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Milan: calo fisico o paura di vincere?

Abbiamo ancora davanti agli occhi l’arrembante pareggio dell’Inter di ieri sera che in pochi minuti ha vanificato un primo tempo sontuoso del Milan, forse i migliori 50 minuti mai disputati da almeno un anno a questa parte. Un blackout inspiegabile, difficilmente capibile e che dovrà far riflettere squadra e dirigenza al fine di potere uscire da questa situazione quanto prima, la Juventus giovedì potrà essere un ulteriore banco di prova per capire se i rossoneri hanno imparato la lezione oppure cadranno vittime dei propri reiterati errori. Ritengo che la partita di ieri sera sia stata preparata molto bene dal tecnico Pioli, la cattiveria era quella giusta, l’attenzione a non commettere errori e a combattere su ogni pallone era stata maniacalmente cercata durante gli allenamenti di Milanello e gli interpreti, finalmente, sembravano all’altezza del loro compito. Le due reti che hanno permesso al Milan di andare negli spogliatoi con la vittoria quasi in tasca sono state poi vanificate nella maniera che ben conosciamo, pertanto di chi sono le responsabilità? Di chi sono le colpe?

La testa fa tutto

Il Milan non ha problemi di tenuta fisica, sebbene non disponga di una rosa infinita ed alternative all’altezza, probabilmente questo è l’ultimo problema dei rossoneri, quantomeno in questa parte di stagione. La squadra è giovane, composta perlopiù da under 25, gente che corre, che deve dimostrare ancora tutto e che probabilmente è disposta a che a stringere i proverbiali denti per essere in campo e visibile. I veri problemi del Milan sono sostanzialmente due: un organico non all’altezza ed una paura di vincere 

che mai come in queste ultime settimane sta emergendo preoccupantemente. L’arrivo di Ibrahimovic ha portato entusiasmo, mentalità vincente, carica ed esempio per tutti all’interno dello spogliatoio, immaginiamoci dove sarebbe il Milan se lo svedese avesse deciso di accasarsi con un altro club. Ma solo lui non è sufficiente, pensare di affidare tutti i mali e soprattutto pensare che possa risolverli un 38enne che va verso i 39 è da folli, serve senz’altro più qualità ed esperienza, altrimenti di queste figure ne vedremo ancora ed ancora ed ancora. La testa è determinante e la paura di vincere di questa squadra è evidente, gli errori commessi nel secondo tempo sono stati da squadra provinciale, l’Inter ha infatti saltato gli uomini di Pioli immobili come belle statuine, completamente in balia dell’avversario ed incapaci di uscire dall’impasse. L’errore della società ritengo sia tutto qui, non aver inserito rinforzi di qualità sarà uno sbaglio ricorrente che ci porteremo dietro fino alla fine della stagione, una stagione che appare già così compromessa, da cui sarà difficilissimo uscirne fuori se non con l’aiuto di tutti.

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Pubblicato da
Mauro Vigna
Tag: Milan

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