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Milan: flop mercato, si salva solo Hernandez
E’ dal dopoguerra che il Milan non perdeva sei partite su undici, già questo dato potrebbe rendere benissimo l’idea della situazione in cui versano i rossoneri con soli 13 punti su 33 disponibili. Numeri impietosi che devono portare tutti, nessuno escluso, ad una seria e profonda riflessione su quali siano le cause e soprattutto se dalle difficoltà si possono trovare appigli per uscirne. Con la vittoria contro la Spal del turno infrasettimanale ci si è scrollati di dosso lo spaurecchio retrocessione, ma il vero tour de force che il Milan dovrà affrontare contro Juve prima e Napoli poi non può certamente far fare sonni tranquilli alla società, ai tifosi ed a Pioli stesso la cui cura sembra sortire un certo effetto, nonostante i punti continuino a non arrivare. Un Milan in quelle pericolose zone di classifica da’ preoccupazioni, soprattutto per una squadra non abituata a sguazzare in simili acque, se non si uscirà in fretta si potrebbe venire inghiottiti in situazioni senz’altro scomode. L’obiettivo quarto posto viene millantato in ogni occasione, ma onestamente trovo un errore pensare alla Champions, vero che bisogna porsi obiettivi, ma altrettanto vero cercare di guardarsi negli occhi, capire il momento e cercare di trovare soluzioni immediate.
Il mercato
Tra le molte cause sicuramente il mercato ha giocato un ruolo di fondamentale importanza, troppi sono i giocatori che non stanno rendendo non aiutati peraltro da alcuni giocatori che lo scorso anno avevano fatto molto bene sotto la cura Gattuso mentre adesso sono in evidenti difficoltà, vedasi Calabria, Conti, Musacchio, Kessiè, Suso e Piatek, praticamente mezza squadra. Il mercato è stato scevro da grossi nomi, il fair play finanziario di certo non permetteva di scialacquare denaro, pertanto sono stati scelti giocatori funzionali e di buone prospettive come Leao e Duarte, giocatori che in Italia avevano già mostrato qualcosa come Krunic e Bennacer e giocatori in cerca di rilancio tipo Theo Hernandez e Rebic. Di tutti questi al momento se ne salva solo uno – Theo Hernandez – il cui contributo e spessore si sentono sempre più durante la partita, le sue sgroppate sulla fascia sinistra sono cosa che i tifosi rossoneri non ricordavano da anni e la sua propensione al gol è senz’altro una buona cosa in un momento in cui i gol non arrivano. A preoccupare maggiormente Duarte e Rebic, giocatori di certo non impiegati con continuità, ma che una volta schierati in campo hanno mostrato notevoli limiti tattici che ben difficilmente potranno essere corretti, probabilmente giocatori non da Milan ed in generale non da Serie A.
Leao bufala o promessa?
Forti dubbi nutro pure su Leao, ostinatamente schierato da Pioli come prima punta, quando ritengo sarebbe meglio vederlo come esterno, il portoghese sta deludendo e ieri sera si sono visti tutti i suoi limiti. Il potenziale c’è, ma se un giovane si permette di entrare in campo con tale svogliatezza anzichè spaccare il mondo come l’età anagrafica e le motivazioni spingerebbero a fare, beh allora è un problema. Pure serio. Niang insegna qualcosa.
Colpa di Giampaolo?
Di chi sia la colpa nelle scelte di mercato resta difficile dirlo, quello che posso sostenere senza timore di essere smentito è che gli acquisti non siano stati fatti di concerto con il tecnico di allora Giampaolo il quale inizialmente ha schierato gli stessi dello scorso anno per poter valutare i volti nuovi ed inserirli con gradualità. Resta ovvio il fatto che il tecnico avesse partecipato nella loro scelta in estate, le loro caratteristiche le avrebbe conosciute ed avrebbe quindi contribuito ad un loro immediato inserimento già durante le prime gare di campionato.
Manca l’esperienza di un campione
Il discorso di puntare sui giovani è senz’altro una bellissima sfida, ma come giustamente fatto notare da Maldini, con i giovani non si può sperare di vincere subito, a meno che non siano tutti campioni che sfociano nello stesso momento, praticamente impossibile se ti cimenti per la prima volta nel campionato italiano. Resto dell’idea che uno o due innesti di esperienza servano ai rossoneri come il pane, gente capace di far sentire la propria voce in campo, ma soprattutto negli spogliatoi. Che poi sia Ibrahimovic, Modric o qualche profili economicamente meno oneroso poco importa, l’importante è che si intervenga da subito. Avendo ancora a disposizione 27 partite molto si potrà ancora fare e molti punti sono ancora a disposizione.
