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L’angolo tecnico di Cristiano Mezzi – la seconda giornata di serie A
Vincono le milanesi e le romane, Napoli vittoria con il dubbio, male le squadre di Torino. Riparte la Fiorentina, pareggio per la Dea
E’ stato un weekend calcistico interessante, quello che si è concluso domenica sera, per dare spazio nei prossimi giorni alla nazionale italiana fresca campione d’Europa di Roberto Mancini. Che sarà impegnata nelle gare di qualificazione al mondiale del 2022 che si terrà nel mese di dicembre in Qatar. Ballano le milanesi, con due vittorie importanti e diverse fra loro.
L’Inter passa in trasferta a Verona, palesando difficoltà impreviste. Merito del tecnico locale, Eusebio Di Francesco, che sposta il centrocampista Barak nel ruolo di “falso nueve” mandandolo in pressing su De Vrij, insieme ai due esterni Zaccagni e Cancellieri (19 anni, bel debutto) che si preoccupano di pressare Skriniar e Bastoni, impedendo cosi la costruzione dal basso. Non solo: la mediana gialloblù gioca subito a ridosso del centrocampo interista, mandando in confusione Brozovic e i suoi vassalli Calhanoglu e Barella. Quei primi 45 minuti di pressing asfissiante, hanno mandato in tilt l’intero apparato nerazzurro (al riposo i padroni di casa erano avanti 1-0). Nella ripresa, complice il calo atletico dei veronesi, è venuta fuori di prepotenza tutta la qualità degli uomini di Inzaghi, il quale ha rivoltato la partita inserendo il “Tucu” Correa e Vidal, La doppietta dell’ex laziale ha girato la partita verso il mare nerazzurro (il pareggio porta la forma di Lautaro Martinez). Vittoria importante che spiega quanto ormai gli avversari stiano cominciando a conoscere gli automatismi del gruppo scudettato, opponendo adeguate contromisure. La tattica usata da Di Francesco, sarà utile agli altri allenatori.
Il Milan rulla il Cagliari al cospetto dei propri tifosi, con la ferocia tipica delle squadre che hanno fame di vittorie. Non a caso, subito il pareggio (1-1 di Deiola, dopo il vantaggio di Tonali su punizione), i rossoneri sono passati immediatamente in vantaggio con una botta di Leao, deviata da Diaz. E hanno continuato ad attaccare a testa bassa fino al 4-1 che ha sancito la fine del primo tempo (doppiette del francese Giroud, uno su rigore). Ripresa in totale controllo da parte degli uomini di Pioli, Cagliari confuso e impotente, soprattutto prigioniero della scelta di Semplici di mettere Nandez in fascia, sottraendolo alla mediana.
Festa giallorossa a Salerno, dove la Roma conferma di essere squadra vera, forgiata dal carattere del condottiero Mourinho. Corrono tutti, attaccano con verticalizzazioni improvvise e con gli inserimenti dei centrocampisti, non a caso Veretout e Lorenzo Pellegrini sono andati in gol (il francese anche alla prima giornata, mentre l’italiano ne ha fatti due a Belec). A segno anche Abraham, centravanti di stazza, tecnica e carisma malgrado la giovane età. Spiace per un pubblico appassionato come quello granata, ma Castori non ha molte frecce nel suo arco e deve sperare negli ultimi giorni di mercato.
L’altra parte di Roma, quella biancoceleste festeggia il primato di Sarri. Nelle sei reti rifilate al malcapitato Spezia, c’è tutta l’essenza del gioco offensivo dell’allenatore, che valorizza al massimo gli attaccanti. Non a caso Immobile è già capocannoniere e Felipe Anderson sta tornando agli antichi splendori dei primi tempi laziali. Thiago Motta che ha le stimmate del grande allenatore in divenire, dovrebbe evitare di giocare alla pari contro certe squadre ed essere più accorto nell’impostazione difensiva. La Lazio attaccava sempre in campo aperto.
Fragorosa sconfitta casalinga per la Juventus ad opera dell’Empoli. Vittoria quella toscana che non è il frutto del caso, ma di organizzazione tattica, senso di squadra e predisposizione al sacrificio da parte di tutti o giocatori in campo. I bianconeri di Allegri 2.0, alla prima senza Cristiano Ronaldo, hanno mostrato tutti i limiti di una squadra assemblata malissimo. Senza un vero regista e soprattutto senza attaccanti con il gol nel sangue. Dybala, Kean e Morata non hanno mai segnato valanghe di reti nella loro carriera. La classe del portoghese in questi tre anni ha coperto mille magagne e zavorrato i conti societari. Servirà tempo e pazienza per tornare in auge.
