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Milan, se cade Conceicao pronto Ancelotti: un sogno che può diventare realtà | Tutti i dettagli
Milan, sta girando intorno alla galassia rossonera una notizia clamorosa che sta letteralmente elettrizzando addetti ai lavori e tifosi stessi. Noi racconteremo qui di seguito cosa è arrivato in redazione.
Un’operazione complessa, sensibile a diverse varianti e soprattutto ancora del tutto incerta, tuttavia gli scricchiolii interni con Conceicao sono reali e verificati. Del tecnico portoghese non piacciono i modi, i toni e certe intemperanze dovute a una gestione non ottimale del carattere e delle sue emozioni.
Un allenatore da Milan deve avere un dresscode differente, soprattutto prima e dopo le partite, gestire le conferenze stampa e quant’altro. Motivo per il quale Conceicao potrebbe lasciare a fine stagione.

Il successore quindi potrebbe essere Carlo Ancelotti il quale in estate con ogni probabilità lascerà Madrid. Il Milan, lo ricordiamo, potrebbe essere interessato da un cambio di proprietà o da un ingresso di nuovi soci al fine di rilevare la totalità delle quote in un arco temporale prefissato. Motivo per il quale a gennaio il modus operandi sul mercato è stato del tutto all’opposto dai soliti comportamenti di Redbird e soprattutto non è stato guardato l’algoritmo.della presenza e della voce di Cardinale nemmeno l’ombra e l’idea che il mercato l’abbiano condotto altri non è più una sola supposizione.
Una nuova proprietà e l’arrivo di Mauro Tassotti potrebbero dunque spianare, quantomeno aprire, la strada verso il ritorno di Ancelotti. Dal Punto di vista tecnico, il club sta già lavorando per blindare Walker, Joao Felix e Leao, agevolando le definitive uscite di Okafor e Chukwueze.
Sacrifici importanti, ma calcolati saranno quelli di Maignan, Theo Hernandez e Tomori, non necessariamente tutti e tre insieme, ma come detto, saranno nel caso sostituiti adeguatamente. Per la porta si parla ancora di Carnesecchi e per la difesa si lavora già adesso per Antonio Silva. A centrocampo quasi sicuro Ricci e per l’attacco Lucca, ma come sempre attenzione alle opportunità di mercato che si creeranno in estate.
La volontà è quindi quella di rinforzare la squadra in ogni reparto, conditio sine qua non per potere vedere Ancelotti sulla panchina. Il tecnico di Reggiolo pretenderebbe “certe garanzie” e una squadra forte, il Milan ci sta lavorando.
Aggiungiamo che Ancelotti ha sempre detto di non volere allenare fino a 80 anni, il ritorno al Milan potrebbe essere vista come una scelta di cuore per aprire un ciclo e terminare la sua carriera nel club che lo ha visto raggiungere le vette più alte della sua carriera da giocatore e da allenatore. Un atto non dovuto, ma di forte, fortissima riconoscenza verso chi ha saputo credere in lui, vincendo la scommessa su tutta la linea.
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Lazio, Sarri: “Il rosso a Zaccagni mi è parso eccessivo”
Grandissima vittoria della Lazio contro il Parma al Tardini. Nonostante la doppia inferiorità numerica, la banda Sarri vince con un gol di Noslin al minuto 82.
Dopo la sconfitta contro il Milan e il pareggio contro il Bologna, torna a vincere la squadra biancoceleste in modo abbastanza clamoroso. La squadra di Sarri sbanca il Tardini con un gol di Noslin (82′), nonostante le espulsioni di Zaccagni (42′) e Basic (77′).
Per la partita di sabato prossimo contro la Cremonese, però, Sarri dovrà rinunciare a diversi giocatori. Oltre agli squalificati Zaccagni e Basic, Dele-Bashiru e Dia saranno impegnati in Coppa d’Africa con le loro rispettive Nazionali.
Lazio, le parole di Sarri

