Notizie
Scarpe da calcetto uomo, una per ogni campo
Le scarpe da calcetto per uomo differiscono dalle altre calzature per la loro particolare suola taccheggiata, ovvero dotata di protuberanze che permettono alla scarpa un maggiore grip sul suolo.
Non sempre però i campi da calcio sono realizzati con gli stessi materiali, alcuni sono più morbidi (in erba vera o sintetica), altri invece sono più duri (terra battuta) e pertanto ognuno di essi deve essere calpestato con il giusto modello di scarpe.
Ad ogni campo la sua scarpetta da calcio
Come appena accennato, le scarpe calcetto uomo sono disponibili sul mercato in tantissimi modelli, che differiscono tra di loro per caratteristiche puramente tecniche, oltre che ovviamente estetiche.
Ovviamente bisogna valutare tutte le caratteristiche delle scarpe calcetto da uomo in base al campetto sportivo:
- Modello da 6/8 tacchetti in alluminio, perfetto per i terreni in erba, spesso bagnati e fangosi. Tali tacchetti evitano di scivolare nel terreno e spesso vengono mischiati con altri (almeno 4) in poliuretano;
- Modello da 11/15 tacchetti in gomma, per terreni in erba vera ma tendenzialmente asciutti. La forma dei tacchetti in questione solitamente è circolare, tra le più stabili;
- Modello da 11/18 tacchetti lamellari o 20/30 in poliuretano, studiati per i campi in erba sintetica;
- Modello da 11/15 tacchetti circolari in poliuretano, indicati per campetti in terra battuta, molto rigidi e difficilmente affondabili;
- Modello scienza tacchetti, per il parquet o per i campi di cemento, in cui è necessaria una suola in gomma.
I modelli indicati, a loro volta, possono essere realizzati con tomaie di diversi materiali, tipo la pelle naturale, indicata per chi gradisce maggiore sensibilità di contatto o la pelle sintetica, più resistente agli urti e all’acqua.
Dato che la tomaia è la parte della scarpa che entra più in contatto con la palla, è bene sceglierla con attenzione.
In commercio è possibile trovare:
- Tomaia in pelle di canguro, di alto livello, si modella perfettamente al piede abbracciandolo come un guanto, pecca però a contatto con l’acqua, in quanto poco resistente;
- Tomaia in pelle di vitello, che necessita di più tempo rispetto alla pelle di canguro per adattarsi al piede. In compenso però è più resistente all’acqua, in quanto ne assorbe di meno;
- Tomaia in pelle sintetica, più rigide rispetto alle altre ma sicuramente le più resistenti. Necessitano inoltre di una manutenzione non impegnativa. L’assorbimento dell’acqua è veramente minimo.
Le scarpe calcetto uomo quindi non sono facilissime da scegliere, ma con le dritte appena indicate sarà un giorno da ragazzi acquistarle.
Manutenzione scarpette da calcio
Le strade da seguire per la pulizia della tomaia delle scarpette da calcio sono veramente molto semplici, in quanto può essere effettuata con acqua, sapone e spazzola dalle setole molto morbide o con la gomma magica, una soluzione sicuramente più rapida.
La prima metodologia è indicata per le scarpe in pelle, mentre la seconda per quelle in plastica e tessuto sintetico.
In ogni caso l’asciugatura è fondamentale per portare a termine una buona manutenzione.
Nel caso in cui si noti dell’acqua all’interno della scarpa, è meglio provvedere a inserirci subito una palla di carta da giornale, in modo da rimuovere tutta l’umidità che potrebbe creare danneggiamenti.
Misura scarpette da calcio uomo – Come regolarsi?
Un particolare da non sottovalutare quando si acquistano delle scarpette da calcio uomo, è la grandezza.
La calzatura deve essere in grado di abbracciare il piede, sostenendolo, tenendolo fermo senza però fasciarlo troppo, in quanto rischierebbe di limitare i movimenti durante la partita.
È sempre bene preferire delle scarpette da calcio uomo della misura precisa, da allargare in un secondo momento grazie all’utilizzo.
Per sentirsi perfettamente a proprio agio con una calzatura da calcio infatti è necessario indossarla prima per un breve periodo.
Notizie
Serie A, violato il Piracy Shield. Bloccata la lotta alla pirateria
Un attacco hacker nella notte ha portato alla pubblicazione di tutto il codice sorgente del Piracy Shield, il software che combatte la pirateria digitale.
