I nostri Social

Le interviste

ESCLUSIVA – Pellissier: “Donnarumma ha fatto i suoi interessi. Totti capitano simbolo”

Pubblicato

il

Sergio Pellissier, dirigente sportivo ed ex calciatore di Chievo e Torino e con qualche presenza nella Nazionale di Lippi è intervenuto ai microfoni di Calciostyle per parlare della vittoria all’Europeo, del suo Chievo Verona e del nuovo lavoro da direttore generale.

Face to face con Sergio Pellissier

Salve Sergio Pellissier, cosa ne pensa della Nazionale vittoriosa a Wembley?

“L’Italia ha fatto una grossa impresa…non me l’aspettavo come la maggior parte degli Italiani, ho tifato però sono rimasto sorpreso da quello che hanno fatto, hanno vinto e bisogna fargli solo che i complimenti”.

Secondo lei dove potrà arrivare questa Nazionale, parte favorita per il Mondiale in Qatar del 2022?

“Favorita non penso. La vittoria dell’Europeo è stata un’impresa ma ci sono state squadre più forti come Belgio e Francia, con individualità fortissime, che hanno fallito sotto ogni punto di vista. Perciò godiamoci questa impresa che è stata tanto piacevole quanto inaspettata”.

Lei che ha giocato nella Nazionale di Lippi che differenze ci sono con quella di Mancini?

“Io ho esordito una volta sola. Nel 2006 avevamo tanti campioni e eravamo tra i più forti. Avevamo la forza e la capacità di poter essere anche i più forti mentre questa volta avevamo giocatori di qualità, validi, ma non avevano quella fama del 2006. Non possono esserci paragoni se non  come grande gruppo, stessa determinazione e un grande allenatore che è riuscito a portare a casa un’impresa”.

L’Italia ha mostrato un ottimo gioco, per quale motivo è mancato l’apporto di Immobile?

“Il modo di giocare dell’Italia con Chiesa, Insigne, Berardi non è il modo giusto per far giocare Immobile, che è abituato nella Lazio a giocare prima punta dove ogni volta guarda avanti, non è uno che tiene palla e fa salire la squadra come Belotti che quando entrava prendeva fallo. Gli interpreti azzurri in attacco hanno caratteristiche che provavano il tiro o la giocata e hanno anche  fatto gol in questo modo e il gioco di Immobile non è adeguato”.

Parlando della serie A, cosa potrà fare Juric nel suo nuovo percorso al Torino. E Belotti rimarrà al Torino?

“Diciamo che la  grinta e la determinazione di Juric sono le caratteristiche che il Torino predilige quindi potrebbe essere la squadra giusta per lui anche se non sempre riesci a dimostrare quello che vali cambiando società, non sempre arrivano gli stessi risultati e quindi sei costretto a ricominciare da capo. Belotti è amato è il capitano, sanno quanto può dare, bisogna valutare se lui avrà delle offerte e se la società vorrà mandarlo via ma come giocatore ha le caratteristiche per fare bene”.

In chi si rivede in serie A?

“Io mi rivedo in giocatori come Immobile, giocatori che vivono sul filo del fuorigioco e che gli piace attaccare la profondità, bravi coi piedi e che non sono bravi a tenere palla ma prediligono la parte esterna. Sono quei giocatori che purtroppo stanno finendo e fisicamente prediligono quelli più grossi, è un modo di giocare che sta scomparendo con questo tipo di gioco dove si vuole arrivare in porta con tutta la palla, non si calcia nemmeno più da fuori, è cambiato tutto”.

I milanisti avevano chiesto a Donnarumma di essere il loro Totti. Si aspettava questo epilogo? E chi è stato a rimetterci?

“Io credo che Donnarumma abbia fatto delle scelte, giuste o sbagliate che siano. Ha pensato al suo futuro e ha fatto questa scelta. Indubbiamente dispiace perché è un grande portiere ed avrebbe potuto diventare il Totti, Zanetti o il Maldini di turno. Credo che il Milan abbia fatto bene a lasciarlo andare. Se non ci si accontenta del contratto non puoi rischiare di mandare in rovina la tua società per mantenere un giocatore che chiede somme esorbitanti. Sicuramente sarebbe stato utile tenerlo, ma giustamente hanno fatto le scelte per mantenere la società forte, così entrambe hanno voluto quello che volevano”.

