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Tokyo 2020, undicesimo bronzo per l’Italia
Ancora una medaglia di bronzo per la squadra azzurra, arriva dal nuoto ed è storica.
La staffetta mista 4×100 entra nella storia ottenendo la medaglia di bronzo. Ceccon, Martinenghi, Burdisso Miressi nuotano in 3’29″17 e stabiliscono il nuovo record italiano. Record del mondo (3’26″78) e medaglia d’oro per gli USA, argento alla Gran Bretagna.
In campo femminile, la 4×100 mista chiude soltanto sesta in 3’56″68. Panziera, Carraro, Di Liddo e Pellegrini fanno comunque una buona figura e per la Divina è l’ultima apparizione olimpico. Sul podio Australia, Stati Uniti e Canada.
Per Gregorio Paltrinieri bruciante 4° posto nei 1500 stile libero, purtroppo si è fatta sentire la scarsa preparazione atletica dovuta alla mononucleosi, che l’ha costretto a lungo a letto poco prima delle Olimpiadi. 7° posto nei 50 stile libero per Lorenzo Zazzeri.
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Altri sport, ottima Italia
L’Italia è certa di una medaglia nella vela classe NACRA 17: Ruggero Tita e Caterina Banti con un primo e due secondi posti nelle ultime tre regate prima della Medal Race. Con le ultime prestazioni la coppia italiana è aumentato il proprio vantaggio, ora guida con 23 punti sulla coppia della Gran Bretagna (35 punti) e su quella tedesca (47 punti). A questo punto sarà certamente argento, anche arrivando ultimi, mentre per l’oro devono arrivare tra i primi sei.
Nel volley maschile l’Italia supera 3-0 il Venezuela.
Nel Laser Radial Silvia Zennaro, squalificata alla partenza della Medal Race, chiude al settimo posto.
Nell’atletica leggera Sara Fantini accede alla finale del lancio del martello con la miglior misura al primo lancio (71,68 metri). Si qualifica 5° nel suo raggruppamento e 12° complessiva, ultimo piazzamento valido per la finale. Nei 400 metri Davide Re entra in semifinale, ripescato dopo il 5° posto in batteria. Fuori invece Edoardo Scotti. Clamorosa finale dei cento metri piani centrata da Lamont Marcell Jacobs con 9’84, record europeo. Fuori, settimo nella sua semifinale, Filippo Tortu.
Delusione solo nella scherma, che chiude quest’Olimpiade senza nemmeno una medaglia d’oro. I fiorettisti azzurri Andrea Cassarà, Giorgio Avola, Alessio Foconi e Daniele Garozzo vengono subito eliminati, battuti 43-45 dal Giappone nei quarti. Nella lotta per i piazzamenti minori, la squadra azzurra s’impone nettamente (45-30) sull’Egitto e batte per forfait la Germania. Ha dichiarato il presidente del CONI Malagò: “Premesso che l’Italia e il CONI devono essere eternamente grati alla scherma, i risultati a Tokyo sono profondamente deludenti: ci aspettavamo ben altro”.
Nel golf deludono Paratore e Migliozzi (27° e 32°). Migliozzi scivola in basso dalla 11° piazza a causa di un disastroso 4° giro. Nell’equitazione l’Italia risale dalla 15° alla 7° piazza dopo la seconda giornata di cross country. Nell’individuale la Panizzon è 25°, la Bordone 28° e la Schivo 29°.
Nella pistola 25 metri azzurri piuttosto attardati, Chelli è 11°, Mazzetti 18°. Alle h 14.50 italiane fari puntanti su Lamont Marcell Jacobs, favoritissimo per una medaglia nei 100 metri piani.
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Milan-Conte, ci siamo? Le (ultime) resistenze di Furlani
Milan-Conte, un accostamento che noi di Calcio Style scriviamo da gennaio, mese del famoso accordo di massima con l’allenatore. Vediamo le evoluzioni della situazione.
“Vediamo cosa succede”, queste le poche parole di Antonio Conte dette a un tifoso rossonero il quale una settimana fa gli aveva chiesto se vi fossero possibilità concrete di vederlo sulla panchina del Milan la prossima stagione. Avrebbe potuto rispondere diversamente, con un no comment, oppure con un’altra frase di circostanza ed invece la speranza nel leccese di una chiamata è viva più che mai. Soprattutto nel day after la sconfitta contro la Roma che è valsa l’uscita dall’Europa League.
Il treno Conte non passa tante volte, bisogna salirci. Questa è un po’ l’idea di Zlatan Ibrahimovic il quale, fin dall’inizio della sua nuova esperienza da dirigente, ha fatto il nome del tecnico leccese stringendo con lui un accordo di massima a gennaio. Le vicende poi le abbiamo seguite tutti. Un Milan che si è fortemente ripreso in campionato, l’indagine della Procura di Milano che ha di fatto rallentato l’ingresso di nuovi soci di minoranza, operazione solo rimandata e la ritrosia di Giorgio Furlani il quale preferirebbe proseguire con Pioli o con altre tipologie di tecnici maggiormente aziendalisti.
