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Milan, il caso della diaspora degli italiani Under 19: cosa sta accadendo ?
Milan, il caso della diaspora degli italiani Under 19, cosa sta accadendo ? La cessione a titolo definitivo del giovane Enrico Di Gesù, apre una riflessione sul vivaio rossonero. Sempre più formato da giocatori stranieri. Una questione di costi ? Una semplice valutazione tecnica ?
Nessuno dei 16 ragazzi facenti parte della rosa 2021/22 e in scadenza il 30/06/2023 è stato reputato meritevole di rinnovo. Stupisce il caso di Luca Stanga, passato dal paragone con Leonardo Bonucci al Lecco Calcio 1012, in serie D. Andiamo ad analizzare una situazione nella quale il vivaio sembra che stia diventando una fucina per le plusvalenze
La lunga sessione estiva del calciomercato ha fatto registrare lo smantellamento quasi totale della squadra Under 19 che aveva partecipato al campionato Primavera edizione 2021/22. L’ultima cessione in ordine di tempo, quella di Enrico Di Gesù al Fiorenzuola (serie C) a titolo definitivo, apre una riflessione sulla gestione del vivaio rossonero.
Prima di addentrarci in una analisi approfondita, andiamo a vedere come è strutturato a livello dirigenziale il Settore Giovanile. A capo del coordinamento con il ruolo di responsabile, Angelo Carbone ex centrocampista ai tempi di Arrigo Sacchi. Il quale lavora a stretto contatto con Geoffrey Moncada (Responsabile Scouting).
Nello specifico, il responsabile che si occupa della direzione delle giovanili Under 18 e 19 è Paolo Danzè. Risponde direttamente del suo operato ad Angelo Carbone. Nato a Torino il 10/11/1968, ex giocatore (giovanili Torino poi Reggina, Casarano, Pavia e Moncalieri nel suo passato). Ed è colui che si occupa delle mosse di mercato in entrata ed in uscita dei giovani rossoneri.
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Gli addii eccellenti dell’Under 19
Nel corso di questa sessione di calciomercato hanno lasciato i colori rossoneri Marco Bosisio passato al Bari (serie B) da svincolato, Enrico Di Gesù andato al Fiorenzuola (serie D) a titolo definitivo, insieme a Riccardo Oddi (prestito gratuito, ma gli è stato fatto capire che non farà parte del progetto).
Così come Luca Stanga ha abbandonato definitivamente per accasarsi al Lecco Calcio 2012 (serie D). Quest’ultimo era paragonato a Leonardo Bonucci e per un periodo era stato inseguito dalla Juventus. Aveva anche esordito in serie A con la maglia del Milan (il 09/01/2022 sul campo del Venezia, ndr). Con queste premesse, a che pro è stato ceduto in via definitiva ?
Altri ragazzi sono stati mandati a giocare in prestito gratuito, ma senza prospettive future: al termine del contratto saranno lasciati liberi. I nomi sono quelli di Filippo Tolomello (mediano, al Monterosi), Leonardo Moleri (portiere, Città di Varese), Gabriele Galardi (terzino sinistro, al Gravina). Niccolò Balesini (centrale, all’Under 19 del Lecco Calcio 1912).
Qualche prospettiva in più su Niccolò Sette, prestato all’Under 19 del Cesena e sul quale la società sembra intenzionata a puntare. Si tratta di una mezz’ala destra, dai polmoni inesauribili e dotato di una buona visione di gioco.
Il duro sfogo di un genitore arrivato in redazione
La nostra redazione da sempre vicina alle situazioni rossonere, ha raccolto il duro ed emotivo sfogo di un papà che ha visto svanire i sogni del figlio.
Il cui nome lo omettiamo per delicatezza e correttezza. Dure le parole del genitore nei confronti della politica riguardante il vivaio: “Al Milan se non sei straniero, possibilmente di lingua o di colore non interessi più di tanto. Io e mio figlio andiamo via con amarezza, ma a testa alta. Nessun grazie da parte del Milan. Tuttavia, noi ringraziamo la società per tutto ciò che ha fatto in questi anni.”.