I tifosi sono sempre più nostalgici e vorrebbero nuovamente quel calcio romantico di cui Pellissier è stato parte. Cosa ha significato per lei vestire la maglia del Chievo?

“Anch’io sono romantico e darei qualsiasi cosa per capitani come Francesco Totti o Paolo Maldini. Pensando a loro, purtroppo, guardando ciò che è il calcio oggi rimani deluso. Ci sono presidenti e amministratori delegati che investono e prendono fondi di investimento solo per guadagnare, sono cambiati i tempi, il calcio romantico credo non ci sia più”.

Dopo Donnarumma il Milan ha perso anche Calhanoglu. I tifosi l’hanno chiamato tradimento. Per lei è stata una scelta giusta quella del turco di passare all’inter?

“Bisogna valutare la situazione. Calhanoglu ha fatto i suoi interessi e alla fine penso sia giusto così. Come le società fanno i loro interessi quando non vogliono rinnovare un contratto, allo stesso modo ragiona un giocatore. Lui ha scelto di andare nella squadra in cui voleva, dispiace, ma i tradimenti come Baggio e Ibrahimovic sono stati tanti ma fa parte del gioco del calcio. L’importante è che quando quel giocatore è nella squadra  propria dia il massimo, poi se cambia squadra farà altrettanto, è un lavoro, ci sta si fanno delle scelte da professionisti e bisogna accettarle come sono”.

Abbiamo letto di un suo nuovo percorso intrapreso come direttore generale nel Rovigo.. cosa si aspetta da questo ruolo?

“Svolgo lo stesso ruolo di quando ero al Chievo, con la stessa passione ma in terza categoria, lo faccio per dimostrare che se uno ci tiene alle cose poi si possono ottenere risultati o no, ma  l’impegno sarà sempre massimale, visto che mi piacciono le sfide. La sfida di una città che vorrebbe riavere una società calcistica importante in un calcio bello dove ci sono tifosi appassionati e dove c’è l’unica squadra che puoi andare a vedere la partita, fatti di un calcio romantico, dove non contano i soldi ma ci sono persone che danno l’anima e  investono soldi per riuscire a dare soddisfazioni agli appassionati di calcio e della propria città. Io sono un romantico come detto prima e ho fatto le mie scelte, ho sempre amato il calcio per quello che mi ha dato e quello che mi sta dando, certo lo faccio per passione nel frattempo che attendo qualcosa, ma è una cosa che mi da soddisfazione visto che credono in me e perché ho voglia di dimostrare che se credi in qualcosa puoi realizzare qualcosa di bello”.

Le interviste

Esclusiva CS, Graziano Campi: “Conte darebbe stabilità, a Motta servirebbe tempo. La situazione economica dell’Inter è un mistero. Su Milan-Roma…”

Pubblicato

il

Campi

Graziano Campi, giornalista, commentatore e opinionista sportivo nonché consulente per la comunicazione, ha concesso un’intervista a noi di CalcioStyle.

Indice

Le parole di Campi a CalcioStyle

campi

Di seguito, l’intervista rilasciata da Graziano Campi a CalcioStyle.

Ciao Graziano, cosa ne penseresti della possibilità di avere il prossimo anno come allenatore Conte o Thiago Motta?

Antonio Conte darebbe subito stabilità al gruppo. E’ molto esigente, ma più che accontentarlo sul mercato è necessario dargli la possibilità di gestire lo spogliatoio: cosa di cui Juventus e Napoli hanno assoluto bisogno. Thiago Motta deve portare una nuova filosofia e sistemare una difesa che Allegri non cosidera adatta per giocare a quattro dietro. Ci vuole più tempo e pazienza con lui: non so se i tifosi della Juventus ne avranno.”

Cosa pensi del futuro scudetto dell’Inter?

Non hanno avuto rivali per tutto l’anno, quindi avrebbero potuto fare di più in Coppa Italia e in Champions League. Rosico un po’, ma Juventus e Milan hanno iniziato un processo di riequilibrio finanziario di cui beneficieranno nei prossimi anni. E’ stato uno scudetto normale, caratterizzato da un dominio indiscusso dentro e fuori dal campo.”

Un giudizio sulla situazione economica dell’Inter.

E’ un grande mistero. I regolamenti attuali vanno migliorati per rispettare quella che è la filosofia del Fair Play Finanziario. Non si può dire che l’Inter bara, ma sicuramente è lecito invocare regole più stringenti per evitare una disparità competitiva. Oggi i grandi club godono di benefici che falsano la sfida rispetto ai club minori.”

