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Moviola Style, Christmas edition | La diciannovesima giornata
Cari lettori, eccoci giunti con Moviola Style all’ultima giornata di andata che, come sempre accade, ha riservato delle sorprese, andiamo a vedere insieme cos’è accaduto e quindi, partita per partita, le azioni salienti.
Moviola style 19 giornata
Genoa-Atalanta
Classico testa coda che ha riservato una sorpresa, forse la più clamorosa di questo turno di campionato. La Dea, che tanto bene ha fatto fino ad ora, è stata stoppata dal Genoa, pareggio a reti bianche con qualche sussulto da ambo le parti. Dopo 6’ la Dea, che da copione dovrebbe fare la partita, va al tiro con Zapata, conclusione potente indirizzata a sinistra ma Sirigu è attento. Al 23’ arriva il giallo per Freuler che, essendo diffidato, salterà la prossima partita. Al 47’ è ancora l’Atalanta a farsi pericolosa con Malinovsky che recupera bene un passaggio un po’ lungo ma calcia male, palla alta seppur di poco. Si va al riposo con tanta Atalanta e Genoa praticamente non pervenuto.
Ripresa, al 51’ è ancora Malinovsky a creare pericolo nell’area genoana, il suo potente colpo di testa, ancora per un pelo, esce sfiorando il palo sinistro. All’81’ è Demiral a farsi pericoloso, da dentro l’area colpisce di testa ma con troppa forza, palla alta. Finisce così una partita sfortunata per l’Atalanta che, a dire il vero, avrebbe dovuto vincere per la mole di gioco creata. Il Genoa conquista un prezioso punto in chiave salvezza ma rimane ancora ancorata ai bassifondi della classifica seppur staccando il Cagliari.
Juventus-Cagliari
La Juventus continua a vincere, dopo aver battuto il Bologna ritrova il successo casalingo superando un Cagliari in crisi. I padroni di casa partono forte con Kean che di testa prima colpisce il palo (11’) poi segna (40’) col portiere ospite ingannato dal rimbalzo del pallone che s’insacca sulla destra. Si va al riposo dopo un primo tempo avaro di emozioni ma con la Juventus saldamente in vantaggio visto che il Cagliari è davvero poca cosa.
Ripresa, al 61’, finalmente, si vede il Cagliari con Dalbert che s’inserisce bene su un passaggio in profondità ma calcia di poco a lato sulla sinistra. Al 68’ ancora Cagliari, che sembra averci preso gusto, con Joao Pedro che arriva bene su un cross in area e impatta con violenza di testa, Szczesny è attento e allontana la minaccia. All’87’ unico sussulto bianconero della ripresa ma è decisivo: Kulusevsky serve in profondità Bernardeschi che arriva bene sul pallone e lo scarica nell’angolino basso di destra, 2-0 e partita chiusa. La Juventus sale al quinto posto scavalcando la Roma fermata in casa della Sampdoria, il Cagliari sprofonda al penultimo posto.
Sassuolo-Bologna
Il Sassuolo cade in casa travolto da un’intraprendente Bologna nel derby dell’Emilia. Eppure i neroverdi partono forte, dopo 7’ Scamacca, da due passi, colpisce il palo. Al 36’ però sono gli ospiti a passare in vantaggio, Dominguez smarca con uno splendido passaggio Orsolini che, senza pensarci troppo, calcia forte nel sette di sinistra, 0-1. Il Sassuolo non reagisce e al 44’ il Bologna raddoppia: Skov Olsen pesca bene Hickey che di prima intenzione insacca nel sette di destra. Si va a riposo col Bologna, a sorpresa, in doppio vantaggio.
Ripresa, al 50’ è ancora Hickey a creare grane al Sassuolo, stavolta però Pegolo è attento e con una grande parata evita il tris. Al 69’ il Sassuolo torna a rendersi pericoloso dalle parti di Skorupski che toglie dal sette di destra la botta di Berardi dal limite. All’89’ è Pegolo a negare la gioia del goal a Barrow con un prodigioso intervento. In pieno recupero, al 94’ Vignato serve Santander che da pochi passi spedisce la palla in porta, 0-3 e partita chiusa, il Bologna sale al decimo posto approfittando della sconfitta del Torino.
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Venezia-Lazio
Dopo due pareggi il Venezia,, perde in casa contro un’ottima Lazio che al “Penzo” si impone 1-3.
Alla Lazio bastano 3’ per passare in vantaggio con Pedro che, al termine di una splendida azione personale, insacca nell’angolino basso di sinistra. Al 30’, a sorpresa, arriva il pari dei lagunari: Aramu crossa perfettamente in area e Forte, dagli undici metri, con un potente colpo di testa insacca basso in rete nell’angolino sinistro, Strakosha è battuto. Si va al riposo col risultato in parità.
