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La nuova Juventus di Massimiliano Allegri
Per la Juventus è iniziata la stagione della rinascita. Dopo la rivoluzione a livello dirigenziale con l’uscita di scena di Andrea Agnelli e il suo staff, il club bianconero ha deciso di ripartire adottando una linea più green sul mercato, ingaggiando il ds Campione d’Italia uscente Cristiano Giuntoli, prestando particolare attenzione al bilancio evitando spese folli. L’obbiettivo dichiarato del gruppo bianconero è quello di puntare all’immediato ritorno in Champions League, meglio ancora se attraverso la vittoria dello Scudetto.
Il calciomercato non è ancora terminato ma a meno di clamorosi colpi di scena la rosa della Juventus per questa stagione sembra essere ormai definita. L’acquisto principe della campagna acquisti bianconera è il figlio d’arte ex Lille Timothy Weah, acquistato dal club francese per dodici milioni di euro.
La conferma di Arkadiusz Milik, acquistato a titolo definitivo dal Marsiglia per sei milioni e trecentomila euro, ha completato un reparto offensivo che vede in Dusan Vlahovic e Federico Chiesa i terminali offensivi perfetti per il gioco di Massimiliano Allegri.
Ma il vero colpo di mercato messo a segno dal neo Ds Cristiano Giuntoli è stato quello di riuscire a trattenere i big come Bremer, ormai leader indiscusso della difesa vista anche la vicenda Bonucci ormai sempre più ai margini del progetto bianconero, e Adrien Rabiot grande protagonista della seconda parte della scorsa stagione, con un rinnovo di contratto che fino a qualche mese fa sembrava una vera e propria utopia.
Il nuovo corso bianconero partirà anche da interessanti giovani come Miretti, Fagioli, Illing Junior e il ritorno per fine prestito dal Bologna di Cambiaso che nella prima uscita in campionato contro l’Udinese ha raccolto tanti consensi da tutti gli addetti ai lavori.
Discorso a parte merita Dusan Vlahovic, dato come sicuro partente ad inizio mercato. L’attaccante serbo sia per mancanza di offerte soddisfacenti, sia per tutelare il grosso investimento fatto due anni fa, rimanendo alla corte di Massimiliano Allegri cercherà l’immediato riscatto dopo una stagione decisamente deludente a suon di gol e grandi prestazioni.
Capitolo cessioni
Primo obbiettivo raggiunto da Giuntoli è stato quello di liberarsi degli ingaggi “pesanti” di alcuni ex senatori, su tutti Juan Cuadrado che dopo una lunga militanza in bianconero ha trovato rifugio sicuro tra le fila dell’Inter, e di Angel Di Maria che non è mai riuscito a lasciare il segno se non per i suoi sette milioni di euro d’ingaggio annuale. A fare notizia in questo senso è stata anche la vicenda che riguarda Leonardo Bonucci, in scadenza a giugno 2024 messo fuori rosa e in cerca di una squadra che possa permettergli di concludere la sua carriera da protagonista.
La mano dell’allenatore
Dopo un’inziale momento di incertezza la dirigenza bianconera ha voluto (e dovuto) puntare ancora una volta su Massimiliano Allegri. Il pesante ingaggio dell’allenatore toscano, sette milioni di euro netti fino al 2026, ha inciso particolarmente in questo processo decisionale. L’ex allenatore di Cagliari e Milan ha però dimostrato fin dai primi giorni di ritiro di avere le idee molto chiare su come sviluppare il suo piano tattico durante tutta la stagione.
Il 3-5-2 pur non essendo il suo modulo prediletto, sembra essere il vestito perfetto per le caratteristiche dei calciatori a sua disposizione. L’adozione di questo modulo è nata lo scorso anno, quando per far fronte agli infortuni di uomini chiave come Paul Pogba e Federico Chiesa, Allegri ha dovuto cambiare idea tattica.
Il cambio di modulo dall’iniziale 4-3-3 ha rigenerato uomini che sembravano già con le valigie in mano come il brasiliano e neo capitano Danilo e il centrocampista francese Adrien Rabiot. Quest’ ultimo ha sfruttato al meglio la possibilità di giocare in un modulo disegnato per le sue ottime capacità d’inserimento che gli hanno fruttato ben undici reti lo scorso campionato e già una la scorsa domenica nella prima giornata di questa Serie A contro l’Udinese.
Come giocherà
L’idea, in fase di possesso, è quella di impostare con qualità dal basso per sfruttare al meglio le qualità tecniche dei centrocampisti che si occuperanno di servire i due attaccanti o eventualmente di creare pericoli alla squadra avversaria.
In fase difensiva un ruolo chiave è recitato dai due esterni di centrocampo, che in fase di non possesso svolgono il ruolo di terzini di una difesa a cinque, in modo da aiutare i tre centrali difensivi e una volta recuperato il possesso sfruttare le proprie doti fisiche per rilanciare subito l’azione offensiva. In questo caso Kostic, Cambiaso e Weah sembrano interpreti perfetti per questa tipologia di gioco.
Il tutto concretizzato dalla velocità e dalla tecnica dei due attaccanti. In questo senso la novità importante della stagione è l’accentramento di Federico Chiesa che gioca più vicino al numero nove Dusan Vlahovic. Le sue caratteristiche tecniche e di conclusione verso la porta possono rappresentare una vera e propria rivoluzione per la carriera dell’ex ala della Fiorentina.
Uomo chiave
Senza dubbio il nuovo corso della Juventus riparte dalle certezze come quelle rappresentate dal portiere polacco Szczesny e dal neo capitano Danilo, ma il vero e proprio ago della bilancia è rappresentato dal riscatto di Dusan Vlahovic.
