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Milan: è bufera nella dirigenza

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Che i rapporti tra i dirigenti rossoneri fossero tesi non avevamo dubbi, ultimamente infatti le voci di possibili addii ed ennesimi ribaltoni si susseguono, tutto potrebbe cambiare nuovamente in estate. Da una parte Ivan Gazidis, AD rossonero che riferisce direttamente alla proprietà Elliott, dall’altra il duo Boban- Maldini delegato a seguire la parte tecnica, quella del campo e dei risultati.

Ma il Milan attuale è un gatto che si morde la coda, non se ne esce. Se Gazidis impone una linea verde composta da giovani è perché ha una visione diciamo a medio/lungo termine, ma i risultati a questo punto non si possono pretendere, o meglio è molto difficile arrivare a vincere scudetti o giocare la Champions con una squadra composta perlopiù da ragazzini. Questo il Milan lo sa bene e lo sta purtroppo riscontrando in questa stagione. Il problema è che se non vinci non arrivano i soldi, se non arrivano i soldi non si possono comprare giocatori funzionali ed il salto di qualità non avviene. Da qui non si scappa.

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Il Boban furioso

Non lascia di certo spazio all’immaginazione lo Zvonimir Boban che si presenta ai microfoni della Gazzetta dello Sport, durissima infatti l’accusa rivolta alla società. Il croato ha infatti definito irrispettoso ed inelegante l’atteggiamento di Gazidis il quale ha avviato i contatti con il tecnico Ralf Rangnick per sostituire Stefano Pioli la prossima stagione sulla panchina. Questa mossa – sostiene Boban – non è certamente da Milan, o almeno quello che ci ricordavamo fosse il Milan.

Serve un meeting immediato

Boban chiede chiarezza, pretende un incontro quanto prima con tutti i massimi vertici per capire innanzitutto quale sia il budget per la prossima stagione siccome i margini di manovra non sono ancora stati definiti. Il croato, insieme a Maldini, vuole risultati visibili fin da subito e non ha mai nascosto il desiderio di affiancare ai giovani anche alcuni giocatori di esperienza, come è stato fatto con Zlatan Ibrahimovic con risultati tangibili che sono sotto gli occhi di tutti. I tifosi chiedono risultati immediati e questi potranno venire soltanto con un giusto mix tra gioventù ed esperienza. I risultati sportivi infatti vengono affidati a loro, vecchie glorie rossonere tornate al Milan con l’obiettivo di far rinascere il club e questa responsabilità pesa come un macigno sulle loro spalle.

Il rinnovo di Ibrahimovic

Un altro tema delicato ed oggetto di ulteriori possibili spaccature è quello legato al rinnovo di Zlatan Ibrahimovic. Boban elogia l’impatto che lo svedese ha avuto fin dalle ore successive il ritorno a Milano e ritiene sia il caso di discutere immediatamente il rinnovo senza aspettare altro tempo. Forti opposizioni sembrano infatti arrivare proprio da Gazidis il quale nutrirebbe forti dubbi ad affidare il peso dell’attacco rossonero sulle spalle di un giocatore di 39 anni che di certo non giova gratis, anzi pretenderebbe ben 7 milioni di euro più bonus. L’AD rossonero riterrebbe la cifra decisamente alta e che andrebbe a cozzare contro la riduzione importante del monte ingaggi iniziata un anno fa, mentre Boban e Maldini vorrebbero fare un’eccezione per Ibra che come sappiamo ancora molto potrebbe dare in campo e non solo.

Un’unica strada

Boban chiude l’intervista con una consapevolezza, il Milan deve tornare grande, ed è questo il motivo sfidante per il quale sia lui che Paolo Maldini hanno deciso di tornare. Il croato riferisce che le scelte da loro effettuate a gennaio stanno dando ragione, basta vedere la classifica, il gioco è come i giovani abbiano saputo sfruttare la presenza di Ibra per crescere sicuramente più in fretta rispetto a quanto avrebbero fatto senza lo svedese. La strada intrapresa quindi è quella giusta. Riusciranno a farglielo capire a Gazidis? Ma soprattutto, al Milan chi comanda realmente?

 

 

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Inter, all’inizio del prossimo campionato potrebbero non esserci Lautaro e Thuram | I dettagli

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Inter, Simone Inzaghi

Simone Inzaghi già trema in vista della prossima stagione. L’Inter, infatti, potrebbe perdere Lautaro e Thuram per l’inizio del campionato 2024/25. Il motivo

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L’Inter, nuove competizioni e nuovi format

Non è ancora terminata la stagione 2023/24, che l’Inter spera di chiudere con lo scudetto e la seconda stella, che già si pensa alla prossima. Il nuovo anno calcistico dovrebbe aprirsi con qualche bella novità. In particolare, la Champions League nella sua nuova formula e il Mondiale per Club. Si tratta di un vero e proprio nuovo torneo a 32 squadre e, quindi, con molte più partite da sostenere per una squadra, nell’arco della stagione. Se poi si aggiungono anche gli Europei e la Coppa America agli impegni dei calciatori coinvolti, viene facile comprendere che per i club ci sarà molto da lavorare per gestire le rose.

