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Milan: si ricomincia pensando alla trasferta di Cagliari
Ripresa degli allenamenti per il Milan al Milanello Sports Center di Carnago in vista della trasferta di domenica contro il Cagliari. La squadra di Mister Gattuso dopo aver usufruito di due giorni di riposo si ritroverà per preparare la sfida al Sardegna Arena contro la squadra di Rolando Maran.
Domani in campo coi nazionali
Nel pomeriggio di domani, dovrebbero anche già rientrare alcuni giocatori impegnati negli scorsi giorni con le rispettive nazionali. Nell’allenamento pomeridiano di domani ci saranno gli italiani Donnarumma, Romagnoli, Caldara, Bonaventura oltre a Kessiè, Calhanoglu, Laxalt ed Halilovic, mentre rientreranno per mercoledi Suso, Calabria, Cutrone e Rodriguez.
Sul manto erboso purtroppo continuerà a non vedersi Andrea Conti il quale, a seguito dei due gravi infortuni al ginocchio, dovrà attendere almeno fino a novembre siccome la società non vuole assolutamente rischiare più nulla per non comprometterne la carriera in modo serio.
Barella osservato speciale
Durante la sfida di domenica Leonardo e Maldini, insieme all’allievo Kakà avranno modo di osservare da vicino un altro possibile obiettivo ossia Nicoló Barella, nonostante il giovane centrocampista dal ritiro di Coverciano abbia dichiarato amore eterno al Cagliari solo pochi giorni fa.
Che il Milan voglia puntare forte sui giovani ed intenda ulteriormente rafforzare il settore giovanile è ormai cosa risaputa e a mio dire giusta, sia da un lato per assicurare nuova linfa ad una Nazionale distrutta che sta cercando di rialzare la testa e sia dall’altro per poter contare in un periodo di fair play finanziario di eventuali plusvalenze qualora si decidesse di vendere il giocatore a qualche altro club.
Daniel Maldini
E a proposito di giovani, il più piccolo dei figli di Paolo Maldini è stato aggregato insieme ad altri della Primavera in prima squadra per completare l’organico privo dei nazionali. Daniel compirà 17 anni ad ottobre. Il ragazzo si è mosso molto bene e, superata l’emozione di giocare al cospetto di Higuain & Co, ha messo in mostra alcune delle qualità che ben avevano impressionato Mister Gattuso.
La dinastia dei Maldini fortunatamente continua. Papà Paolo, fresco di nomina in casa Milan, seguirà ancor più da vicino i progressi del figlio. Il giovanissimo attaccante si era già messo in mostra lo scorso anno con 13 gol nell’Under 17.
Per dovere di cronaca ricordiamo che Daniel non è l’unico dei Maldini attualmente in campo, troviamo anche il fratello Christian, 22enne con un passato nelle giovanili rossonere, che attualmente milita come difensore nel Piacenza.
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Milan, Scaroni: “San Siro? Ma quale Scala del Calcio?”
Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha partecipato oggi al Festival dello Sport e ha affrontato temi cruciali legati alla sostenibilità economica del calcio italiano e all’importanza di migliorare le infrastrutture, argomento particolarmente rilevante per il futuro del club rossonero.
Durante il suo intervento, Scaroni ha discusso il bilancio del Milan, ribadendo l’importanza di mantenere un equilibrio finanziario solido per competere ai massimi livelli, soprattutto in un contesto economico sempre più sfidante.
Un altro tema centrale è stato il progetto del nuovo stadio per Milan e Inter, con un focus particolare sulla situazione di San Siro.
Scaroni ha sottolineato la necessità di accelerare i piani infrastrutturali e di dotarsi di un impianto moderno, essenziale per sostenere la crescita economica dei due club e attrarre nuove fonti di ricavi.
La questione del nuovo stadio è da tempo in discussione e ha suscitato diverse opinioni, ma Scaroni ha ribadito che la costruzione di una struttura all’avanguardia è un passo imprescindibile per restare competitivi sia a livello sportivo che finanziario.
In conclusione, l’intervento del presidente del Milan ha evidenziato come l’innovazione infrastrutturale e la sostenibilità economica siano le chiavi per il futuro del calcio italiano, sottolineando che senza stadi moderni e un quadro economico più stabile, sarà difficile per i club italiani mantenere il passo con le principali squadre europee.
Le sue parole:
“Io sei anni fa ho detto che lo stadio di San Siro andava rifatto, perché è vecchio e obsoleto. Volevo abbatterlo e costruirlo uno di fianco. Mi dicevano: “Ma tu sei pazzo, vuoi buttare giù la Scala del Calcio?”.