Serie A, hackerato il Piracy Shield
Durante la notte un hacker ha attaccato il software che blocca le trasmissioni illegali delle partite di Serie A. Introdotto poche settimane fa per combattere principalmente il famoso pezzotto, agisce anche contro i siti online e le applicazioni presenti sui vari store digitali.
Questo attacco ha portato alla pubblicazione sul social Reddit di tutto il codice sorgente del software. In particolare, è emerso che il Piracy Shield non agisce contro siti di proprietà di Google o Amazon. Un assist che porterà a nuovi stratagemmi per eludere il controllo. Inoltre, la piattaforma ha già censurato siti (tra i 3.212) che non hanno nulla a che vedere con la pirateria.
La Lega Serie A dovrà quindi ricorrere ad altri modi per combattere il pezzotto. Infatti, dal momento che gli Indirizzi IP non sono univoci, la possibilità che vengano bloccati anche altri siti è realtà.
Il pericolo che un sito legato alle istituzioni sia preso di mira non è da escludere. Nel caso in cui un sito venisse censurato (è emerso che il software censura, non blocca) l’indirizzo IP corrispondente rimarrà bloccato. Tuttavia, dopo qualche giorno gli amministratori ricorrerebbero ad un nuovo indirizzo.
Quelli appena citati sono solo alcuni dei problemi che possono tranquillamente contrastare questa piattaforma. Molti tecnici e ingegneri informatici hanno spesso criticato la struttura stessa del software, giudicato non in grado di assolvere la sua funzione. Al momento il servizio è sospeso per aggiornare il codice in modo da scemare ogni tentativo di elusione dai controlli. Servirà sicuramente un lavoro molto intenso.
Notizie
Camarda, il Milan non ci sta: l’ultima offerta
Camarda, un indiscutibile talento dal futuro ad oggi ancora incerto. Abbiamo scritto ieri di una situazione tesa, vediamo qui di seguito gli ultimi aggiornamenti.
Tanti, troppi i milioni chiesti dall’agente Beppe Riso per trattenere Francesco Camarda in rossonero. Una situazione in continuo divenire, fatti salvi i rapporti non facili tra il procuratore e la dirigenza rossonera.
Il Milan non vuole tuttavia perdere un simile talento ed è pronto a rilanciare, seppur parzialmente, la sua proposta iniziale. Consapevole che su Camarda il Manchester United fa sul serio, Zlatan Ibrahimovic starebbe lavorando per trattenere il giocatore.
L’ultima offerta, prendere o lasciare, prevede un ingaggio netto stagionale a 1 milione di euro. Cifra di certo non sufficiente a pareggiare le offerte provenienti dalla Premier League, ma di tutto rispetto per un 16enne che si sta affacciando ora al calcio che conta.
Notizie
Odiare non è uno sport, il 6 aprile flash mob nelle città
In occasione della Giornata Internazionale dello Sport campioni sportivi, società dilettantistiche, scuole e gruppi giovanili scendono in campo.
Indice
ODIARE NON È UNO SPORT, grande evento il 6 aprile
Non è più accettabile che i discorsi d’odio, il linguaggio volgare e aggressivo, le vere e proprie discriminazioni siano una parte strutturale delle conversazioni sportive, online e offline, come evidenzia l’ultima edizione del Barometro dell’Odio nello Sport, realizzato dall’Università degli studi di Torino nel quadro del progetto Odiare non è uno sport.
Ecco perché sabato 6 aprile, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace, nelle città italiane si terrà un flash mob che coinvolge società sportive, campioni e campionesse, scuole e giovani del territorio.
Mobilitazioni da Nord a Sud
Dalla Pallacanestro Cantù al Cus Torino Rugby femminile, dal Verona Volley alla Polisportiva San Filippo Neri di Milano, e ancora il Dingo Rugby Club di Verona, l’Asd Lazise Calcio, il Basket Lions Lentini (Catania), il Volley Team di Bologna, la Santinelli Dance Academy di Roma, la Lady Maerne Calcio femminile di Treviso: sono molte le realtà che hanno aderito all’iniziativa.
Il flash mob raggiungerà anche le centinaia di società sportive protagoniste del Campionato Nazionale di Corsa campestre del Centro Sportivo Italiano, in programma a Calco (LC), e l’International Mountain Bike Race a Goriška, in Slovenia.
