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Milan – Atalanta, le parole di Gattuso
A tre giorni dalla partita contro il Dudelange valsa sì tre punti, ma del tutto insoddisfacente dal punto di vista del gioco, il Milan si appresta ad ospitare l’Atalanta di mister Gasperini a San Siro alle 18.00, squadra tatticamente superiore rispetto ai modesti lussemburghesi. Replicare la partita di giovedì significherebbe farsi molto, ma molto male e rischiare pertanto di uscire dal campo con le ossa rotte e zero punti, servirà quindi un cambio importante di rotta e di mentalità, un diverso approccio ed una maggiore convinzione nei propri mezzi, cose su cui Gattuso e la società stanno lavorando ormai da tempo, ma senza trovare al momento una soluzione accettabile.
Le parole di Gattuso
Alla vigilia del match è intervenuto come di consueto in conferenza stampa Gennaro Gattuso il quale è stato interpellato su moltissimi argomenti, legati soprattutto sulla forma fisica e mentale dei suoi giocatori, rei di entrare in campo troppe volte spaesati e senza il mordente necessario. Inizia a parlare di Laxalt definendosi molto soddisfatto sul cammino che sta intraprendendo, sulla sua velocità e dinamicità, senza tralasciare la grinta, fattore fondamentale che lo può portare a giocare ogni partita. Finora é stato utilizzato col contagocce, ma é sicuro che se continuerà con questa intensità saprà ritagliarsi spazi sempre più ampi ed un posto da titolare.
Grande considerazione anche per Biglia, giocatore che sa fare schermo, palleggio e riesce a scivolare bene a differenza di Calhanoglu che deve invece ancora migliorare molto in fase di palleggio e di verticalizzazione, tatticamente dovrebbe e potrebbe fare molto di più, ma le caratteristiche le ha.
Su Higuain mister Gattuso usa parole al miele definendolo il più forte attaccante al mondo e ribadendo che deve essere sempre messo in condizione di poter segnare, problema che purtroppo sì è riscontrato da inizio campionato. L’argentino non viene servito come meriterebbe, spesso deve indietreggiare a centrocampo per prendersi palloni giocabili il che lo penalizza dal punto di vista della freschezza, della lucidità e della manovra, questo problema dovrà essere quanto prima risolto e parte delle colpe le ha Suso il cui stato di forma é abbastanza buono, ma manca l’appuntamento col gol da troppo tempo e questo lo demoralizza sul piano del gioco e sul’intensità. Dovrà al più presto affinare l’intesa con l’attaccante argentino.
Sull’Atalanta
Gattuso dell’Atalanta e di Gasperini proprio non si fida perché il tecnico avversario riesce sempre a far rendere al meglio i propri calciatori facendone emergere le doti in ogni gara. Non è un caso che la squadra rossonera è da quattro anni che non vince contro quella bergamasca. L’Atalanta arriva da due partite consecutive perse portando sarà altissima la voglia di riscatto.
Caldara ancora fuori
Caldara tornerà in panchina, dopo l’uscita da titolare giovedì sera. Al momento Gattuso non lo considera ancora pronto per la difesa a quattro e riconosce a volte di essere troppo esigente nei suoi confronti è troppo severo nel giudicare alcune leggerezze del calciatore apparso poco lucido e spaesato nei minuti iniziali contro il Dudelange, poi cresciuto col passare dei minuti.
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Juventus, blitz a Napoli: arrivo domenica mattina e mini-sosta prima del match. La decisione di Spalletti
Juventus, blitz a Napoli: la squadra arriverà solo domenica mattina per la sfida contro il Napoli, evitando tensioni e minimizzando lo stress dei giocatori.
La Juventus non dormirà a Napoli: lo ha comunicato Sky Sport nella giornata di ieri. Luciano Spalletti ha deciso di modificare l’itinerario della squadra, originariamente prevista per arrivare nel capoluogo campano sabato. Il nuovo programma prevede l’arrivo dei bianconeri in città solo domenica mattina, così da evitare eventuali tensioni con i tifosi partenopei.