Cosa deve fare il Milan per tornare competitivo?

Il Milan è già competitivo, il problema è legato agli infortuni e al bisogno di riorganizzarsi dopo un’estate con troppi cambi. Ora arriverà un nuovo centravanti, probabilmente un centrocampista e un terzino per completare la rosa che già ha recuperato Bennacer rispetto a inizio anno. Zirkzee è secondo me il giocatore giusto per portare il Milan a inseguire la seconda stella.”

Cosa pensi di De Rossi? Merita la conferma?

De Rossi merita una rosa all’altezza. La prossima stagione alcuni giocatori non ci saranno più e andranno sostituiti, ma l’ossatura della squadra è molto buona: lo dimostra questo finale di stagione. E’ poi è l’anno del Giubileo: non si sa mai che possa arrivare una sorpresa…”

Su Tudor?

Deve raddrizzare la squadra. Essere arrivato a fine stagione lo aiuta a capire quali giocatori vanno bene per il suo progetto e quali no. Sta a Lotito accontentarlo, trovando un centravanti che sostituisca degnamente Ciro Immobile. Il resto dipenderà dalle valutazioni che darà il tecnico su Pellegrini e Lazzari sugli esterni e sui trequartisti in rosa. Tenere Felipe Anderson e Zaccagni è fondamentale. Con Luis Alberto e Immobile ormai è il momento di salutarsi: la speranza è che i tifosi li salutino degnamente.”

Come vedi Manna al Napoli?

E’ alla sua prima esperienza da direttore sportivo. Avere De Laurentiis è sia un vantaggio che uno svantaggio. C’è da capire chi sarà l’allenatore, tra Conte e Italiano vedo una straordinaria differenza per il mercato. La difesa va rifatta ma centrocampo e attacco sono già a posto così, in attesa di individuare il centravanti che potrebbe sostituire Osimhen. Sempre che parta: mai dire mai nella vita.”

La Fiorentina deve ricostruire…

❞In questo finale di stagione ha perso Joe Barone e l’allenatore ha già detto che andrà via: è stata una brutta botta. Ora Conference e Coppa Italia servono per chiudere in bellezza, ma poi c’è una squadra da rifare. Vanno scelti allenatore, direttore generale e direttore sportivo: dal mio punto di vista il mercato dei viola negli ultimi tre anni è stato disastroso.”

Atalanta e Bologna invece vanno a gonfie vele…

All’Atalanta vanno fatti i complimenti per la vittoria contro il Liverpool, ma il quinto posto va ancora raggiunto e la Coppa Italia va ribaltata. Credo non ci sia nulla da toccare. Il Bologna invece dovrà fare i salti mortali per trattenere i protagonisti di questo miracolo sportivo. L’infortunio brutto di Ferguson è una tegola oggi, ma potrebbe far restare in Emilia lo scozzese anche per la prossima stagione. Zirkzee e Calafiori, come Motta, invece, andranno sostituiti degnamente. Sono sicuro che ci faranno divertire anche l’anno prossimo.”

E il Torino…

Mi auguro che il presidente faccia qualcosa di più per completare questa rosa. Alcuni giocatori sono a fine corsa e altri non hanno mai performato: il cambio di allenatore sarà fondamentale per individuare quei calciatori in grado di far fare il salto di qualità al club e riportarlo a lottare per un posto in Europa.”

Continua a leggere

Le interviste

Cartoline dal futuro. Stefano Trillocco: “Il mio idolo? Vidal”

Pubblicato

il

Cartoline dal futuro: Stefano Trillocco del Grosseto

Oggi inauguriamo un ciclo di interviste fatte a talenti giovani, ragazzi che potrebbero fare tanta strada nel mondo del calcio. Il primo è Stefano Trillocco.

Per il ciclo di interviste Cartoline dal futuro oggi conosciamo meglio Stefano Trillocco, 18 anni, un metro e ottantotto di potenza, difensore centrale del Grosseto. Al momento è fermo per un infortunio al ginocchio ma presto tornerà a giocare nel club toscano.

Originario di Civitavecchia, frequenta l’ultimo anno delle superiori e parallelamente alla scuola porta avanti la sua carriera da giocatore di calcio professionista. Dopo aver militato nella maggior parte dei club del Lazio, Trillocco ha intrapreso una nuova avventura in Toscana.

