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Roma-Fiorentina: probabili formazioni e dove vederla
Oggi al via l’ultimo turno infrasettimanale di questa stagione. Otto giornate, inclusa questa, separano le squadre al termine della stagione. Otto giornate che si rivelano di vitale importanza soprattutto per la Roma di Claudio Ranieri che ospiterà allo Stadio Olimpico la Fiorentina di Stefano Pioli. Quest’ultima nella medesima situazione, entrambe le compagini stanno attraversando un periodo di crisi. L’ultimo scontro ha visto i viola umiliare i giallorossi per 7 a 1 nella partita di Coppa Italia. Quindi un motivo in più per i giallorossi di scendere in campo con il piglio giusto.
Indice
-Roma
La squadra giallorossa sta attraversando probabilmente uno dei periodi più difficili della sua storia. Dopo la sconfitta di Ferrara, domenica si è aggiunta quella col Napoli di Carlo Ancelotti per ben 4 a 1. Oltre al risultato, la cosa che preoccupa maggiormente tutto l’ambiente Roma è l’atteggiamento e lo stato psico-fisico di tutta la rosa, che sembra impotente di reagire e risollevarsi da questo momento delicato. Contro i viola la squadra capitolina sarà orfana di Manolas causa squalifica, al suo posto dovrebbe esserci Marcano ad affiancare Fazio. La linea a quattro della difesa sarà completata da una parte da Kolarov e sul fronte opposto, con Florenzi ancora K.O., in ballottaggio ci sono Karsdorp e Santon. Dal primo minuto dovrebbe tornare anche Nicolò Zaniolo, che farà parte dei quattro di centrocampo. A completare il reparto Ranieri ci saranno con molta probabilità N’Zonzi, Cristante e Diego Perotti. Davanti agirà la coppia Schick-Dzeko. Ma sono da valutare le condizioni di quest’ultimo non uscito al meglio dalla sfida contro i partenopei. Intanto in panchina scalpitano Ünder e Kluivert. La corsa verso la Champions League è sempre più complicata soprattutto dopo il sorpasso dell’Atalanta. Nel caso non arrivasse la svolta nelle prossime giornate, la Roma rischierebbe anche un posto per la prossima Europa League. I giallorossi attualmente sono scivolati in 7°posizione a quota 47 punti con 13 vittorie 8 pareggi e 8 sconfitte.
-Fiorentina
Dall’altra parte anche Pioli non si trova in una buona situazione, ha a che fare con qualche problema di troppo. I viola hanno perso le ultime due trasferte di campionato e dato che dovrà far riflettere il tecnico Pioli, la Fiorentina ha collezionato una miriade di pareggi ben 14. Con Federico Chiesa ai box, nell’attacco a tre dovrebbe agire Kevin Mirallas insieme al “Cholito” Simeone e Luis Muriel. Quest’ultimo ha i giallorossi come vittima preferita. A centrocampo Stefano Pioli schierera’ con molta probabilità l’immancabile Jordan Veretout, Benassi e l’ex Gerson. Difesa a quattro composta da Milenkovic, German Pezzella, Vitor Hugo e Biraghi. Tra i pali il solito Lafont. Toscani che attualmente sono in 10° posizione a quota 38 punti con 8 vittorie, 14 pareggi e 7 sconfitte.
Probabili formazioni
ROMA (4-4-2): Olsen; Karsdorp; Marcano; Fazio; Kolarov; Zaniolo; N’Zonzi; Cristante; Perotti; Schick; Dzeko.
FIORENTINA (4-3-3): Lafont; Milenkovic; G.Pezzella; Vitor Hugo; Biraghi; Veretout; Benassi; Gerson; Mirallas; Simeone; Muriel.
Precedenti
Questa è la sfida numero 160 tra Roma e Fiorentina, le statistiche totali sorridono ai giallorossi con 52 successi contro i 48 della Fiorentina, i pareggi ben 59. All’Olimpico, in casa giallorossa sono state disputate ben 79 partite, 37 vittorie giallorosse, 27 pareggi e 15 vittorie viola.
Dove vederla
Il match verrà disputato allo Stadio Olimpico di Roma mercoledì 3 Aprile alle ore 21. La gara sarà diretta dall’arbitro Massa, al var Mazzoleni. La partita sarà visibile su SKY al canale 252 e sul digitale terrestre.
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Milan, così non va: esci dalla mediocrità! | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, già dal titolo si può capire di che tenore (senz’altro duro) è il taglio di questo articolo. Non si può sprecare un’altra stagione.
Parlare con mesi di anticipo a volte può dare delle soddisfazioni, in quanto, spesso si viene smentiti. Ed è quello che spero vivamente accada. Perché altrimenti dovremo nuovamente assistere a un anno, il prossimo, sotto il segno della mediocrità.
Mediocrità, parola ricorrente durante questa stagione, basti vedere alcuni elementi in rosa. Che vanno cambiati, o meglio, vanno sostituiti con rinforzi qualitativamente superiori. Iniziamo da Calabria, bravo bello educato e con un cuore grande così, ma vederlo capitano di una squadra come il Milan appare, scusatemi, una bestemmia. Sapete vero di cosa stiamo parlando? Del Milan, squadra che ha alzato al cielo 7 Champions. Giusto per ricordarlo.
Una squadra che per due anni non è stata in grado di trovare un vice Theo Hernandez facendo giocare al suo posto terzini destri, difensori centrali e facendo il segno della croce in settimana augurandogli lunga vita calcistica.
Un centrocampo inesistente, caratterizzato da giocatori bravissimi ad accarezzare il pallone, un po’ meno a picchiare. Quanto servirebbe un Kessiè qualsiasi. E quanto servirebbe una punta centrale che non avesse 38 anni, con tutto il rispetto per Giroud, un ex campione, ma che da marzo in avanti deve giocare con l’ossigeno perché non ha un vero e proprio sostituto.
Quindi che si fa? Con Pioli a fine ciclo ci si trova praticamente a maggio senza avere deciso un allenatore e con gli altri club che stanno praticamente prendendosi i migliori attaccanti, lasciando a noi – forse – qualche briciola per quando decideremo di fare mercato.
Capitolo allenatore. Da qui capiremo se aspettarci un altro campionato mediocre, oppure no. Antonio Conte avrebbe permesso di alzare l’asticella, ma un Van Bommel, brava persona eh, ha pure pianto quando se ne è andato, pensate possa rappresentare la scelta giusta? Uno che ha la stessa esperienza di Palladino che almeno ha allenato in Serie A? Uno che ha subìto le stesse reti di Pioli, ma in Belgio? Giovane, parla 5 lingue, ma a noi serve uno con gli attributi che sappia strigliare Leao quando passeggia come fosse in Via Montenapoleone a Milano, durante un derby.
Ripeto, se sarò smentito sarò felice. In realtà è quello che voglio, essere smentito coi fatti. Con uno come Conte in panchina, con Gyokeres in attacco, magari uno come Amrabat in mediana, Buongiorno o Scalvini in difesa. Un forte terzino destro. E poi ne parliamo. Altrimenti…la solità mediocrità.
Questa deve essere la stagione della svolta, non serve molto. L’ossatura della squadra c’è, servono 4-5 rinforzi di qualità nei posti giusti. È un allenatore con le palle quadrate.
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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