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Milan: ecco il piano di Gazidis
Ivan Gazidis è ormai solo, a comandare ci penserà lui da adesso in avanti. Liberatosi di Leonardo, poi Boban, tra poco probabilmente Maldini, ecco che il dirigente scelto da Elliott è pronto alla sua sfida, forse la più grande della sua carriera, ossia portare il Milan dove nessuno in questi anni è riuscito attraverso scelte di certo impopolari, ma con un progetto si spera serio ed ambizioso e soprattutto non troppo a lungo termine, così si augurano perlomeno i tifosi che vorrebbero rivedere il loro Milan calcare palcoscenici importanti e non lottare per un posto risicato in Europa League.
Un uomo al comando che dovrà principalmente dimostrare il suo valore perché questa volta non ci saranno filtri, se sbaglia la testa che salta sarà la sua, non ci saranno ulteriori deroghe, o dentro o fuori nel giro di una stagione, la prossima.
Al lavoro su cinque “casi”
Sono quattro i dossier aperti sulla scrivania del manager sudafricano, in cima alla lista quello legato al futuro di Paolo Maldini. I rapporti tra i due sono congelati dal periodo post licenziamento di Boban, servirà quindi un faccia a faccia quanto prima per riuscire a capire se tra i due ci potrà essere ancora un punto di incontro e se ci saranno i presupposti per lavorare bene insieme. Gazidis non vuole sbagliare collaboratori e sarebbe di conseguenza controproducente se i due continuassero a lavorare insieme dovendosi guardare le spalle l’un con l’altro. Le frasi pronunciate dall’ex capitano rossonero in merito al prossimo allenatore Ralf Rangnick di certo non stanno aiutando a creare un clima sereno e collaborativo almeno da qui a fine anno.
Ed è proprio Rangnick il secondo tema “caldo” da affrontare essendo il preferito da Gazidis il quale cercherà di convincerlo in tutti i modi cercando di superare le ritrosie del tecnico tedesco non convinto al 100% di poter esprimere il suo gioco e effettuare le dovute scelte sul mercato. L’ex Lipsia infatti teme che il Milan possa incatenarlo, mentre il suo obiettivo sarebbe quello di scegliere in autonomia i profili propedeutici per la prossima stagione senza veti da parte del club. Si dovrà ancora lavorare a lungo.
Terzo punto, ma di certo non meno importante, il nodo Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è apparso decisamente nervoso in questi ultimi giorni e soprattutto desideroso di capire fin da subito quale sarà il suo futuro. Ci sarà un incontro con Gazidis dal quale Ibra vorrà capire senza fronzoli quali saranno i progetti per la prossima stagione, se verrà confermata la linea che prevede Rangnick in panchina con un progetto formato da giovani, probabilmente farà le valigie (destinazione Napoli?). Ibrahimovic avrebbe infatti chiesto una squadra competitiva composta da almeno altri 2 profili di esperienza per cercare di non ripetere un’altra deludente stagione, vedremo se verrà accontentato oppure se gli verrà indicata la porta per uscire.
Il quarto importantissimo nodo è legato ad aspetti economici quali il rinnovo di contratto con Emirates e l’instaurazione di nuovi rapporti con altri partner, cosa che dobbiamo dire, è mancata durante la gestione di Gazidis fino a questo momento. I motivi sono sempre i soliti, il Milan attuale ha ancora un certo blasone, la storia parla per la società, ma di certo ha perso buona parte del suo appeal pertanto ripetere ancora a lungo stagioni deludenti come le ultime scorse potrebbe diventare un’arma a doppio taglio molto, ma molto pericolosa e che il club non se lo può permettere. Con le vittorie ed i trofei si attirano sponsor, altrimenti è normale che se ne andranno. Questo è purtroppo quello che già sta succedendo con l’A.C. Milan.
Ho lasciato per ultimo il quinto caso perché forse il più vasto ed al momento il più indefinito, quello legato al mercato estivo. Difficile capire chi arriverà, probabile però la partenza di Donnarumma con arrivo di Sirigu a difendere la porta rossonera. Attenzione anche a Meret ed all’eventuale ritorno con promozione a titolare di Plizzari. Per il centrocampo il sogno peraltro non troppo nascosto continua a rimanere Rodrigo De Paul dell’Udinese a cui il Milan fa una corte serrata da almeno un anno, ma il cartellino intorno ai 25 milioni sta frenando i rossoneri dall’affondare l’ultimo colpo. Altro nome caldo se non dovesse andare in porto l’arrivo del centrocampista udinese è quello di Zaracho, altro profilo seguito dai rossoneri la cui valutazione si aggira sui 20 milioni di euro, ma in questo caso la scommessa sarebbe maggiore. Il sogno di Gazidis, una volta inserito Ralf Rangnick sulla panchina, è quello di arrivare a Timo Werner, vera e propria scoperta del tecnico tedesco la cui clausola rescissoria però al momento rende quasi impossibile l’operazione, a meno che il Milan voglia scucire 40 milioni di euro per un profilo senz’altro interessante e soprattutto valido.