Ha un procuratore che è tutto un programma: Franco Zavaglia, noto per essere stato il primo procuratore di Francesco Totti e l’agente di Giuseppe Giannini.

Simpatizzante juventino, è un ragazzo sicuro dei propri mezzi e con le idee chiare sul proprio futuro. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Stefano Trillocco (Grosseto Calcio)


Descriviti.

“Sono un difensore centrale molto dotato tecnicamente e fisicamente”.

Quali sono le tue specialità, come difensore centrale?
“La marcatura a uomo: sono cattivo il giusto, senza troppi falli. Infatti raramente prendo cartellini, intervengo sempre pulito sul pallone. La dote migliore che ho sono i lanci, da 50-60 metri”.

Sei destro o sinistro?
“Sono tendenzialmente destro, ma crescendo ho imparato anche a giocare sinistro”.

Hai iniziato la tua carriera da difensore centrale?
“Io ho iniziato da difensore centrale e ho quasi sempre giocato in questo ruolo, tranne alcuni anni che ho giocato con ragazzi più grandi di due anni: a 16 anni giocavo con la Juniores del Rieti e lì giocavo anche come terzino”.

Quando hai scoperto la tua propensione per il calcio?
“Ho iniziato da piccolo, a 5-6 anni, qui a Civitavecchia. Mi aveva segnato papà, mi piaceva il calcio e fin da subito, anche perché ero un po’ più alto degli altri, mi hanno messo dietro fin da subito. Da piccolo non mi piaceva più di tanto fare il difensore, segni raramente… Poi, crescendo, ho capito che è uno dei ruoli più importanti del calcio. Mi piace prendermi questa responsabilità”.

Quindi il merito della tua passione è anche della tua famiglia.
“Ho un ricordo, da piccolino, della finale degli Europei 2012 Spagna-Italia: lì mi sono innamorato di Torres. Poi ho iniziato a giocare a pallone, vedevo tutte le partite con papà. Pure mamma è molto appassionata di calcio, e ci accompagna avanti e indietro tutti i giorni per Grosseto. E’ un sacrificio più per loro che per me, perché vado lì, gioco, mi diverto. Loro guidano, stanno in macchina tutto il pomeriggio, tutti i pomeriggi.

Mi sento di doverli ringraziare perché mi stanno appresso tutti i giorni 24 ore su 24 ore e perché qualsiasi cosa mi serva me lo fanno trovare subito. A partire dalle cure mediche quando mi faccio male a portarmi avanti e indietro tutti i giorni”.

Hai fratelli o sorelle?
“Ho una sorella più grande di 8 anni che non si occupa di calcio: fa la commercialista e il revisore legale a Roma”.

Quand’è che hai pensato che il calcio potesse essere un’opportunità lavorativa, per te?
“Da piccolo. Quando giocavo qui al DLF Civitavecchia mi è arrivata una chiamata dal Ladispoli. Avevo 14 anni. Quell’anno, forse perché ero troppo piccolo, non ci sono voluto andare. Ma è stato meglio così, visto che dopo è arrivata la chiamata della Viterbese e sono andato lì per un anno. Poi purtroppo si è bloccato tutto con il COVID”.

Come hai gestito la situazione, nel periodo del COVID?
“Andavo da solo, ogni tanto mi videochiamavo con la squadra. Quando è finito il COVID abbiamo fatto alcuni tornei e li abbiamo vinti, sempre nel Viterbese, con squadre di zona. All’epoca, alla Viterbese giocavano anche Baschirotto, Adopo… Li ho visti, loro erano grandi, io ero piccolo. Quindici, sedici anni”.

Dopo la Viterbese, com’è continuato il tuo percorso?
“Dopo è arrivata la chiamata del Rieti, e mi hanno detto di giocare nella Juniones. Io sono 2005 e giocavo con ragazzi 2003-2004. Ero un po’ scettico di andare tutti i giorni fino laggiù, ma poi quell’anno mi sono divertito molto. Ho imparato tanto sul piano caratteriale. Loro erano più grandi, io non mollavo mai e sono arrivato al passo loro, a volte superandoli. Loro mi hanno insegnato a non mollare mai“.

Quanto è importante per un giocatore molto giovane potersi confrontare con compagni più grandi ed esperti?
“Per me è stato fondamentale”.

E poi?
“Il Rieti è fallito. Così lo scorso anno sono andato a Grosseto, ci sono stato fino a dicembre-gennaio nella sezione Juniores, poi ho avuto un infortunio al ginocchio e sono tornato a Civitavecchia. Sono stato fermo 3 mesi e poi all’inizio di questa stagione sono tornato al Grosseto”.

