle ore 20:45 e valida per la 24esima giornata di Serie A.
Seconda gara lontano dal Ferraris per il Grifone dopo la sconfitta sul campo della Fiorentina.

I TIFOSI DEL GENOA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Genoa, le parole di Vieira
Seconda trasferta consecutiva in casa di una squadra difficile da affrontare. Che partita ci dobbiamo aspettare sabato?
“Una partita complicata e difficile ma noi siamo una squadra difficile da affrontare. Dobbiamo avere questa concentrazione in campo ma ci aspettiamo una partita difficile, noi saremo pronti a fare la gara che dovremo fare”.
Mancata concentrazione sui due gol?
“La partita giocata a Firenze dimostra che ci sono ancora cose da migliorare. Abbiamo fatto una partita dove meritavamo di fare più punti. Non dobbiamo abbassare la concentrazione e la determinazione. Deve essere sempre alta, il nostro obiettivo è fare punti e restare in Serie A. Abbiamo dimostrato di essere una squadra con organizzazione ma abbiamo preso due gol”.
Bani come sta?
“Bani è a posto, si è allenato squadra e sarà a disposizione”.
Onana quindi è a disposizione? Quanti minuti ha?
“Sarà disponibile, ha firmato ed è arrivato. Lui ci sarà a Torino. Per quanto riguarda la disponibilità, non è ancora pronto per iniziare la partita”.
Pinamonti sta facendo fatica a trovare il gol. E’ un problema psicologico?
“Per un attaccante è sempre importante fare gol. Se guardiamo l’ultima partita giocata contro la Fiorentina, abbiamo creato situazioni dove far gol. Nella fase offensiva manchiamo di cattiveria. Pinamonti vuol fare gol ma sono comunque contento della sua prestazione. Mi piace la sua mentalità e come lavora per la squadra. Questa è la mentalità che voglio per la squadra. E’ un giocatore importantissimo”.
Ora ha a disposizione più giocatori offensivi. Si potrebbe vedere un partner per Pinamonti?
“Io non credo che faremo più gol con due o tre attaccanti in campo. Io credo di più alla fase offensiva del giocatore. Da quando sono arrivato abbiamo avuto tantissimi infortuni, ora invece ci sono giocatori che rientrano. Non stanno fisicamente bene ma abbiamo più opzioni. A Pinamonti dico di continuare a fare le cose che sta facendo adesso e continuare a fare questo lavoro per la squadra. Non sono preoccupato che non fa gol da tanto ma sta facendo un grande lavoro per la squadra. E’ mancata un po’ di fortuna ma ha creato occasioni. Non sono preoccupato per niente”.
Badelj e Messias come stanno?
“Stanno bene. Messias sta crescendo fisicamente, si sta allenando bene. Sono contento di quello che sta facendo ed è un giocatore che può aiutare tantissimo. Badelj si è allenato bene e sono contento di quello che ha fatto”.
Due sconfitte immeritate contro Napoli e Fiorentina: avete analizzato queste sconfitte? Come mai questi primi tempi?
“Questo è un modo di vedere le partita. Poi c’è l’altra parte di gara dove abbiamo reagito in bella maniera. Abbiamo iniziato male, contro il Napoli nel primo tempo li abbiamo rispettati e a Firenze non siamo entrati bene in campo, ma poi abbiamo mostrato personalità e potevamo prendere un punto in queste due gare. Alla fine non lo abbiamo preso e vuol dire che dobbiamo continuare ad essere più esigenti da noi perché vincere in Serie A è difficile. La mentalità è giusta ma dobbiamo averla dall’inizio”.
Visto che la fase difensiva è buona, si potrebbe fare una partita “al contrario”, mettendo prima la qualità e poi la quantità?
“Però facciamo bene nell’aspetto difensivo perché facciamo una bella partita di squadra. Se dobbiamo creare più gol dobbiamo creare di più da dietro. Siamo sulla strada giusta e lo abbiamo dimostrato a Firenze, anche se non abbiamo preso punti. Se continuiamo a lavorare così uniti possiamo fare cose interessanti in campionato”.
Serie A
Lazio, Belahyane: “Sono qui per il progetto, non ho paura del derby”

Il nuovo acquisto della Lazio Reda Belahyane ha rilasciato delle dichiarazioni nella conferenza stampa di presentazione del suo nuovo club
L’ormai ex calciatore dell’Hellas Verona e attuale calciatore della Lazio Reda Belahyane ha rilasciato delle dichiarazioni nella conferenza stampa di presentazione del suo nuovo club, dove è intervenuto anche il Ds del club romano Angelo Fabiani.
Lazio, le parole di Belahyane