La squadra rimarrà in hotel solo per poche ore, prima della consueta riunione tecnica del pomeriggio, e poi si recherà direttamente allo Stadio Diego Armando Maradona. Dopo la partita, i giocatori faranno immediato ritorno a Torino.
La strategia di Spalletti è chiara: ridurre al minimo lo stress dei calciatori in una trasferta storicamente complicata per la Juventus, caratterizzata da un clima ostile. Un vero e proprio blitz “mordi e fuggi” in terra partenopea.
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Vlahovic, intervento riuscito: inizia la riabilitazione. Il comunicato della Juventus
La Juventus annuncia il successo dell’intervento chirurgico di Dusan Vlahovic e l’inizio del suo programma di riabilitazione
La Juventus ha annunciato la riuscita dell’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto Dusan Vlahovic, dando avvio al programma di riabilitazione del calciatore.
Juventus, il bollettino medico di Vlahovic
Questo pomeriggio Dusan Vlahovic è stato sottoposto ad intervento chirurgico di riparazione dell’avulsione tendinea dell’adduttore sinistro. L’intervento, eseguito dall’equipe dei prof. Ernest Schilders e Rowena Johnson, alla presenza del medico del Club Marco Freschi, presso Mayo Clinic Healthcare di Londra e il Wellington Hospital è perfettamente riuscito e da domani il calciatore inizierà il programma riabilitativo.
Bollettino medico | Vlahovic, intervento riuscito
— JuventusFC (@juventusfc) December 4, 2025
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Juventus, la parabola di Miretti: da riserva a risorsa
Cercato dal Napoli in estate, Fabio Miretti oggi è rinato al centro della Juventus di Spalletti. Quanto può arrivare lontano?
La Juventus ha ritrovato entusiasmo e identità con il nuovo corso di Luciano Spalletti, e tra le note più luminose c’è la rinascita di Fabio Miretti. Il classe 2003, rientrato dal prestito al Genoa e frenato a inizio stagione da un infortunio, sta rapidamente scalando le gerarchie, diventando una pedina fondamentale in un momento cruciale dell’annata bianconera.
E pensare che il suo destino avrebbe potuto essere diverso. In estate Miretti era stato uno degli obiettivi più concreti del Napoli; il ds Manna lo conosceva bene e gli azzurri erano arrivati a offrire circa 14 milioni.
La Juventus, però, non era disposta a scendere sotto i 18 milioni più bonus, mentre lo stesso centrocampista, molto legato all’ambiente bianconero, aveva manifestato il desiderio di restare. Il suo agente Branchini aveva paragonato il percorso del ragazzo a quelli di Marchisio e De Ceglie, cresciuti grazie ai prestiti prima di tornare a Torino più maturi.
Juventus, l’inizio di stagione tra luci e ombre per Miretti
Il passaggio da Tudor a Spalletti e il recupero fisico hanno riaperto per Miretti una stagione che sembrava complicata. Le sue prestazioni contro Bodø/Glimt e Udinese — quest’ultima da titolare in un centrocampo a due — hanno convinto definitivamente Spalletti, che ne apprezza duttilità e personalità. Mezzala, regista, interno o trequartista: Miretti è diventato un jolly prezioso, soprattutto in un periodo in cui la Juve deve fronteggiare numerosi infortuni.
La sua crescita permette al tecnico di gestire meglio l’emergenza, persino valutando l’arretramento di Koopmeiners in difesa. E ora il calendario offre una curiosa coincidenza: domenica il giovane bianconero scenderà in campo al Maradona proprio contro quel Napoli che lo avrebbe voluto in azzurro.
Un simbolico incrocio del destino. Oggi Miretti è una risorsa ritrovata della Juventus, e Spalletti non ha più dubbi a riguardo.
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