Il progetto Super League è naufragato ancor prima di salpare. Si è parlato tantissimo di questo tentativo di “secessione” che non ha precedenti nella storia del calcio europeo ma in pochi si sono posti la domanda: “ma chi avrebbe arbitrato la Super League” ?
L’ U.E.F.A. e tutte le Federazioni nazionali si sono subito opposte duramente alla superlega dichiarando guerra al progetto capeggiato da Florentino Perez ed Andrea Agnelli e siccome gli arbitri sono tesserati delle varie Federazioni nazionali non avrebbero mai avuto l’autorizzazione ad arbitrare le partite del “super” torneo.
La domanda nasce dunque spontanea: i vertici Super League come avrebbero risolto il problema arbitrale ?
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Interrogato in merito alla questione, il condottiero Perez candidamente rispose : ” Cercheremo di scegliere i migliori arbitri, lo faremo con criteri professionali e faremo il miglior lavoro possibile. Ci sarà anche il VAR che sarà migliorato. ”
In sostanza la “ditta” Super League avrebbe dovuto ingaggiare arbitri che sarebbero usciti dalle varie Federazioni nazionali a suon di Euro e sarebbero divenuti dipendenti delle stesse squadre che sarebbero andati poi ad arbitrare (!!!).
Ne avrebbero trovati disponibili ? Sicuramente si, a fronte di adeguati compensi, ma si sarebbe concretizzato un conflitto di interessi mai visto nella storia del calcio e non tiriamo in ballo la N.B.A. come esempio perchè le due cose sono completamente diverse.
Nel basket non si raggiungono mai i livelli di conflittualità a seguito delle decisioni arbitrali come accade nel calcio dove si verificano praticamente ad ogni partita nonostante gli arbitri appartengano ad un ente terzo e quindi imparziale … figuriamoci se fossero dipendenti
dei club ! Ed inoltre anche la N.B.A. negli anni ’70 visse una profonda crisi con gli arbitri che chiedevano migliori condizioni contrattuali ed arrivarono a proclamare uno sciopero in vista dei paly off , la N.B.A. fu costretta ad assumere in tutta fretta nuovi arbitri che fecero numerosi errori con conseguenti grandi proteste di giocatori, coach e tifosi .Il problema irrisolto dei Direttori di gara dà la misura del livello di superficialità con la quale era stata ideata (ma in sostanza non organizzata) la Super League. Le società interessate si erano preoccupate in sostanza del solo aspetto economico tralasciando i temi organizzativi oltre a sbagliare in pieno tempi e modi delle comunicazioni ufficiali.
E’ indubbio che il calcio professionistico viva una crisi economica profonda e che vadano trovati rimedi organici e risolutivi ma tutto questo non può e non deve prescindere dai valori etici fondanti del calcio e dello sport in generale. Il calcio che amiamo è fatto di storia di battaglie sportive
, di grandi campioni, di vittorie memorabili e anche di sconfitte brucianti ma tutto con il sudore sul campo , non sosterrò mai tornei o campionati dove le squadre entrano “ad invito” senza aver conquistato la qualificazione sul campo e dove i meriti sportivi vengano sacrificati agli interessi economici.
Aggiornato al 16/05/2023 15:29
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