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Milan: Higuain segna e Suso fa gli assist!
Buona prestazione del Milan ieri sera allo stadio San Siro di Milano di fronte ai propri tifosi, i rossoneri vincono per 3-1 contro il Chievo e convincono per buona parte della gara. Vero è che gli avversari visti ieri erano ben poca sostanza ricoprendo attualmente l’ultima posizione in campionato.
Il Milan comunque sembra rinato dopo la crisi dei 3 pareggi consecutivi contro Cagliari, Atalanta ed Empoli. Negli ultimi 7 giorni i rossoneri portano a casa 3 successi consecutivi in 3 partite e consolidano il primato in Europa League dando anche una forte scossa al campionato dove, ricordiamo, manca ancora la partita di recupero contro il Genoa che se fosse vincente catapulterebbe il Diavolo nella zona Champion. Con la vittoria di ieri si va più tranquilli alla sosta in attesa del derby del 21 ottobre che molto potrà dire delle ambizioni per questa stagione.
Suso-Higuain
La meritata vittoria di ieri pomeriggio passa senz’altro dai piedi del duo d’attacco Suso – Higuain la cui intesa partita dopo partita va perfezionandosi. L’argentino in occasione di entrambi i suoi gol ringrazia Suso il quale ha il merito di confezionare due assist al bacio che lo mettono a tu per tu con Sorrentino il quale incolpevole non può far altro che vedere la palla rotolare in rete.
Il Pipita c’è
Il trasferimento di Higuain al Milan ha fatto molto rumore e non vi è dubbio che negli ambienti juventini, così come in quelli napoletano, venga rimpianto. Le aspettative di inizio stagione su di lui erano molto alte e l’argentino non le sta assolutamento deludendo. Il numero 9 rossonero infatti è stato finora protagonista di 6 reti consecutive su 7 partite. Dal gol contro il Cagliari il Pipita non ha più smesso di segnare nonostante fisicamente non sia al top a seguito del riacutizzarsi di una sua vecchia cicatrice, quella dei problemi ai flessori. Oltre ai gol è da segnalare l’apporto che sta dando alla squadra come impegno costante per tutti i 90 minuti, non molla mai, corre e recupera palloni giocabili anche in mezzo al campo, fa a sportellate con le ermetiche difese avversarie e difende palla da bomber vero.
Suso assist man
Come scritto in precedenza, gran parte dei meriti del Diavolo ritrovato sono da dare all’intesa vincente Suso-Higuain con lo spagnolo vero e proprio uomo assist. Da inizio stagione infatti sono 5 gli assist confezionati per gli attaccanti rossoneri e finalizzati in rete. Dopo un inizio di stagione a fasi alterne dove spesso Suso sembrava giocare più per se stesso che per i compagni, in queste ultime apparizioni sta invece dimostrando quanto sia utile e determinante la sua presenza quando si immola per la causa della coralità. Lo spagnolo si è sbloccato la scorsa di campionato, dopo un lungo periodo di astinenza dal gol, ed ora sta giocando decisamente più leggero e sollevato ma al tempo stesso sempre dentro l’azione. Nella partita di ieri peraltro ha sbagliato pochissimi passaggi cercando spesso il tiro impensierendo non poco la difesa clivense.
Buone conferme da Biglia e Musacchio
Un calciatore che si vede poco, ma si sente tanto quando non c’è, questo è Lucas Biglia, giocatore sempre più centrale nel progetto del Milan e di Gattuso. L’avvio di stagione è decisamente in crescendo dopo un’annata, quella scorsa, di alti e bassi costellata tra l’altro da parecchi infortuni. Figura indispensabile in un centrocampo rossonero tutto muscoli e poco cervello, Biglia assicura ordine ed equilibrio e le sue doti vengono elogiate in ogni occasione dal tecnico Gattuso.
Per Musacchio invece sono già 7 le presenze in questo campionato da titolare. Il difensore, complice l’infortunio di Caldara e le contestuali difficoltà di adattamento, sta trovando molto spazio, dato particolarmente positivo se rapportato a quello della scorsa stagione quando erano state 15 le presenze dal primo minuto. Sta dimostrando sul campo di essere un centrale difensivo di piena affidabilità. Arrivato lo scorso anno per 18 milioni di euro, superato spesso da Bonucci nelle gerarchie, l’argentino questa stagione avrà la possibilità di un pronto riscatto assolvendo al meglio i compiti dettati da mister Gattuso ossia dimostrare personalità e qualità nelle giocate difensive ed in fase di impostazione del gioco dal basso.
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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Mourinho: “Roma? Mi dissero di andare via dopo Budapest”
L’ex tecnico della Roma, José Mourinho, è tornato a parlare del suo passato sulla panchina giallorossa, terminato a gennaio 2024 per esonero.
José Mourinho torna a parlare della sua avventura a Roma sulla panchina giallorossa. Nell’intervista rilasciata qualche giorno fa al The Telegraph, Il tecnico portoghese si è soffermato sul post finale di Europa League di Budapest dove gli fu consigliato da amici e parenti di lasciare la società giallorossa.
Mourinho ha passato due anni e mezzo nella Capitale collezionando su 138 match 68 vittorie, 30 pareggi e 40 sconfitte con una media punti pari a 1,70. Nella sua avventura giallorossa il portoghese ha portato la Roma a giocare due finali consecutive in Conference League (trionfo contro il Feyenoord) ed in Europa League (sconfitta ai rigori contro il Siviglia).
Mourinho, l’addio dopo Budapest
“I miei amici, la mia famiglia, perfino il mio agente mi dissero di andare via dopo la finale di Europa League dello scorso anno. Ma ho sentito la spinta del club, dal punto di vista emotivo, e sono andato avanti. Ho rifiutato la panchina della nazionale portoghese e anche un’offerta molto conveniente dall’Arabia Saudita per restare alla Roma”.
Scelta, quella di rimanere ai giallorossi, risultata sbagliata visto l’esonero arrivato a fine gennaio dopo aver collezionato 29 punti in 20 partite.
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