E ancora, continua lo sfogo-pensiero del genitore: “Dai primi di giugno siamo stati costretti ad organizzare tutto partendo da zero. Ma il calcio è cosi, è spietato e non si può vivere di rendita. Certo, non ci aspettavamo di andare in prima squadra, ma ci avevano assicurato che avrebbero cercato qualche squadra per fare crescere mio figlio. Invece, di punto in bianco ci è stato comunicato che il ragazzo non rientrava più nel progetto”.
Infine, una chiosa polemica: “Per la società è importante acquistare i calciatori stranieri alla Lazetic, Roback e Nsiala per fare degli esempi, perchè i giocatori cresciuti nel settore giovanile non portano soldi nelle loro tasche. Se si va a comprare all’estero ci sono dei ritorni economici personali, non aggiungo altro”.
Una panoramica quella del genitore, che apre una riflessione sull’utilizzo del vivaio come fonte di entrate economiche, sulla scia di società come Inter e Juventus che foraggiano la campagna acquisti anche attraverso i proventi delle plusvalenze derivanti dal Settore Giovanile.
Una scelta in linea con i tempi che corrono ?
Il grande Milan degli anni 80/90 costruì le sue fortune su ragazzi cresciuti nel vivaio come Franco Baresi, Filippo Galli, Paolo Maldini, Alberigo Evani, Mauro Tassotti, Giovanni Stroppa, Demetrio Albertini.
L’apertura incondizionata delle frontiere, ha incentivato le società verso il prodotto estero. Per una serie di motivi: attira di più, costa meno, crea plusvalenza. Una scelta che può essere condivisibile, se non fosse che va a scapito del prodotto locale.
I risultati della Nazionale Italiana, estromessa per due volte di fila dai campionati del mondo la dicono lunga in merito. Addirittura nel ruolo di portiere, dove abbiamo sempre avuto una grande tradizione, ci sono solo 5/6 portieri titolari.
Il Milan attuale non ha una base forte di italiani: i soli Davide Calabria e Sandro Tonali sono titolari fissi per Stefano Pioli. Il senso di appartenenza viene demandato in genere dai giocatori locali, soprattutto quelli cresciuti nel vivaio.
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Ventola e Zaccardo all’evento di Operazione Nostalgia
Nicola Ventola e Cristian Zaccardo, insieme ad Amelia, Pellissier ed Hubner hanno presentato le maglie dei raduni dei raduni Operazione Nostalgia.
Nel corso dell’evento, gli ex campioni della nostra Serie A si sono cimentati in sfide, quiz e hanno rilasciato qualche dichiarazione interessante su nazionale e mercato allenatori.
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Ventola e i complimenti all’Inter
Nicola Ventola ha esaltato ai microfoni di Calciomercato.com l’Inter scudettata di Inzaghi:
“Un gioco che sinceramente penso di avere visto poche volte nella storia nerazzurra. In attacco, però, bisogna ampliare la rosa, aumentare il peso offensivo”.
Scamacca all’Europeo
Ventola, da ex attaccante, si espone sul prossimo numero 9 della Nazionale italiana all’Europeo:
“Sicuro andrei con Scamacca. Con chiunque discuta, tra cui i giocatori attuali, con cui noi parliamo, siamo d’accordo sul fatto che Scamacca sia quello che deve tirare fuori quel qualcosa in più, perché vediamo in lui caratteristiche importanti. Se continua così, di sicuro Spalletti ci penserà”.
Zaccardo sul Milan e Thiago Motta
Zaccardo si sofferma sulla situazione di Pioli e sul possibile erede al Milan:
“Conosco Pioli personalmente, è un gran signore. Come allenatore ha dato tanto al Milan, ha ancora un anno di contratto anche se sembra che le strade si possano dividere, probabilmente quest’estate, per il bene di tutti.
