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Messias, dallo scetticismo alla standing ovation: la parola ai tifosi
E’ sicuramente un giocatore che ha fatto molto discutere e lo farà ancora quello che durante gli ultimi giorni di mercato è sbarcato a Milano per stupire. Una storia tutta da raccontare la sua, una gavetta durata anni, ora finalmente la consacrazione. Abbiamo chiesto ai tifosi di dire la loro opinione sull’acquisto, ciò che è emerso potrà stupire.
Messias, è lui il giocatore che è stato scelto dalla dirigenza rossonera per rinforzare la trequarti, dare una mano al numero dieci Brahim Diaz e supportare all’occorrenza la fascia destra. L’intera tifoseria fino al 31 agosto ha pregato per l’arrivo di un giocatore di maggior spessore, forse con maggiore esperienza, ma la dirigenza è stata convinta e risoluta fino in fondo credendo nelle qualità del brasiliano che di certo vanta esperienza in quanto ha 30 anni, ma sicuramente non nel calcio che conta.
Una storia da raccontare la sua, una favola che parte dal Gozzano in Serie D, un giocatore che di sera si allenava e di giorno consegnava frigoriferi per le strade di Torino, un hobby fino a sei anni fa che si è trasformato in lavoro. E che lavoro. Ora sogna la Champions con la maglia del Milan, e scusate se è poco.
Nella giornata di ieri, tramite la pagina Facebook Mauro Vigna – dalla parte del Milan, abbiamo creato un piccolo sondaggio per capire gli umori dei fifosi in merito all’acquisto di Messias ed il risultato è stato piuttosto sorprendente. Dallo scetticismo iniziale infatti gran parte dei supporters rossoneri sono sono detti soddisfatti del suo arrivo ed assolutamente incuriositi da quello che potrà mostrare in campo. Piace sicuramente la sua umiltà, la sua grinta ed il suo spirito di sacrificio che sicuramente metterà in campo anche con la maglia rossonera dopo avere ammirato queste caratteristiche con il Crotone.
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La parola ai tifosi
E veniamo ora al momento tanto atteso, alle parole dei tifosi, al commento – su nostra esplicita domanda – sul giocatore. Sono oltre 250 i commenti arrivati, ne elenchiamo alcuni, quelli più simpatici e folkloristici. Iniziamo con un commento che va per la maggiore sottovalutato, per poi passare a voglioso, sorpresa, scommessa, dalle stalle alle stelle, sinistro vellutato, il Messia va al Diavolo, rullo compressore, sognatore, adesso viene il bello, affamato, l’erede di Dinho, estroso, finalmente uno che salta l’uomo, Messias in back, funambolo, umiltà fino ad arrivare a uomo vero, proprio per tutto quello che ha dimostrato in questi anni.
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Fiorentina, Goretti: “Non siamo squadra. I tifosi sono venuti a Reggio Emilia, noi no”
Roberto Goretti commenta a DAZN e in conferenza stampa la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo, analizzando uno dei momenti più difficili della storia recente viola.
Roberto Goretti ha parlato ai microfoni di DAZN dopo Sassuolo-Fiorentina, analizzando uno dei momenti più bui e delicati della squadra viola nelle ultime settimane.
Sul momento buio:
“C’è una presa di coscienza ancora più forte della situazione – ha spiegato Vanoli –. Dopo Bergamo la società ha chiamato i nostri tifosi, ma noi no. Abbiamo dimenticato di venire in Reggio Emilia e dimostrato che non siamo squadra. Ci sono aspetti positivi, ma oggi questo non è successo. Se non si trova la chiave emotiva per risolvere il blackout, continueremo a partire male, e questo non va bene”.
Sulla partenza positiva e la mancanza di fiducia:
“Se non c’è fiducia tra compagni, collaborazione e aiuto reciproco, diventa chiaramente una situazione difficile. Bisogna ritrovare le piccole cose che, messe tutte insieme, sono determinanti. E’ ora passata di farlo”.
Fiorentina, le parole di Goretti in conferenza stampa

