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La nuova Juve e le mosse di mercato
La nuova stagione dei colori bianconeri è cominciata con i saluti al direttore sportivo Fabio Paratici, che ha lasciato il club dopo anni di successi importanti, passando alla squadra inglese del Tottenham.
Una breve storia dell’ex direttore sportivo: carriera di calciatore professionista di medio livello con le maglie di Piacenza, Fiorenzuola, Palermo, Pavia, Sassuolo, Marsala, Novara, Lecco, Savoia, Giugliano e Brindisi.
Smessi i panni del giocatore Paratici intraprende quella dirigenziale all’interno della Sampdoria assumendo il ruolo di capo degli osservatori, per diventare successivamente direttore sportivo della società ligure, agli ordini del direttore generale Giuseppe Marotta. Nell’estate 2010 segue Marotta alla Juventus, sempre con la qualifica di direttore sportivo.
Nel novembre 2018 subentra a Marotta quale direttore dell’area sportiva della Juventus, assumendo poi dall’ottobre 2020 il ruolo di amministratore delegato dell’intero dipartimento calcistico del club. Lascia la società piemontese nel maggio 2021, non rinnovando il proprio contratto in scadenza: sotto il suo mandato la Juventus vive uno dei cicli più vittoriosi della propria storia, con 19 trofei totali, compresa una striscia-record di nove Scudetti consecutivi.
Il suo posto è stato preso da Federico Cherubini, una risorsa interna.
La Juve lo ha assunto nel 2012, proprio su suggerimento di Paratici, perché insieme a Claudio Chiellini (fratello di Giorgio) gestisse i numerosi giocatori che “Madama” ha in prestito in vari club italiani ed esteri. Da allora ad oggi, la sua scalata lo ha visto ricoprire il ruolo di direttore sportivo del settore giovanile, poi della Primavera e quindi dell’Under 23 (una sua “creazione”), vice d.s. della prima squadra e poi director of football.
Una crescita professionale rapida, notevole e… notata anche da altri club, visto che proposte gli sono arrivate anche da Milan, Inter, Parma, Udinese e Sassuolo.
A lui il compito di fare mercato, in stretto contatto con Massimiliano Allegri, tornato al timone della Juventus dopo due anni sabbatici. Compito gravoso quello del neo ds: un occhio al bilancio (che si è chiuso in passivo) e uno al risultato sportivo.
Il ruolo del vice presidente operativo Pavel Nedved, viene ridimensionato in sede di mercato, per decisione di Andrea Agnelli rimasto presidente e di John Elkann che di fatto è il vero proprietario della Juventus.
La linea aziendale prevede un mercato all’insegna dell’austerità e auto sostenibilità. Entrate e uscite di giocatori devono bilanciarsi.
Bianconeri in ritiro
Nel frattempo la squadra lavora in ritiro alla Continassa e Allegri valuta con attenzione gli elementi rientrati dai prestiti e cioè Perin (sarà il secondo portiere), Luca Pellegrini e Rugani (che potrebbero rimanere), Pjaca (in attesa di sistemazione), De Sciglio (sarà valutato).
Sui campi a sudare anche Pinsoglio, McKennie, Dybala, Dragusin, Frabotta, Fagioli, Rafia, Di Pardo, Felix Correa e De Graca.
Szeczesny, Bonucci, Chiellini, De Ligt, Alex Sandro, Danilo, Cuadrado, Rabiot, Bentancur, Chiesa, Kulusevski, Cristiano Ronaldo, Morata, Bernardeschi si aggregheranno al resto del gruppo a partire da fine luglio.
Intanto la società si muove sul mercato per alzare il livello della rosa e il primo obiettivo è Manuel Locatelli del Sassuolo.
Trattare con gli emiliani è complesso, ma è una operazione che si farà, bisogna solo trovare accordi economici e valutare la contropartita tecnica (potrebbe andare in Emilia Frabotta con uno fra Dragusin e Fagioli).
Con il Barcellona era stato fatto un approccio per uno scambio fra Arthur e Pjanic, ma i discorsi sono naufragati per gli stipendi dei due atleti.
Ma con i blaugrana è in corso una discussione per Antoine Griezmann.