Lo stemma del Grosseto Calcio, il club di Stefano Trillocco

Insomma: ti sei girato un po’ tutto il Lazio.
“Sì, lo scorso anno mi sono fatto anche un po’ di esperienza al Civitavecchia in Prima Squadra”.

A noi puoi dirlo: quali sono i tuoi obiettivi?
“Magari, l’anno prossimo, esordire in Prima Squadra in Serie C o Serie D. Mio padre è stato già contattato da alcune squadre. Spero di trovare una squadra di buon livello e iniziare a giochicchiare. Andare avanti con il calcio fino a… sognare”.

Posso chiederti quali squadre ti hanno cercato?
“Non lo dico per scaramanzia (ride, ndr)”.

Saresti disposto a trasferirti altrove?
“Lo sono sempre stato, anche ai tempi della Viterbese. Tranne quest’ultimo anno, perché sono in quinto e ho deciso di concludere le scuole qui”.

Andresti anche all’estero?
“Volentieri. Sognando in grande, a me piacerebbe giocare in Inghilterra. Per il clima e perché mi piacciono i campionati tecnici molto più di quelli fisici”.

In quale squadra inglese ti piacerebbe giocare, se potessi sognare in grande?
“Mi piacerebbe molto giocare all’Old Trafford con il Manchester United“.

Quali sono i tuoi giocatori preferiti?
“Da piccolino, nel mio ruolo mi è sempre piaciuto Sergio Ramos. Però il mio idolo è sempre stato Arturo Vidal“.

Dei difensori centrali della Serie A ce n’è qualcuno che ti piace?
“Quest’anno, secondo me, Bremer è molto forte fisicamente. Uno dei più forti del mondo”.

A proposito di Juventus: che chances ha quest’anno?
“Secondo me non può puntare troppo in alto, deve aspirare al terzo o quarto posto e arrivare in Champions per andare bene l’anno prossimo. Secondo me ci arriva”.

Tornando a te: cosa vedi nel tuo immediato futuro?
“Non trascuro la scuola per il calcio, ho sempre fatto tutte e due insieme senza problemi. Mi vorrei anche iscrivere all’università qui a Civitavecchia, alla Tuscia di Economia. Alle medie ho frequentato l’Istituto Tecnico Economico. Vorrei prendere una laurea in Economia Circolare come mia sorella, di cui vorrei seguire le orme”.

Come si concilia la vita di un giovane calciatore con la vita privata?
“Ormai ci sono abituato, sono 4-5 anni che faccio questa vita. Ho sempre messo in primo piano il calcio, poi c’è sempre stata la scuola. Vado abbastanza bene. La sera studio e faccio i compiti che ci danno. La famiglia la vedo sempre e quando posso esco, ho tanti amici. Conduco una vita normale”.

Quante volte a settimana ti alleni?
“Dal lunedì al giovedì. Esco da scuola, parto e torno a cena”.

Se andassi a giocare in Serie A, dove andresti a giocare?
“Adesso come adesso l’Inter è il top in Italia. Poi Juventus e Milan, indifferentemente”.

Con quale allenatore ti piacerebbe lavorare?
“In Serie A forse Thiago Motta, per il suo stile di gioco”.

Per la Juve: meglio Motta o Conte?
“Lo stile di gioco di Allegri non mi fa impazzire. Fra Conte e Thiago Motta sceglierei Conte, perché ha la carica giusta come con lo scudetto dell’Inter di qualche anno fa. Però anche Thiago Motta è un nuovo allenatore che ha le sue idee ben chiare”.

A proposito di allenatori: cosa pensi di Palladino del Monza?
“E’ un bravo allenatore. Forse un gradino sotto Thiago Motta”.

Come giudichi l’operato di De Rossi a Roma?
“Ha cambiato la squadra: perché con Mourinho non giocava. Con l’arrivo di De Rossi, soprattutto per la sua romanità e per la sua grinta, ha risvegliato tutti quanti, compreso Pellegrini. C’è un’alta probabilità che il suo contratto venga rinnovato a fine stagione”.

Roma-Milan chi la vince?
“Roma-Milan in casa della Roma dipende da come starà Leao: se sta bene non ce n’è per nessuno”.

