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Violenza di genere: insulti per un’arbitra spagnola

Violenza di genere: si è scatenato uno shitstorm social nei confronti di una guardalinee spagnola, infortunata durante Betis di Siviglia-Athletic Bilbao.

Uno scontro accidentale contro una telecamera e ha procurato a Porras Ayuso un’importante ferita al volto. Ma invece di sottolineare come la posizione del cameraman fosse troppo vicina al bordo campo, i leoni da tastiera hanno iniziato a insultare pesantemente l’arbitra.

La dinamica

L’arbitra stava seguendo un’azione di gioco sulla sua fascia, tornando indietro si è scontrata con il cameraman, che ha oggettivamente invaso il campo.

Infatti il direttore di gioco Guillermo Cuadra Fernandez ha rimproverato l’operatore, perché troppo vicino al campo di gioco. Nonostante fosse stato allontanato ha continuato comunque a riprendere, anche se il viso della guardalinee era ricoperto di sangue.

Così le foto del volto ferito di Porras Ayuso e i video dell’incidente hanno iniziato a girare in rete e sono state anche pubblicate da La Gazzetta dello Sport.

I primi commenti, sessisti e violenti, sono fioccati con una facilità raccapricciante:

“Ora vai a cucinare ai bambini a casa. Non è lavoro per te

“Non basta togliere la patente alle donne, adesso pure a piedi fanno danni”

“In cucina certi incidenti non succedono”

“La telecamera sarà accusata di femminicidio”

Dal profilo IG del quotidiano Io Donna esempi dei commenti sessisti

“Succede quando le donne invece di occuparsi di moda e trucco si inventano guardalinee”

“Mancanza di visione laterale. Tanto per ricordarci che uomini e donne non sono uguali”

“Chiaramente donna”

“Vedi che succede ad uscire dalla cucina”.

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L’ignoranza della violenza

Commenti inopportuni e immotivati: la dinamica ha dato ragione a Porras, il cameraman lì non doveva esserci, infatti è stato rimproverato ed espulso.

Inoltre la carriera della guardalinee non è assolutamente improvvisata: ha iniziato la propria formazione al Collegio Arbitri di Badajoz. Nella stagione 2019-2020 è stata promossa in Prima Divisione, diventando la prima assistente arbitrale donna nel calcio spagnolo.

Purtroppo l’ambiente calcistico ha ancora molta strada da fare per la parità di genere, in particolar modo la tifoseria italiana.

Pregiudizi, misoginia, stereotipi e mentalità molto obsoleta sono grossi ostacoli per le donne e la cultura in generale.

Aggiornato al 29/02/2024 14:50

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Pubblicato da
Sara Cambi

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