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mister, una vittoria di coraggio. A caldo la sensazione è che questo sia uno snodo fondamentale?
“Ci può dare entusiasmo, però io penso che i ragazzi abbiano trovato convinzione già da fine settembre. Sono tre mesi che questa squadra gioca bene. Se guardiamo la partita nel contesto la vittoria ci sta tutta”.
Ha raggiunto quota 200 punti con la Lazio, è una squadra Sarriana?
“E’ una squadra in crescita per mentalità, per come si allenano e come affrontano le partite. Io con questo gruppo mi diverto e l’ho detto in tempi non sospetti”.
Le era mai capitato di vincere una partita così?
“Mi sembra di aver vinto una volta in otto contro dieci”.
Complimenti, si vede una squadra di Sarri negli ultimi tempi. Mi ha sorpreso che non avete concesso spazio al Parma nei momenti di difficoltà:
“E’ l’aspetto più importante, perché già contro il Bologna non avevamo perso ordine. La doppia inferiorità era più complicata, dalla panchina sono entrati ragazzi adatti a questo tipo di situazioni, nei minuti finali era chiaro che sarebbero stati cross continui. Sono entrati ragazzi di gamba che hanno aiutato nelle ripartenze”.
Tante assenze a partire dalla prossima:
“Siamo purtroppo abituati a questo tipo di situazioni, se non ci saranno abbastanza partiremo in dieci”.
Si è discusso tanto dei rossi, cosa ne pensa?
“Siamo una delle squadre meno fallose del campionato. A me sembra un po’ troppo il rosso a Zaccagni, non lo prende male”.
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Padova, dopo due anni il Papu Gomez torna titolare
Papu Gómez torna titolare dopo quasi due anni: l’argentino partirà dal primo minuto in Padova-Reggiana, sfida valida per la Serie B.
Finalmente, dopo un’attesa durata quasi due anni, per il Papu Gómez è arrivato il momento di tornare titolare sin dal primo minuto. L’argentino, che molti ricordano con la maglia dell’Atalanta, dopo aver scontato la lunga squalifica, era tornato in campo in due delle partite precedenti – prima contro il Venezia e poi nella vittoria contro il Cesena, saltando la sfida contro il Pescara – senza però essere mai impiegato dall’inizio del match.
Un tabù che verrà finalmente sfatato oggi, in vista della gara del Padova contro la Reggiana.
Il campione del mondo, che oggi alle 15 spera di scrivere un nuovo punto di partenza per la sua carriera, vuole trascinare anche la sua squadra, attualmente dodicesima in Serie B con 18 punti conquistati nelle prime 15 giornate.

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Messi, il GOAT Tour in India precipita nel caos
Da sogno a incubo: l’arrivo di Messi in India scatena il caos. Tifosi infuriati, campo invaso e rabbia per un evento mal gestito.
Quella che doveva essere una festa per i fan di Lionel Messi in India si è trasformata in una giornata di caos e rabbia allo Salt Lake Stadium di Calcutta. La tanto attesa tappa del GOAT Tour dell’asso argentino, prevista per sabato 13 dicembre, ha infatti scatenato proteste violente da parte di molti dei circa 80mila spettatori presenti, delusi dall’organizzazione e dall’impossibilità di vedere la star da vicino.
GOAT Tour di Messu a Calcutta: ecco cosa è successo
Secondo i resoconti, gruppi di tifosi hanno sfondato cancelli, “invaso il campo”, danneggiato sedili e lanciato bottiglie e altri oggetti contro il terreno di gioco in segno di protesta. Molti spettatori, che avevano speso fino a 12 mila rupie per i biglietti, si sono detti furiosi per non essere riusciti “nemmeno a guardare in volto il Campione del Mondo e otto volte Pallone d’Oro”.
La presenza di Messi è durata solo una frazione di quella prevista: dopo circa venti minuti in campo, durante i quali è apparso circondato da organizzatori e personalità locali, l’argentino è stato costretto ad abbandonare il campo a causa dell’escalation. “Only leaders and actors were surrounding Messi … Why did they call us then?” ha lamentato un tifoso, secondo testimoni citati dai media internazionali.
Le critiche si sono rapidamente estese oltre il pubblico: la Chief Minister del Bengala Occidentale, Mamata Banerjee, ha espresso pubblicamente rammarico per l’accaduto e ha annunciato un’indagine ufficiale sulla gestione dell’evento, definendo la situazione frutto di “mismanagement”
Questa prima tappa in India, che include anche altri appuntamenti in città come Hyderabad, Mumbai e Nuova Delhi, era parte di un tour che prevedeva anche iniziative culturali e di beneficenza oltre alla partita amichevole. Ma, alla luce degli eventi di Calcutta, sua alte aspettative e l’organizzazione dei prossimi eventi saranno inevitabilmente sotto esame.
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