Vince il Napoli a Genova, ma è una vittoria con il dubbio a causa di una rete annullata a Pandev da parte dell’arbitro Di Bello. Per una presunta ostruzione dello slovacco Buksa ai danni di Meret. Il Genoa che non ha potuto schierare i nuovi acquisti, ha dato tutto quello che aveva trovando anche il pareggio con il giovane terzino sinistro Andrea Cambiaso , prodotto delle Giovannini giovanili e reduce da esperienze fra Savona, Alessandria ed Empoli. La squadra rossoblù dopo la sosta cambierà fisionomia con i nuovi arrivati (Maksimovic e Caicedo su tutti). Grande partita di Stanislav Lobotka nelle file azzurre, che non sta facendo rimpiangere l’infortunato di lungo corso Demme (il Napoli ha preso il mediano camerunense Anguissa dal Fulham per aumentare il peso della mediana).
Prima vittoria della Fiorentina targata Italiano ai danni di un combattivo Torino. Trascinata dall’argentino Gonzalez e da Vlahovic, la Viola porta a casa i primi tre punti della stagione e si prepara a inserire Nastasic in difesa e Torreira a centrocampo. Due ingressi che alzeranno il livello qualitativo del gruppo Viola. Seconda gara senza punti per il Toro, che paga amnesie difensive, la partenza di Lyanco non è stata assorbita e il giovane Buongiorno è ancora inesperto. Il tecnico Juric non ha nascosto in sala stampa la sua insoddisfazione per il mercato condotto dalla società.
Pari a reti bianche fra Sassuolo e Sampdoria. I padroni di casa le hanno provate tutte, ma si sono trovati davanti un grande Audero, in formato muro. Le dinamiche di mercato ancora in corso, hanno condizionato molte scelte di formazione. Il caso Berardi infatti non è ancora definito. Così come in casa Sampdoria si aspetta di conoscere la sorte del centrocampista Thorsby, vero fulcro della mediana.
Tris dell’Udinese al Venezia. Gli uomini di Gotti confermano una inaspettata solidità malgrado le partenze del portiere Musso e del trequartista De Paul, artefici dell’ultima salvezza bianconera. È come se tutti si sentissero responsabilizzati. Lottano e combattono su ogni palla. Continuando così, si toglieranno diverse soddisfazioni. Male la squadra di Paolo Zanetti, che sembra già una vittima designata alla retrocessione. Manca di qualità e cattiveria. Non ci si salva giocando sul velluto e con nomi pescati in mezzo mondo, un po’ a caso.
L’Atalanta bloccata in casa da un coriaceo Bologna. La squadra nerazzurra non sembra essere al massimo delle sue potenzialità atletiche. Mentre il Bologna è carico e tosto, guidato dalla proverbiale grinta di Sinisa Mijhailovic. L’austriaco Arnautovic ha dimostrato di essere un fuoriclasse e andrebbe servito di più e meglio. Questione di automatismi che verranno solo con il tempo e la conoscenza dei compagni.
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Milan, incontro fissato: Conte parlerà con la dirigenza | I dettagli
Milan, lo avevamo anticipato in esclusiva una settimana fa e non possiamo che confermare grazie a importanti informazioni arrivate in redazione. Conte incontrerà la dirigenza rossonera, vediamo i dettagli qui di seguito.
Non possiamo che confermare la notizia che avevamo dato in esclusiva una settimana fa, ovvero che Antonio Conte, senza alcun agente, incontrerà di persona la dirigenza rossonera.
Il tutto si terrà nella sede di Via Aldo Rossi e probabilmente tramite Skype la comunicazione sarà anche estesa a Gerry Cardinale. Il patron rossonero ha infatti espresso volontà di parlare personalmente con Conte, tanto che l’incontro, secondo fonti interne, avrebbe dovuto tenersi direttamente a Londra.
L’incontro sarà tra domani o mercoledì, vi aggiorneremo sul seguito, ma riteniamo il grosso sia già stato fatto. Ricordiamo che i contatti tra le parti hanno ormai data remota, addirittura fine scorso anno.
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Casini: “Una partita di calcio? Ecco quanto inquina”
Alla vigilia della partita di Coppa Italia Lorenzo Casini ha parlato dell’impatto ambientale legato alle partite di calcio: ecco che cosa ha detto.
Il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini ha parlato al termine di un evento che si è svolto ieri a Roma: l’European Innovation for Sustainability Summit.
Le parole di Lorenzo Casini
Queste le sue parole sull’impatto ambientale, in termini di inquinamento, di una partita di calcio.