Dimentichi il fattore Abraham.
“Anche Abraham è forte, ma prima che ritrovi la condizione si arriva all’inizio della prossima stagione. Recuperare dopo una lesione al crociato non è mai semplice”.

Chiudiamo con un quiz: l’attaccante più forte della Serie A.
Lautaro Martinez“.

Il centrocampista più forte?
Barella, che per me è molto simile a Vidal”.

Il difensore più forte?
“Bremer”.

E il portiere?
“Ce ne sono tanti in Serie A. Provedel della Lazio è fortissimo, Szczęsny è un gatto, Sommer prende raramente gol. Ma secondo me il più forte è Maignan del Milan“.

Ringraziamo Stefano per il tempo che ci ha dedicato e gli auguriamo tanta fortuna per la sua carriera.

Continua a leggere

Le interviste

ESCLUSIVA CS – Silvio Brocco: “L’obbiettivo del Pineto è valorizzare i giovani. Playoff? Sarebbe un sogno”

Pubblicato

il

Pineto

Le parole del presidente del Pineto Calcio Silvio Brocco rilasciate in esclusiva ai microfoni di Calciostyle, relative al suo club e non solo.

Pineto, le parole di Silvio Brocco

Pineto

Il presidente del Pineto Calcio, club cha attualmente milita in Serie C, Silvio Brocco ha rilasciato un’intervista esclusiva ai nostri microfoni, nella quale fa il punto della situazione relativa al suo club e non solo.

Di seguito l’intervista integrale:

Cosa si aspetta in questo finale di stagione da parte del Pineto?

“Penso che abbiamo raggiunto quello che era il primo obbiettivo cioè quello di rimanere in questa categoria e quindi mi auguro che i ragazzi con queste tre partite possano acquisire ancora dei risultati positivi tali da aggiungere eventualmente dei playoff, che sarebbe un bellissimo traguardo per una società, per una squadra che ha affrontato per la prima volta un campionato professionistico.”

 

Per quanto riguarda invece il discorso relativo alle seconde squadre, lei è favorevole a farle giocare in Italia o servirebbe un ulteriore modifica alla regolamentazione?

“Io personalmente lascerei agli organi competenti questo tipo di cose, per me non c’è nessun problema nonostante diversi club abbiano espresso opinioni contrastanti, però oggi come oggi non posso esprimere un opinione.”

 

A cosa è dovuto il fatto che alcune squadre non riescono a iscriversi ai campionati nazionali soprattutto in Serie C?

“Io personalmente so che la Lega incentiva e dà degli incentivi economici sulla base dei minutaggio, cioè ai ragazzi del proprio settore giovanile o proveniente da altre squadre. Dovrebbe forse incentivare tutto questo, perchè se si fa un discorso di spesa, di acquisizione dei giocatori con contratti un pò pesanti è ovvio che poi le società vanno poi in difficoltà.

Se invece si finalizza un pò di più a l’utilizzo dei giovani locali perchè la federazione, lo stato stesso, spende moltissimo nonché le società a livello privatistico dei campionati di ogni genere dagli esordienti, dagli allievi , dagli Juniores. Questo per dire che noi società spendiamo tantissimo dai settori giovanili.”

 

Lei è d’accordo con me se le dico che il primo passo per far rinascere il campionato italiano e portarlo ad un certo livello bisogna partire dalle strutture per quanto riguarda i settori giovanili?

“Se vogliamo avere delle categorie maggiori più ricche di calciatori italiani sarebbe bello che le società di Serie A e di Serie B attingessero di più in tutti questi settori giovanili di una marea di società che però arrivano ad un certo punto senza giovani e quindi siamo costretti a prenderli all’estero.

Dietro a questo però c’è un investimento enorme da parte delle società per curare i vari settori giovanili, però dopo i risultati non ci sono, motivo per cui andrebbe rivisto questo concetto, poi ci sono società come Perugia e Pescara che con numeri di abitanti grandi e una storia calcistica di spicco devono fare degli investimenti enormi come ad esempio la stessa Spal, ma i risultati nonostante ciò non arrivano.”

 

Per quanto riguarda il Pescara, voi siete ancora sponsor?

“Io dò una mano come sponsor, perchè negli anni ho sempre fatto questo per il Pescara Calcio e continuerò con questo visto il rapporto che abbiamo tra le società, per me è solo che un piacere.”

 

Se io fossi un presidente di un club mi consiglierebbe di investire nel calcio di oggigiorno?