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Ronaldo è Fenomeno anche da presidente ma si ritira: “Sarò più responsabile”
Ronaldo detto il Fenomeno è pronto a dare addio alla carriera di presidente. Il brasiliano ha posseduto il Cruzeiro e controlla tutt’ora il Valladolid.
Ronaldo cede il Cruzeiro: “Il prossimo è il Valladolid”
L’asso brasiliano ha annunciato attraverso i canali del club di aver ceduto il 90% delle quote societarie alla BPW Sports per una cifra intorno ai 109 milioni di euro. Esce così di scena uno dei migliori presidenti della storia del club secondo i tifosi. Infatti, l’intervento di Ronaldo nel 2021 ha scongiurato il fallimento del club che in quel momento registrava circa 73 milioni di euro di debiti e militava in Serie B.
Dopo 3 anni i debiti sono praticamente tutti estinti e la squadra si trova in pianta stabile in Serie A. L’amore del Fenomeno verso il suo club di origine l’ha portato a compiere un atto di puro amore, impiegando parecchio denaro per risollevarne le sorti.
Inoltre, in quel momento era anche proprietario del Real Valladolid, squadra spagnola che naviga tra LaLiga e LaLiga2, acquistata nel 2018. In questa stagione la promozione nel massimo campionato è molto vicina visto il secondo posto attuale. Insomma, ovunque è andato ha fatto bene.
Un Fenomeno anche da presidente che però ha parlato anche del suo futuro: “È probabile che in futuro farò qualcosa legato al settore calcio, ma cercherò di essere più responsabile d’ora in poi nei miei progetti. Intanto ho compiuto la mia missione, che era quella di risanare il Cruzeiro”.
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Milan, si decide il futuro di Jovic: i dettagli
Milan, la ricerca di una prima punta è ufficialmente iniziata e un nome è già stato bene individuato. Tuttavia si lavora anche a definire la situazione dell’attaccante serbo.
Il Milan si siederà probabilmente tra questa e la prossima settimana ad un tavolo per definire il futuro di Luka Jovic.
La dirigenza rossonera è soddisfatta dall’andamento in campionato dell’attaccante serbo ex Fiorentina e sarebbe ben disposta a trattenerlo. Le sue 9 reti hanno convinto tutti e il classe ’97 sarebbe considerata quindi una riserva di lusso.
Il giocatore, dal suo canto, vuole sedersi a un tavolo per trattare, ma la sua volontà è quella di rimanere nel campionato italiano. Con il Milan si trova molto bene e riteniamo che la permanenza sia molto probabile. Attendiamo novità a stretto giro.
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I bilanci dei Top 5 campionati europei
L’analisi dei bilanci dei top 5 campionati europei: comanda la Premier League, anche come ‘rosso’, Serie A al penultimo posto.
Quale campionato fattura di più in Europa e quale ha avuto una crescita maggiore?
Indice
Premier League
La Premier League domina incontrastata questa classifica, con ricavi superiori quasi del doppio rispetto a Liga e Bundesliga.
Quarto posto per la Serie A, decisamente staccata e di poco superiore rispetto alla sola Ligue 1.
1) Premier League: 8,1 miliardi di euro
2) Liga: 4,9 miliardi
3) Bundesliga: 4,4 miliardi
4) Serie A: 3,4 miliardi
5) Ligue 1: 2,9 miliardi
Ligue 1
Il campionato che ha fatto registrare la crescita maggiore rispetto alla stagione 2021-22 è stata la Ligue 1 con un +24,5 % di fatturato, grazie anche all’accordo con CVC Capital Partners in merito ai diritti tv.
Serie A, invece, al terzo posto con un +18%, davanti alla Bundesliga e alla Premier League.
Serie A: primato in rosso
La Serie A primeggia nella classifica dei rossi in bilancio, piazzandosi al secondo posto dietro la Premier League.
Il campionato inglese è stato l’unico che ha visto peggiorare il suo ‘rosso’ dalla stagione 2021-22 a quella 2022-23. La Serie A è riuscita invece a dimezzarlo, passando dal -941 del 2022 al -441 del 2023.
Chiudono il bilancio in attivo Bundesliga e Liga, con un utile rispettivo di 44 e 260 milioni di euro.
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