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Rinnovo Leao, si tratta con Dimvula: ottimismo sulle cifre ed alcune complessità
Rinnovo Leao, una questione urgente che starebbe trovando soluzione proprio in questi giorni. Vediamo gli ultimissimi sviluppi
Una questione che tiene impegnata la dirigenza da ormai diversi mesi e che potrebbe trovare definizione in tempi – questa volta – rapidi. Il Milan non vuole più perdere altro tempo, quantomeno pretende una risposta certa ed immediata.
Decisivi quindi questi due giorni per arrivare ad una definizione, che magari non sarà definitiva, ma saprà dirci e darci risposte in più. Nella giornata di ieri è andato in scena l’incontro tra la dirigenza e l’avvocato francese Ted Dimvula. Ricordiamo che il legale è l’unico firmatario della procura di Leao, pertanto sarà esclusivamente lui, insieme al padre, a trattare per l’esterno portoghese. Uscito dalla scena Jorge Mendes.
Attualmente sul piatto della trattativa è in piedi la proposta rossonera consistente in una cifra molto vicina ai 6 milioni di euro, contro i 7 richiesti, oltre ad un aiuto economico per andare a chiudere la vertenza con lo Sporting Lisbona. La cifra pare al momento essere intorno ai 10 milioni di euro.
Indice
Rinnovo Leao, il Milan vuole cautelarsi
Veniamo ora alle noti dolenti, o meglio, alle complessità. Se una sorta di accordo economico sulle cifre suddette è stato raggiunto, rimangono ancora distanze da colmare per quanto riguarda la clausola rescissoria.
Il Milan vorrebbe inserirla nella misura di 150 milioni di euro. Ma non è tutto. In Via Aldo Rossi è stata manifestata la necessità di cautelarsi ulteriormente, esigenza data dal fatto che, come detto, il Milan pagherà parte della sanzione con lo Sporting.
Ergo, si vuole evitare a tutti i costi che il giocatore accetti l’aiuto economico dei rossoneri e magari in estate si accordi con altri club. Una situazione che avrebbe del paradossale, ma che va tenuta comunque in considerazione.
Rinnovo Leao, diverse clausole allo studio
Allo studio una particolare clausola che vada a blindare il giocatore per almeno un paio d’anni con l’introduzione di penali in caso decidesse di lasciare Milano. Sicuramente condizioni difficili da accettare dall’entourage del ragazzo e per le quali ci vorrà tempo.
Le difficoltà riteniamo possano essere tutte catalogabili sotto la voce condizioni. Le cifre dell’ingaggio, come detto, sembrano essere state accettate e da parte del classe 1999 c’è volontà di restare.
Fonti molto vicine al mondo rossonero riferiscono di un Rafael Leao grato e riconoscente al Milan per averlo fatto crescere e portato ai livelli attuali. Pertanto riteniamo piuttosto difficile che il giocatore possa andare via a zero.
Se non arriva il rinnovo
Andiamo ora a vedere cosa potrebbe accadere se la trattativa dovesse prolungarsi ulteriormente oppure entrare nuovamente in stand-by. Sappiamo che Maldini farà tutto il possibile per arrivare ad un accordo entro la data dell’inizio dei Mondiali.
Ma sappiamo anche che una trattativa deve trovare l’accordo di tutte le parti in causa. E se non dovesse arrivare, la dirigenza non starebbe sicuramente ad aspettare troppo tempo valutando la cessione di Leao alla prossima estate.
In questo caso il portoghese verrebbe messo sul mercato ed il Milan darebbe disponibilità ad ascoltare le proposte che arriveranno dai principali top club europei. Chelsea, Paris Saint Germain e Manchester City stanno alla finestra pronte ad incontrare Maldini.
Le cifre dall’estero
In estate i Blues avevano tentato il Milan con un’offerta, non ufficiale, ma ufficiosa intorno ai 100 milioni di euro. Era stato lo stesso Maldini a confermare la bontà della notizia.
Ma non solo, il Manchester City avrebbe fatto intendere di volere offrire un ingaggio superiore ai 10 milioni ed il Paris Saint Germain non avrebbe di certo alcun problema a cercare di contrastare le due offerte suddette. Si potrebbe scatenare quindi una vera e propria asta internazionale con cifre elevate. Ma prima aspettiamo una risposta da Leao.
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Pioli, secondo posto poi Napoli: il futuro del tecnico
Pioli, una serata da dimenticare quella di ieri sera in Europa League contro la Roma. Andiamo a vedere cosa gli riserverà il futuro in base alle informazioni che abbiamo raccolto.
