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Juventus-Udinese: Le pagelle
La cronaca del match
La signora in giallo archivia il caso Udinese e torna alla vittoria espugnando il Bluenergy Stadium. La squadra di Motta fa tutto nel primo tempo, nel quale ottiene un doppio vantaggio grazie all’autorete di Okoye propiziata da Thuram e al gol di Savona. I bianconeri (oggi in giallo) dimostrano fin dalle prime battute voglia e determinazione per riscattare la deludente prestazione casalinga contro il Parma.
Nella ripresa la Juventus si trova a dover fronteggiare l’arrembaggio della squadra di Runjaic che nel tentativo di riaprire il match crea più di un grattacapo a Gatti e compagni. Passata la burrasca la Juventus torna a gestire senza particolari pericoli e mette in cassaforte i tre punti. Ulteriore nota positiva il ritorno alla porta inviolata che mancava dalla partita contro la Lazio.
LE PAGELLE
Di Gregorio: il numero 29 della Juventus si fa trovare pronto in tutte le circostanze in cui viene chiamato in causa. La parata più bella la compie nel primo tempo su Davis e torna ad ottenere un clean sheet. Voto 6,5.
Savona: il nord-est gli porta bene perché dopo il gol contro il Verona mette a segno un’altra rete che vale il raddoppio della Juventus. In fase di spinta ormai non è più una novità e in fase difensiva non commette sbavature. Voto 7.
Gatti: torna ad essere leader difensivo con una prestazione solida. Chiude bene nel primo tempo in occasione di un’azione pericolosa di Thauvin e Davis e mostra sicurezza nel resto del match. Voto 6,5.
Kalulu: a differenza di altre partite non si trova a dover compiere interventi miracolosi ma ad ogni modo dà conferma una volta di più di meritare la titolarità al fianco di Gatti vista l’assenza di Bremer fino a fine stagione. Voto 6.
Cambiaso: una chiusura determinante nel finale su un cross pericoloso e tanta presenza in mezzo al campo con le sue incursioni. E’ tra i più positivi di questo inizio di stagione e lo fa vedere. Voto 6,5.
Locatelli: in fase di interdizione è fondamentale e si frappone in modo efficace su un tiro di Davis dimostrando anche sacrificio in fase difensiva. E’ un giocatore ritrovato anche in fase di impostazione beneficiando dello schema tattico a due di centrocampo. Voto 6,5.
Thuram: fisicità e qualità. Il francese abbina entrambe le sue caratteristiche nella partita di oggi e propizia l’autogol del vantaggio grazie ad un tunnel ai danni del proprio avversario prima di calciare in diagonale sul palo. Voto 7.
Weah: oggi sostituiva Conceicao inizialmente in panchina e non lo ha fatto rimpiangere. Certo, le caratteristiche sono diverse ma quando ha la possibilità punta il proprio dirimpettaio e si rende pericoloso. Voto 6,5.
Koopmeiners: rientrava titolare dopo l’infortunio e si rende autore di una partita senza particolari picchi. Ha la possibilità di siglare il 3-0 nel finale ma calcia addosso al portiere. Voto 6.
Yildiz: la Juve del suo spunto e del suo estro figlio della giovane età forse non può farne a meno. Propizia entrambi i gol con l’assist a Thuram e col palo che poi fa terminare il pallone sui piedi di Savona. Recupera anche un paio di palloni importanti in fase di non possesso. Voto 6,5.
Vlahovic: non tocca tantissimi palloni ma ormai sappiamo che il gioco di Motta premia più gli esterni che il centravanti. Tuttavia il serbo dimostra voglia, abnegazione e determinazione conquistando una punizione e calciando in porta appena può. Voto 6.
Conceicao: oggi ha riposato subentrando nel secondo tempo. La partita era già in gestione e non ha dovuto fare gli straordinari. Ad ogni modo va vicino al gol con un sinistro a giro dei suoi ribattuto. Voto 6,5.
Mckennie: l’americano è sembra una buona opzione per la Juventus anche a gara in corsa. Entra con il piglio giusto che gli vale la sufficienza in pagella. Voto 6.
Danilo: gioca dieci minuti e non si rende autore di nulla in particolare. Voto SV.
Cabal: vale il discorso del brasiliano. Voto SV.
Mbangula: Motta gli regala una manciata di minuti nel finale. Voto SV.
Notizie
Fiorentina, Goretti: “Non siamo squadra. I tifosi sono venuti a Reggio Emilia, noi no”
Roberto Goretti commenta a DAZN e in conferenza stampa la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo, analizzando uno dei momenti più difficili della storia recente viola.
Roberto Goretti ha parlato ai microfoni di DAZN dopo Sassuolo-Fiorentina, analizzando uno dei momenti più bui e delicati della squadra viola nelle ultime settimane.
Sul momento buio:
“C’è una presa di coscienza ancora più forte della situazione – ha spiegato Vanoli –. Dopo Bergamo la società ha chiamato i nostri tifosi, ma noi no. Abbiamo dimenticato di venire in Reggio Emilia e dimostrato che non siamo squadra. Ci sono aspetti positivi, ma oggi questo non è successo. Se non si trova la chiave emotiva per risolvere il blackout, continueremo a partire male, e questo non va bene”.
Sulla partenza positiva e la mancanza di fiducia:
“Se non c’è fiducia tra compagni, collaborazione e aiuto reciproco, diventa chiaramente una situazione difficile. Bisogna ritrovare le piccole cose che, messe tutte insieme, sono determinanti. E’ ora passata di farlo”.
Fiorentina, le parole di Goretti in conferenza stampa