Momento della squadra.
“Nelle ultime partite credo di aver visto dei passi in avanti, oggi siamo tornati indietro. ogni palla buttata in area di rigore dimostrano che non c’è una sufficiente connessione e un grado di fiducia tra i giocatori, e questo dimostra che siamo obbligati a trovarla in una situazione che è difficile, molto difficile, ma è vietato mollare, è vietato cedere terreno, ma è vietato retrocedere”.
Vanoli.
“Chi fa un’analisi con un giusto spirito critico è ben accetto sempre. Più volte bisogna prendere decisioni anche drastiche, a volte decise, bisogna capire la situazione, , bisogna essere realisti e bisogna agire”.
Rigore contestato da Kean e Mandragora.
“Questa è una cosa che non mi piace e non è neanche la prima volta che la facciamo, quindi non mi piace doppiamente”.
Notizie
Lazio, Lotito denuncia minacce e pressioni: “Costretto a rivolgermi alle istituzioni”
Il presidente della Lazio presenta denuncia dopo intimidazioni, campagne diffamatorie e notizie false tese – secondo i pm – a spingerlo a cedere il club. Cinque gli indagati.
Il patron della Lazio, Claudio Lotito, rompe il silenzio e passa al contrattacco. Il presidente biancoceleste ha presentato denuncia per una serie di minacce, pressioni e false informazioni circolate via social, mail e telefonate anonime, che – secondo quanto riferito – miravano a costringerlo a vendere la società.
“Mi sono rivolto alle istituzioni perché, più volte, sono stato minacciato di morte. Ho raccontato tutto ciò che è accaduto e l’autorità giudiziaria ha poi agito di conseguenza”, ha dichiarato Lotito.
Lazio, la reazione di Lotito
Nel decreto di perquisizione, i magistrati parlano di “un disegno ampio e unitario” volto da un lato a diffondere notizie false per abbassare il valore del titolo in Borsa, e dall’altro a indurre l’azionista di maggioranza a cedere il pacchetto di controllo. Gli indagati avrebbero utilizzato i social e una testata online, “Millenovecento”, per rilanciare notizie infondate sulla presunta vendita imminente della Lazio e sull’idea attribuita a Lotito di far retrocedere volontariamente la squadra per ottenere il cosiddetto “paracadute” economico.

Diverse le segnalazioni che hanno dato il via all’inchiesta: uno striscione esposto in piazza del Parlamento con la scritta “Lotito libera la Lazio”, una telefonata con minacce di morte e varie e-mail dal contenuto offensivo. Le indagini proseguono per chiarire la portata del presunto piano di pressione ai danni del presidente biancoceleste.
Esteri
Turchia, caso scommesse in SuperLig: in manette anche calciatori di Galatasary e Fenerbahce
Nuovo scandalo scommesse nel mondo del calcio. In Turchia sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone tra arbitri e tesserari. Tra i fermati anche calciatori di Fenerbahce e Galatasaray.
Non si ferma lo scandalo legato alle partite pilotate per le scommesse scoppiato in Turchia negli scorsi mesi. Come riportato dai media turchi, nella giornata di oggi sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone, tra cui 29 calciatori e ex arbitri. Spiccano tra gli indagati anche alcuni tesserati dei due club più importanti della SuperLig, Fenerbahce e Galatasaray.
Si tratta di Mert Hakan Yandas, centrocampista 31enne dei gialloneri di Istanbul, e Metehan Baltac, difensore della formazione giallorossa.

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Turchia, l’inchiesta sul mondo del calcio si allarga
L’inchiesta sulle scommesse con tentativo di combine è emersa a fine ottobre dopo le indagini della procura di Istanbul in seguito alle dichiarazioni dell’ex presidente delle Federcalcio turca, Ibrahim Haciosmanoglu, secondo il quale era stato scoperto molti arbitri attivamente coinvolti in scommesse sportive. Le indagini della procura si sono concentrate inizialmente sui direttori di gara, per poi allargarsi anche verso i tesserati del club.
Il coinvolgimento di calciatori anche dei club più importanti della nazione getta ulteriore ombre sul sistema calcio della Turchia.
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