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Qualificazioni CONMEBOL: Cile e Colombia quasi fuori dal mondiale qatariota
L’Argentina piega il Cile sprecone con Bereton. La Roja e la Colombia, beffata nel finale dal Peru, rischiano il mondiale.
Suarez tiene in corsa l’Uruguay con un gol contro l’Albirroja. Poker vinotinto sulla Bolivia.
Il sapore della vendetta e la tranquillità di un successo che mette in cassaforte la qualificazione al mondiale del Qatar per l’Argentina.
L’albiceleste supera per 2-1 il Cile che per due volte gli ha soffiato la Coppa América (nel 2015 e nel 2016) lasciando i rivali a 16 punti con 3 lunghezze da recuperare sul quinto posto del gruppo che vale il playoff contro la selezione asiatica.
In una sfida avvincente nell’Estadio Zorros del Desierto di Calama sono decisivi gli errori dei padroni di casa che vengono subito avvertiti da una prodezza di Di Maria il quale sfoggia un grandissimo mancino dal vertice destro dell’area che vale il vantaggio degli argentini al 10′. Bereton insacca con un bel colpo di testa in diagonale per l’1-1 al 21′ ma Bravo regala un facile tap-in a Lautaro al 34′ su tiro da fuori di De Paul.
Il portiere argentino Emiliano Martinez fa invece la differenza in positivo su Paulo Diaz con una grandissima parata sulla staffilata dai 30 metri del terzino rivale e viene a più riprese graziato proprio dall’autore della rete cilena, Bereton, nella seconda frazione.
Pari sofferto per il Brasile in Ecuador, ma la vetta resta inscalfibile. Tutto sembra in discesa al 6′ quando Casemiro infila Dominguez su assist di Coutinho da fermo.
La Tri resta in 10 al 15′ per un’uscita scomposta di Dominguez ma Emerson Royal si fa cacciare poco dopo ristabilendo la parità numerica.
La seleçao di Tite soffre nella ripresa e viene punita da Felix Torres. Nel recupero rigore e rosso ad Alisson poi revocati dal VAR.
Suarez regala il successo all’Uruguay in terra paraguayana. Bella gara per la Celeste con un Godin che in nazionale è giocatore ben diverso da quello demotivato ed epurato dal Cagliari. Il difensore centra due legni di testa, mentre l’attaccante fa cadere la maledizione con un bel diagonale in avvio di ripresa.
Cafeteros in serio pericolo dopo il k.o. subito a domicilio dal Peru. Il quinto posto ora dista 3 punti a tre giornate dalla chiusura del girone.
James ha un paio di occasioni nel primo tempo ma non impegna mai Gallese che avverte il brivido più intenso su una conclusione dalla distanza di Yerri Mina in apertura di ripresa. Decisamente troppo poco da parte di una Colombia senza idee.
Il Perù non fa meglio nel gioco ma sfrutta il cinismo e beffa i rivali in contropiede con Edison Flores al’85’. L’ultimo tentativo di James al 93′ da fuori è pericoloso ma senza esito.
Il Venezuela si prende una bella soddisfazione con il ritorno di Pekerman in panchina e rifila quattro sberle alla Bolivia che lontano da La Paz continua a cestinare quanto fatto di buono nella corsa al mondiale. Rondon è protagonista con una tripletta, Machis sfrutta il regalo di Lampe per il sigillo personale.
La Vinotinto vince senza poter esultare perché fuori dai giochi da un pezzo, la Bolivia ancora una volta viene ridimensionata, probabilmente questa volta in modo definitivo.
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Milan-Conte, ci siamo? Le (ultime) resistenze di Furlani
Milan-Conte, un accostamento che noi di Calcio Style scriviamo da gennaio, mese del famoso accordo di massima con l’allenatore. Vediamo le evoluzioni della situazione.
“Vediamo cosa succede”, queste le poche parole di Antonio Conte dette a un tifoso rossonero il quale una settimana fa gli aveva chiesto se vi fossero possibilità concrete di vederlo sulla panchina del Milan la prossima stagione. Avrebbe potuto rispondere diversamente, con un no comment, oppure con un’altra frase di circostanza ed invece la speranza nel leccese di una chiamata è viva più che mai. Soprattutto nel day after la sconfitta contro la Roma che è valsa l’uscita dall’Europa League.
Il treno Conte non passa tante volte, bisogna salirci. Questa è un po’ l’idea di Zlatan Ibrahimovic il quale, fin dall’inizio della sua nuova esperienza da dirigente, ha fatto il nome del tecnico leccese stringendo con lui un accordo di massima a gennaio. Le vicende poi le abbiamo seguite tutti. Un Milan che si è fortemente ripreso in campionato, l’indagine della Procura di Milano che ha di fatto rallentato l’ingresso di nuovi soci di minoranza, operazione solo rimandata e la ritrosia di Giorgio Furlani il quale preferirebbe proseguire con Pioli o con altre tipologie di tecnici maggiormente aziendalisti.