È un giocatore che piace molto, ma ha costi elevati. Pertanto ci si aggiornerà a metà agosto.
Il sogno è Paul Pogba, ma per riportarlo a Torino, occorre liberarsi dell’ingaggio di Cristiano Ronaldo.
Il portoghese comincerà a lavorare con Allegri, ma con la possibilità di andare via prima della fine della sessione estiva di mercato.
Ramsey è sul mercato e andrà via sicuramente, ha molti estimatori in Premier League e la Juventus farà cassa, così come Rabiot, Alex Sandro e Danilo non saranno trattenuti in caso di offerta economica importante.
Qualche giorno fa sono stati sondati Dumfries, Malen e Phillips , tre protagonisti del recente europeo: costi proibitivi.
Ma è chiaro che la società punta a un terzino destro, un mediano di qualità e un esterno di talento.
Perché Allegri quest’anno userà moduli diversi, per una squadra camaleonte che spazierà dal 3-5-2 al 4-2-3-1 fino al 4-3-3.
Infine: Allegri vorrebbe Luis Alberto. Ma una trattativa vera e propria non è ancora decollata.
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Nuovi casinò online 2025: Le piattaforme emergenti più promettenti in Italia
Il 2025 segna una fase di rinnovamento profondo per il mercato dei casinò online in Italia.
Dopo anni di relativa stabilità, il nuovo sistema di concessioni introdotto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha ridisegnato l’accesso al settore, alzando sensibilmente le barriere d’ingresso e riducendo il numero complessivo degli operatori autorizzati. In questo contesto più selettivo, l’arrivo di nuovi brand non è più un evento frequente, ma quando accade assume un peso rilevante sia per i giocatori sia per gli equilibri del mercato.
Tra le novità più osservate del 2025 spicca l’ingresso di Stake nel mercato italiano, un’operazione che riflette le nuove dinamiche regolamentari e industriali del settore. Ma prima di analizzare i nuovi operatori (https://tribuna.com/it/casino/valutazioni/nuovi-casino-online/), è utile chiedersi quando e perché può avere senso cambiare piattaforma di gioco.
Perché potrebbe essere il momento di cambiare bookmaker online
Cambiare casinò o bookmaker non è una decisione da prendere alla leggera, soprattutto in un contesto regolamentato come quello italiano. Tuttavia, esistono alcune situazioni in cui valutare un’alternativa può essere legittimo e persino consigliabile.
- Cambiamenti normativi e di licenza
Il nuovo sistema di concessioni, entrato pienamente in vigore tra la fine del 2024 e l’autunno 2025, ha portato alla chiusura o alla ristrutturazione di diversi siti storici. Alcuni operatori hanno modificato condizioni, cataloghi di giochi o politiche sui bonus per adattarsi ai nuovi requisiti ADM. Questo può incidere sull’esperienza dell’utente. - Riduzione dell’offerta o peggioramento delle condizioni
Non tutti i casinò reagiscono allo stesso modo alle nuove regole. In alcuni casi, i giocatori segnalano una diminuzione delle promozioni disponibili, requisiti di puntata più stringenti o limiti operativi meno flessibili rispetto al passato. - Evoluzione tecnologica
Le piattaforme più recenti tendono a nascere già ottimizzate per mobile, con interfacce più snelle, tempi di caricamento ridotti e una migliore integrazione dei sistemi di pagamento digitali. Per chi gioca prevalentemente da smartphone, questo aspetto può fare la differenza. - Maggiore attenzione al gioco responsabile
Alcuni nuovi operatori puntano su strumenti più avanzati per il controllo della spesa e del tempo di gioco. Per una parte dell’utenza, questo non è un limite, ma un valore aggiunto. - Semplice esigenza di confronto
In un mercato dove molti casinò offrono prodotti simili, confrontare nuove piattaforme può aiutare a capire se il servizio utilizzato è ancora competitivo o se esistono alternative più adatte alle proprie abitudini.
Il nuovo contesto dei casinò online in Italia nel 2025
Uno degli elementi chiave del rinnovamento del settore è il costo di accesso al mercato. Con l’introduzione delle nuove concessioni ADM, la quota di ingresso per gli operatori è salita a 7 milioni di euro, una cifra che di fatto esclude progetti improvvisati o di breve respiro.
