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Milan-Inter 0-3: il Diavolo torna a vedere i fantasmi
Milan-Inter 0-3: la sfida scudetto all’ombra della Madonnina rispedisce il Diavolo all’inferno, che dovrà tornare a fare i conti col passato: il post match.
Una sconfitta senza appello, meritata nel complesso e, per il modo in cui è maturata, ancor più dolorosa: il Milan di Stefano Pioli subisce la netta supremazia fisica dei nerazzurri e ritorna a vedere i fantasmi del passato, sotto forma di prestazioni abuliche, inconcludenti e caratterizzato da una sensazione d’impotenza a dispetto di un avversario che lo sovrasta in tutto e per tutto. Una vittoria che consegna, di fatto, ago e filo utili a ricamare il tricolore al cospetto di Conte, dopo 90 minuti troppo brutti per esser veri: c’è una sponda del Naviglio che piange ed assiste, purtroppo, ai caroselli dei cugini.
Milan-Inter 0-3: cronaca e tabellino del match
Inerzia del match indirizzata, sin dai primi istanti del match ai nerazzurri, che al quinto minuto trovano il vantaggio su dormita generale della difesa rossonera: Lautaro, servito perfettamente da Lukaku, colpisce indisturbato di testa e trafigge l’incolpevole Donnarumma: è il preludio ad una giornata più nera che rossa, per un Diavolo che ha approcciato al match in maniera assolutamente rivedibile. I rossoneri, infatti, continuano a subire le folate di un’Inter capace di ribaltare lo sterile possesso palla trovando corridoi che si trasformano in voragini nella mediana del Milan.
Chi si aspettava una reazione rabbiosa del Diavolo nei minuti seguenti, capace di costruire una sola palla gol con un destro rosicchiato da Theo Hernandez al lato di poco, ha dovuto ricredersi in brevissimo tempo: segno inequivocabile di una banda che pare aver lasciato la sfrontatezza degna delle giovane età della rosa milanista, alla vittoria negli ultimi istanti del match contro la Lazio, nell’ultima partita del 2020. L’Inter offre la netta sensazione di poter gestire il match e condurlo sui binari che preferisce, fatto di pazienza nel lasciar il pallino del gioco agli avversari, colpendoli inesorabilmente con ripartenze fulminee e repentini cambi campo che, le ali (ben poco volanti, con un Saelemaekers in preoccupante fase involutiva) del Milan, faticano a neutralizzare.
Reazione che si intravede, finalmente, ad inizio secondo tempo, con un Diavolo aggressivo e spietato sin dal calcio d’inizio della seconda frazione, capace di costruire tre incredibili palle gol, due delle quali con Ibra e una capitata sul sinistro di Tonali, disinnescate da un Handanovic in stato di grazia, nelle cui mani ricadono inequivocabilmente le ultime speranze di riacciuffare il match: da quell’esatto momento, il Diavolo abbandona il campo alzando bandiera bianca e rivede i fantasmi del passato che si reincarnano nella coppia di attaccanti dei nerazzurri: al 57′, Lautaro suggella una ripartenza fulminea di Perisic, mentre Lukaku scherza nuovamente con capitan Romagnoli, come spesso accade, e trafigge Donnarumma sul proprio palo, a dimostrazione di una sconfitta rimediata anche per prestazioni non all’altezza dei singoli.
Il sinistro di Lukaku pone fine alle velleità di rimonta dei rossoneri, restituendo una sensazione d’inferiorità che genera molti più rimpianti rispetto il risultato in sé, e ricaccia il Diavolo all’inferno, consapevole di doversi guardare le spalle per non rincorrere affannosamente le porte che conducono all’Europa che conta, quella della Champions. Una squadra incapace di ribaltare inerzia e risultati dei match, in questo momento, non può considerarsi la contendente più credibile per aspirare al tricolore: il derby di oggi, purtroppo, pare più una sorta di sentenza che una semplice citazione in giudizio. L’assoluta priorità, al momento, risulta quella di ricompattare il gruppo per non disperdere quanto di buono fatto vedere fino adesso.
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Radio Rai, lo sciopero stravolge la programmazione. Anche sul calcio
Un programma storico di Radio Rai, Tutto il calcio minuto per minuto, domani non andrà in onda. Il motivo? C’entra uno sciopero importante: anzi, due.