Ad avvio ripresa la Lazio torna avanti: al 48’ Acerbi, destreggiandosi nell’area piccola, spinge in rete come può un colpo di testa di Cataldi, goal fortunoso che vale l’1-2. All’80’ Lazzari reclama un rigore che non viene concesso ma il terzo goal è nell’aria.
Al 91’ il Venezia rimane in dieci perché Tessmann si fa espellere per aver abbattuto un avversario, rosso diretto, e al 95’ la Lazio chiude la pratica con Luis Alberto che aggancia splendidamente il cross di Sergej Milinkovic-Savic e insacca sotto la traversa, triplice fischio e Lazio che approfitta della sconfitta della Fiorentina per agganciarla a quota 31 punti.
Inter-Torino
La capolista continua la sua fuga battendo in casa un buon Torino volitivo e propositivo. 18’ e i granata si fanno pericolosi, una bella giocata di Brekalo mette Pjaca in condizioni di segnare ma il suo tiro finisce fuori di un soffio a destra.
L’Inter si vede al 20’ con Bastoni, il suo tiro da buona posizione è murato dalla difesa ma 1’ dopo ci prova ancora, questa volta trova i guantoni di Vanja Milinkovic-Savic. Al 30’ l’Inter la sblocca con Dzeko, tiro pazzesco dal limite dell’area e palla nell’angolino basso di sinistra, 1-0 spettacolare.
Al 39’ Lautaro Martinez cicca clamorosamente il raddoppio dopo aver saltato il portiere e al 41’ Calhanoglu calcia dalla media distanza ma manda a lato. L’Inter meriterebbe il raddoppio ma si al riposo con un solo goal di vantaggio.
Nella ripresa al 67’ si rivede il Torino con una punizione di Lukic, Handonovic para. All’88’ Sanchez va al tiro dal limite, il pallone si schianta sul palo destro. Finisce con l’Inter che nella ripresa fa poco per legittimare il vantaggio ma tant’è, 1-0 per i nerazzurri, la fuga continua.
Roma-Sampdoria
All’Olimpico succede tutto nella ripresa dopo un primo tempo praticamente privo di emozioni. Al 53’ la Sampdoria ci prova con Candreva, il suo tiro colpisce il palo sinistro. Al 63’ ecco la Roma: Afena-Gyan da pochi passi si fa ipnotizzare da Falcone che compie davvero un ottimo intervento.
Al 72’ i giallorossi la sbloccano: Shomurodov piomba su un pallone vagante in area e lo scaraventa nell’angolino basso di sinistra, 1-0.
All’80’ Colley ha la palla del pareggio ma la spreca da pochi passi ma la Sampdoria riesce comunque a ristabilire la parità pochi istanti dopo con Gabbiadini che deve solo spingere in rete a porta vuota dopo che un rimbalzo aveva messo fuorigioco il portiere. 1-1, risultato giusto che rispecchia l’andamento del match. Punto prezioso per la Sampdoria che allunga a +3 sul Venezia e si allontana sempre di più dalla zona calda della classifica.
Verona-Fiorentina
Un buon Verona ferma in casa la Fiorentina, il match termina 1-1 con un punto che serve a poco a entrambe le compagini ma che è il risultato più giusto per il poco che si è visto. Al 17’ Caprari serve Lasagna, il suo tiro nell’angolino basso di sinistra è imparabile, Verona in vantaggio. Si va al riposo senza altri sussulti, primo tempo praticamente avaro di emozioni.
Nella ripresa non succede nulla ad eccezione del pari della Fiorentina che arriva all’81’ con Castrovilli che arriva puntuale su un cross di Terzic e manda la palla in porta, 1-1 e nient’altro da segnalare, risultato giusto ma, come già detto, inutile per entrambe.
Empoli-Milan
L’Empoli si ferma dopo cinque risultati utili consecutivi e 10 punti conquistati. Il Milan invece, approfittando dello scivolone del Napoli, si issa da solo al secondo posto. Parte forte l’Empoli, dopo 2’ Bajrami riceve un bel passaggio in area e conclude, palla di un soffio fuori sulla destra.
Al 12’ però è il Milan a passare, Giroud serve perfettamente Kessie che spara una botta imparabile nell’angolino basso di sinistra, 0-1 ma l’Empoli reagisce subito e al 18’ pareggia proprio con Bajrami che, trovandosi sui piedi un rimbalzo fortunoso, non ci pensa due volte e calcia, palla nell’angolino basso di destra, 1-1.
