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Mlan-Genoa: Le ultimissime
Tutto è pronto per il recupero di campionato tra Milan e Genoa in scena questa sera al San Siro alle ore 20.30. La squadra rossonera affronterà il match con la consapevolezza che un risultato positivo la catapulterebbe in zona Champion a ridosso dei cugini nerazzurri con il rammarico che se non avesse perso punti per strada contro Empoli, Atalanta e Cagliari a quest’ora la classifica avrebbe potuto essere ben più sorridente.
Tegola Caldara
Sebbene poco utilizzato, arriva impietoso l’esito degli esami per Mattia Caldara infortunatosi sabato durante l’allenamento. Il responso è grave, lesione parziale del tendine achilleo e lesione della giunzione miotendinea del muscolo gemello mediale del polpaccio destro.
Questo significa stagione seriamente compromessa, lo strappo al polpaccio in 3 mesi potrebbe guarire, ma la questione tendine d’Achille è ben più delicata e nasconde numerose incognite che di fatto non permettono di stimare con precisione i tempi per un recupero totale. Ricordiamo che questo è solo l’ultimo di una lunga serie di infortuni per l’ex Atalanta il cui calvario è iniziato la scorsa stagione con un problema alla schiena, poi complicatosi, e successivamente con una pubalgia nei suoi primi mesi da rossonero.
Confermato il 4-4-2
Squadra che vince non si cambia, mai più detto è veritiero, pertanto mister Gattuso questa sera scenderà nuovamente in campo col 4-4-2 modulo a lui non congeniale come ben sappiamo, ma al momento l’unico in grado di offrire alla squadra un maggior equilibrio consentendo ai 2 attaccanti Higuain e Cutrone di esprimersi fianco a fianco al meglio tenuto ben conto anche del loro particolare stato di forma.
La prestazione di domenica contro la Sampdoria ha già fatto vedere una buona intesa tra i due, sicuramente migliorabile col tempo, ma la certezza e che il nuovo modulo piace molto ad entrambi. Lo stesso Suso, finora sempre determinante con gol ed assist, ha ben interpretato ciò che Gattuso gli ha chiesto e, sebbene arretrato a centrocampo, ha saputo offrire qualità e quantità rappresentando una vera e propria spina nel fianco della difesa blucerchiata.
Spicca l’assenza di Calhanoglu, escluso più per motivi di modulo che di prestazione, sebbene da inizio stagione non abbia saputo replicare le buone cose viste lo scorso anno.
Ci sarà probabilmente l’occasione di vederlo a partita in corso perchè con la sua verve è sempre in grado di creare situazioni di pericolo coi tiri dalla distanza e le sue incursioni.
Un dubbio a centrocampo
Deciso il modulo, mister Gattuso ha ancora un dubbio che lo pervade a centrocampo, ossia se schierare lo stakanovista Franck Kessiè oppure concedere un’occasione a Bakayoko.
Il centrocampista francese ha finora disputato poche partite peraltro non memorabili e il mister vorrebbe ancora dargli una possibilità schierandolo all’interno di un modulo a lui più congeniale con la consapevolezza che sprecata anche questa opportunità ci potrebbe essere un prematuro addio già a gennaio, tecnico e società non sarebbero intenzionati ad aspettarlo ulteriormente considerati i vistosi limiti caratteriali e tecnici espressi.
Pochi cambi per Juric
Juric cambierà ben poco e dopo l’ottima prestazione culminata con un pareggio allo Juventus Stadium vuole fermare un’altra big. Spazio quindi al suo classico 3-5-2 con Romero squalificato sostituito da Gunter al centro della difesa. Sugli esterni confermatissimi Lazovic e Pereira e a centrocampo Sandro pare avere la meglio su Mazzitelli.
Ancora out il portoghese Veloso alle prese con noie muscolari che non gli permettono di partire da titolare dal primo minuto. In attacco Kouamè affiancato dal bomber Piatek autore di un inizio di stagione esplosivo a cui vuole dare buon seguito.
Le probabili formazioni
Milan (4-4-2): Donnarumma, Abate, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez, Suso, Bakayoko, Biglia, Laxalt, Higuain, Cutrone.
Genoa (3-5-2): Radu, Gunter, Zukanovic, Criscito, Pereira, Romulo, Sandro, Bessa, Lazovic, Kouamè, Piatek.