Nel caso dovesse andare via, l’allenatore che in questo momento sta facendo molto bene, anche se è di un’altra squadra, ma è ambito da tanti club, è Thiago Motta“.
Le date di ‘Operazione Nostalgia’
L’appuntamento con i raduni di ‘Operazione Nostalgia 2024‘ è per giorno 8 giugno a Salerno e 7 luglio a Novara.
Tantissimi gli ex campioni presenti, in attesa di ulteriori sorprese tra i convocati.
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Svolta sulla panchina, una voce clamorosa:” Conte è già del Milan”
Svolta sulla panchina rossonera? Una voce raccolta da Il Salotto del Kaiserjny lascia intendere quello da sempre scritto anche da noi di Calcio Style. Ma entriamo qui di seguito in dettaglio per spiegare la clamorosa informazione raccolta.
La questione Antonio Conte sta tenendo banco negli ambienti rossoneri, i tifosi invocano a gran voce il suo nome riconoscendo nel tecnico leccese probabilmente uno dei pochi in grado di raccogliere i cocci e portare la squadra alla vittoria durante la prossima stagione. La cocente sconfitta nel derby non ha fatto altro che acuire questa voglia di rivalsa nei confronti dei nerazzurri e la prossima stagione dovrà essere ben differente a quella attuale.
Il prossimo mercato, come scritto questa mattina, sarà di un certo livello e la priorità sarà quella di non sbagliare allenatore. Quindi, chi meglio di Conte per arrivare subito alla vittoria, mettendolo subito in condizione di fare bene?
A supportare la nostra tesi non possiamo non scrivere di una notizia rivelata da Il Salotto del Kaiserjny i quali, tramite il loro canale ufficiale Telegram, hanno raccolto una dichiarazione confidenziale di Costantino Coratti, ex collaboratore del tecnico leccese, il quale si sarebbe lasciato scappare queste parole:” Conte è già del Milan“.
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Radio Rai, lo sciopero stravolge la programmazione. Anche sul calcio
Un programma storico di Radio Rai, Tutto il calcio minuto per minuto, domani non andrà in onda. Il motivo? C’entra uno sciopero importante: anzi, due.
Domani il celebre programma radiofonico di Radio Rai, Tutto il calcio minuto per minuto, non sarà trasmesso. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, la ragione di questa assenza è da attribuire a un doppio sciopero che determinerà cambiamenti nella programmazione sia televisiva che radiofonica.
La protesta è legata alla proposta di fusione tra la redazione sportiva di Radio Rai e quella televisiva di RaiSport, coinvolgendo anche Gr Parlamento e Rai Parlamento.
Nella giornata di domani non verranno trasmesse né le partite di Serie B né quelle di Serie A, inclusi i match Juventus-Milan alle 18 e Lazio-Verona in serata. Anche la radiocronaca della Sprint della MotoGP da Jerez subirà una pausa forzata.
Sciopero Radio Rai, il punto di vista del caporedattore Filippo Corsini
Questo il commento di Filippo Corsini, caporedattore centrale: “Togliere l’informazione sportiva a Radio Rai è un fatto epocale. Noi non siamo contrari per principio alla cosa, ma chiediamo un confronto con l’azienda per capire le motivazioni. Se dobbiamo parlare di sinergie, parliamone.
Radio e Tv sono diverse, binari paralleli, negli anni noi abbiamo acquisito una storicità del nostro essere. Ora non capiamo il senso di questo cambiamento. Abbiamo sempre trasmesso tutto, dalla Serie A alle Coppe europee, dal Sei Nazioni alla F1, dalla moto al ciclismo, perché i nostri diritti costano meno e ci sono sempre stati garantiti. Sarò sempre aziendalista, ma non spegnerò io Tutto il calcio: se dobbiamo cambiare spiegateci il perché”.
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