Così come parallelamente grandi e piccole società sportive giocheranno con le pettorine di Odiare non è uno sport per ribadire che il confronto sul campo dev’essere prima di tutto lealtà, inclusione e rispetto delle regole.
I campioni dello sport
Fin dalla sua prima edizione, sono stati molti i campioni che hanno sostenuto la campagna Odiare non è uno sport: Stefano Oppo, Assunta Legnante, Igor Cassina, Valeria Straneo, Angela Carini, Alessia Maurelli, Frank Chamizo, Rossano Galtarossa, Paola Egonu, ed ancora Emanuele Lambertini, Gaia Tortolina, Valentina Petrillo, Maria Magatti, Vittoria Di Dato, Luca Cesana, Mattia Gaspari, Veronica Lisi, Valentina Quaranta, il sindaco di Verona Damiano Tommasi, le squadre di basket in carrozzina Briantea84 e Amicacci di Giulianova, la motociclista Francesca D’Alonzo, i giornalisti sportivi Riccardo Cucchi e Mimma Caligaris, assieme a tante squadre italiane di sport popolare.
Anche in questa occasione molti di loro torneranno a rilanciare il messaggio tramite i canali e i profili social, fotografandosi con la scritta Odiare non è uno sport. Un gesto semplice ma potente, che si unirà a quello di centinaia di studenti e gruppi giovanili, tra cui la Scuola Media Ascoli di Gorizia, il Liceo Agnesi di Milano, l’associazione ACMOS di Torino, e tutte quelle persone che condividono i valori fondanti dello sport. QUI LA GALLERY.
Il Barometro dell’Odio
L’urgenza di mobilitarsi collettivamente contro i discorsi d’odio online emerge ancor più dopo la diffusione dei dati della seconda edizione del Barometro dell’Odio nello sport, presentata lo scorso ottobre al Foro Italico di Roma.
A seguito di tre mesi di monitoraggio dei canali social delle principali testate sportive italiane, la ricerca ha intercettato oltre un milione di commenti d’odio: dal linguaggio volgare agli insulti discriminatori, fino alle vere e proprie minacce on line.
Rispetto ai dati della prima edizione, riferiti al 2020, sono più che raddoppiati su Facebook i post con oltre 25 commenti di hate speech. Anche su X (Twitter) l’hate speech è cresciuto in maniera significativa. Nei prossimi mesi la ricerca proseguirà, concentrandosi su altri social, come Instagram e TikTok.
Per unirsi al flash mob
Chiunque può contribuire alla campagna, rilanciando il messaggio attraverso i propri canali social, taggando le pagine di Odiare non è uno sport su Facebook (@odiarenoneunosport) o su Instagram (@odiarenonesport) e utilizzando gli hashtag #odiarenoneunosport e #nohatespeech.
Per info e interviste
[email protected]
Ilaria leccardi 393.0250146
Silvia Pochettino 346.9546862
Il progetto è sostenuto dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo e promosso dal Centro
Volontariato Cooperazione allo Sviluppo, in partenariato con 7 ONG italiane con ampia
esperienza nell’educazione alla cittadinanza globale (ADP, Aspem, CeLIM, COMI, COPE, LVIA,
Progettomondo), gli Enti di Promozione Sportiva CSI e Libertas, Informatici senza Frontiere e
Impactskills srl per lo sviluppo delle soluzioni tecnologiche e due Atenei (UniTo e UniTs) per la
realizzazione della ricerca e la supervisione scientifica
-
Notizie2 giorni fa
Camarda, a queste condizioni puoi anche andare: non è solo il Milan a perdere
-
Calciomercato5 giorni fa
Milan, quasi impossibile il rinnovo di Maignan: pronto il portiere italiano
-
Notizie5 giorni fa
Milan, futuro di Pioli: cosa filtra dai salotti di Via Aldo Rossi | Clamorosa novità
-
Notizie3 giorni fa
Milan in lutto, si è spento Pelagalli
-
Notizie6 giorni fa
Lazio, l’agente di Clarke rivela: “Ecco perché è saltato tutto”
-
Serie A6 giorni fa
Frosinone, lieto rientro: si rivede dopo 4 mesi un difensore
-
Notizie7 giorni fa
Junior Messias: “Guai a te se vieni al Milan”
-
Ligue 16 giorni fa
PSG, Mbappé: “Non ho nulla da annunciare, il mio futuro si deciderà prima degli Europei”