“Io faccio il presidente per passione, non c’è altro se poi qualcuno confonde questo per altre cose non so che dire.”

 

Cosà farà il prossimo anno, cercherà di emergere pian piano quindi sempre con il Pineto come ha fatto fino ad ora?

“L’obbiettivo del Pineto è quello di valorizzare i ragazzi, noi ne abbiamo diversi che abbiamo acquisito anche dalle società professionistiche più alte e cercheremo di ripetere quello. L’obbiettivo finale deve essere questo qui.”

 

Le faccio una domanda personale, quale è il suo hobby nella vita privata?

“Il mio hobby prima di tutto è lo sport quindi il calcio perchè ancora gioco con il mio gruppo amatoriale, poi è da una vita che io ho il mio gruppo musicale dove sono un batterista rock degli anni 6o/70 quindi ci divertiamo con il mio gruppo a fare concerti soprattutto estivi e in beneficenza aiutando bambini con disabilità.”

Mentre per quanto riguarda il suo vero lavoro?

“Io nasco come microbiologo clinico di laboratorio e mi sono sempre occupato di microbiologia clinica e da qui ho fatto nascere un’azienda che produce sistemi per test antibiogramma per l’isolamento degli agenti patogeni. Ho potuto fare questo anche grazie all’aiuto dei miei figli con cui abbiamo creato anche una sede in Danimarca, una in America dove diffondiamo prodotti che sono diventati nel nuovo standard per l’antibiogramma, che consiste nella scelta degli antibiotici per combattere i batteri più resistenti.

Concludendo diciamo che la mia è un’azienda proiettata a far vivere questo essere su questo pianeta a differenza invece di quello che vediamo tutti i giorni.”

Continua a leggere

Ultime Notizie

Real Madrid, Ancelotti Real Madrid, Ancelotti
Esteri1 ora fa

Estero, con Davies in arrivo può partire un terzino nel Real Madrid

Visualizzazioni: 184 Ferland Mendy, terzino francese classe 99′, in questa stagione con la maglia del Real Madrid ha collezionato 32...

Notizie1 ora fa

eSerie A Tim, trionfa il Monza Team Esports: battuta la Fiorentina

Visualizzazioni: 194 Si è conclusa la quarta edizione della eSerie A Tim su FC24. Una nuova squadra si iscrive all’albo...

Inter Inter
Notizie2 ore fa

Inter, “allez Marseille”: ecco perché

Visualizzazioni: 382 L’Inter, nonostante un’annata da dominatrice in Serie A, si trova spettatrice nelle competizioni europee e osserva da vicino...

udinese udinese
Serie A2 ore fa

Udinese, si ferma un difensore: il punto sulle condizioni

Visualizzazioni: 195 Secondo quanto emerso nelle ultime ore, in casa Udinese si ferma un difensore in dubbio per il match...

Serie B2 ore fa

Palermo – Parma, le formazioni ufficiali

Visualizzazioni: 193 Il venerdì sera e’ tempo di big match per Palermo e Parma, che si affrontano alla ricerca di...

Serie B3 ore fa

Reggiana – Cosenza, le formazioni ufficiali

Visualizzazioni: 193 Reggiana-Cosenza sarà il match che aprirà il turno numero 34 di serie B, in contemporanea con il big...

Cagliari - Juventus Cagliari - Juventus
Serie A3 ore fa

Cagliari-Juventus, le formazioni ufficiali

Visualizzazioni: 310 Cagliari-Juventus è il Saturday Night di Serie A, la seconda partita della 33esima giornata di campionato dopo Genoa-Lazio....

Notizie3 ore fa

Disavventura per Barak: ladri in casa durante la partita

Visualizzazioni: 325 Disavventura per Barak: i ladri avrebbero tentato di rubare nella sua casa mentre stava giocando al Franchi contro...

De Laurentiis De Laurentiis
Calciomercato4 ore fa

Panchina Napoli, De Laurentiis punta a riportare un tecnico in Serie A?

Visualizzazioni: 302 Panchina Napoli, il casting per il prossimo allenatore azzurro avere bisogno ancora di tempo: intanto spunta un’ipotesi affascinante....

Napoli Napoli
Serie A4 ore fa

Serie A, tutti gli indisponibili della 33^giornata

Visualizzazioni: 601  Di seguito l’elenco completo di tutti i calciatori che non saranno disponibili in vista della 33^giornata di Serie...

Le Squadre

le più cliccate