“Una partita di calcio in un impianto non attrezzato sotto il profilo dell’ambiente e dell’efficientamento energetico, con 60mila spettatori, produce da sola lo stesso inquinamento di un automobile che fa 40 volte Rona-Hong Kong andata e ritorno. Per compensare le emissioni di CO2 prodotte da una singola partita c’è bisogno di ben 2.500 alberi in un anno”.
Come ridurre l’inquinamento?
“Il calcio, come tutti i settori industriali, produce inquinamento. Questo ha portato, a livello internazionale con il Uefa e poi anche a livello nazionale con la lega di seria A, a porsi il problema di intervenire in modo integrato e strategico. Come? Correggendo il più possibile con interventi di tutela dell’ambiente, sull’illuminazione, sul riscaldamento, sui trasporti.
Basta considerare che il 40% dell’inquinamento di una partita è prodotto dal trasporto che parte da quello delle squadre fino ai tifosi”.
Casini ha poi annunciato quale sarà la prima partita a ridotto impatto energetico: “In Italia, il prossimo 15 maggio, nella finale di Coppa Italia a Roma, per la prima volta ci sarà una partita di calcio disegnata per ridurre le emissioni sotto tutti gli aspetti: dal trasporto alla filiera alimentare fino alla raccolta dei rifiuti.
Si tratta di un progetto che si chiama Road to zero. È il percorso per la realizzazione del sogno di arrivare a una partita di calcio a zero emissioni”.
Focus
Juventus-Salernitana 1-1, le pagelle
JUVENTUS – SALERNITANA 1-1
Nella partita che avrebbe potuto portare la qualificazione matematica in Champions League si è palesemente confermato che molti giocatori della Juventus non meritano di stare dove stanno!
Le pagelle di Juventus-Salernitana 1-1
SZCZESNY 6: Sul goal preso ha provato a compiere il miracolo ma non ci è riuscito. Per il resto della partita è stato attento.
GATTI 6: Usa le maniere forti agonistiche, quelle che nel calcio si vedono spesso. Nel secondo tempo si propone anche in avanti per provare a dare supporto.
BREMER 6: Unico giocatore che nel primo tempo ci ha messo impegno sfiorando anche il goal dalla distanza. Nel secondo tempo si vede in alcuni tratti come attaccante aggiunto.
RUGANI 5: Poco preciso! (dal 77′ YILDIZ 6: Dribbla, tira, crossa, con lui cambia sempre qualcosa).
CAMBIASO 6: Corre molto, colpisce un palo, cambia spesso posizione e cerca di darsi da fare.
MCKENNIE 5: Si vede che non ne ha più, stremato, si lascia saltare spesso dagli avversari. (dal 46′ MIRETTI 6: Corre ed ha voglia, colpisce una traversa, va ancora vicino al goal con un tiro da fuori).
LOCATELLI 5: Lui il regista di centrocampo non lo può fare alla Juventus, quel ruolo non fa per lui, lento! Mezzo punto in più solo per la deviazione di tacco che consente il pareggio!
RABIOT 6: Colpa sua sul goal della Salernitana lasciando libero Pierozzi di colpire di testa. Poca roba durante la partita ma merito suo per il pareggio mettendoci la zampata per l’1-1.
KOSTIC 4.5: Involuzione di quel giocatore che ci ha abituato a tanti cross correndo su e giù per la fascia. In questa partita ha solamente confermato la sua stagione, insufficiente! (dal 46′ ILING JUNIOR 5: Si impegna ma non basta e non incide, serve molto di più a questa Juventus).
KEAN 4: Assente, fantasma, non tocca mai una palla utile! (dal 46′ CHIESA 6.5: Con lui in campo cambia la solfa, dribbla, gioca per la squadra, si impegna. Il suo contributo sarà fondamentale per la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta).
VLAHOVIC 5.5: Colpisce una traversa da subito e lotta tantissimo per la squadra, poi prende un cartellino giallo forse non giusto e si innervosisce portandolo a spegnersi in campo. (dal 77′ MILIK 6.5: Sfiora il goal di testa costringendo il portiere avversario a compiere un miracolo, dà peso in avanti e ci mette impegno).
ALLEGRI 6: Chiunque può dire la qualunque sulle scelte, su qualsiasi cosa, ma per battere questa Salernitana non serve avere chissà che cosa in campo. Colpa sua? Probabilmente si ma questa è la dimostrazione che in campo ci vanno i giocatori e di certo tanti di questi non meritano la maglia che indossano. Allegri sta finendo la sua storia con la Juventus ma ai giocatori non interessa qualificarsi in Champions League vincendo contro una squadra già retrocessa? La società dov’è? Mistero…
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