Dura contestazione dei tifosi rossoneri contro Suso, uno degli elementi sulla carta migliori del reparto offensivo. L’arrivo di Pioli sulla panchina del Milan ha saputo svegliare certi giocatori in letargo, primo su tutti un Hakan Calhanoglu ieri sera vestito da fenomeno. Da segnalare anche il ritorno al gol su azione da parte di Piatek dopo una prolungata e preoccupante assenza. Non si riscontrano risultati apprezzabili invece sullo spagnolo, anche ieri eccessivamente estraneo dal gioco e non in grado di innescare l’attacco rossonero che per lunghi periodi ha preferito giostrare sulla corsia di sinistra supportato da un devastante Theo Hernandez, vero attaccante aggiunto.
Suso è sempre stata una certezza, non un problema. Montella, Gattuso, Giampaolo ed ora Pioli lo hanno sempre schierato consapevoli che con i suoi piedi può letteralmente fare quello che vuole e la sua abilità di smarcarsi ed arrivare al tiro fanno di lui un elemento imprescindibile capace di scardinare qualsiasi difesa. Quando è in forma. Se non lo è rappresenta un problema e l’ipotesi di farlo accomodare in panchina per pensare meglio a cosa fare non è così remota.
Alla lettura delle formazioni di Milan-Lecce, una volta arrivati al suo nome sono partiti i fischi che poi sono presguiti nelle rare occasioni in cui ha toccato palla fino a proseguire nelle ore successive la gara con la creazione dell’ hashtag #SusoOut che in pochi minuti è diventato virale. La rabbia è palpabile, oltre ad aver fatto poco in fase offensiva, allo spagnolo si imputa anche il fatto che in occasione del gol del pareggio di Marco Calderoni stesse passeggiando per il campo anzichè ostacolare l’avversario e supportare la squadra negli ultimi delicati minuti di gioco. Più che la forma fisica, ricordiamo che Suso è sempre stato alquanto discontinuo, ai tifosi non va giù l’atteggiamento che è quello di un giocatore sicuramente poco attaccato alla maglia, perlomeno questo è quello che traspare vedendolo in campo.
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