I toscani ci prendono gusto, al 24’ è Zurkowski a provarci ma il suo missile dal limite sibila a pochi centimetri dal palo destro. Al 37’ Maignan si fa trovare pronto su una botta centrale di Pinamonti. Al 42’ però è di nuovo il Milan a passare in vantaggio, ancora con Kessie che, da dentro l’area, insacca con un rasoterra chirurgico che s’infila sulla sinistra, 1-2. Al 45’ ci prova Saelemaekers, la sua conclusione è neutralizzata da Vicario. Al 47’ Romagnoli spreca tutto mandando un buon pallone alle stelle, si va al riposo col Diavolo in vantaggio.
Ripresa, al 48’ è l’Empoli a farsi pericoloso sempre con Bajrami che stavolta, dopo aver superato brillantemente due difensori, tira forte ma colpisce la traversa. Al 63’ il Milan reagisce e trova la via del goal con un rasoterra sulla sinistra di Romagnoli, 1-3.
Al 69’ palla vagante in area e Theo Hernandez ci arriva insaccandola con un rasoterra centrale, 1-4. Uno-due micidiale in 3’, l’Empoli non ci sta e reagisce, all’82’ c’è un fallo di mani in area rossonera, l’arbitro consulta il VAR e assegna il rigore, dal dischetto Pinamonti non sbaglia, tiro chirurgico nell’angolino basso di destra, è 2-4 e c’è ancora tempo per la traversa di Romagnoli (95’) poi arriva il triplice fischio, Milan secondo da solo dopo una bella e meritata vittoria.
Moviola Style, Napoli-Spezia
Clamoroso al “Maradona”, lo Spezia batte il Napoli e si allontana dal Genoa con tre punti pesanti e preziosi in chiave salvezza. Al 27’ i padroni di casa si fanno pericolosi con Politano che calcia dal limite ma il pallone gira troppo, palla larga sulla destra.
Al 38’ l’episodio che decide il match: su una punizione spezzina Juan Jesus è autore di una sfortunata deviazione che s’insacca nella porta sbagliata, 0-1 ed è questo il risultato con cui si va negli spogliatoi.
Ripresa, al 50’ il Napoli prova a reagire, Lozano riceve un bel passaggio su punizione ma tira alle stelle. In 9’ poi succede di tutto: prima due goal annullati al Napoli (54’ e 59’), prima con Lozano e poi con Di Lorenzo, prima per fuorigioco e poi per un fallo, poi un tiro ancora di Lozano viene murato dalla difesa (63’). All’84 Provedel è bravo su Di Lorenzo e al 91’ su Anguissa, al 94’ Elmas colpisce di testa ma è sfortunato, la palla si infrange sulla traversa.
Triplice fischio, il Napoli si allontana dalla vetta e lo Spezia respira.
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Inter, parla Marotta dopo lo scudetto
Il CEO dell’ Inter ha elogiato il presidente Steven Zhang per la sua abilità nel delegare responsabilità efficacemente.
Le parole del CEO dell’Inter
Dapprima Marotta ha sottolineato l’importanza di concedere autonomia al management per consentire all’Inter di operare al meglio. Un’altra questione approfondita dal dirigente é come Zhang comprenda l’importanza della delega di compiti per il successo dell’organizzazione.
Marotta ha dichiarato che Zhang è costantemente informato sulle attività dell‘Inter. Quindi il team è per lui responsabile di ciò che accade all’interno del club.
Ha evidenziato come la responsabilità ricade sul management e non sulla proprietà.
Lavorare insieme in modo efficiente è essenziale per il successo e Marotta ha apprezzato il rapporto di collaborazione tra il management e la proprietà.
Marotta parla del club
Anche la fiducia di Marotta nella leadership di Zhang è evidente cosí come la solidità della gestione del club sembra promettente per il futuro.
Marotta ha garantito ai tifosi che il club è finanziariamente solido . Probabilmente la proprietà fornirà inoltre ulteriori dettagli sul rifinanziamento del debito.
Ha assicurato che qualsiasi errore è imputabile al management e non alla proprietá ed ha enfatizzato la trasparenza e la responsabilità del team di gestione nerazzurro. Ha sottolineato che lavoreranno duramente per garantire il successo della squadra.
La collaborazione efficace tra management e proprietà è orientata verso la stabilità e il successo del club.
La gestione di Zhang ha portato a significativi risultati sportivi per i neroazzurri. Marotta ha voluto rassicurare i tifosi sulla solidità della leadership del presidente.La prospettiva di continuità e di successo per il club sembra essere al centro della strategia di gestione del team.
È importante sottolineare che da quando é presente la gestione di Zhang ha portato a importanti risultati sportivi per il club. Tra questi la vittoria del titolo di campione d’Italia nella stagione 2020/2021.