MARCO BARONI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal nuovo acquisto della Lazio Reda Belahyane nella conferenza stampa i presentazione del suo nuovo club:
Prima della conferenza la presentazione del direttore sportivo Angelo Fabiani:
“C’è poco da dire su Belahyane, proviene dal Verona e ha determinate caratteristiche e qualità. L’età gioca a suo favore, è un 2004 con ampi margini di crescita e di miglioramento.
Anche lui è stato considerato un profilo giusto da inserire nello spogliatoio senza alterare l’equilibrio del gruppo”.
Avevi tanto mercato. Cosa ti ha spinto a scegliere la Lazio?
“La Lazio è il primo club con cui avevo parlato. Mi è piaciuto molto il progetto, conoscevo i francesi che giocano qui. È un club ambizioso come dimostra il cammino in Europa e in campionato, è il club giusto per un giovane come me”.
Quale sarà il tuo ruolo e il tuo minutaggio qui alla Lazio?
“Conosco già Baroni dai tempi di Verona, ha molta fiducia in me e abbiamo parlato tanto. Mi ha detto cosa devo migliorare per prendermi il posto. In un centrocampo a tre preferisco giocare da regista al centro, nel centrocampo a due mi troverei bene in entrambe le posizioni. La Lazio ha sempre giocato così e quindi mi adatterò al meglio”.
Cosa ti ha spinto ad accettare la nazionale marocchina?
“Ci sono tanti giocatori forti nella nazionale che giocano in Europa. Non c’è più concorrenza per la nazionale francese, poi fin da piccolo sapevo che avrei giocato per il Marocco. Volevo onorare la mia famiglia, i miei genitori sono marocchini e ho sempre voluto giocare per il Marocco”.
In cosa devi migliorare? Sei curioso di vivere il derby di Roma?
“Essendo giovane devo migliorare in tante cose, sicuramente il colpo di testa e aggiungere fisicità per essere un mediano di livello internazionale. Sono cresciuto a Parigi in condizioni non facili, non ho paura di niente e neanche del derby”.
Speri di essere in lista UEFA per giocare gli ottavi di finale di Europa League?
“Onestamente ci spero, sono venuto qui per dare tutto per il club. Non so se sarò in lista, decide il mister ma ci spero fortemente”.
Quanto puoi crescere ancora? A che livello puoi arrivare?
“Le chiacchiere rimangono delle chiacchiere, io penso che bisogna lavorare ed essere umili. Sono qui alla Lazio e voglio vincere tutte le partite, magari anche vincere l’Europa League ed entrare in Champions League”.
Quanto sei cresciuto rispetto allo scorso anno quando eri a Verona con Baroni? Quanto è cambiato mister Baroni?
“Non ho trovato cambiato il mister, ha fatto un ottimo lavoro a Verona e sta facendo le stesse cose qui alla Lazio. Da quando sono arrivato mi sta parlando molto. Non è facile imporsi a questa giovane età in Serie A, ma credo che abbiano visto in me un giocatore capace di imporsi con personalità”.
Cosa ti ha colpito della Lazio nelle due partite giocate contro i biancocelesti con la maglia del Verona?
“Penso che la Lazio sia una delle squadre più difficili da affrontare, è una delle squadre che ci ha fatto correre di più. Vuole tenere il pallone e non ha paura di giocare, ha giocatori come Dia e Castellanos che sono molto bravi in zona gol”.
Hai già avuto modo di confrontarti con i francesi? Che gruppo hai trovato qui alla Lazio? Hai parlato con Rovella per la gestione del ruolo?
“Ho avuto un’accoglienza molto calorosa da tutto il gruppo, specialmente dai francesi. Avevo parlato con Dia, Guendouzi e Tchaouna dopo la partita del Bentegodi. Ho parlato tanto anche con Rovella, ma non siamo entrati nel dettagli del ruolo”.
Come gestirai le aspettative e le pressioni di una piazza come Roma?
“Non mi mette pressione, ma mi motiva ancor di più per giocare ancora meglio”.
A quale centrocampista ti ispiri? Chi è il tuo idolo?
“Il giocatore che nomino sempre è Ngolo Kanté, un giocatore umile e un grande lavoratore. Un giocatore fisicamente piccolo che però non ha mai paura di giocare e recupera tanti palloni”.
Serie A
Fiorentina-Inter, le ultimissime sulle formazioni

Fiorentina-Inter, queste le ultimissime di formazione in vista della sfida del Franchi che riprenderà dall’interruzione dopo il malore avuto a Bove- Possibilità Taremi, che scalpita e che potrebbe partire dal 1′.
Fiorentina-Inter, le probabili formazioni:
Fiorentina (4-2-3-1): de Gea; Dodô, Pongracić, Ranieri, Gosens; Adli, Mandragora; Colpani, Gudmundsson, Beltrán; Kean. All. Palladino
Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, de Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Thuram. All. Inzaghi
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