Questa scelta ha due effetti principali: riduce il numero di nuovi operatori che riescono ad affacciarsi sul mercato e, allo stesso tempo, aumenta la probabilità che i casinò online nuovi siano sostenuti da strutture finanziarie solide e da strategie pensate per il lungo periodo.
Il risultato è un mercato meno affollato, ma teoricamente più stabile e controllabile, in cui ogni nuovo ingresso diventa un evento degno di attenzione.
Stake Italia: il nuovo ingresso più osservato del 2025
Il caso più emblematico del 2025 è senza dubbio quello di Stake, marchio già noto a livello internazionale, che ha scelto una strategia strutturata per entrare nel mercato italiano regolamentato.
Una strategia basata sull’acquisizione
Invece di richiedere una nuova concessione da zero, Stake ha acquisito Baldo Line s.r.l., società titolare del dominio storico Idealbet.it. Questa operazione ha fornito una base già conforme ai requisiti italiani, su cui costruire Stake Italia in modo graduale ma solido.
Si tratta di una mossa significativa, perché dimostra come il nuovo quadro normativo favorisca operazioni industriali complesse, piuttosto che ingressi rapidi e puramente commerciali.
Un approccio cauto al mercato italiano
A differenza di quanto avviene in mercati meno regolamentati, Stake Italia si presenta con un’offerta che, pur essendo competitiva, rispetta i limiti imposti dalla normativa ADM. Il pacchetto iniziale per i nuovi utenti include:
- un credito iniziale senza deposito di importo contenuto, pensato più come strumento di test che come incentivo aggressivo;
- un bonus sul primo versamento che raddoppia l’importo depositato entro una soglia massima prestabilita.
Questa impostazione è in linea con la tendenza italiana degli ultimi anni: bonus presenti, ma meno spettacolarizzati e più vincolati a requisiti di utilizzo chiari.
Cosa distingue Stake dai casinò già presenti
Dal punto di vista dell’offerta, Stake non introduce giochi radicalmente nuovi rispetto a quelli già disponibili su altre piattaforme ADM. Slot, giochi da tavolo e sezioni live seguono standard ormai consolidati.
La differenza tra le piattaforme emergenti e quelle già affermate sembra risiedere soprattutto nell’esperienza utente, spesso più moderna e orientata al digitale, nella riconoscibilità del marchio su scala internazionale e nella capacità di adattare modelli di business globali alle regole particolarmente rigide del mercato italiano. Questo aspetto è centrale soprattutto per i nuovi casinò online italiani, che devono dimostrare fin da subito affidabilità e conformità normativa.
Nuovi casinò online: innovazione reale o semplice ricambio?
Uno dei temi centrali quando si parla di nuovi casinò è capire se rappresentino una vera innovazione o solo un’alternativa estetica a ciò che già esiste. Nel 2025, la risposta è spesso intermedia.
Allo stesso tempo, molte piattaforme di recente introduzione continuano a utilizzare gli stessi fornitori di giochi dei competitor storici, a proporre strutture di bonus molto simili e a operare entro limiti regolamentari sostanzialmente identici. È una situazione che rende il confronto tra operatori complesso e che spiega perché una parte dei giocatori guardi ancora con curiosità anche ai nuovi online casinò non AAMS, pur essendo consapevole dei maggiori rischi legati a contesti meno regolamentati.
Ciò che cambia, più che il prodotto, è l’approccio: design, velocità, gestione dell’account, trasparenza informativa. Per alcuni utenti questi aspetti sono secondari, per altri diventano decisivi.
Cosa valutare prima di provare un nuovo casinò
Prima di registrarsi su una piattaforma emergente, è utile considerare alcuni elementi chiave:
- Licenza ADM valida e verificabile
- Chiarezza dei termini sui bonus, senza condizioni nascoste
- Strumenti di gioco responsabile facilmente accessibili
- Reputazione dell’operatore, soprattutto in mercati regolamentati simili a quello italiano
- Qualità dell’assistenza clienti, spesso sottovalutata ma cruciale in caso di problemi
Nel caso di Stake Italia, la struttura societaria e l’investimento iniziale elevato suggeriscono una presenza pensata per durare, ma come sempre sarà il tempo a confermare la solidità dell’esperienza per i giocatori.