Momento della squadra.
“Nelle ultime partite credo di aver visto dei passi in avanti, oggi siamo tornati indietro. ogni palla buttata in area di rigore dimostrano che non c’è una sufficiente connessione e un grado di fiducia tra i giocatori, e questo dimostra che siamo obbligati a trovarla in una situazione che è difficile, molto difficile, ma è vietato mollare, è vietato cedere terreno, ma è vietato retrocedere”.
Vanoli.
“Chi fa un’analisi con un giusto spirito critico è ben accetto sempre. Più volte bisogna prendere decisioni anche drastiche, a volte decise, bisogna capire la situazione, , bisogna essere realisti e bisogna agire”.
Rigore contestato da Kean e Mandragora.
“Questa è una cosa che non mi piace e non è neanche la prima volta che la facciamo, quindi non mi piace doppiamente”.
Notizie
Lazio, Lotito denuncia minacce e pressioni: “Costretto a rivolgermi alle istituzioni”
Il presidente della Lazio presenta denuncia dopo intimidazioni, campagne diffamatorie e notizie false tese – secondo i pm – a spingerlo a cedere il club. Cinque gli indagati.
Il patron della Lazio, Claudio Lotito, rompe il silenzio e passa al contrattacco. Il presidente biancoceleste ha presentato denuncia per una serie di minacce, pressioni e false informazioni circolate via social, mail e telefonate anonime, che – secondo quanto riferito – miravano a costringerlo a vendere la società.
“Mi sono rivolto alle istituzioni perché, più volte, sono stato minacciato di morte. Ho raccontato tutto ciò che è accaduto e l’autorità giudiziaria ha poi agito di conseguenza”, ha dichiarato Lotito.
Lazio, la reazione di Lotito
Nel decreto di perquisizione, i magistrati parlano di “un disegno ampio e unitario” volto da un lato a diffondere notizie false per abbassare il valore del titolo in Borsa, e dall’altro a indurre l’azionista di maggioranza a cedere il pacchetto di controllo. Gli indagati avrebbero utilizzato i social e una testata online, “Millenovecento”, per rilanciare notizie infondate sulla presunta vendita imminente della Lazio e sull’idea attribuita a Lotito di far retrocedere volontariamente la squadra per ottenere il cosiddetto “paracadute” economico.

Diverse le segnalazioni che hanno dato il via all’inchiesta: uno striscione esposto in piazza del Parlamento con la scritta “Lotito libera la Lazio”, una telefonata con minacce di morte e varie e-mail dal contenuto offensivo. Le indagini proseguono per chiarire la portata del presunto piano di pressione ai danni del presidente biancoceleste.
Esteri
Turchia, caso scommesse in SuperLig: in manette anche calciatori di Galatasary e Fenerbahce
Nuovo scandalo scommesse nel mondo del calcio. In Turchia sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone tra arbitri e tesserari. Tra i fermati anche calciatori di Fenerbahce e Galatasaray.
Non si ferma lo scandalo legato alle partite pilotate per le scommesse scoppiato in Turchia negli scorsi mesi. Come riportato dai media turchi, nella giornata di oggi sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone, tra cui 29 calciatori e ex arbitri. Spiccano tra gli indagati anche alcuni tesserati dei due club più importanti della SuperLig, Fenerbahce e Galatasaray.
Si tratta di Mert Hakan Yandas, centrocampista 31enne dei gialloneri di Istanbul, e Metehan Baltac, difensore della formazione giallorossa.

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Turchia, l’inchiesta sul mondo del calcio si allarga
L’inchiesta sulle scommesse con tentativo di combine è emersa a fine ottobre dopo le indagini della procura di Istanbul in seguito alle dichiarazioni dell’ex presidente delle Federcalcio turca, Ibrahim Haciosmanoglu, secondo il quale era stato scoperto molti arbitri attivamente coinvolti in scommesse sportive. Le indagini della procura si sono concentrate inizialmente sui direttori di gara, per poi allargarsi anche verso i tesserati del club.
Il coinvolgimento di calciatori anche dei club più importanti della nazione getta ulteriore ombre sul sistema calcio della Turchia.
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