“Portate pazienza fino alla fine della stagione”, questo ha detto ieri sera Stefano Pioli durante la conferenza stampa che ha messo i titoli di coda alla partecipazione in Europa League. E a dire il vero, di pazienza i tifosi ne hanno sempre meno.
Ma c’è un cammino in campionato da portare avanti, un secondo posto da difendere con le unghie e coi denti e soprattutto un derby da giocare lunedì sera. Ci si aspetta una reazione decisa, sebbene i cugini interisti abbiano mille motivazioni per fare bene proprio in quella serata.
Il futuro di Pioli è praticamente già scritto, noi di Calcio Style lo sosteniamo da tempo. Non è sicuramente una partita a spostare l’ago della bilancia a favore o contro il tecnico parmense. La decisione era già stata presa e, con la gara di ieri, si è solamente fortificata l’idea tra la dirigenza di avere fatto la scelta giusta.
Ci sono buone possibilità che Pioli possa scendere al sud Italia ed accasarsi al Napoli. Nonostante De Laurentiis abbia finora fatto una corte serrata ad Antonio Conte, anche l’ego ha una certa importanza. Vedersi respinto in almeno 3 occasioni non deve di certo essere piaciuto al vulcanico presidente partenopeo il quale avrebbe deciso di puntare su Pioli.
Un allenatore ideale per ricostruire un ambiente complicato. Lo abbiamo visto con il Milan quando da zero ha saputo portare la squadra allo scudetto. Anche dal punto di vista dell’ingaggio, Pioli sarebbe decisamente più a buon mercato rispetto al leccese. Tra De Laurentiis e Pioli ci sono stati contatti diverse settimane fa. Il tecnico parmense aveva fatto capire di essere lusingato dall’interesse, tuttavia non si era pronunciato perché concentrato sulla stagione in corso. Come più volte detto, si ragionerà a bocce ferme, ma siamo certi che le cose stiano andando avanti.
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Roma-Milan 2-1, De Rossi inchioda il Diavolo: le pagelle
Roma-Milan 2-1, i capitolini battono i rossoneri e si guadagnano il passaggio del turno in Europa League. All’Olimpico i giallorossi si impongono grazie ai gol di Mancini e Dybala. A nulla è servito il gol di Gabbia nel finale.
Maignan 6: ultimamente gli tocca spesso raccogliere palloni alle sue spalle, ma di colpe ne ha ben poche.
Calabria 4: concorso di colpa con il tecnico che lo utilizza (sbagliando) a centrocampo (dal 46 Reijnders 5: inspiegabile questo cambio)
Gabbia 5,5: errore su Dybala, ma tiene botta e segna la rete dei rossoneri
Tomori 5: cerca di reggere una situazione non facile. Balla in maniera eccessiva, ma ha l’attenuante del rientro
Theo Hernandez 4: si vede poco e si fa espellere nel finale
Musah 5: si innamora troppo del pallone, ma ha grinta da vendere. Uno dei meno peggio
Bennacer 5: prova complicata, viene sostituito per lasciare spazio ad un altro attaccante (dal 40’ Jovic 4: non incide)
Pulisic 4,5: sbaglia troppi palloni, la peggiore partita da quando è al Milan
Loftus-Cheek 4: in un pessimo stato di forma, si vede praticamente mai (dal 46’ Chukwueze 6: il più in forma)
Leao 3: grandi premesse, ma imbarazzante e al limite dell’irritante
Giroud 3: non gli si può chiedere di più, non ne ha
Pioli 2: sbaglia tutto, cambi inspiegabili e sotto l’aspetto della mentalità in campo non si commenta nemmeno. Subìsce in due occasioni una lezione di calcio da De Rossi
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Cannavaro: “La mia Juve era fortissima. Al Real non è permesso sbagliare nulla”
Fabio Cannavaro ha parlato ai microfoni di Radio Serie A soffermandosi in particolare sulle avventure con le maglie di Juventus e Real Madrid.
Fabio Cannavaro, leggenda del calcio italiano, è intervenuto ai microfoni di Radio Serie A ricordando i tempi dell’esperienze con le maglie di Juventus e Real Madrid.
Le parole di Cannavaro
“Dopo l’Inter trascorsi due anni a Torino dove i tifosi mi ritennero da subito ai livelli di Buffon e Del Piero, anche perché sul campo ho sempre garantito prestazioni importanti. Lì sono stato bene, ci hanno annullato due campionati ma la realtà è che quella era una Juve fortissima. Poi nel 2006 la società mi fece capire che c’era la necessità di cedere qualcuno e mi avvertirono della trattativa con il Real Madrid. Quando arrivi lì e visiti la sala trofei del club ti rendi conto che con quella maglia addosso non è permesso sbagliare nulla”
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