Milan, i tifosi “minacciano” Dimarco

Milan, i tifosi “minacciano” Dimarco. Il terzino interista “colpevole” di cori anti milanisti, lugubre striscione di fronte all’abitazione

Durante la festa interista per la qualificazione alla finale di Champions League di martedì sera, Dimarco ha intonato sul campo alcuni cori, in particolare uno anti-milanista, non il classicissimo “chi non salta rossonero è”.

Aveva in mano il microfono dell’impianto audio di San Siro e le immagini del nerazzurro che arringava la folla hanno fatto il giro del mondo anche perché sono finite pure sui social e in Rete. Il giocatore è finito nel mirino degli ultras milanisti.

Infatti nella notte l’episodio ha avuto una coda spiacevole con uno striscione intimidatorio appeso sotto casa dell’esterno interista. “Dimarco pensa a giocare.. o la lingua te la facciamo ingoiare” c’era scritto a caratteri neri su un lenzuolo.

Che è stato rimosso dopo pochi minuti. Le forze dell’ordine stanno cercando di risalire ai responsabili anche analizzando le telecamere vicine all’abitazione del calciatore dell’Inter. L’atleta è stato turbato dall’episodio e ha chiesto scusa.

Un post su Instagram per le scuse ai tifosi rossoneri

Il terzino sinistro è rimasto ovviamente colpito dall’accaduto e ieri notte attraverso Instagram ha preferito chiedere scusa alla tifoseria milanista per il coro anti rossoneri intonato dal campo a qualificazione avvenuta.

Dimarco ha scritto sull’account la seguente frase: “Martedì sera dopo la partita mi sono lasciato andare a un momento di leggerezza. Volevo chiedere scusa a tutti i tifosi del Milan che si sono sentiti offesi”. Si augura così di aver chiuso l’episodio.

Anche sui social erano stati tanti i messaggi minacciosi. I tifosi sono restii a perdonare visto che lo accusano dello stesso comportamento anche in occasione della vittoria della Supercoppa Italia (sempre contro il Milan) vinta a Riad.

Insomma, una frattura vera e propria fra la frangia più calda del tifo milanista e il giocatore cresciuto nel vivaio nerazzurro. E quindi tifosissimo della maglia indossata con amore, orgoglio e senso di totale appartenenza.