Inter, Lautaro Martinez

Inzaghi, attenzione alle Olimpiadi

Veniamo ora al punto cruciale di questo articolo. La possibile assenza di Lautaro e Thuram ai nastri di partenza del prossimo campionato. Ai due attaccanti nerazzurri, attualmente impegnati con le rispettive Nazionali, è stato chiesto cosa farebbero se venissero convocati per le prossime Olimpiadi. Entrambi hanno dichiarato che risponderebbero positivamente alla chiamata del selezionatore. Se dovesse essere così, l’Inter inizierebbe la stagione senza l’intero attacco titolare.

I possibili scenari per gli attaccanti dell’Inter

Come sappiamo, gli Europei iniziano il 14 giugno e terminano dopo un mese. In quella data termina anche la Coppa America. Le Olimpiadi, invece, iniziano il 24 luglio e terminano l’11 agosto. Solo 9 giorni prima dell’inizio della Serie A. Se Lautaro e Thuram partissero per le Olimpiadi, quindi, andrebbero in vacanza subito dopo, perdendo almeno 2 partite di Campionato. Come sostiene la Gazzetta dello Sport, però, calciatori e staff potrebbero mettersi d’accordo o opporsi alla partecipazione dei calciatori alla competizione olimpica.

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Juventus, il centro sportivo di Vinovo cambia nome: ecco l’Allianz Training Center

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Juventus

La Juventus, attraverso un comunicato ufficiale, ha comunicato il cambio di nome per il centro sportivo di Vinovo in Allianz Training Center.

Con un comunicato ufficiale la Juventus ha diramato una novità per quanto riguarda il centro sportivo di Vinovo: il nome. Infatti il club bianconero cambierà il nome dello storico centro, che per la partnership con Allianz da oggi diventa Allianz Training Center.

Juventus

Juventus, il comunicato

“Dici Juventus e pensi, oltre ai colori bianconeri e alle nostre squadre, ai tanti posti in cui il club vive ogni giorno.

Dici Juventus e pensi anche a Vinovo: oggi è la casa delle Juventus Women, delle Giovanili e della Next Gen, grazie anche a un’importante opera di riorganizzazione degli spazi e di restyling che si è svolta nel recente passato.

Vinovo è storia della Juve, è il centro in cui fin dal 2006 si sono svolti gli allenamenti di tutte le nostre squadre.

Da oggi, nell’ambito della partnership già esistente, questo luogo così importante per il nostro passato e soprattutto per il nostro presente e per il nostro futuro, si chiama Allianz Training Center.

Continua dunque il forte legame con Allianz, che dal 2017 è anche il Naming del nostro stadio, l’Allianz Stadium, e dal 2020 è brand presente sul retro delle maglie della Prima Squadra Femminile.

Quindi, da oggi, se dici Vinovo, dici… Allianz Training Center”.

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Gravina contro tutti: la Serie A e la B unite nelle proteste

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Gravina

Oggi l’appuntamento è con il Consiglio Federale per le Riforme. Gli occhi sono tutti puntati su Gravina, criticato sia dalla Serie B che dalla Serie A.

Il calcio italiano vive un momento di grande agitazione, con polemiche che coinvolgono sia la giustizia sportiva che quella ordinaria, oltre che le misure di sostenibilità economico-finanziaria del calcio italiano.

Il Consiglio Federale per le Riforme, presieduto da Gabriele Gravina, si prepara a votare una parte della riforma del calcio, ma emergono segnali di insoddisfazione da parte delle Leghe e dei club. Il consiglio si aprirà alle ore 15 di oggi.

La Serie A, pur essendo soddisfatta dei dettagli della riforma, esprime un crescente malcontento verso la gestione della Federazione. Questo malumore si manifesta con un possibile voto contrario alla riforma, come segnale di protesta contro la mancanza di ascolto da parte della Federazione riguardo a questioni cruciali per i club, come i giocatori extracomunitari e le multiproprietà.

A fare capo alla delegazione della Lega Serie A, oltre al presidente Casini, anche figure come Giuseppe Marotta e Claudio Lotito.

Anche la Serie B esprime perplessità sulla gestione delle retrocessioni dalla Serie A alla B.  A seguito di uno scambio di lettere con Gravina, il presidente della Lega Serie B Mauro Balata ha già dichiarato che non voterà a favore delle riforme. Al momento, non si sa se si asterrà o voterà a sfavore.

Dal canto suo, Gravina definisce “inaccettabili” le critiche alla trasparenza dei controlli federativi.
La tensione tra le parti è palpabile, e l’esito del voto di oggi sulla riforma rimane incerto.

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