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Juventus, blitz a Napoli: arrivo domenica mattina e mini-sosta prima del match. La decisione di Spalletti
Juventus, blitz a Napoli: la squadra arriverà solo domenica mattina per la sfida contro il Napoli, evitando tensioni e minimizzando lo stress dei giocatori.
La Juventus non dormirà a Napoli: lo ha comunicato Sky Sport nella giornata di ieri. Luciano Spalletti ha deciso di modificare l’itinerario della squadra, originariamente prevista per arrivare nel capoluogo campano sabato. Il nuovo programma prevede l’arrivo dei bianconeri in città solo domenica mattina, così da evitare eventuali tensioni con i tifosi partenopei.
La squadra rimarrà in hotel solo per poche ore, prima della consueta riunione tecnica del pomeriggio, e poi si recherà direttamente allo Stadio Diego Armando Maradona. Dopo la partita, i giocatori faranno immediato ritorno a Torino.
La strategia di Spalletti è chiara: ridurre al minimo lo stress dei calciatori in una trasferta storicamente complicata per la Juventus, caratterizzata da un clima ostile. Un vero e proprio blitz “mordi e fuggi” in terra partenopea.
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Vlahovic, intervento riuscito: inizia la riabilitazione. Il comunicato della Juventus
La Juventus annuncia il successo dell’intervento chirurgico di Dusan Vlahovic e l’inizio del suo programma di riabilitazione
La Juventus ha annunciato la riuscita dell’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto Dusan Vlahovic, dando avvio al programma di riabilitazione del calciatore.
Juventus, il bollettino medico di Vlahovic
Questo pomeriggio Dusan Vlahovic è stato sottoposto ad intervento chirurgico di riparazione dell’avulsione tendinea dell’adduttore sinistro. L’intervento, eseguito dall’equipe dei prof. Ernest Schilders e Rowena Johnson, alla presenza del medico del Club Marco Freschi, presso Mayo Clinic Healthcare di Londra e il Wellington Hospital è perfettamente riuscito e da domani il calciatore inizierà il programma riabilitativo.
Bollettino medico | Vlahovic, intervento riuscito
— JuventusFC (@juventusfc) December 4, 2025
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Juventus, la parabola di Miretti: da riserva a risorsa
Cercato dal Napoli in estate, Fabio Miretti oggi è rinato al centro della Juventus di Spalletti. Quanto può arrivare lontano?
La Juventus ha ritrovato entusiasmo e identità con il nuovo corso di Luciano Spalletti, e tra le note più luminose c’è la rinascita di Fabio Miretti. Il classe 2003, rientrato dal prestito al Genoa e frenato a inizio stagione da un infortunio, sta rapidamente scalando le gerarchie, diventando una pedina fondamentale in un momento cruciale dell’annata bianconera.
E pensare che il suo destino avrebbe potuto essere diverso. In estate Miretti era stato uno degli obiettivi più concreti del Napoli; il ds Manna lo conosceva bene e gli azzurri erano arrivati a offrire circa 14 milioni.
La Juventus, però, non era disposta a scendere sotto i 18 milioni più bonus, mentre lo stesso centrocampista, molto legato all’ambiente bianconero, aveva manifestato il desiderio di restare. Il suo agente Branchini aveva paragonato il percorso del ragazzo a quelli di Marchisio e De Ceglie, cresciuti grazie ai prestiti prima di tornare a Torino più maturi.
Juventus, l’inizio di stagione tra luci e ombre per Miretti
Il passaggio da Tudor a Spalletti e il recupero fisico hanno riaperto per Miretti una stagione che sembrava complicata. Le sue prestazioni contro Bodø/Glimt e Udinese — quest’ultima da titolare in un centrocampo a due — hanno convinto definitivamente Spalletti, che ne apprezza duttilità e personalità. Mezzala, regista, interno o trequartista: Miretti è diventato un jolly prezioso, soprattutto in un periodo in cui la Juve deve fronteggiare numerosi infortuni.
La sua crescita permette al tecnico di gestire meglio l’emergenza, persino valutando l’arretramento di Koopmeiners in difesa. E ora il calendario offre una curiosa coincidenza: domenica il giovane bianconero scenderà in campo al Maradona proprio contro quel Napoli che lo avrebbe voluto in azzurro.
Un simbolico incrocio del destino. Oggi Miretti è una risorsa ritrovata della Juventus, e Spalletti non ha più dubbi a riguardo.
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