Giusto o sbagliato che sia, un ministro senza portafoglio come Ibrahimovic può lanciare l’idea, ma ci vuole il consenso dell’Amministratore Delegato e della proprietà. Gerry Cardinale ha praticamente detto a Ibra di fare quello che serve per rilanciare il Milan, dimostrazione di piena fiducia, ma c’è ancora da scardinare quell’idea comune che vede in Conte un possibile destabilizzatore dell’ambiente. L’aspetto economico in questo caso sembra essere in secondo piano.
Lo svedese riuscirà a convincere Furlani? Per la risposta, questione di poche settimane.
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Pioli, secondo posto poi Napoli: il futuro del tecnico
Pioli, una serata da dimenticare quella di ieri sera in Europa League contro la Roma. Andiamo a vedere cosa gli riserverà il futuro in base alle informazioni che abbiamo raccolto.
“Portate pazienza fino alla fine della stagione”, questo ha detto ieri sera Stefano Pioli durante la conferenza stampa che ha messo i titoli di coda alla partecipazione in Europa League. E a dire il vero, di pazienza i tifosi ne hanno sempre meno.
Ma c’è un cammino in campionato da portare avanti, un secondo posto da difendere con le unghie e coi denti e soprattutto un derby da giocare lunedì sera. Ci si aspetta una reazione decisa, sebbene i cugini interisti abbiano mille motivazioni per fare bene proprio in quella serata.
Il futuro di Pioli è praticamente già scritto, noi di Calcio Style lo sosteniamo da tempo. Non è sicuramente una partita a spostare l’ago della bilancia a favore o contro il tecnico parmense. La decisione era già stata presa e, con la gara di ieri, si è solamente fortificata l’idea tra la dirigenza di avere fatto la scelta giusta.
Ci sono buone possibilità che Pioli possa scendere al sud Italia ed accasarsi al Napoli. Nonostante De Laurentiis abbia finora fatto una corte serrata ad Antonio Conte, anche l’ego ha una certa importanza. Vedersi respinto in almeno 3 occasioni non deve di certo essere piaciuto al vulcanico presidente partenopeo il quale avrebbe deciso di puntare su Pioli.
Un allenatore ideale per ricostruire un ambiente complicato. Lo abbiamo visto con il Milan quando da zero ha saputo portare la squadra allo scudetto. Anche dal punto di vista dell’ingaggio, Pioli sarebbe decisamente più a buon mercato rispetto al leccese. Tra De Laurentiis e Pioli ci sono stati contatti diverse settimane fa. Il tecnico parmense aveva fatto capire di essere lusingato dall’interesse, tuttavia non si era pronunciato perché concentrato sulla stagione in corso. Come più volte detto, si ragionerà a bocce ferme, ma siamo certi che le cose stiano andando avanti.
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Roma-Milan 2-1, De Rossi inchioda il Diavolo: le pagelle
Roma-Milan 2-1, i capitolini battono i rossoneri e si guadagnano il passaggio del turno in Europa League. All’Olimpico i giallorossi si impongono grazie ai gol di Mancini e Dybala. A nulla è servito il gol di Gabbia nel finale.
Maignan 6: ultimamente gli tocca spesso raccogliere palloni alle sue spalle, ma di colpe ne ha ben poche.
Calabria 4: concorso di colpa con il tecnico che lo utilizza (sbagliando) a centrocampo (dal 46 Reijnders 5: inspiegabile questo cambio)
Gabbia 5,5: errore su Dybala, ma tiene botta e segna la rete dei rossoneri
Tomori 5: cerca di reggere una situazione non facile. Balla in maniera eccessiva, ma ha l’attenuante del rientro
Theo Hernandez 4: si vede poco e si fa espellere nel finale
Musah 5: si innamora troppo del pallone, ma ha grinta da vendere. Uno dei meno peggio
Bennacer 5: prova complicata, viene sostituito per lasciare spazio ad un altro attaccante (dal 40’ Jovic 4: non incide)
Pulisic 4,5: sbaglia troppi palloni, la peggiore partita da quando è al Milan
Loftus-Cheek 4: in un pessimo stato di forma, si vede praticamente mai (dal 46’ Chukwueze 6: il più in forma)
Leao 3: grandi premesse, ma imbarazzante e al limite dell’irritante
Giroud 3: non gli si può chiedere di più, non ne ha
Pioli 2: sbaglia tutto, cambi inspiegabili e sotto l’aspetto della mentalità in campo non si commenta nemmeno. Subìsce in due occasioni una lezione di calcio da De Rossi
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