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Top e Flop della quindicesima giornata di serie A
La quindicesima giornata ha regalato tre giorni di pure emozioni. Vediamo allora chi sono stati i protagonisti di questo entusiasmante turno.
Flop
Sul podio dei Flop ancora una volta troviamo il Napoli. La gara contro l’udinese ha messo in mostra un’altra prestazione incolore di Insigne e compagni. La squadra partenopea è apparsa lenta e prevedibile, lontana parente di quella ammirata l’anno scorso. Gattuso dovrà lavorare sulla mentalità di giocatori che in campionato sembrano essere poco motivati. In bocca al lupo!
Sul secondo gradino del podio dei Flop salgono Montella e la sua Fiorentina. I Viola collezionano la quarta sconfitta consecutiva e sono sempre più in crisi. 16 punti nelle prime 15 giornate sono numeri che rendono pericolosamente in bilico la panchina di Montella. Con la peggior partenza degli ultimi 18 anni i tifosi cominciano a spazientirsi. Il tempo è scaduto.
Il pessimo secondo tempo giocato nella gara contro la Lazio scaraventa la Juve sul primo gradino del podio dei Flop di giornata. I bianconeri giocano un match a due facce. I primi 45 minuti sono di ottima fattura: trame di gioco di altissimo livello, con tocchi di prima e verticalizzazioni, vedasi gol di CR7 al termine di un’azione da manuale del calcio. La ripresa invece, complice l’espulsione di Cuadrado, è da 4 in pagella. La difesa non riesce ancora a dare la sensazione di solidità e se non fosse stato per uno Szczesny in stato di grazia, il risultato sarebbe stato ancora più rotondo. Le gare delle giornate precedenti avevano fatto scattare in casa Juve un serio campanello di allarme. La prima sconfitta stagionale era quindi nell’aria, ma niente drammi…
Top
Il terzo gradino del podio dei Top è dedicato a tre giocatori che hanno incantato con le loro giocate. Falco, Pandev e Ansaldi sono tra gli uomini protagonisti di questa giornata. I primi due, nonostante l’ottima prestazione personale condita da gol favolosi, non sono riusciti a portare la vittoria alle loro squadre. Discorso ben diverso per il granata che, invece, con un gol ed un assist, ha portato il Toro al successo contro la Fiorentina. Vittoria o no, restano tre perle che hanno impreziosito questa giornata di campionato. Grazie.
Grazie alla rimonta all’ultimo respiro, l’ Atalanta sale meritatamente sul secondo gradino del podio dei top. Gasperini riesce a vincere una partita scorbutica contro un ottimo Verona che ha messo seriamente in difficoltà i nerazzurri. La Dea dimostra ancora una volta di avere carattere e voglia di sorprendere. L’infortunio di Ilicic ha spalancato le porte al primo gol in serie A di Malinovskyj: un destro all’incrocio imparabile per Silvestri. Ci pensano poi Muriel e Djimsiti a completare l’opera. Arrivano così tre punti d’oro che allentano l’attesa per la partita da dentro o fuori di stasera. Con un’ Atalanta del genere sognare è possibile. Lo Shakhtar è avvertito…
Il primo gradino del podio dei Top è colorato di bianco e azzurro. La Lazio riesce nell’impresa di battere la Juve all’ Olimpico, disputando un secondo tempo di altissimo livello. Luis Alberto e Milinkovic Savic guidano i biancocelesti nella rimonta, conquistando un successo che porta ancora più entusiasmo a Formello. La squadra di Inzaghi demolisce con il gioco i campioni d’Italia. Intensità e verticalizzazioni sono gli elementi chiave di questa vittoria meritatissima che allunga ulteriormente la striscia positiva. Con il settimo successo consecutivo in campionato, l’ aquila continua a volare…
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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Mourinho: “Roma? Mi dissero di andare via dopo Budapest”
L’ex tecnico della Roma, José Mourinho, è tornato a parlare del suo passato sulla panchina giallorossa, terminato a gennaio 2024 per esonero.
José Mourinho torna a parlare della sua avventura a Roma sulla panchina giallorossa. Nell’intervista rilasciata qualche giorno fa al The Telegraph, Il tecnico portoghese si è soffermato sul post finale di Europa League di Budapest dove gli fu consigliato da amici e parenti di lasciare la società giallorossa.
Mourinho ha passato due anni e mezzo nella Capitale collezionando su 138 match 68 vittorie, 30 pareggi e 40 sconfitte con una media punti pari a 1,70. Nella sua avventura giallorossa il portoghese ha portato la Roma a giocare due finali consecutive in Conference League (trionfo contro il Feyenoord) ed in Europa League (sconfitta ai rigori contro il Siviglia).
Mourinho, l’addio dopo Budapest
“I miei amici, la mia famiglia, perfino il mio agente mi dissero di andare via dopo la finale di Europa League dello scorso anno. Ma ho sentito la spinta del club, dal punto di vista emotivo, e sono andato avanti. Ho rifiutato la panchina della nazionale portoghese e anche un’offerta molto conveniente dall’Arabia Saudita per restare alla Roma”.
Scelta, quella di rimanere ai giallorossi, risultata sbagliata visto l’esonero arrivato a fine gennaio dopo aver collezionato 29 punti in 20 partite.
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