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Assemblea ECA, Al-Khelaifi: “La Superlega non esiste”
All’Assemblea ECA (European Club Association) svoltasi ieri a Madrid ha presenziato il presidente Nasser Al-Khelaïfi, noto per essere anche il presidente del PSG.
Il presidente Nasser Al-Khelaïfi ha parlato della situazione dell’ECA. che sta attraversando una fase di grande espansione e conta oggi oltre 600 club affiliati grazie all’arrivo di 266 squadre aggiuntive in questa stagione.
Queste le parole di Al-Khelaïfi a tale proposito: “È un momento fantastico a causa della nostra rapida espansione e della nostra evoluzione positiva. Questo dimostra che l’ECA è un’organizzazione dinamica, democratica, rappresentativa e inclusiva.
Quando sono diventato presidente dell’ECA, c’erano 174 club… ora siamo 610. L’unità è la forza dell’ECA, che è completamente diversa dal precedente G-14”.
Il presidente ne ha approfittato anche per polemizzare sulla Superlega. Queste le sue parole: “La porta è sempre aperta per quei club che non sono nell’ECA. La Superlega non esiste. Quindi, quando se ne renderanno conto, saranno i benvenuti a tornare (l’allusione è soprattutto al Barcellona, ndr).
Abbiamo giocato contro di loro nei quarti di finale della Champions League, la migliore competizione per club al mondo. È la migliore competizione, il miglior sistema che abbiamo. Non sono davvero contenti, ma ancora una volta ci giocano perché sanno che è importante.
Sanno che è la competizione principale. Spero che quindi ne siate consapevoli. Sanno che la porta è sempre aperta. Siamo in contatto congiunto con la FIFA e l’UEFA”. I club che ancora sostengono convintamente il progetto della Superlega sono, in particolare, il Barcellona e Real Madrid.
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Milan, così non va: esci dalla mediocrità! | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, già dal titolo si può capire di che tenore (senz’altro duro) è il taglio di questo articolo. Non si può sprecare un’altra stagione.
Parlare con mesi di anticipo a volte può dare delle soddisfazioni, in quanto, spesso si viene smentiti. Ed è quello che spero vivamente accada. Perché altrimenti dovremo nuovamente assistere a un anno, il prossimo, sotto il segno della mediocrità.
Mediocrità, parola ricorrente durante questa stagione, basti vedere alcuni elementi in rosa. Che vanno cambiati, o meglio, vanno sostituiti con rinforzi qualitativamente superiori. Iniziamo da Calabria, bravo bello educato e con un cuore grande così, ma vederlo capitano di una squadra come il Milan appare, scusatemi, una bestemmia. Sapete vero di cosa stiamo parlando? Del Milan, squadra che ha alzato al cielo 7 Champions. Giusto per ricordarlo.
Una squadra che per due anni non è stata in grado di trovare un vice Theo Hernandez facendo giocare al suo posto terzini destri, difensori centrali e facendo il segno della croce in settimana augurandogli lunga vita calcistica.
Un centrocampo inesistente, caratterizzato da giocatori bravissimi ad accarezzare il pallone, un po’ meno a picchiare. Quanto servirebbe un Kessiè qualsiasi. E quanto servirebbe una punta centrale che non avesse 38 anni, con tutto il rispetto per Giroud, un ex campione, ma che da marzo in avanti deve giocare con l’ossigeno perché non ha un vero e proprio sostituto.
Quindi che si fa? Con Pioli a fine ciclo ci si trova praticamente a maggio senza avere deciso un allenatore e con gli altri club che stanno praticamente prendendosi i migliori attaccanti, lasciando a noi – forse – qualche briciola per quando decideremo di fare mercato.
Capitolo allenatore. Da qui capiremo se aspettarci un altro campionato mediocre, oppure no. Antonio Conte avrebbe permesso di alzare l’asticella, ma un Van Bommel, brava persona eh, ha pure pianto quando se ne è andato, pensate possa rappresentare la scelta giusta? Uno che ha la stessa esperienza di Palladino che almeno ha allenato in Serie A? Uno che ha subìto le stesse reti di Pioli, ma in Belgio? Giovane, parla 5 lingue, ma a noi serve uno con gli attributi che sappia strigliare Leao quando passeggia come fosse in Via Montenapoleone a Milano, durante un derby.
Ripeto, se sarò smentito sarò felice. In realtà è quello che voglio, essere smentito coi fatti. Con uno come Conte in panchina, con Gyokeres in attacco, magari uno come Amrabat in mediana, Buongiorno o Scalvini in difesa. Un forte terzino destro. E poi ne parliamo. Altrimenti…la solità mediocrità.
Questa deve essere la stagione della svolta, non serve molto. L’ossatura della squadra c’è, servono 4-5 rinforzi di qualità nei posti giusti. È un allenatore con le palle quadrate.
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