E io rispondevo: “Ma quale Scala del Calcio, è un vecchio manufatto”
Ora l’ipotesi che stiamo esaminando con attenzione è quella originaria, costruire un nuovo stadio nella zona di San Siro: mantenere delle cose del vecchio stadio, ma dotare la città di un nuovo stadio. Ne ho parlato con il Sindaco anche questa mattina.
Poi c’è l’ipotesi di costruire un nuovo stadio a San Donato Milanese ed è una possibilità, abbiamo già investito 40 milioni di euro”
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Southgate spegne le voci sullo United: “Non allenerò quest’anno”
Gareth Southgate, alla conferenza ad Atene dell’ECA, ha voluto fare chiarezza sul suo futuro: molto discusso dopo l’addio ai Tre Leoni.
Dopo i recenti risultati negativi, la posizione di Erik ten Hag è tornata in bilico. Il sogno del Manchester United sarebbe Simone Inzaghi, che però non si libererà (se si libererà) prima della fine della stagione.
Manchester United, le parole di Southgate
In caso di esonero immediato, però, i Red Devils avrebbero bisogno di una soluzione immediata. Difficile l’ipotesi caretaker, dato che manca molto al termine di una stagione che vedrà gli inglesi dover essere competitivi su tutti i fronti. Per questo motivo uno dei nomi più gettonati (da tempo) è quello di Gareth Southgate.
L’ex-commissario tecnico della Nazionale Inglese è libero dopo la fine del suo rapporto con i Tre Leoni. Il suo contratto sarebbe dovuto scadere il prossimo 31 Dicembre, ma il tecnico inglese si è dimesso subito dopo la finale degli ultimi Europei: persa contro la Spagna. Da quel momento, il suo futuro è stato molto discusso.
Quello dell’inglese è un profilo da sempre molto gradito alla dirigenza dello United e non è la prima volta che il suo nome viene accostato all’Old Trafford. Tuttavia, a spegnere le voci attorno al suo nome ci ha pensato lo stesso Southgate: con delle dichiarazioni rilasciate alla conferenza dell’ECA, tenutasi ad Atene.
“Non allenerò il prossimo anno, sono certo di questo. Ho bisogno di tempo per prendere la decisione giusta. Quando viene fuori da un lavoro importante, in cui hai avuto un ruolo importante, hai bisogno di dare al tuo corpo e alla tua mente del riposo.”
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Leonardo: “Nel calcio sta diventando complicato pianificare oltre i due-tre anni, tanti speculano”
Oltre ad essere stato un giocatore dalle indubbie qualità tecniche, Leonardo in passato ha ricoperto diversi ruoli nel Milan: così come i temi toccati nell’intervista.
Al secolo Leonardo Nascimento de Araujo, ha vestito maglie prestigiose. PSG, Flamengo, San Paolo, Valencia e Milan, di cui ha ricoperto il ruolo di allenatore nel 2009-10. La sua carriera lo ha portato poi a ricoprire ruoli dirigenziali, prediligendoli alla panchina.
L’intervista a Leonardo
Intervenuto nel corso del Festival dello Sport di Trento, l’ex dirigente e allenatore ha voluto esprimersi su quello che rappresenta il calcio. Ad oggi, forse, in balia di “speculatori.”
Il calcio-investimento: “Ci sono diverse modalità di investimento. Io credo nei progetti a lungo termine, anche se nel calcio sta diventando complicato pianificare oltre i due-tre anni e in questo mondo è difficile fare un progetto a breve termine anche perché tanti investitori speculano“.
Il modello PSG e Milan: “In dieci anni il PSG ha saputo costruire un brand solido. Per esempio, invece, il Milan ha cambiato in dieci anni ben quattro proprietari: così è difficile costruire progetti funzionanti. Sono sempre più rari i casi di presidenti che riescono a gestire un club per molti anni. Se ripenso alla mia esperienza, è iniziata con Silvio Berlusconi, un uomo importante per il calcio e l’Italia“.
Proprio sul capitolo legato ai rossoneri Leonardo si sofferma, analizzando il momento di Fonseca e la proprietà americana e, come del resto sembra essere in voga nel pallone, l’investitore a stelle e strisce:
“Fonseca è l’uomo giusto per il Milan? Chi sono io per dirlo… Ha appena cominciato e tutti gli allenatori hanno bisogno di tempo, sembra una cosa banale ma è così.”
Milan-bis: ” Io sto bene a casa, non ho molta intenzione di tornare nel calcio come ha fatto prima. Come allenatore sicuramente è fuori discussione, ma neanche come direttore sportivo, dopo aver finito con il Psg ho deciso che avrei preso un’altra strada che sicuramente sarà nel calcio, perché è la mia vita, ma in una modalità diversa. Su Ibrahimovic e sul nuovo ruolo diciamo che non rispondo.
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