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La Juve dei record
La Juve chiude il suo fantastico 2018 con il botto. I fuochi d’artificio sono il giusto epilogo per una corazzata fantastica, capace, non solo di inanellare un numero spropositato di vittorie, ma anche di aggiungere sempre più record al suo già ricco palmares. Vediamo un po’ di numeri.
Indice
Una Juve imbattibile
Il successo contro la Samp rappresenta la diciassettesima vittoria in campionato su diciannove partite. Solo Genoa e Atalanta sono riuscite a strappare punti alla Vecchia Signora. E se non ci fosse stata quella dormita colossale della difesa, nella gara contro il Grifone, probabilmente i bianconeri avrebbero ottenuto anche il record di dieci vittorie consecutive iniziali che continua ad appartenere alla Roma della stagione 2013/2014.
La Juve si presenta al giro di boa con 53 punti su 57 disponibili, battendo il record che apparteneva già agli stessi bianconeri (52 punti), ottenuto nel 2005/2006 da Capello e nel 2013/2014 da Conte. Altro record riguarda i punti ottenuti nell’anno solare: 101. Nessuno in Europa ha ottenuto un simile risultato. Impressionante! Come impressionante risulta esser la media punti di 2,73 nel 2018, con 32 vittorie (una in meno di quelle ottenute nel 2016 dalla stessa Juve che detiene questo record). Altro elemento rappresentativo della superiorità bianconera in Italia è dato dall’imbattibilità in trasferta per tutto il 2018. Come ciliegina su una torta pressoché perfetta è arrivato anche il centesimo gol nell’anno solare fra tutte le competizioni, siglato dal giocatore con il sette sulle spalle, il più consono ai record.
CR7 sempre più decisivo
Proprio lui che grazie alla doppietta di domenica ha chiuso il girone d’andata al comando della classifica dei capocannonieri con 14 reti, una in più della rivelazione Piatek. CR7 è arrivato a siglare 49 reti nell’intero 2018 fra Real (28), Juventus (15) e nazionale portoghese (6). Solo Messi ha fatto meglio con 51 gol.
Il fenomeno di Madeira è sempre più decisivo per questa Juve non solo in zona gol, come dimostrano i 7 assist fra campionato e Champions. I bianconeri, però, aspettano il portoghese soprattutto nelle grandi notti europee, dove è solito esaltarsi ancora di più. Senza considerare che l’Atletico Madrid è la sua vittima preferita…
Il vero obiettivo
Una Juve che con tutti questi pazzeschi record mette davvero paura. In campionato il traguardo dei 102 punti finali è già nel mirino, ma l’obiettivo principale resta qualcosa di più concreto, di più tangibile, con grosse orecchie sui lati. Qualcosa che si può sollevare, magari proprio a Madrid.
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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Mourinho: “Roma? Mi dissero di andare via dopo Budapest”
L’ex tecnico della Roma, José Mourinho, è tornato a parlare del suo passato sulla panchina giallorossa, terminato a gennaio 2024 per esonero.
José Mourinho torna a parlare della sua avventura a Roma sulla panchina giallorossa. Nell’intervista rilasciata qualche giorno fa al The Telegraph, Il tecnico portoghese si è soffermato sul post finale di Europa League di Budapest dove gli fu consigliato da amici e parenti di lasciare la società giallorossa.
Mourinho ha passato due anni e mezzo nella Capitale collezionando su 138 match 68 vittorie, 30 pareggi e 40 sconfitte con una media punti pari a 1,70. Nella sua avventura giallorossa il portoghese ha portato la Roma a giocare due finali consecutive in Conference League (trionfo contro il Feyenoord) ed in Europa League (sconfitta ai rigori contro il Siviglia).
Mourinho, l’addio dopo Budapest
“I miei amici, la mia famiglia, perfino il mio agente mi dissero di andare via dopo la finale di Europa League dello scorso anno. Ma ho sentito la spinta del club, dal punto di vista emotivo, e sono andato avanti. Ho rifiutato la panchina della nazionale portoghese e anche un’offerta molto conveniente dall’Arabia Saudita per restare alla Roma”.
Scelta, quella di rimanere ai giallorossi, risultata sbagliata visto l’esonero arrivato a fine gennaio dopo aver collezionato 29 punti in 20 partite.
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