Giusto o sbagliato che sia, un ministro senza portafoglio come Ibrahimovic può lanciare l’idea, ma ci vuole il consenso dell’Amministratore Delegato e della proprietà. Gerry Cardinale ha praticamente detto a Ibra di fare quello che serve per rilanciare il Milan, dimostrazione di piena fiducia, ma c’è ancora da scardinare quell’idea comune che vede in Conte un possibile destabilizzatore dell’ambiente. L’aspetto economico in questo caso sembra essere in secondo piano.
Lo svedese riuscirà a convincere Furlani? Per la risposta, questione di poche settimane.
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Pioli, secondo posto poi Napoli: il futuro del tecnico
Pioli, una serata da dimenticare quella di ieri sera in Europa League contro la Roma. Andiamo a vedere cosa gli riserverà il futuro in base alle informazioni che abbiamo raccolto.
“Portate pazienza fino alla fine della stagione”, questo ha detto ieri sera Stefano Pioli durante la conferenza stampa che ha messo i titoli di coda alla partecipazione in Europa League. E a dire il vero, di pazienza i tifosi ne hanno sempre meno.
Ma c’è un cammino in campionato da portare avanti, un secondo posto da difendere con le unghie e coi denti e soprattutto un derby da giocare lunedì sera. Ci si aspetta una reazione decisa, sebbene i cugini interisti abbiano mille motivazioni per fare bene proprio in quella serata.
Il futuro di Pioli è praticamente già scritto, noi di Calcio Style lo sosteniamo da tempo. Non è sicuramente una partita a spostare l’ago della bilancia a favore o contro il tecnico parmense. La decisione era già stata presa e, con la gara di ieri, si è solamente fortificata l’idea tra la dirigenza di avere fatto la scelta giusta.
Ci sono buone possibilità che Pioli possa scendere al sud Italia ed accasarsi al Napoli. Nonostante De Laurentiis abbia finora fatto una corte serrata ad Antonio Conte, anche l’ego ha una certa importanza. Vedersi respinto in almeno 3 occasioni non deve di certo essere piaciuto al vulcanico presidente partenopeo il quale avrebbe deciso di puntare su Pioli.
Un allenatore ideale per ricostruire un ambiente complicato. Lo abbiamo visto con il Milan quando da zero ha saputo portare la squadra allo scudetto. Anche dal punto di vista dell’ingaggio, Pioli sarebbe decisamente più a buon mercato rispetto al leccese. Tra De Laurentiis e Pioli ci sono stati contatti diverse settimane fa. Il tecnico parmense aveva fatto capire di essere lusingato dall’interesse, tuttavia non si era pronunciato perché concentrato sulla stagione in corso. Come più volte detto, si ragionerà a bocce ferme, ma siamo certi che le cose stiano andando avanti.
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Roma-Milan 2-1, De Rossi inchioda il Diavolo: le pagelle
Roma-Milan 2-1, i capitolini battono i rossoneri e si guadagnano il passaggio del turno in Europa League. All’Olimpico i giallorossi si impongono grazie ai gol di Mancini e Dybala. A nulla è servito il gol di Gabbia nel finale.
Maignan 6: ultimamente gli tocca spesso raccogliere palloni alle sue spalle, ma di colpe ne ha ben poche.
Calabria 4: concorso di colpa con il tecnico che lo utilizza (sbagliando) a centrocampo (dal 46 Reijnders 5: inspiegabile questo cambio)
Gabbia 5,5: errore su Dybala, ma tiene botta e segna la rete dei rossoneri
Tomori 5: cerca di reggere una situazione non facile. Balla in maniera eccessiva, ma ha l’attenuante del rientro
Theo Hernandez 4: si vede poco e si fa espellere nel finale
Musah 5: si innamora troppo del pallone, ma ha grinta da vendere. Uno dei meno peggio
Bennacer 5: prova complicata, viene sostituito per lasciare spazio ad un altro attaccante (dal 40’ Jovic 4: non incide)
Pulisic 4,5: sbaglia troppi palloni, la peggiore partita da quando è al Milan
Loftus-Cheek 4: in un pessimo stato di forma, si vede praticamente mai (dal 46’ Chukwueze 6: il più in forma)
Leao 3: grandi premesse, ma imbarazzante e al limite dell’irritante
Giroud 3: non gli si può chiedere di più, non ne ha
Pioli 2: sbaglia tutto, cambi inspiegabili e sotto l’aspetto della mentalità in campo non si commenta nemmeno. Subìsce in due occasioni una lezione di calcio da De Rossi
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