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Udinese corsara: Napoli ko 1-0 al Bluenergy Stadium
Udinese-Napoli la decide un gioiello di Ekkelenkamp. Due reti annullate ai friulani. Campioni d’Italia spenti e senza energie
L’Udinese sorprende il Napoli e si impone per 1-0 nella 15ª giornata di Serie A. Al Bluenergy Stadium basta un super gol di Ekkelenkamp nella ripresa per piegare i campioni d’Italia, apparsi opachi e scarichi. Per i padroni di casa, oltre alla rete decisiva, anche due gol annullati: uno a Davis per fuorigioco e uno a Zaniolo, cancellato dopo un contatto di Karlstrom su Lobotka.
Udinese in paradiso, Settimana da incubo per il Napoli
Il Napoli di Conte arrivava in Friuli con l’obiettivo di centrare la quarta vittoria consecutiva in campionato, dopo i successi contro Atalanta, Roma e Juventus. Dall’altra parte c’era l’Udinese di Runjaić, reduce da un rendimento altalenante nelle ultime settimane. A spuntarla, però, sono stati i friulani, più intensi e determinati soprattutto nel secondo tempo.

NICOLO ZANIOLO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Dopo un primo tempo povero di emozioni, nella ripresa l’Udinese prende campo e moltiplica le occasioni, legittimando il vantaggio contro un Napoli poco brillante, probabilmente condizionato anche dalla recente sconfitta europea contro il Benfica. Con questo successo l’Udinese sale a 21 punti in classifica, mentre il Napoli resta fermo a quota 31 e incassa la quarta sconfitta stagionale. Un campanello d’allarme per Conte, chiamato ora a ritrovare brillantezza e continuità.
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Roma-Dybala: tra rinnovo in sospeso e piste estere. Le ultime novità
Il rapporto tra Roma e Dybala resta complicato: l’argentino non è più centrale nel progetto di Gasperini. Tra rinnovo in sospeso e piste estere.
Il rapporto tra la Roma e Dybala resta complesso. Tra acciacchi fisici e scelte tecniche, l’argentino non sembra più una pedina centrale nel progetto di Gasperini, mentre l’incertezza legata al rinnovo contribuisce ad alimentare i dubbi sul suo futuro in giallorosso.
Le esclusioni dall’undici iniziale contro Napoli, Cagliari e Celtic parlano chiaro: al momento l’allenatore sembra orientato verso soluzioni diverse per il suo sistema offensivo, anche a costo di rinunciare al talento della Joya dall’inizio. Nonostante Gasperini abbia ribadito che Dybala è recuperato e in grado di giocare novanta minuti, l’idea è che possa risultare più incisivo a gara in corso.
A rendere il quadro ancora più incerto c’è la questione contrattuale. L’accordo in scadenza a giugno non è stato ancora rinnovato e, da febbraio, Dybala sarà libero di firmare con un altro club. Il Boca Juniors continua a corteggiarlo, senza escludere piste alternative come MLS o Saudi League. Per restare a Roma, però, servirà un ridimensionamento dell’ingaggio: una possibilità che il giocatore ha già detto di voler prendere in considerazione, anche per motivi familiari.
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Inter, Dumfries ancora ko: non è esclusa l’operazione
Dumfries continua ad avere problemi alla caviglia: l’Inter valuta il da farsi e tra le ipotesi non è esclusa l’operazione.
La situazione legata a Dumfries continua a tenere in apprensione l’Inter. L’esterno olandese avverte ancora dolore alla caviglia e, proprio per questo motivo, il club nerazzurro sta valutando con grande attenzione il percorso migliore da seguire per risolvere definitivamente il problema. In queste ore sono in corso una serie di consulti medici approfonditi, utili a chiarire l’entità dell’infortunio e i possibili tempi di recupero.
Secondo quanto filtra da Sky Sport, tra le opzioni al vaglio non è da escludere nemmeno l’ipotesi dell’intervento chirurgico, qualora venisse ritenuto necessario per permettere al giocatore di tornare al 100% della condizione fisica. Una decisione verrà presa solo dopo ulteriori valutazioni, con l’obiettivo di tutelare sia la salute del calciatore sia le esigenze sportive dell’Inter nel medio-lungo periodo.
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