Domani il celebre programma radiofonico di Radio Rai, Tutto il calcio minuto per minuto, non sarà trasmesso. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, la ragione di questa assenza è da attribuire a un doppio sciopero che determinerà cambiamenti nella programmazione sia televisiva che radiofonica.
La protesta è legata alla proposta di fusione tra la redazione sportiva di Radio Rai e quella televisiva di RaiSport, coinvolgendo anche Gr Parlamento e Rai Parlamento.
Nella giornata di domani non verranno trasmesse né le partite di Serie B né quelle di Serie A, inclusi i match Juventus-Milan alle 18 e Lazio-Verona in serata. Anche la radiocronaca della Sprint della MotoGP da Jerez subirà una pausa forzata.
Sciopero Radio Rai, il punto di vista del caporedattore Filippo Corsini
Questo il commento di Filippo Corsini, caporedattore centrale: “Togliere l’informazione sportiva a Radio Rai è un fatto epocale. Noi non siamo contrari per principio alla cosa, ma chiediamo un confronto con l’azienda per capire le motivazioni. Se dobbiamo parlare di sinergie, parliamone.
Radio e Tv sono diverse, binari paralleli, negli anni noi abbiamo acquisito una storicità del nostro essere. Ora non capiamo il senso di questo cambiamento. Abbiamo sempre trasmesso tutto, dalla Serie A alle Coppe europee, dal Sei Nazioni alla F1, dalla moto al ciclismo, perché i nostri diritti costano meno e ci sono sempre stati garantiti. Sarò sempre aziendalista, ma non spegnerò io Tutto il calcio: se dobbiamo cambiare spiegateci il perché”.
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Milan, primi contrasti con Calabria: la dirigenza non ci sta
Milan, noi di Calcio Style avevamo scritto alcuni giorni fa di piccoli dissapori tra il capitano rossonero e la dirigenza stessa. Andiamo a confermare la notizia, arricchendola di particolari importanti.
Arrivano ulteriori informazioni in merito a Davide Calabria. La scadenza del contratto impone scelte e decisioni immediate da prendere possibilmente in tempi stretti ed è quello che sta facendo la dirigenza rossonera la quale ha già parlato con l’entourage del ragazzo.
Le richieste sono piuttosto note, ossia un adeguamento a 4 milioni di euro a stagione. Cosa che la dirigenza ad oggi non è disposta a concedere soprattutto perché non particolarmente soddisfatta dal rendimento dello stesso giocatore. E’ risaputo che ci si sta muovendo sul mercato al fine di reperire un terzino destro di spinta e qualità il quale potrebbe addirittura scalzare l’attuale capitano.
Una mossa che giocoforza non andrebbe quindi a giutificarne un ingaggio considerato pesante dalla dirigenza. Ribadiamo il concetto che difficilmente Calabria opterà per lasciare il Milan, tuttavia attente riflessioni sono in corso soprattutto da parte del ragazzo il quale si troverebbe ridimensionato nell’ingaggio e nelle possibilità di vedere il campo. Considerazioni doverose da fare in un momento in cui devono essere prese delle decisioni importanti.
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Clamoroso Milan, per Repubblica Cardinale non è il proprietario
Clamoroso Milan, andremo qui di seguito a esporre i fatti secondo l’analisi effettuata questa mattina da Repubblica. Qui di seguito i dettagli.
Una clamorosa notizia è apparsa sulle pagine de La Repubblica. La nota testata giornalistica italiana mette addirittura un enorme punto interrogativo sul nome del reale proprietario dell’AC Milan.
Riflettori puntati nuovamente su Gerry Cardinale e su un documento in base al quale il patron di Redbird non sarebbe l’attuale proprietario del club di Via Aldo Rossi. Il tutto rigorosamente al condizionale, in quanto noi di Calcio Style ad oggi ci discostiamo da questa notizia.
Secondo Repubblica, su quel famoso documento ci sarebbero prove piuttosto evidenti sul fatto che il proprietario del Milan sia il fondo privato olandese ACM FootballCo Intermediate Cooperatief.
Come specificato prima, noi di Calcio Style ci discostiamo da questa notizia ribadendo quello da sempre detto dalla società, ossia che a oggi Gerry Cardinale è proprietario del Milan per il 99,3%.
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