Pagato ben settantacinque milioni di euro appena due anni fa dalla Fiorentina, il giovane attaccante serbo non ha ancora dimostrato a pieno il suo enorme potenziale per vari motivi di natura fisica e tecnica. Allontanato il pericolo Premier League e le ricche sirene francesi del Psg, Massimiliano Allegri ha studiato nuove soluzioni per farlo rendere al meglio, trovandone una in particolare, quella di affiancargli un calciatore tecnico, rapido che sappia aprirgli la strada e supportarlo nella manovra offensiva dove lo scorso anno è sembrato molto isolato.
Le premesse mostrate nelle amichevoli precampionato e nel match contro l’Udinese sembrano davvero ottime: un gol su rigore e un’ottima intesa con Chiesa testimoniata dall’assist vincente per il primo gol stagionale del numero sette bianconero.
La ferocia e la voglia di riscatto mostrata dalla Juventus contro l’Udinese ha lanciato un chiaro messaggio alla Serie A: I bianconeri sono tornati, e vogliono vincere in Italia per riconquistare l’Europa.
Notizie
Lazio, Lotito denuncia minacce e pressioni: “Costretto a rivolgermi alle istituzioni”
Il presidente della Lazio presenta denuncia dopo intimidazioni, campagne diffamatorie e notizie false tese – secondo i pm – a spingerlo a cedere il club. Cinque gli indagati.
Il patron della Lazio, Claudio Lotito, rompe il silenzio e passa al contrattacco. Il presidente biancoceleste ha presentato denuncia per una serie di minacce, pressioni e false informazioni circolate via social, mail e telefonate anonime, che – secondo quanto riferito – miravano a costringerlo a vendere la società.
“Mi sono rivolto alle istituzioni perché, più volte, sono stato minacciato di morte. Ho raccontato tutto ciò che è accaduto e l’autorità giudiziaria ha poi agito di conseguenza”, ha dichiarato Lotito.
Lazio, la reazione di Lotito
Nel decreto di perquisizione, i magistrati parlano di “un disegno ampio e unitario” volto da un lato a diffondere notizie false per abbassare il valore del titolo in Borsa, e dall’altro a indurre l’azionista di maggioranza a cedere il pacchetto di controllo. Gli indagati avrebbero utilizzato i social e una testata online, “Millenovecento”, per rilanciare notizie infondate sulla presunta vendita imminente della Lazio e sull’idea attribuita a Lotito di far retrocedere volontariamente la squadra per ottenere il cosiddetto “paracadute” economico.

Diverse le segnalazioni che hanno dato il via all’inchiesta: uno striscione esposto in piazza del Parlamento con la scritta “Lotito libera la Lazio”, una telefonata con minacce di morte e varie e-mail dal contenuto offensivo. Le indagini proseguono per chiarire la portata del presunto piano di pressione ai danni del presidente biancoceleste.
Esteri
Turchia, caso scommesse in SuperLig: in manette anche calciatori di Galatasary e Fenerbahce
Nuovo scandalo scommesse nel mondo del calcio. In Turchia sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone tra arbitri e tesserari. Tra i fermati anche calciatori di Fenerbahce e Galatasaray.
Non si ferma lo scandalo legato alle partite pilotate per le scommesse scoppiato in Turchia negli scorsi mesi. Come riportato dai media turchi, nella giornata di oggi sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone, tra cui 29 calciatori e ex arbitri. Spiccano tra gli indagati anche alcuni tesserati dei due club più importanti della SuperLig, Fenerbahce e Galatasaray.
Si tratta di Mert Hakan Yandas, centrocampista 31enne dei gialloneri di Istanbul, e Metehan Baltac, difensore della formazione giallorossa.

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Turchia, l’inchiesta sul mondo del calcio si allarga
L’inchiesta sulle scommesse con tentativo di combine è emersa a fine ottobre dopo le indagini della procura di Istanbul in seguito alle dichiarazioni dell’ex presidente delle Federcalcio turca, Ibrahim Haciosmanoglu, secondo il quale era stato scoperto molti arbitri attivamente coinvolti in scommesse sportive. Le indagini della procura si sono concentrate inizialmente sui direttori di gara, per poi allargarsi anche verso i tesserati del club.
Il coinvolgimento di calciatori anche dei club più importanti della nazione getta ulteriore ombre sul sistema calcio della Turchia.
Notizie
Juventus, blitz a Napoli: arrivo domenica mattina e mini-sosta prima del match. La decisione di Spalletti
Juventus, blitz a Napoli: la squadra arriverà solo domenica mattina per la sfida contro il Napoli, evitando tensioni e minimizzando lo stress dei giocatori.
La Juventus non dormirà a Napoli: lo ha comunicato Sky Sport nella giornata di ieri. Luciano Spalletti ha deciso di modificare l’itinerario della squadra, originariamente prevista per arrivare nel capoluogo campano sabato. Il nuovo programma prevede l’arrivo dei bianconeri in città solo domenica mattina, così da evitare eventuali tensioni con i tifosi partenopei.
La squadra rimarrà in hotel solo per poche ore, prima della consueta riunione tecnica del pomeriggio, e poi si recherà direttamente allo Stadio Diego Armando Maradona. Dopo la partita, i giocatori faranno immediato ritorno a Torino.
La strategia di Spalletti è chiara: ridurre al minimo lo stress dei calciatori in una trasferta storicamente complicata per la Juventus, caratterizzata da un clima ostile. Un vero e proprio blitz “mordi e fuggi” in terra partenopea.
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