Conclusione
Il 2025 non è un anno di proliferazione incontrollata di nuovi casinò online in Italia, ma piuttosto di selezione e consolidamento. L’ingresso di Stake dimostra come il mercato italiano resti attrattivo, pur richiedendo investimenti significativi e strategie complesse.
Per i giocatori, l’arrivo di nuove piattaforme può rappresentare un’opportunità di confronto e aggiornamento, ma non una necessità automatica. Cambiare casinò ha senso solo se supportato da una valutazione razionale di condizioni, sicurezza e qualità del servizio.
In un settore dove l’offerta tende a somigliarsi sempre di più, la vera differenza non è quasi mai nel bonus iniziale, ma nella coerenza dell’esperienza nel tempo.
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Bilancio Roma: si riduce il rosso, ma la strada è ancora lunga
Bilancio Roma 2025: la perdita scende a 53,9 milioni. Conti in miglioramento, debiti convertiti in capitale e rosso rinviato al 2026
La Roma chiude il bilancio al 30 giugno 2025 con una perdita di 53,9 milioni di euro. Un numero che resta pesante, ma che va letto nel contesto: l’anno prima il rosso era stato di 81,4 milioni, quindi il miglioramento è netto.
I conti, insomma, non sono a posto, ma vanno nella direzione giusta. E anche nella stagione 2025/26 la situazione dovrebbe continuare a migliorare, pur restando in perdita. Molto dipenderà, come sempre, dai risultati sportivi e da quello che succederà sul mercato.
Nel frattempo, nel corso del 2024/25, la proprietà ha convertito 145 milioni di euro di debiti verso soci in capitale. Un’operazione necessaria per tenere in piedi la struttura finanziaria del club, anche se il patrimonio netto resta fortemente negativo, a quota -316,6 milioni.
C’è poi un altro aspetto da considerare: una parte consistente delle perdite è stata spostata in avanti, fino al 2026, sfruttando le norme introdotte durante l’emergenza Covid. Una possibilità che molti club italiani stanno ancora utilizzando per respirare nel breve periodo.
Tradotto: la Roma è ancora in rosso, ma non è più in caduta libera. I numeri raccontano una gestione che sta provando a rientrare, passo dopo passo, senza miracoli ma con un po’ più di equilibrio rispetto al recente passato.
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Douglas Luiz torna a parlare della Juventus: “Stagione difficile tra infortuni e delusioni. Ora sono felice”
Il centrocampista Douglas Luiz è tornato a parlare dell’annata complicata vissuta alla Juventus. Dopo un solo anno in bianconero, il brasiliano è tornato in Premier League.
Una stagione difficile a Torino
Douglas Luiz, noto centrocampista brasiliano, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla passata stagione trascorsa alla Juventus. L’annata è stata segnata da molteplici infortuni e delusioni, che hanno influito negativamente sul suo rendimento. Nonostante le sfide affrontate, Luiz ha espresso un profondo senso di gratitudine per il tempo passato a Torino, ma ha ammesso che la sua avventura in bianconero è stata più difficile del previsto.
Una nuova opportunità in Inghilterra
Il trasferimento al Nottingham Forest rappresenta per Luiz una nuova opportunità. Il centrocampista è entusiasta di unirsi a un club di grande tradizione nel calcio inglese. “Sono felice di essere qui”, ha dichiarato Luiz, sottolineando la sua determinazione a ritrovare la forma fisica e a contribuire al successo del club. La speranza è che questa nuova sfida possa portare a un miglioramento delle sue prestazioni e a una maggiore serenità personale.
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Fonte: l’account X di Schira
#DouglasLuiz sulla stagione alla #Juventus: “Annata dura segnata da diversi infortuni e tante amarezze. Ora sono felice. #NottinghamForest è un grande club e sono felice di essere qui. Sia per il bene del club che per il mio, spero di trovare il modo di essere in forma”. #NFFC
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 25, 2025
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